Carry You.

Immaginatevi la scena.

Io, al parco, seduta sotto un albero a leggere.

Sto aspettando le mie amiche, che non verranno.

-Scu-scu-scusi-

Ho alzato svogliatamente la testa dal mio libro.

“Che vogliono 'sti ..”

Sfortunatamente non ho potuto finire il mio pensiero, perchè un ragazzo di circa la mia età mi fissava, con occhi marroni spaventati.

È proprio carino, capelli castani ondulati lasciati un po' lunghi, jeans lunghi ed una maglietta a righe.

-Forse me ne devo andare, mi scusi.- Ha una voce un po' rauca ed infantile al tempo stesso. Ho cercato di soffocare le risate, ho chiuso il libro e mi sono tirata in piedi.

-Oddio- Mi è uscita una risata con un verso stridulo ed il ragazzo si è allontanato un altro po'. -Non mi sento spesso dare del lei, guarda che ho solo quattordici anni-

-Qu-quattordici?-

-SÌ, QUATTORDICI, SAI CHE LA PRIMA VISITA DA AMPLIFON È GRATIS?-

-Okay, andrò a chiedere informazioni a qualcun' altro..-

Si è girato per andarsene, tutto sconsolato.

“Forse l'ho trattato troppo male, sembrava simpatico..”

-Ehi, George! Scusami.-

-Come fai a sapere il mio nome?-

Grazie a Dio aveva smesso di balbettare.

-È scritto sullo zaino, proprio qui- ho detto, indicandogli una scritta scarabocchiata con un pennarello nero sul blu. -Allora, dove dovevi andare? Ti ci porto, se tu non balbetti più, almeno finchè parli con me.-

-Okay, devo andare dai miei amici.-

-Mh, visto che non ho la sfera di cristallo, dove stanno questi tuoi amici?-

-Al bar Sea..Sea..Non mi ricordo più, sono proprio un disastro.-

-Sea Stars?-

-Sì, quello!-

-Sta abbastanza lontano da qui..Quindi, io non ho un soldo, e se non li hai neanche tu, ci aspetta una bella camminata-

-Ci?- Aveva gli occhi un po' lucidi.

-Certo, ti accompagno.-

-G-g-

Gli ho lanciato un'occhiata fulminante.

Lui ha sospirato, abbassando lo sguardo per poi guardarmi negli occhi con un sorriso. -Grazie-

-Adesso va meglio, dai, incamminiamoci, che intanto mi racconti di te.-

-Oh, non c'è proprio niente da raccontare su di me..- Ha detto, mentre siamo arrivati alla strada.

-Bhe, dai, almeno i random facts..-

-Random che?-

-Età, nome.. queste cose qua.-

-Allora, mi chiamo George. George Shelley.-

-Che fa tanto: mi chiamo Bond, James Bond.-

-Stendiamo un velo pietoso.-

Che bella risata che aveva.

-Ho quattordici anni..Non mi viene in mente nessun altro 'Random Fact', dai, adesso parlami di te, sconosciuta- Ha detto, riservandomi uno sguardo da 'adessovogliovederechedici'.

-Bhe, sono Samantha, chiamami Sam, tanto ormai siamo amici. Di cognome faccio.. bhè, diciamo Saint. Mi piacciono gli One Direction ed i Green Day. Preferisco Harry Potter a Twilight.. E penso sia tutto.-

-Amici? Davvero?-

-Sì, che c'è di strano?-

-No, non sono abituato ad averne molti.-

-Oh, se è per questo neanche io.-

-Hai qualche problema?-

-Tanti, troppi.-

-Raccontameli.-

-Ti annoieresti-

-Tu prova, almeno ti sentirai un po' meno sola. Poi ci sono i ragazzi..Sono sicuro che loro vorranno diventare tuoi amici!-

-Bhe, tanto per iniziare sono da curare- ho detto, spostando lo sguardo dal marciapiede agli alberi. -Sono innamorata di uno che non sa chi sono-

-Ah..Brutta storia innamorarsi del più figo della classe..-

-Ma che cazz?- Girandomi verso di lui. -Sono innamorata di una star internazionale, genio.-

-Mi piace quando mi chiami genio. Comunque forse ti sei innamorata di lui perchè le stelle possono essere così brillanti, quando ti stanchi di combattere..-

-Oh-Oh, abbiamo uno psicologo!-

-Nah, solo che, quando hai dei problemi sai a chi rivolgerti, posso essere i tuoi occhi- si gira, lanciandomi uno sguardo malizioso. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere.

-Dimmi dei tuoi, di problemi.- Gli ho detto.

I suoi occhi si sono velati di tristezza. -Sai quando la notte ripensi a tutte le persone che ti hanno detto che sei una merda?-

-Sì, lo so com'è.-

-Ecco, questa è stata una di quelle.-

-Senti, Georgey. Lo so che è stata una notte lunga, e brutta. Ma ora ci sono io, che ho imparato a conoscerti-

-In questi venti minuti?-

-Sì, in venti minuti. E ti posso dire che non sei assolutamente una merda. Se vuoi, faremo ogni passo insieme, per uscire da questo giro di 'misentounamerdanessunomiama', okay?-

George ha alzato la testa, guardandomi negli occhi. -Davvero lo faresti?-

E BOOOM. Il mio nuovo amico è andato a sbattere contro un palo.

Mentre lui arrossiva, io mi sono abbassata e gli ho teso la mano, mentre qualcuno rideva.

-Ridi anche tu, sennò fai la figura del cretino- Gli ho sussurato. Ed eccolo di nuovo, quel suo fantastico sorriso.

-Sai, hai proprio un bel sorriso George, impegnati per farmelo vedere più spesso.-

Prima che lui potesse dire qualcosa gli ho fatto segno di essere arrivato.

-Okay, ci sei, adesso vado, ciao, George.-

-Ehi, no, Sam, aspetta, vieni a conoscere i ragazzi!-

-Umpf. Solo per te, eh.-

Siamo entrati e lui si è diretto ad un tavolo con tre tipi.

-Ragazzi, questa è Sam! É grazie a lei se sono qui! È stata davvero simpatica.-

-Quindi Georgey, hai una nuova amica.- Si è girato uno di loro, con una cresta alta e gli occhi piccoli ed azzurri. -Piacere, io sono Josh, sono un po' il fratello maggiore di George.-

-Pft, ma se avrai tredici anni.-

-Quindici, esattamente.-

-Ehm.. Dai, Sam, siediti.-

-Okay, ma prima passo un attimo dal bagno.-

Arrivata mi guardo allo specchio.

Perchè lui non mi vede come mi vedono gli altri?

Cos'ha?

È come se avessi corso per ore e dopo non riusire più a respirare mi fosse tornata l'aria nei polmoni.

Stanca, a pezzi, distrutta, con la mente piena di ricordi che sono lividi.

“Se hai dei problemi sai a chi rivolgerti, posso essere i tuoi occhi.”

Forse ho trovato un posto da chiamare casa.



 

ANGOLO SCRITTRICEEEEEEEEEEEEEE.
Sono sempre io.
Se mi vorrete un aggiornamento (cosa improbabile) dovrete aspettare che esca ALMENO il secondo singolo degli Union J.
Se avete bisogno di qualcosa, lasciate una recensione o contattatemi su twitter (@tnkunionj)
SCIAOOO.