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Autore: leleStory    18/07/2013    1 recensioni
La vera storia di un piccolo gruppo musicale nei Suburbs romani. Vogliono diventare come i grandi del passato i migliori nel loro campo e...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Meeting

 

Martedì 14 Aprile – 12:30;

 

:- Forza su Senex che tra un po suona e ce ne andiamo tutti a casa!!!
:-Forse tu andrai a casa, io resto qui, ho.. da sbrigare qualche faccenda!
A quel punto, il suono della Gloriosa Campanella mezza distrutta dell' androne D decretò la fine di un' altra giornata scolastica da schifo, ovviamente non c'era stata un ora passata in religioso silenzio o Per Caso religioso studio. Ero davanti alle macchinette mentre sorseggiavo una bibita e sentivo da tutte le parti ragazzi e ragazze che mi salutavano, chi con una pacca sulle spalle, chi con un occhiolino da lontano, chi con baci e chi con sonori :-Ciao Cohen. ( una sottospecie di Coglione, però strano).

Mentre vedevo tutti salire sull' autobus che li avrebbe condotti alle proprie dimore, il panorama davanti scuola era a dir poco fenomenale: oltre il piccolo cancello c' era il piazzale dove i professori parcheggiavano le macchine, era grande almeno 2 campi da basket; Poi lo sguardo si perdeva tra le praterie del convento delle suore di clausura, ed anche questo erano ben 100 ettari di campi coltivati, Granoduro, Mais, Alberi da frutto e un viale lunghissimo alla Toscana con grandi cipressi ai lati. Ma la visione più bella era il Sole, il grande motore della vita della natura, arancione che quasi si confondeva con il colore del cielo all' orizonte.
Stetti una decina di minuti, a pensare agli affari miei, poi sentii Giovanni che mi chiamava da lontanoe mi informava che entro pochi minuti avremmo cominciato la nostra lezione di Musica. A quei tempi già suonavo la chitarra da 4-5 anni, e a dire il vero ero un po preoccupato pechè sapevo che dentro quella stanza, la numero 26, ci sarebbe stato qualcuno più bravo di me. Io ero il solito ragazzetto di 16 anni, che voleva far colpo con le ragazze suonando la chitarra senza contare che puntualmente nessuna mi chiedeva mai di uscire.
Entrai e vidi molti ragazzi dell' istituto che conoscevo di vista, ma non ci avevo mai parlato. Uno mi colpi in particolare, non tanto perchè portava con se una Gibson Les Paul del '88, ma perchè ci avevo parlato una volta o due di musica e di sogni di Gloria.
Mi fece cenno di sedermi vicino a lui e subito mi disse :- Bella Senex!!!; con gesto di amicizia mi strinse la mano ed io ricambiai il saluto. Dopo circa 10 minutientro Giovanni con un altro ragazzo, che sapevamo essere un professore di Chitarra al conservatorio,

e la prima cosa che fece fu proprio guardare me e il ragazzo vicino a me. Entrambi avevamo i nostri strumenti sul tavolo in attesa di cominciare.
Giovanni prese parola e disse:- Benvenuti a questo corso di musica della nostra scuola... ci conosciamo tutti quindi passo subito a presentarvi il maestro he vi insegnerà qualcosa sulla musica. Lui è Pompeo, un autodidatta che ormai da 15 anni ci rompe le scatole con i suoi arrangiamenti in chitarra. ( intanto Pompeo sorrideva, e infatti si conoscevano da parecchio lui e Gio).
Fatto ciò si congedò con altri ragazzi e ragazze a cui avrebbe insegnato a padroneggiare la batteria.
Iniziammo con le presentazioni. Nella prima fila di banchi c' erano:
Martina, Romina e Alessandro

Seconda fila:
Alessio, Luca, Francesco e Antonio.

Terza e ultima fila eravamo:

Io, Roberto e il mio vicino di sedia Claudio.

Furono 3 ore in cui cominciai a capire, grazie alle parole di Pompeo, che la musica, nel nostro caso la chitarra, non doveva essere usato come strumento di attrazione, ma come strumento di Amore, Passione, Determinazione e Pace. Non capivo bene perchè avesse detto pace però il discorso filava!!
Dopo un po che parlava prese in mano la sua chitarra classica e con una delicatezza soave ci fece cadere in un profondissimo stato di Trans. La sua Musica ci trasportava come naufraghi su di una barca, tra la brezza estiva ed il mare lievemente mosso. Una culla dove sogni e fantasie, fluttuavano nelle nostre menti per trovare, ora capisco, la vera e propria Pace.
Non durò tanto la melodia, qualche minuto, forse di meno, ma in cuor mio avevo l' ardente voglia di imparare, forse di eguagliare e magari forse di superare questo mio Maestro, che in quelle poche ore, si poche ma intense come il rosso fuoco, mi aveva letterlmente terapizzato con la musica.
Da Quel giorno, tutti i giorni, Guardo la mia chitarra, la mia piccola grande amica e mi sussurro sempre quella melodia, la quale inconsapevolmente avrei ritrovato in un sogno prima che il Sole si levasse da Est.

  
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