Un piccolo gesto
Il cigolio della porta che si apre e una piccola testa mora sbircia all'interno della stanza, intravedendo subito, nell'ombra, il suo obbiettivo, disteso sul comodo letto
-Nii-san, nii-san vieni ad allenarti con me?
Non ricevendo nessuna risposta dal fratello, il piccolò provò ad insistere, sapendo che il più grande era sveglio.
-Dai ti prego nii-san!
Itachi all'ennesimo richiamo aprì un occhio
-No Otouto ora non mi va.
-Ti pregooooo...
-No Sasuke- L'espressione seria fece scoraggiare il piccolo degli Uchiha.
-Va bene... -mugugnò triste
-Ma sei arrabbiato con me?
-No Otouto-
-Ei Nii-san... ma tu mi vuoi bene?- All'insolita domanda Itachi si mise a sedere.
-Certo che domande sono?!?
-Quanto così o così?- Continuò con le sue domande Sasuke, mostrando con gli indici due piccole distanze.
-mmm credo...così- E itachi allargò le braccia più che potè.
-Chissà perchè queste domande...
-Nii-san, la mamma mi ha detto, che se una persona vuole bene ad un altra tenta sempre di farla felice...
Ok, la situazione era veramente strana, quella piccola peste stava architettando qualcosa, lo sentiva.
-Si certo...
-E allora vieniti ad allenare con me!- Affermò tutto contento il bambino
Una risata sincera si levò nella stanza.
-Certo che non ti arrendi mai Otouto?
-Certo che no... sono un Uchiha!
-Già, sei proprio un Uchiha.
Si... il suo fratellino era un Uchiha proprio come lui.
Espressione fredda, carnagione chiara, capelli lisci e neri e occhi come pozze di petrolio.
Quegli occhi... la maledizione della sua famiglia.
Presto anche per Sauke avrebbero avuto uno sfondo rosso con tre lacrime nere: lo Sharingan.
Guerre e battaglie erano state combattute per il potere di quegli occhi...
Un potere spaventosamente grande al quale molti aspiravano, incuranti di varcare il confine con la follia.
Lui, però, li poteva capire... l'uomo è debole, e si sa...cadere alla tentazione è semplice.
Il suo piccolo fratellino, però, non sarebbe diventato così. Era troppo puro e candido per essere accecato dal potere.
Non lo avrebbe permesso.
Avrebbe fatto di tutto per impedirlo.
Avrebbe fatto di tutto per proteggere il suo piccolo Otouto, anche se il nemico fosse stato lui stesso.
-Ei Nii-san?
E adesso che gli prende? Non ho detto niente di male!
Il maggiore sembrò riprendersi dai suoi pensieri.
Lentamente allungò una mano verso Sasuke picchiettandogli sulla fronte con l'indice e il medio, in quel gesto abituale che rivolgeva al fratello.
Il piccolo Uchiha a quel gesto mise un adorabile broncio
Uffa, non lo sopporto quando fa così, mi tratta come un mocciosetto e sembra che mi prenda in giro.
Anzi lo fa sicuramente...
-Va bene, Otouto, andiamo.
Un sorriso riapparve sul viso del bambino, che subito si era dimenticato il piccolo rancore nei confronti del suo adorato Nii-san
***
La casa è buia e gli unici abitanti sono i cadaveri del clan Uchiha. Sono tutti morti, tranne un bambino. Al traditore del villaggio della foglia è mancato il coraggio di eliminare anche lui. Ora sono entrambi lì.
Itachi dice qualcosa sull'uccidere il proprio migliore amico, ma il più piccolo non lo ascolta, non lo vuole ascoltare...
Perchè... perchè Nii-san... cos' è successo? Perchè li hai uccisi tutti? Non è possibile...
Perchè mi guardi così? Ti prego Nii-san, dimmi che è tutto finto... dimmi che è solo un illusione...
Lo sguardo freddo dell'altro, però faceva capire che quella era la realtà.
Mi dispiace Otouto...
È l'unico modo per proteggerti...
Nessuno di quei sentimenti trapelò su quel viso pallido
No... no... non ci credo, non ci credo... niente è vero... ora ti avvicini e mi picchietti la fronte.
Ti prego fallo. Non è vero che odio quel gesto...
lo adoro...
lo fai solo con me...
mi sento speciale...
mi sento più vicino a te... sei così lontano ora.
Itachi ghignò sadico.
-Se vuoi uccidermi mi devi odiare! Devi sopravvivere come un miserabile, continuare a scappare, aggrapparti alla vita.
E un giorno presentati davanti a me, con i miei stessi occhi.*
Odiami Sasuke, è l'unico modo...
Devi diventare più forte Sasuke, diventa più forte!
Solo tristezza e disperazione si vedevano negli occhi del piccolo.
Mi hai sempre preso in giro.
Mi hai sempre illuso.
Io ti odio, ti odio!
Anche in quegli occhi così neri apparve lo Sharingan.
***
Era finita, Itachi stava morendo. Gli anni di sacrefici e di allenamenti erano stati ripagati. L'adrenalina, che ancora scorreva nelle vene di Sasuke, pian piano si stava affievolendo. Ora, infatti, attaccato a un muro, mentre il fratello gli si avvicinava lentamente, aveva paura.
Fin da piccolo era stato addestrato a combattere, e sapeva perfettamente attaccare, colpire, schivare e inventare nuove strategie per disruggere gli avversari.
Questa volta, però, non si trattava di un combattimento. Nessuno gli aveva insegnato come reagire a una situazione simile.
Non sapeva che aspettarsi.
Non temeva di ricevere colpi fisici, ma era spaventato per quelli all'anima.
Itachi gli fu di fronte e lentamente sollevò un braccio.
Che vuole fare?
Questa è l'ultima volta.
Due dita si posarono sulla fronte di Sasuke che sgranò gli occhi
-Scusa Sasuke
Quel gesto, quel movimento, per anni il piccolo Uchiha lo aveva desiderato.
Nii-san... solo ora riconosco mio fratello...
è come se ti riuscissi a sentire tutto quello che provi...
ti sento vicino...
Itachi cadde a terra privo di forze
Addio Otouto
Addio Nii-san
In quel momento due anime che erano state per tanto tempo separate si ritrovarono...
*Quelle dovrebbero essere le vere parole che Itachi dice a Sasuke, scusatemi se ho sbagliato
Comunque per favore ditemi che ne pensate.
A me questi due personaggi piacciono veramente molto. Li tovo enormemente complicati.
Ciao un bacio