Il cavallo galoppava veloce, avevo rischiato almeno un paio di volte di essere disarcionata tanto era la sua sveltezza.
Con me avevo solo una piccola borsa da viaggio che conteneva provviste per al massimo un paio di giorni, sapevo che non l'avrei usata, ma l'avevo portata nella speranza che avessi cambiato idea.
Non piangevo, mi ero imposta di non farlo, di non rendermi così fragile e di essere donna, almeno in quel momento.
Mi voltai, le fiamme mi tormentavano gli occhi, le case venivano inghiottite dalla terra e la città era deserta, e mentre Firenze si sgretolava io pensavo a lui.
Chiusi gli occhi per un tempo indefinito e quando li riaprii tutto era tornato alla normalità, le fiamme erano scomparse e gli edifici erano intatti, era il mio cuore quello che stava per essere inghiottito dalla terra.
Ricordo bene le ultime parole che mi ha riferito, " Non lasciarmi solo ". Solo in quel momento una lacrima scese sulle mie gote del colore della luna. Così piccola ma così appuntita, tanto da immaginare il sangue sbucare dal passaggio della goccia.
Non ho rispettato la sua richiesta, ma non avevo più nè la forza, nè il coraggio di andare avanti.
Quando arrivai non me ne resi neanche conto tanto ero presa dai miei pensieri. Scesi dal cavallo, camminavo lentamente e tremavo, avevo paura ma non avrei cambiato idea, ero tanto codarda da decidere di perdere tutto, anche la cosa a cui tenevo di più al mondo, Leonardo, pur di non provare più niente.
Ero arrivata fino a l'ultimo pezzo di terra prima del dirupo, tentai di tenere la mente vuota, sgombra, ma il mio ultimo pensiero andò proprio a lui, Il Mio Leonardo.
« Ti amo, dal nostro primo sguardo » dissi con la voce che tremava, e altre lacrime mi inondarono il viso, più prepotenti della prima.
Basta, questo dolore doveva finire.
Mi lasciai cadere...poi  sentii qualcosa che mi prese, risparmiandomi a quella macchia scura.
« Non posso vivere senza di voi » disse alleggerendo la presa su i suoi fianchi.
Lei si strinse a lui fino a diventare una cosa sola.
Fu il gioco di un attimo, non sentii più la terra sotto i piedi ma avvertii il vuoto che mi abbracciava.
Stavamo cadendo insieme.