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Autore: AleScibss    19/07/2013    2 recensioni
"I'm forever yours" ricordate?
Tutti noi gleek siamo scossi dall'imminente scomparsa di un pilastro della serie: Cory Monteith. Con questa one shoot mi sono immedesimata nei panni di Lea, sua ragazza e sua futura moglie. Spero di trasmettere attraverso queste poche parole quello cheho provato io nello scriverla.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Vuoi tu Lea Michele prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Cory Monteith, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?”
“Sì lo voglio”
“ E tu Cory Monteith vuoi prendere come tua legittima sposa la qui presente Lea Michele, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?”

…..
 
Un rumore assordante mi sveglia. È la mia suoneria a ritmo di Don’t Rain On My Parade della mitica Barbra.
È la mamma di Cory che mi chiama, forse vuole di nuovo invitarci a pranzo appena ne avremo l’occasione oppure continua a chiedermi quando andremo a vivere insieme io e suo figlio, l’amore della mia vita.
Rispondo e la sento singhiozzare. Le uniche parole che seguo nella nostra conversazione sono “Lea, sei sola a casa? Cory, non c’è più. Ci ha lasciati… Piccola non piang…”
Chiudo il telefono in faccia ad Ann e inizio a chiamare Cory. Il telefono è spento, ma io continuo imperterrita sperando che qualcuno lo accenda, che lui lo accenda.
Tutti i tentativi sono stati fatti invano, butto il telefono a terra e inizio a urlare. Perché mi hanno portato via l’unica persona che mi conoscesse davvero? Colui con cui volevo passare la mia vita, crearmi un futuro? Perché se n’è andato, io avevo ancora tanto, tantissimo, bisogno di lui.
Urli pieni di rabbia, di dolore. Io stento a crederci. L’ho sentito fino alla sera prima, tutto andava così bene. Eravamo così uniti, volevamo convivere. Ne avevo anche parlato con nonno, non può succede tutto questo. Io come faccio? Io come continuo?
Nel frattempo è arrivato papà, ero con lui quella notte. Cerca di abbracciarmi ma io non voglio nessuno. Sono i suoi abbracci quelli che voglio, gli unici abbracci che mi servirebbero in questo momento. Possono dirmi “Lui è qui con te ora” ma io non lo vedo. Ho bisogno di lui, ogni istante, ogni momento, ogni giorno, ogni attimo della mia vita io voglio stare accanto a lui. Dov’è finito il nostro “per sempre”, perché hanno voluto interromperlo così? In questo modo così crudele, improvviso, brutale.
 
SE SOLO AVESSI SAPUTO CHE LA NOSTRA CHIAMATA FOSSE STATA L’ULTIMA, L’AVREI TENUTO AL TELEFONO TUTTA LA NOTTE.
SE AVESSI SAPUTO CHE QUELL’ABBRACCIO SAREBBE STATO L’ULTIMO, L’AVREI STRETTO CON ME PER TUTTA LA VITA.
SE AVESSI SAPUTO CHE QUEL BACIO FOSSE STATO L’ULTIMO, NON AVREI MAI DIVISO LE NOSTRE LABBRA.

 
Esco di casa, devo raggiungerlo. Devo vederlo, anche se mi dicono che lì c’è solo il suo corpo, ho il bisogno di poterlo “incontrare” solo un’ultima volta.
Lui non era solo Cory Monteith l’attore, per me. Lui era il mio cammino, la meta che volevo raggiungere, l’unica persona con la quale potevo essere totalmente me stessa. Nessuno mi conosceva meglio di lui, e nessuno conosceva lui meglio di me.
 
Arrivo, vedo la mamma e il fratello. Mi abbracciano e io ricambio quell’abbraccio. Hanno perso un figlio, un fratello, come io ho perso non solo il mio ragazzo, ma la mia vita, il mio sorriso, la mia  felicità.
 
Voglio stare da sola, essere solo io e lui in quella stanza. Tutti accettano la mia richiesta. Entro. Lui è lì, occhi chiusi, immobile.
 
