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Autore: Harriet    30/01/2008    1 recensioni
La tua vita fino ad ora è stata un incredibile gioco di equilibri.
Ora gli equilibri sono crollati, la superficie si è infranta e niente sarà come prima. Però... La cosa più importante di tutte, quella è rimasta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mr. Bennet
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tentativo introspettivo su uno dei miei personaggi preferiti. Tentativo, con il quale spero di essermi un pochino avvicinata al suo carattere, alla sua personalità. Tentativo comunque passibile di critiche e visioni discordanti, eh.
Partecipante al concorso di EFP.
Spoilerosa per tutta la prima serie!!!
Grazie a quella santa donna di Wren che ha capito cosa c’era da conservare e cosa da buttare molto prima e meglio del mio cervello!XD
Visto l’argomento, mi sentirei di dedicarla a mio padre. Che non lavora per compagnie ambigue, eh.XD
Buona lettura e grazie!
(...e come dice ogni bravo fanwriter petulante, se passate da qui, fatemelo sapere!XD)


Citazione iniziale: Gold dust, Tori Amos
Citazione finale: Twenty years, Placebo





La superficie


And we make it up
as we go along
We make it up as we go along




Sotto il cielo invaso dalla luce terribile dell’esplosione, pensi che è uno strano modo, per un padre e una figlia adolescente, di trascorrere una serata insieme.
E’ un pensiero secondario che scivola tra mille altri più pressanti, quest’ironia. Forse è solo un modo di salvarsi – anche uno come te, a volte, rischia di crollare, sotto il peso degli eventi.
E non c’è alcun dubbio: questi eventi sono davvero enormi.
Tua figlia ti abbraccia, sconvolta e angosciata da tutto quel che ha dovuto vivere. E tu sai che dovresti solo inginocchiarti e ringraziare qualcuno, chiunque, perché l’hai ancora lì, con te, viva e soprattutto libera. Con tutti gli sforzi che hai fatto, in anni, per tenerla lontana da ciò che la minacciava, in questi ultimi giorni hai rischiato di perderla mille volte. Ogni minuto era una nuova occasione di giocarsi la vita o la libertà.

Invece siete arrivati fin lì insieme, per essere testimoni di un finale inaspettato della vicenda incredibile di cui anche voi siete parte.

Alla fine l’esplosione c’è stata, ma è andata molto diversamente da ciò che vi aspettavate. E la luce lontana svanisce, pian piano, e la notte torna ad essere notte, ma nessuno di quelli che sono lì dimenticheranno. Nessuno potrà dimenticare nemmeno un istante, nemmeno un’immagine, di questa notte.
E mentre l’esplosione si ripete ancora, nella tua mente, questa sorta di ironia amara si fa strada, nel tumulto dei pensieri, portandoti a pensare che è davvero uno strano modo, per un padre e una figlia adolescente, di trascorrere una serata insieme.
Un padre al massimo la porta al cinema, una figlia della sua età. Sempre ammesso che la figlia abbia voglia di passare con il vecchio, patetico genitore un’intera serata della sua splendida gioventù, ovviamente. Oppure le domanda di rivedere insieme qualche vecchio film, sul divano di casa, dove le esplosioni sono finte, e il lieto fine assicurato.
Un padre magari accompagna la sua ragazzina a una festa, va a riprenderla dopo una serata con gli amici, e il massimo rischio a cui la espone è una lezione di scuola guida nel parcheggio dietro casa.
No, un padre non trascina sua figlia in un vortice di disperazione, pericolo e paura, e non la costringe a rimanere, sgomenta e senza parole, sotto il bagliore spaventoso di un’esplosione lontana, che però è fin troppo vicina al suo piccolo cuore.

E questa è la tomba definitiva di tutte le tue pretese di normalità, delle tue finzioni con la tua famiglia. E’ la tua maschera che svanisce, la tua superficie lucente che s’infrange.

