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Autore: Tripudium tantum    20/07/2013    7 recensioni
Astrea Parks è sempre stata diversa. Possiede il potere del fuoco.
Appena compiuti i suoi sedici anni si ritrova in un'accademia per persone speciali come lei.
Ma non tutto è come sembra. Lei è più di una ragazza con un potere speciale.
I quattro ragazzi con i poteri più forti che esistano, devono combattere.
Combattere contro il male e qualcosa molto più grande di loro.
Astrea, una semplice ragazzina, si ritrova con la vita di miliardi di persone tra le mani.
Ma se in questa faccenda s'intromettesse anche l'amore?
Harry non ama nessuno, è il ragazzo più pericoloso e violento che si conosca. Egli possiede il potere dell'aria. Ma se si potesse affezionare a una ragazza che è più forte di quel che sembra?
[...]
-E' dal buio che provengo, ed è lì che devo tornare- sussurra lasciandomi un bacio a fior di labbra.
-Harry, no!-
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi sveglio di soprassalto, delle coperte bianche a fiorellini blu che mi fanno capire che non sono a casa mia. Mi guardo intorno, notando che la vista dalla finestra non mi era per niente familiare. Mille domande mi vagavano per la testa e in sottofondo c’era il ticchettio dell’orologio appeso al muro. La testa quasi mi scoppia talmente mi fa male. Comincio a massaggiarmi le tempie, cercando di elaborare come sia arrivata qua. Della sera precedente mi ricordo solo che alle undici e cinquantanove, mia nonna mi mette la torta davanti e a mezzanotte in punto soffio le candeline. Dopo, il buio. Era il mio sedicesimo compleanno.  
Sento rumore di passi, quando prendo il vaso color caramello vicino a me, decisa a tirarlo verso il malcapitato che sta per aprire la porta.
Lo scaglio con una velocità inaudita ma la persona lo schiva come se nulla fosse.
- Ha carattere la ragazza- ridacchia la donna.
Ha un naso aquilino e pesanti rughe sotto gli occhi. Leggermente robusta, portava un lungo abito di raso bianco, accompagnato da orecchini del medesimo colore e una collana d’argento. Gli occhi erano di un blu intenso, e la bocca molto sottile. Un chignon perfettamente elaborato raccoglieva una miriade di capelli bianchi come la neve.
 Mi sorride cordiale, avvicinandosi al letto. In quel momento elaboro che lei potrebbe rispondere alle mie domande.
- Scusa!- mi anticipa – non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Danae.- sorride.
- Dove mi trovo?- chiedo cercando di non mostrarmi agitata.
- Sei all’Accademia delle arti mistiche; questa scuola è solo per persone speciali come te, Astrea.- risponde.
- Speciali?- domando confusa.
- Ti sei mai domandata, perché sopravvivesti, solo tu all’incendio che fece morire i tuoi genitori, cinque anni fa?- mi chiede prendendomi una mano.
- Lei come lo sa?- domando confusa.
- Rispondi alla mia domanda.- mi ordina.
Ci penso su qualche secondo, mettendomi seduta sul letto.
- Fortuna.- rispondo io.
Dalla sua bocca esce una fragorosa risata, accompagnata da un altro sorriso.
- Hai il potere del fuoco, Astrea.- m’informa guardandomi con ovvietà.
Scoppio a ridere senza ritegno, asciugandomi la lacrima che mi percorreva la guancia.
- Questa è buona davvero!- rispondo ancora ridacchiando.
Danae sembrava annoiata.
- È sempre così. Ma voi giovani non potete avere un po’ più di fiducia?- borbotta tra sé e sé.
Si volta verso di me, e con un fluido gesto del polso, solleva la rosa che doveva essere vicino al vaso che ho lanciato. Impallidisco alla vista dell’oggetto fluttuante, e quasi mi metto a tremare.
- Adesso mi credi?- chiese la donna annoiata.
- È-è un sogno.- balbetto – solo un sogno. Adesso chiuderò gli occhi e troverò mia nonna che mi sveglia sorridente.- decreto sicura.
Chiudo gli occhi ma davanti a me ritrovo solo il sorriso di Danae trionfante.
- Comunque- riprende – ognuno di noi, ha un potere che nessun altro avrà. Nessuno potrà averlo simile-
Mi guardò con tenerezza.
- Tu hai il potere del fuoco, Astrea- continua accarezzandomi una ciocca di capelli. – ecco perché i tuoi capelli sono di un rosso così intenso, con tante sfumature dorate e arancioni.-
Deglutisco rumorosamente, prendendomi una ciocca di capelli e rigirandomela tra le mani.
- Non ci credo.- sbottai improvvisamente.
Danae sbuffa e si alza in piedi.
- Aprì il palmo della tua mano- mi ordina. Io ubbidisco.
- Pensa ardentemente a una fonte di calore, a una fiamma- pronuncia.
Faccio quello che mi dice, sentendo del calore attraversarmi il corpo come una scarica elettrica. Sento un leggero calore nel palmo che avevo aperto, ciò mi spinge ad aprire gli occhi.
Vedo una fiamma sul palmo della mia mano. Rimango folgorata. Ho una fiamma in mano, e non sono ancora morta. Non osavo inalare respiro. Era come se fossi sott’acqua, non potevo respirare. Cercai di convincermi che tutto quello che stavo provando era pura fantasia, ma non ci riuscivo. Questo spiegava anche della mia frequente paura dell’acqua. Al solo pensiero rabbrividisco. Ho sempre fatto la doccia con l’acqua a temperature smisurate, ma non sopporto l’acqua fredda. Tutte le consapevolezze di questi sedici anni si distruggono, e dubito anche di me stessa. Chi sono veramente io?
- Hai capito ora?- Danae mi distrae dai miei pensieri, ed io annuisco titubante.
- Mettiti questi- mi porge dei vestiti – e scendi le scale, io sono sotto- mi sorride ed esce dalla stanza.
Mi ritrovo in mano dei miei vestiti, che indosso velocemente. Raccolgo i miei lunghissimi e riccissimi capelli in una coda alta che mi arriva a metà schiena, e corro all’uscita.
Come prestabilito, trovo Danae che mi aspetta al fondo delle scale, mentre io mi affretto a raggiungerla. Appena arrivata, mi rivolge un sorriso.
- Vieni, ti faccio vedere la scuola.-

