Era diventata la sua ossessione.
“Ib, perché non posso amarti?”
Ib parlava poco, e rispondeva ancor meno.
“Vuoi giocare con me?”
Chi tace acconsente.
“Giocheremo per sempre vero Ib? Vero? E non te andrai mai. Non preferirai più Garry, né nessun’altra bambina a me. Perché noi siamo migliori amiche, giusto? E non vuoi nessun altro se non me. Oh Ib, io ti voglio così bene che ho paura che tu vada via per sempre. Che tu mi sostituisca con un’altra persona”
Sospirò. Mary era di una sincerità spaventosa, ossessiva.
Il suo affetto era martellante, qualcosa che faceva paura.
Aveva un modo tutto suo di gridare, di sorridere, di stringerle la mano e sussurrarle “sono qui, con te, e non andrò mai via”
Mary amava alla follia. Mary viveva nel terrore dell’abbandono.
La strinse forte.
“Non ti lascerò mai Ib. Staremo insieme per me, come le migliori amiche, e tu mi vorrai sempre bene”
 
Mary amava nell’unico inquietante modo che fa tremare il sangue le vene e i polsi.