La tua vita fino ad ora è stata un incredibile gioco di equilibri.
Hai costruito un’immagine di brava persona da rivendere alla tua famiglia. E hai messo su una recita di fedeltà assoluta alla Compagnia, fingendo di essere in tutto e per tutto un loro uomo. E omettendo un piccolo particolare, riguardo quella bambina che ti era stata affidata per un motivo ben preciso.
Menzogne da entrambe le parti. Dette con sempre maggior disinvoltura. La tua superficie, diversa e falsa per i due mondi tra i quali si divideva la tua esistenza, era perfetta e reggeva benissimo. Sei sempre stato in gamba, a manipolare cose e persone.
Se devi essere sincero, ti è sempre piaciuto moltissimo, manipolare cose e persone. Puoi mentire a tua moglie, ma non a te stesso: le tue missioni più rischiose sono sempre state molto più soddisfacenti di tutte le cene con i parenti o concorsi del cane di Sandra. Ti sei sempre sentito molto più te stesso, molto più reale, nei panni di uomo della Compagnia, con tutto ciò che questo comportava.
Non tanto perché tu credessi nei loro stessi obiettivi, nei loro fini superiori che li portavano a commettere cose orribili. Forse all’inizio sì. Forse, però, all’inizio c’era qualcosa che somigliava ad un idealismo sincero, tra la gente che ha dato origine alla Compagnia. Forse, una volta, anche loro credevano di lavorare per il bene comune degli esseri umani.
Ma dopo anni passati nelle stanze oscure dei loro segreti, sapevi benissimo cos’era veramente, la Compagnia. E probabilmente, a quel punto, eri più fedele a te stesso e al tuo stile di vita, che a un ideale sbiadito. Rimanevi lì dov’eri perché sapevi che era una follia, tentare di distaccarsene, senza finire nei guai. E rimanevi lì anche perché non avresti potuto fare nient’altro, nella vita.
Perché il tuo lavoro, con tutti i suoi difetti, è un lavoro che ti dà soddisfazione. Se lavorassi davvero alla Primatech (se la Primatech esistesse davvero, cioè...), non ti divertiresti così tanto.

Sospeso tra le menzogne, ti sei mai chiesto chi fossi tu, veramente?
Sei andato avanti per la tua strada, ogni giorno, con un sorriso sicuro e un piano sempre pronto all’occorrenza. Hai gestito splendidamente le tue due vite, per tanto tempo.
Te la sei cavata egregiamente, è vero. Ma ti sono mai costate, quelle menzogne? Oppure sei riuscito a conviverci per tutti questi anni, senza problema, riservando anche a loro un sorriso sicuro?

Forse, alla fine, avevi qualcosa che riconciliasse le due vite.
L’amore per loro.
L’amore per tua moglie, tuo figlio e tua figlia. Quello è sempre stato vero, forte, profondo. Puoi aver mentito su tutto, al mondo e a te stesso, ma loro sono la verità. L’unica su cui non sussistono dubbi.
Loro sono l’unica cosa che sana la lacerazione tra la superficie e l’essenza della tua anima.
Ti senti più vivo tra le ombre, ma non potresti esistere senza la tua luce.
Ti manca un pezzo, quando fingi di essere una persona per bene, ma se pensi a loro, non ti manca niente.
La donnina buffa che hai sposato, il ragazzino antipatico come tutti gli adolescenti del mondo, e la piccola donna che ti abbraccia adesso: di fronte a loro scompare tutto il resto. Anzi, tutto il resto acquista un significato.
E ora che la superficie si è sgretolata hai dovuto fare una scelta. Hai scelto loro, hai deciso di metterti contro il tuo passato, per proteggerli, perché loro sono l’unica verità per cui vale la pena rischiare tutto, per te.
Probabilmente tornerà il tempo di rigettarsi nelle ombre. Il momento in cui riprenderai il controllo della situazione. Ti ritufferai nella vita segreta di adesso, lo sai, perché non puoi starne lontano: è il tuo vizio, la tua dipendenza.
Eppure, qualunque cosa vi riservi il futuro, al centro di tutto ci sono loro.

Stringi più forte tua figlia, la scintilla che ha fatto scattare qualcosa in te, fin dall’istante in cui ti fu messa tra le braccia: era una creaturina piccolissima, già dotata di un potere latente che presto sarebbe sbocciato, diventando la sua benedizione e la sua condanna.
Bugiardo senza più maschere, ti restano la tua coscienza con pochi scrupoli e i frammenti di due vite che non saranno mai più come prima.
E in tutto questo, ci sono loro, e sono vivi, e quindi tutto ha ancora senso.
Abbracci Claire, mentre le offri conforto e allo stesso tempo ti senti rassicurato dalla sua esistenza.
Perché se lei è vera, allora anche tu esisti.



That's the end and that's the start of it
That's the whole and that's the part of it
That's the high and that's the heart of it
That's the gift and that's the trick in it
You're the truth, not I
   
 
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