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Autore: missimissisipi    19/07/2013    4 recensioni
Childhood!AU| Baby!Caroline | Caroline/Klaus | Conteggio: 1069 parole
“Cosa ti turba, piccola?”
“Dove si trova la felicità, principe azzurro?” domanda lei testarda, curiosa e un po’ triste, con gli occhi attenti a captare ogni singolo movimento facciale dell’uomo che ha accanto.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Klaus, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Come può una stupida pianta rappresentare la felicità?


Ecco cosa si domanda mentalmente la piccola Caroline Forbes, in una calda giornata d’estate, nel giardino dei Lockwood. E’ quasi naturale domandarsi cosa ci faccia lì, quella bambina paffutella, dato che Tyler è fuori città con il padre Richard. La verità è che la bambina, con un caschetto biondo decisamente troppo disordinato e le guance rosee per l’affanno dovuto alla lunga corsa, è nuovamente scappata di casa, dalla tutela di Liz e Bill Forbes i quali, causa l’ennesimo litigio, non si sono accorti della loro figlia guardarli disperata con gli occhi coperti da una patina ormai ben conosciuta dalla piccola.

Dove andare, allora?
Semplice: alla dimora dei Lockwood, così elegante e raffinata, quasi come la casa dei sogni di Care, ora nascosta in un cespuglio e con le mani del colore della terra. I suoi occhi sembrano quasi ipnotizzati nel vedere, più lontano ma di fronte a sé, la signora Lockwood ed un’altra accanto, visibilmente più anziana, prendere un tè e discutere amabilmente sul giardinaggio e, in particolare, di una pianta.
Il tronchetto della felicità.
Ed allora ecco che si ripresenta la prima domanda: come può una stupida pianta, rappresentare la felicità? Perché Caroline lo sa, ne è certa: la felicità è il gelato al cioccolato e alla mela verde, è andare con Bill al mare quei bollenti pomeriggi d’agosto, è il colorare assieme a Bonnie con i pastelli a cera, e perfino andare a scuola per trascorrere del tempo con i suoi amichetti.
Ma no, la felicità non può racchiudersi in una pianta, per giunta senza fiori e con delle foglie che non sembrano quasi tali, perché rigide e terribilmente appuntite.
Ed allora perché far custodire un sentimento così bello, così vivo in qualcosa del genere?
Caroline non capisce, spalanca gli occhi e scuote la testa con veemenza.
La felicità è qualcosa di così importante per tutti, per vivere bene, non si può negare a qualcuno, né tantomeno celarla in certe cose.
“Inizialmente era una pianta considerata portafortuna…” racconta la signora accanto alla moglie del futuro sindaco di Mystic Falls. “…Ma negli anni ottanta è stata quasi completamente eliminata da ogni casa, perché una leggenda metropolitana diceva che avrebbe creato il nido per un ragno, il quale morso avrebbe provocato l’AIDS. Dicerie, Carol, ma è comunque una pianta stupefacente.” Conclude guardando la creatura.
La bambina allora si sposta una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio, per quanto possa, dato che ritorna subito di fronte agli occhietti vispi della piccola. Lei, allora, quasi infuriata nei confronti di quella pianta, va via, di nuovo, cercando di trovare un posto davvero sicuro.
Ed ecco un altro luogo della sua felicità, una panchina all’ombra di una quercia. Ed è piuttosto ironico vedere Caroline così piccola rispetto a quell’albero imponente.
La bimba si siede, e rivolge lo sguardo alle sue mani che giocano fra di esse, spensierate; le gambe, lasciate libere grazie ad un vestitino a fiori svolazzante, dondolano come lei ed Elena sull’altalena, proprio come hanno fatto un giorno fa, in un pomeriggio piuttosto nuvoloso ma secco.
Ed è un momento. La piccola sente una presenza accanto a sé, ma non ne è affatto impaurita, per questo si volta con il viso corrucciato, dettato dai sentimenti contrastanti per quella pianta, adesso ladra della felicità altrui.
L’uomo ha un sorriso strano, quello di una persona che sembra trattenersi dal ridere con euforia.
La guarda con i suoi occhi limpidi, azzurri come il sole durante questa calda giornata, i capelli biondo cenere ed il suo completo troppo elegante per trascorrere del tempo al parco.
“Chi sei tu?” mormora la piccola, adesso con il vento fra i capelli, che la rende ancora più piccola e tenera, docile ed indifesa di quanto non sia già.
Il signore sembra rifletterci un po’ su. “Un uomo che viaggia molto.” Afferma sorridendo, per poi domandare alla bimba chi invece sia lei, nonostante lui sappia già la risposta.
“Caroline.” Mormora ancora quella,  guardando attentamente quell’uomo molto affascinante. “Sei il principe azzurro?” domanda con beata innocenza la bambina, di fronte a quella bellezza che non passa affatto inosservata.
Klaus allora ride di gusto, alzando le sopracciglia divertito, e scuote la testa. “No, ma sono Klaus, se per te va bene lo stesso.” Afferma con improvviso tono serio.
Caroline annuisce, per poi distogliere lo sguardo da lui e puntarlo nel vuoto di fronte a sé, poi sbuffa sonoramente. Klaus sorride di fronte a tanta innocenza e genuinità di quella bimba che un giorno diventerà una donna forte ed indipendente.
“Cosa ti turba, piccola?” domanda l’Originale, avvicinando il volto alla bionda che lo guarda e decide di rivelargli i suoi pensieri. “Dove si trova la felicità, principe azzurro?” domanda lei testarda, curiosa e un po’ triste, con gli occhi attenti a captare ogni singolo movimento facciale dell’uomo che ha accanto.
“La felicità è soggettiva, Caroline.” Pronuncia il suo nome con una dolcezza inaspettata ed un forte accento britannico. “Per esempio, la mia felicità si trova nel dipingere, nel cavalcare. La felicità si trova dappertutto, basta solo coglierla al volo quando se ne ha l’occasione.” Afferma ancora, vedendo la piccola annuire quasi soggiogata da quelle parole.
“E in una pianta?” domanda Care con le sopracciglia aggrottate.
“Se qualcuno prova dei forti sentimenti per la natura, allora sì, può trovare la propria felicità in una pianta.” Risponde Klaus con risolutezza.
“La mia felicità è nel gelato al cioccolato e mela verde, nel colorare con Bonnie e nel giocare con Elena, e in tante cose. E’ giusto?” domanda ancora.
“Niente di più giusto.” Conclude Klaus facendola sorridere.
Si guardano per qualche secondo, prima che lui le carezzi la guancia con dolcezza, facendole socchiudere leggermente gli occhi.
“Sei una bella bambina, Caroline. Diventerai una grande donna, e troverai tanta felicità, ma soprattutto, sarai tu la felicità di qualcuno.” Mormora mettendo particolare enfasi nel ‘tu’ ed indicando la bimba con l’indice della mano sinistra.
“Davvero?” chiede la bambina con gli occhietti che traboccano di felicità.
“Davvero.” Risponde lui, prima di lasciarle un bacio sulla fronte e sparire improvvisamente.
Caroline non ci da molto peso, perché ha capito che la signora Lockwood trova la sua felicità in una pianta piuttosto stramba, mentre lei, adesso, la trova non solo nelle cose adesso scontate, ma anche in quel principe azzurro.
La piccola sorride, scendendo dalla panchina in pietra ed andando verso casa, sperando di trovare e diffondere anche lì la tanto agognata felicità.

