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Autore: Xelia    19/07/2013    0 recensioni
"Stavo seduta sulla panchina del parchetto con un quaderno in mano. Quello dei miei compiti. A casa c'è troppa confusione con mamma che litiga spesso con papà.
Mi piace stare all'aria aperta perchè se trovo qualcosa di particolarmente carino nei negozietti lungo la strada entro e me lo prendo.
Quel giorno i compiti erano particolarmente difficili: matematica. Espressioni da università. La nostra prof. è severissima.
-Ok, io riuscirò a farli. Anzi sembra facile! No. Non è facile ma li farò. Sì. Entro domani li farò!- continuavo a ripetermi. Impugnai bene la penna, pronta a scrivere, ma la pagina si illuminò. Quando la luce sparì le espressioni erano fatte. Non riuscivo a crederci. Ero sbalordita. Però lui era arrivato a dirmi cosa mi stava succedendo."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ragazzi, studiate le 17 pagine che ho spiegato oggi- ci disse la professoressa di storia. Era particolarmente dolce, qualità rara in una professoressa. Lei era la più simpatica. E, stranamente, tutta la classe è tranquillissima quando c'è lei. Più i prof. sono antipatici più la classe si comporta male. Cosa che però i prof. non riescono a capire.

Suonò la campanella: pausa pranzo.

-Caterina, ti va di mangiare con me?- mi venne accanto Jennifer, una ragazza apposto.

-Non so...-

-Ok, grazie. Ti aspetto in mensa!- si allontana salutandomi con la mano.

Sistemo delicatamente i libri nello zaino e scendo in mensa, pasta col pesto. In questa mensa fanno tutte cose squisite!

-Caty, sono qua!- muove in modo buffo le braccia per farmi notare dove si trova. Mi siedo.

-Ciao ragazze- saluto tutti.

Jennifer, Astrid e Dylan sono i miei migliori amici.

-Che mi raccontate?- chiedo.

-Che il ragazzo più fico della scuola ha avuto un flirt con la più bella della scuola- sorride Dylan indicandosi col pollice e facendo un sorrisetto da cretino.

-Ahahahah e chi sarebbe la più bella?- dico.

-Ti facevo più intelligente, Caty!-

-No, non ci credo! Vi siete fidanzati? Congratulazioni Jenny!-

Continuiamo a chiacchierare per un oretta circa poi torniamo in classe. E' appena arrivato il professore di italiano.

Lunga e noiosa lezione.

Ecco: educazione fisica. Non è la mia materia preferita ma sicuramente meglio di italiano! Corsa a coppia. Io sto con Astrid. E' una ragazza bella e solare. Capelli neri e occhi celesti. Ci mettiamo ultime così abbiamo più tempo per prepararci. Guardo verso gli alberi del giardino dove, nascosto nell'ombra, c'è un ragazzo. Chi è? Chiudo gli occhi per qualche secondo e poi li riapro. Non c'è più. Che cosa strana... forse l'ho solo immaginato.

Un’ ora di educazione fisica passata. Ok: è stata una rottura pazzesca. Wow, devo dire che il tempo è passato velocissimo! Dobbiamo già uscire. Aspetto Jenny al cancelletto perchè viene a casa mia.

-Dove sarà finita..- mentre mi guardo intorno, appoggiato dall'altro lato del muretto all'ombra di un albero, noto il ragazzo di prima. Mi guarda. Io giro subito la testa ma mi viene la tentazione di guardare però era già scomparso, come prima.

Solo dopo una manciata di secondi mi rendo conto che Jennifer stava facendo segnali con la mano.

-Scusa ero immersa nei pensieri-

-E a cosa pensavi?- ci incamminiamo.

-A un ragazzo che ho visto-

-Uuuuuuh- mi viene davanti cominciando a camminare all'indietro -Chi sarebbe??-

-Quando si tratta di ragazzi perdi la testa- sorrido -Comunque non lo so. L'ho visto in giardino e fuori scuola-.

-E com'era?-.

-Ricordati che sei fidanzata!-.

-Ahahahah-.

