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Autore: TemariMegami    18/07/2013    2 recensioni
La prima volta che si incontrarono fu alla selezione dei Chūnin, dove i ninja di Suna erano stati mandati in missione lì per creare scompiglio, per uccidere e procurare terrore agli abitanti di Konoha. Il padre del trio del Deserto era anche il Kazekage di Suna stessa ed in combutta con Orochimaru per far sì che egli potesse dar sfogo ai suoi comodi. Il trio di cui parlo, fu proprio quello in cui una giovane ragazza, ma all'interno di essa già adulta, si scontrò –durante l’esame- con un giovane ragazzo dallo sguardo pigro, ma dall'intelletto fuori dal comune.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prologo
 

 La prima volta che si incontrarono fu alla selezione dei Chūnin, dove i ninja di Suna erano stati mandati in missione lì per creare scompiglio, per uccidere e procurare terrore agli abitanti di Konoha. Il padre del trio del Deserto era anche il Kazekage di Suna stessa ed in combutta con Orochimaru per far sì che egli potesse dar sfogo ai suoi comodi. Il trio di cui parlo, fu proprio quello in cui una giovane ragazza, ma all’interno di essa già adulta, si scontrò –durante l’esame- con un giovane ragazzo dallo sguardo pigro, ma dall’intelletto fuori dal comune.

Temari, così si chiamava la kunoichi di Suna, era una ragazza di 16 anni già formata sia fisicamente ma soprattutto mentalmente. Era stata forgiata da un duro allenamento, uno di quelli che ti rende spietata, sotto ogni punto di vista, senza sentimenti, fredda, glaciale. Il suo dovere era quello di portare a termine una missione con successo a qualsiasi costo, tutto ciò che era al di fuori della missione era nulla per lei.  Ma qualcosa cambiò…

Shikamaru, 13 anni, questo era il nome del giovane shinobi che la ragazza di Suna fu costretta a combattere durante l’esame dei Chūnin, una mente brillante, forse solo la sua pigrizia riusciva a superare il suo acume. Era convinto che nella sua vita avrebbe avuto una vita semplice, che essere ninja equivalesse al fare una o due missioni ogni tanto ed intascarsi lo stipendio e facendo 2+2 sarebbe stata una gran bella vita, se così fosse stato… ma di certo non aveva messo in conto che… la vita stessa è un intreccio, un groviglio di fili che non finiscono mai. Ed uno di questi l’avrebbe portato al compiersi del suo destino, da uomo e da ninja.


 

L’incontro ebbe inizio, Temari e Shikamaru lottarono; una per la vittoria, l’altro per riuscire finalmente a riposarsi per un po’.  Lei credeva con tutta se stessa di essere in vantaggio, lo sguardo del ragazzo prometteva un incontro semplice, senza troppi colpi di scena, l’avrebbe sconfitto subito era solo un ciarlatano che non è in grado nemmeno di reggersi in piedi. Ma… tra una mossa andata a vuoto e l’altra, lei non si accorse che tutti quei movimenti erano stati accuratamente calcolati dalla mente di lui, che prevaleva sul campo. Fu in grado di bloccarla, con la sua ombra, non riusciva più a muoversi, tutto quel che pensava era solo alla voglia di uccidere quel ragazzo che le stava facendo fare una pessima figura davanti al pubblico e pensare che c’era anche il suo stesso padre che guardava faceva ribollire ancor di più il sangue nelle sue vene.

Era lì, pronta ad essere sconfitta ma… oltre ogni sua previsione, il ragazzo dallo strano codino a forma di ananas dichiarò la sua sconfitta, portando una mano verso l’alto.  Erano nemici e lui aveva vinto, allora per quale diamine di motivo aveva mollato tutto da un momento all’altro? Lei proprio non riusciva a trovarne una spiegazione, l’unica cosa che provava in quel momento era il bruciore ardente della sconfitta. E quel giorno la ragazza ripromise a se stessa che avrebbe provato a quel ragazzo chi fosse davvero forte tra i due, chi avrebbe dimostrato la supremazia sull’altro. Qualcosa s’innescò, un qualcosa che era destinato a crescere senza fermarsi mai.

La scusa che il ragazzo usò per divincolarsi dallo spiegare la sua scelta, fu la stessa che di solito usava per scappare da qualche dovere troppo seccante da compiere: “Mi sono seccato di combattere!” ma lui stesso sapeva che quella volta non era quella l’unica ragione per il quale si fermò nel dare il colpo di grazia alla ragazza che aveva davanti a se, anche se cercava di convincersene minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Qualcosa negli occhi di lei… quelle iridi acquamarina lo aveva convinto a lasciare tutto, a mollare il combattimento e scappare il più lontano possibile da quella figura così prepotente ma nello stesso momento così fragile.

 

Angolo della scrittrice: E' la prima ff che scrivo, vi prego siate clementi e lasciatemi ambientare su questo sito, intanto, non riesco nemmeno a comprendere come fare ad immettere i personaggi che sono presenti nella storia, wow, che persona intelligente penserete. Ebbene si. Chiedo venia per gli orrori ortografici che sicuramente saranno presenti nella storia.   

  
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