-         Amore mio, guarda che sono qui. Ora puoi anche smettere di scherzare come sempre. Apri gli occhi, alzati, sorridi e abbracciami. Cory, ho detto abbracciami. Amore ti prego abbracciami, amore mio per piacere non mi abbandonare. Cory ti prego, il nostro era un per sempre. Alzati, CORY ALZATI.
 
Sentendomi gridare, la mamma di Cory mi raggiunge. Mi abbraccia di nuovo. Io piango, non riesco a smettere di piangere. Inizio gridare qualche cosa ma nemmeno io sono cosciente di quello che dico. Mi dispero.
Mi chiedo perché, come mai è morto. Ann mi dice che Cory è di nuovo cascato in quella brutta via.
 
-         Ma noi abbiamo cercato di uscirne! Lui ci aveva provato! Ci aveva messo tutto se stesso! Voleva vivere Cory! Non può essere! Non sono stata all’altezza, è tutta colpa mia!
La mamma mi rassicura, dicendomi che io non avevo colpe. Ma ogni parola andava al vento. Io ero distrutta, disperata e dovevo uscire da quella stanza. Non riuscivo più a vederlo in quella condizione.
L’amore mio, sempre pieno di vita e di speranza ridotto così. Come un oggetto, immobile.
 
Voglio svegliarmi da questo incubo. Vado a casa con la mamma di Cory, rimane lì il fratello. Provo a dormire e lo sogno. Lo vedo lì, davanti a me. Io mi avvicino ma lui si allontana sempre di più, fino a scomparire in una luce accecante.
 
È la mattina seguente, mi sveglio. Provo a chiamare Cory, solo per sentire la sua voce, ma la storia è sempre uguale: mi risponde la sua segreteria.
Apro twitter velocemente, quanti messaggi d’amore dai fan di tutto il mondo. Il mio Cory ha lasciato un messaggio positivo, lui in vita ha salvato tante vite. Tanti sorrisi se hanno ragione di esistere, è solo grazie a lui. Alla sua forza d’animo, al suo talento, alla sua voce, alla sua adrenalina quando suona la batteria. Tanti ragazzi avevano un idolo e continueranno ad averlo perché lui vivrà in noi. I loro cuori, come quelli dei famigliari, come il mio, come quelli degli amici, non dimenticheranno mai una persona così immensa come lui. Era un ragazzo speciale.
Un amico, un fratello, un figlio, un fidanzato, un idolo perfetto.
 
Arrivano messaggi di cordoglio, i miei amici mi chiamano. Ho ricevuto e ricevo tanto affetto. Solo grazie a tutti loro che io sono ancora qui, viva. Perché lui era la luce che illuminava le mie giornate, era l’indice che mi indirizzava, era il battito del mio cuore.
 
Sognavo proprio la notte prima che mi chiamassero, di sposarmi con lui. Avevo un abito bianco con del pizzo nelle maniche e una piccola scollatura. Era il vestito perfetto, con un velo all’altezza dell’indumento. E lui era perfetto. Il suo sorriso, i suoi occhi che brillavano.
Eravamo io e lui, solamente noi, i Monchele come ci chiamano i fans.
Mi mancherà lui, mi mancheranno i suoi abbracci, il modo in cui mi stringeva come per dire “Tu sei solo mia e ti proteggerò da qualsiasi cosa”, il nostri sguardi, le nostre scene finchel, i duetti. Perché non si può negare, noi avevamo alchimia in tutto, eravamo perfetti per stare insieme.
 
Non sarà facile vivere senza di lui, ma il suo ricordo accenderà le mie giornate. Devo resistere, per lui. Non vuole vedermi fallire, devo rialzarmi. Alla fine è quello ci ha insegnato il nostro Cory: per quanto possano essere alti gli scalini, quest’ultimi non possono essere impossibili da superare. Lui ha perso la vita, ma la sua anima, sì, quella rimarrà sempre viva.
Cory non è morto, anzi, Cory è più vivo che mai e io lo amerò per sempre.
 
“I’m forever yours” ricordate?
  
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