Eravamo arrivate. Finalmente a casa! Prendo le chiavi e apro poi butto lo zaino sul divano subito dopo apro la grata per uscire in giardino e mi sieto sull'erba. Adoro la natura.

-Faremo questo tutto il tempo?-

-Se vuoi io non ho problemi- sorrido. All'improvviso sul marciapiede rivedo quel ragazzo. Così... così misterioso! Mi alzo e mi avvicino al muretto con la rete ma lui si nasconde dietro il muro del palazzo e quando mi sposto a destra per vedere lui se n'era andato. Come il vento.

Un giorno scoprirò chi è quel ragazzo.

All'improvviso un botto: una porta. Corriamo in casa.

-Ha di meglio da fare nella vita!- mio padre.

-E che cavolo avrebbe da fare??? E' una bambina: deve studiare. E tu perchè cavolo le hai fatto invitare quella tizia a casa?!?-.

-Tua madre mi ha chiamata “Tizia” o sbaglio?!- mi sussurra Jenny abbastanza irritata facendo per di più il segno delle virgolette su Tizia.

-Mamma..- mi avvicino piano.

-Zitta! Piuttosto sbatti fuori quella ragazza e vai a studiare!- sbotta lei nervosissima.

-Hai bevuto! La sua amica rimane e lei fa quello che ritiene più giusto- mi difende papà.

Prendo il polso di Jenny e, prendendo i nostri zaini, la porto fuori casa. Ci dirigiamo al parchetto.

-Scusali.. sai mamma vuole solo che io studio. Non è mai stata tanto dolce nei miei confronti..-

-Non ti preoccupare, mi dispiace per te- appoggia la mano sulla mia spalla poi attraversiamo e entriamo nel parchetto. Ci sono solo tre o quattro bambini.

-Hai per caso uno specchio? Penso di essermi spettinata col vento- dico. Prendendolo vedo una figura dietro di me.

-Jenny, non ti girare ma guarda nello specchietto. C'è il ragazzo che ti dicevo. E' la quarta volta che lo vedo. Sembra che mi stia pedinando!- sussurro.

-Lo vedo. Si è appena nascosto in un cespuglio.-

-No!- mi alzo e mi giro. -E' sparito di nuovo-.

-Guarda.. è una collana con una medaglietta. C'è scritto... Dream- la prende in mano.

-Sogno? Sarà sua?-

-Dici del ragazzo?-

-Suppongo di si- la fisso qualche istante -Comunque non voglio prendere un quattro all'interrogazione di storia quindi A STUDIARE!- andiamo a sederci su una panchina poi prendiamo i libri e cominciamo a studiare.

-Dimenticavo gli esercizi di italiano! Che palle- mi ricorda. Prende il libro. Sono cose complicatissime!

-Altro che liceo: università!- dico.

-Ci siamo quasi. Ma questo non cambia niente!- comincia a pensare fissando il libro.

-Mi vado a prendere un caffè, scusa! Ma tu cerca di capirci qualcosa- fantastico.

Mi concentro. Ok. Cinque minuti passano. Sì, non ti scoraggiare Caterina. Ce la puoi fare! No. Non ce la puoi fare. Ma devi provare! Certo! Devo provare! Ci riuscirò! No. Ma questo non cambia niente.

-Ce la posso fare, ce la posso fare, ce la posso fare, ce la posso fare!- all'improvviso la pagina del libro si illumina e quando la luce scompare gli esercizi... gli esercizi sono risolti! Come cavolo...

Jenny era lì: si stava avvicinando ma non l'avevo sentita.

Sento uno sparo. Non era lontano. Anzi vicinissimo.

Mi giro di scatto e vedo un uomo con la pistola e c’è pure..


ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok: non è il massimo ma sono due pagine e mezzo! Bisogna considerare che sono una scrittrice inesperta. Comunque vi chiedo di recensire anche negativamente. Sbagliando si impara, giusto? Ma se non c'è nessuno che mi fa notare i miei errori... beh, non si impara. Grazie a tutti per aver letto il primo capitolo :D Baci e al prossimo per chi seguirà la storia!

  
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