- Che tipo di poteri esistono?- sbottai ad un certo punto.
Eravamo nel giardino, dove c’erano centinai di studenti.
- Guarda lui- mi indica un ragazzo che raccoglie goffamente i libri a terra.- lui può diventare invisibile.
Si gira dalla parte opposta.
- Oppure quella ragazza.- indica una bionda che parla con una mora – lei può teletrasportarsi da una parte all’altra.-
- Wow- sussurro sbalordita. – ma perché improvvisamente mi ritrovo qua?- chiedo.
-Vedi al sedicesimo compleanno di ognuno di noi, siamo magicamente portati qui. Senza preavvisi o segnali. Un po’ come quando impariamo ad andare sulla bici, succede e basta.- mi spiega.
Rimango un attimo ferma a guardare tutti gli studenti, immaginandomi che tipo di poteri abbiano. 
- Dai vieni Astrea, dobbiamo andare.- mi prende per il gomito e mi trascina a passi veloci verso una direzione.
- Dove?- domando io.
- A un allenamento speciale.- m’informa.
Annuisco e mi lascio trascinare da lei.

Poco dopo arriviamo in una palestra gigantesca, con le pareti sull’azzurro tenue. Doveva essere una palestra perché era completa di assi, trampolini, ostacoli, anelli, pesi, aste e molto altro. Mi lasciano perplessa solo delle scatole di vetro molto grandi, contenenti una cosa ognuno. In una c’era dell’acqua, in un’altra il fuoco, e in un’altra… niente.
Un paffuto signore basso di statura e con degli occhi dorati ci sorride, dandoci il benvenuto. Ha il naso un po’ a patata e un sorriso sinceramente splendido.
- Danae, Astrea- ci saluta.
Io gli rivolgo un sorriso, concentrandomi sui quattro ragazzi che avevo davanti. Erano tre ragazzi e una ragazza.
- Che ci facciamo qui?- lo sbuffo di un ragazzo dai capelli ricci attirò la mia attenzione.
- Vi ho portati tutti qui, perché da oggi vi allenerete insieme.- risponde mandando un’occhiata a Danae.
- Perché?- chiese un ragazzo dalle iridi azzurre.
- Per un progetto scolastico.- risponde poco dopo, non molto sicuro. – avete due giorni, poi venite da me-
Scompare insieme a Danae nel contorto labirinto di corridoi, lasciando me sola con quei quattro ragazzi. Mi sento come un uccello in gabbia e subito a quel pensiero mi viene una fitta allo stomaco. Scuoto la testa liberandomi di quelle stupide riflessioni, e sorrido ai quattro ragazzi davanti a me.
- Sono Elisabeth- si presenta l’unica ragazza oltre a me, che mi sorride teneramente, mostrandomi dolcissime fossette. Ha i capelli biondo chiaro, e occhi azzurro cielo. È magrissima e alta quanto me. Ha delle labbra carnose e un naso piccolo ma carino, decisamente delizioso.
- Che belle fossette- mi lascio scappare, provocandole una fragorosa risata.
- Sono Zayn- sorrise mettendosi a posto il ciuffo.
- Astrea- gli sorrisi.
