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Autore: Minority    20/07/2013    1 recensioni
Lui lancia un’occhiata a te ed ai tuoi occhi chiusi, a te ed alle tue labbra calde, a te ed ai tuoi capelli scomposti, a te ed al suo profumo che hai addosso, a te ed alla voce con cui hai parlato poco prima e, chinando il collo verso di te, ti da un bacio.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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we'll be together



Mani, le sue, che corrono sul tuo corpo, coccolano il coniglietto rosa vicino alla tua spalla, spengono piano, con delicatezza la candela sul tuo braccio, col pollice, ma non per questo riesci a smettere di bruciare, a non farti sfuggire un gemito appena udibile, uno di quelli che può sentire solo lui – lui solo – perché ti conosce troppo bene – troppo bene.
Labbra, le sue, sulle tue: labbra che conosci come casa tua – labbra che sono casa tua – ma che ti fanno sentire ogni volta – ogni dannata, dannatissima volta – come un ragazzino timido che da il suo primo bacio al più bello della scuola: come il giovane ragazzo da parete che, arrivato solo al ballo della scuola, trova il bassista di cui è innamorato ad aspettarlo in fondo alla stanza, un sorriso sulle labbra sottili e una mano che, tesa verso di lui, esce dallo smoking – “il più nero, il più elegante!” Questo, questo ti dirà dopo - noleggiato per l’occasione. “Mi concedete questo ballo, messere?”, e tu, adesso come allora, sai che non puoi dire di no.
Occhi, i tuoi, chiusi, neanche uno spiraglio di luce che può entrare, l’immagine del tuo Mike stampata in testa che ti toglie il respiro, che ti fa impazzire, adesso non solo per modo di dire; l’immagine del tuo Mike che hai talmente chiara da non aver bisogno di vederla, non come quando, la scorsa estate, la notte, non dormivi e restavi, in silenzio, a guardarlo, le coperte accartocciate addosso, i capelli sfatti: proprio come quelli che, probabilmente, ha adesso, sopra di te, mentre ti riempie di baci.
Tuoni, nel cielo, fuori dalla finestra, a squarciare il vostro piccolo angolo di paradiso, il vostro privato nascondiglio d’amore.
Cuori, i vostri, che corrono, corrono, corrono come due treni sulle rotaie, come due cavalli imbizzarriti, corrono, corrono, corrono come soldati che scappano dalla guerra, corrono come le gambe della donna che saluta suo marito in partenza su un treno che va lontano – un treno che va lontano come voi due.   
Tuoni, nel cielo, fuori dalla finestra, a farvi un’insolita compagnia, a coprire i lamentosi sospiri con cui chiami il suo nome – Mike, Mike, Mike: com’è possibile che non ti stancheresti mai di ripeterlo?  
Occhi, i suoi, aperti, fissi sul tuo volto, sulle tue palpebre chiuse su cui, prima, per gioco, hai messo un lieve filo di trucco che quasi non si vede, a fantasticare sul colore dei tuoi occhi che, ormai, conosce a memoria: come le poesie che imparano i bambini, le formule magiche nei libri illustrati sulle streghe. Fissa il tuo volto, la bocca rosea, appena dischiusa, così perfetta – perfetta: perfetta come te -, le gote spolverate d’imbarazzo come la prima volta che vi siete detti “ti amo”, pochi anni fa, su quel prato verde, tra i fili d’erba.
Labbra, le sue, che scivolano sul tuo collo nella rassicurante penombra della vostra camera, quella che, qualunque cosa succeda, non vi farà vedere nulla che non sia la pace in cui affogate quando siete insieme, in cui potete sguazzare come due adolescenti che fanno il bagno al mare a mezzanotte, e l’amore di cui vi nutrite, affamati, come bambini troppo magri e dio solo sa quanto poveri.
Mani, le tue, sulla sua schiena che, nuda, accarezzano con feroce dolcezza, con quell’innata paura travestita da sicurezza propria delle cose che si fanno per la prima volta: mani, le tue, che stringono Michael perché non se ne vada, l’unica cosa che, adesso, può davvero farti paura: si sa, ormai, come funziona: si sa, ormai, che, quando lui scivolerà nel letto accanto al tuo, tu – anche se non lo vuoi, Billie Joe, anche se non lo vuoi – ti sentirai un po’ più solo, un po’ più stupido, un po’ più innamorato. Ma, adesso – adesso, sì, proprio in questo istante-, adesso non importa: voi siete insieme e non importa, adesso.
 
 -E saremo insieme, Mike: - rantoli come per vomitare fuori l’appendice dei tuoi pensieri, una tempesta scaturita dal nulla – saremo insieme per sempre.-
Lui lancia un’occhiata a te ed ai tuoi occhi chiusi, a te ed alle tue labbra calde, a te ed ai tuoi capelli scomposti, a te ed al suo profumo che hai addosso, a te ed alla voce con cui hai parlato poco prima e, chinando il collo verso di te, ti da un bacio.
Saremo insieme per sempre, pensa, ma non lo dice a voce alta ché i desideri funzionano così: bisogna tenerseli dentro. 





minority's corner
Non so se questa fanfiction vi piacerà, a me lascia abbastanza perplessa: non riesco a capire se mi convince o meno, ma mi andava di pubblicare qualcosa e quindi, boh, eccola qui.
Ho provato a scrivere qualcosa che seguisse un'ordine "logico", per così dire (non so se avete notato -ma spero di sì- il fatto che le immagini sono disposte in una sorta di senso concentrico a partire dal cuore): potrebbe fare schifo -tanto, tanto schifo- oppure no: io non riesco a distaccarmi abbastanza da me stessa per giudicare qualcosa che faccio in modo obbiettivo.

La seconda ragione per cui volevo pubblicarla era che mi andava di dedicare qualcosa alla mia ragazza perché la amo e lei lo sa, ma ricordarglielo con una bike, ogni tanto, non fa male.

peaceandbike (invece di peaceandlove, ho cambiato saluto dopo almeno tre anni lol),
minority.
   
 
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