 ~

Non so da dove provenga l’ispirazione per questa OS, fatto sta che l’ho pubblicata.

C’è Caroline, come penso potrebbe essere da bambina mentre si dispera perché la felicità non può assolutamente celarsi in una pianta. Ho cercato di descrivere il momento in cui lei pensa questo immaginandomi mentalmente Caroline nella quarta stagione che cerca di convincere tutti del fatto che the graduation è un passo importante per tutti e bla bla bla.

Un piccolo appunto sul Tronchetto della Felicità: avendolo avuto come spettatore durante la stesura (di fronte a me), volevo inserirlo. La leggenda metropolitana è una cosa vera, controllare Wikipedia per credere; In realtà fa fiori, ma quello che ho in casa non ne ha mai fatti. Per quanto riguarda le foglie, poi, quelle del mio Tronchetto sono come le ho descritte in questa OS, ma ci sono altri elementi di Tronchetto che ne hanno differenti.

Parentesi sul giardinaggio chiusa. Ho un sacco di prompt in cartella che potrebbero essere ben sviluppati come una nuova long, ma in realtà non mi sento abbastanza in grado di scrivere qualcosa di decente. Sto andando avanti con la revisione di IES, ed ho intenzione di scrivere qualche altra OS o una mini-long in agosto. Se mi sentirò abbastanza brava,  proverò a postare una long fic decente.

Detto questo, spero che questa OS vi piaccia, e se vi va, recensite.

Un bacio

  
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