- Mi chiamo Niall- si presenta iridi-azzurre.
Ne mancava uno però. Mi metto davanti al ricciolino.
- Tu come ti chiami?- gli chiedo sorridendo.
- Lui è Harry, lascialo stare.- gli manda un’occhiataccia Elisabeth.
- Qual è il tuo potere?- mi chiede Zayn venendomi vicino.
- Fuoco- rispondo fiera.
I ragazzi sbarrano gli occhi.
- Forte!- ride Niall.
- I vostri?- chiedo curiosa.
- Acqua- risponde Niall. Con quelle iridi potevo immaginarmelo.
- Terra- risponde Zayn.
- Luce!- continua la mia nuova amica.
Harry continua a fissarmi, ed io sorreggo il suo sguardo. Ma non riesco a capire, perché si comporta così?
- Aria- risponde Zayn al posto suo.
-Quanti anni avete?- continuo a chiedere.
- Elisabeth ed io ne abbiamo diciassette- risponde Niall. – Mentre Zayn ne ha diciotto e Harry diciannove.-
- Tu devi averne sedici perché non ti ho mai visto!- aggiunge Zayn.
Annuisco.
- Allora vogliamo allenarci o no?- chiede spazientito Harry. Già mi sta antipatico. – Che cosa sai fare?- mi chiede.
- Niente…- bisbiglio.
Lui alza le mani al cielo e ruota gli occhi.
- Che vuoi? Sono appena arrivata- sbraito infuriata.
- Senti mocciosa non rivolgerti così a me- la vena sul collo è ben visibile, e la rabbia è ben leggibile nei suoi occhi.
- Altrimenti?- sorrido.
Alza le mani in una ventata d’aria così forte da scaraventare chiunque sulla parete opposta. Mi sta per colpire, quando come un burattino nelle mani altrui formo una “X” con le mani. L’aria si infrange contro la barriera di fuoco che ho creato, apro gli occhi facendo così svanire tutto quelloche in poco tempo avevo creato per difendermi. Harry mi guarda sconcertato, come tutti d’altronde. Io non posso fare altro che guadare le mie mani allibita, cercando un motivo per il quale il mio corpo si è come mosso senza il mio consenso.
- Ma…che cosa…Come hai fatto?- chiede Zayn.
- Dai, alleniamoci- sbotta Harry infastidito.
Io gli sorrido trionfante. Cominciamo ad allenarci insieme, aiutandoci l’un l’altro. Certo, io non potevo aiutare molto gli altri, erano più loro che aiutavano me, però. Dopo avermi fatto fare un giro di corsa ad ostacoli, Elisabeth viene vicino a me.
- Non serve a niente scappare se il nemico è più forte di te.- mi dice Elisabeth.
- Dovremmo allenarti alla lotta.- pensa Niall.- Harry è il più bravo, dovrebbe insegnarti lui. Io mi ritiro.- dice Niall alzando le braccia al cielo.
Incontro gli occhi verdi di Harry, che si incatenano ai miei marroni. Mi sorpasso battendomi una spalla.
- Vieni- dice scocciato aprendo una porta e scomparendo dietro essa.




*angolo autrice*
Ecco il primo capitolo ^_^ Lasciatemi una recensione e ditemi cosa ne pensate. Ciau! xx


 
   
 
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