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Autore: Allegra_    20/07/2013    13 recensioni
Manhattan, New York.
Lucinda Price è tutt’altro che una semplice diciassettenne in cerca del vero amore: lei è una vera e propria barbie programmata per aspirare sempre e comunque alla perfezione
La sua vita procede tranquilla e monotona tra premi di concorsi di bellezza, lodi scolastiche per il suo andamento, una famiglia più che ricca, un gruppo di amici alquanto popolare in tutta la città, il ragazzo dei suoi sogni e gli ideali principeschi a cui aspira perennemente.
Ma la sua routine subirà un vero e proprio sconvolgimento quando, a causa di una banalissimo progetto di letteratura, verrà a conoscenza dell’esistenza nella sua stessa classe dell’individuo più diverso da lei presente nel mondo.
Christopher Anderson è la reincarnazione del mistero.
Se ne sta sempre in disparte, non parla quasi mai con nessuno, vive in una famiglia che sembra non appartenergli per nulla, in quanto sprizza energia e vitalità da tutti i pori, mentre lui sembra quanto di più spento possa esserci.
Ma che cosa succede quando luce e buio si fondono?
Uno scoppio.
Oppure una meravigliosa storia d’amore.
Leggete per scoprirlo
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Prologo: Like A Princess

 

 “ Descriviti in tre parole “
Sbuffai.
Certo che la popolazione del mondo era alquanto a corto di fantasia.
“ Me ne basta una: perfetta” digitai con un sorriso.
Chiusi l’applicazione di Ask.fm dallo schermo del mio Iphone e estrassi dalla borsa uno specchio per poter controllare il mio aspetto.
Bellissima come sempre, nonostante fossero appena le sette e mezzo del mattino.
Una leggera linea di matita nera a valorizzare i miei occhi azzurro cielo, il mascara ad allungare le ciglia, il nuovo lucidalabbra alla menta a far scintillare la mia bocca.
Nemmeno un’imperfezione.
<< Signorina Price, siamo arrivati! >> annunciò cordialmente l’autista di mio padre sempre disponibile a portarmi in giro.
<< Grazie Paul >> sorrisi dirigendomi fuori dalla Porche nera in cui ero rinchiusa da circa un quarto d’ora.
Dritto di fronte a me si estendeva un edificio gigantesco color avorio, diviso in due strutture adiacenti collegate tramite un lungo corridoio di vetro.
La LibertyHighSchool era il l’istituto più conosciuto di tutta New York.
E non solo per la sua ubicazione nel pieno centro di Manhattan, bensì per la formazione e l’incedibile potenziale presente nei suoi studenti.
Inutile dire che studiassi lì.
Sistemai la gonna a pieghe della mia uniforme con un’espressione scocciata.
Odiavo il fatto che dovessimo vestirci tutti allo stesso modo: era un vero e proprio spreco del mio talento per la moda!
Per fortuna i completi non erano così male: camicia avorio, gonna/ pantalone a quadretti avorio ed amaranto, al quale si potevano aggiungere una cravatta, un gilet, un cardigan o una felpa con la stessa fantasia e infine sneakers amaranto.
Quel giorno avevo optato per il gilet, in modo da fasciare perfettamente il mio busto magro.
<< Tesoro! >>
Amanda Black.
Diciassette anni: alunna modello, figlia perfetta, bella da perdere il fiato.
Non mi stupivo che fosse la mia migliore amica!
<< Amy! >> le sorrisi << Come mai in anticipo? >>
<< Diciamo pure che stamattina quel broccolo di mio fratello era in vena di favori! >>
Ridemmo entrambe.
Mike, suo fratello maggiore di appena un anno, frequentava il nostro stesso liceo ed era famoso per essere uno dei ragazzi più desiderati e svegli di tutta la Liberty High School.
Ma in realtà era molto più infantile – nel senso tenero del termine – e con i piedi per terra di come sembrava.
Amanda aprì la bocca per dire qualcosa, quando uno strillo proveniente dall’altra parte del cortile ci distrasse entrambe.
<< Ma voi due siete Lucinda Price e Amanda Black? >> squittì un ragazzo correndo verso di noi << Due delle Ladies? >>
Io e la mia amica annuimmo in contemporanea.
Probabilmente starete pensando che il termine Ladies corrispondesse ad un gruppetto di amiche tutte segreti e pigiama party stile Sleepover Club del quale io e Amy facevamo parte.
Niente di più sbagliato, assolutamente.
L’origine di questo termine derivava da una tradizione più che rinomata nella nostra scuola.
Ogni anno si usava eleggere le sei ragazze più popolari di tutto l’istituto – di qualunque classe fossero – e cercare di creare un nome per raggrupparle utilizzando le loro iniziali.
Eh beh, da ben tre anni si dava caso che le sei ragazze avessero proprio nomi che cominciano con le lettere della parola Ladies.
Amanda Black, la mia migliore amica.
Deborah Stones, bambolina rifatta dell’ultimo anno.
Ingrid Shiller, dal nome orrendo e le curve fin troppo accentuate.
Emma Blue, cocca di tutte le professoresse esistenti sulla faccia della Terra, con il viso da angelo e il carattere da oca giuliva.
Samantha Watson, bella e ribelle, con un animo da maschiaccio nascosto sotto chili di trucco.
E infine c’ero io.
Lucinda Price.
Luce.
Diciassette anni non ancora compiuti, fiera newyorkese innamorata perdutamente della sua città natale.
Studentessa giudiziosa e brillante, figlia amorevole e rispettosa, amica fidata per quei pochi a cui ero davvero affezionata.
E in quest’ultima lista rientravano Amy e Sam – gli unici membri delle Ladies con le quali andavo veramente d’accordo –  Mike – fratello di Amanda - , Charlotte, Danielle e Harry Anderson – tre fratelli gemelli assolutamente meravigliosi.
Ok, non ero per niente aperta alle amicizie, ma la maggior parte della colpa doveva essere attribuita alla mia popolarità e al mio aspetto.
Insomma, c’era una marea di gente a girarmi attorno perennemente, ma la maggior parte delle volte era per apparire con me in copertina sull’ultimo numero del giornale scolastico, per avere consigli, raccomandazioni, pubblicità e cose del genere.
Per questo avevo davvero pochi amici.
Ma del resto, come diceva quel detto?
Meglio pochi, ma buoni.
<< Lucinda, esci ancora con Mattew Dawson? >> mi domandò eccitato il ragazzo che nel frattempo doveva aver tempestato di domande la mia amica.
<< Si, ormai è quasi un anno >> sorrisi contenta << E puoi chiamarmi Luce, se ti va >>
Il tipo sembrò quasi illuminarsi dalla gioia.
Quel semplice gesto aveva davvero tutto questo potere sulle persone?
Beh, non a caso ero stata Miss Sorriso Perfetto anno 2010/2011 e 2011/2012 !!
<< Senti carino, ti va di andare a fare un giro per l’istituto e lasciarci prendere un caffè in pace al bar? Sarebbe decisamente un bel gesto da parte tua! >> mormorò Amanda irritata.
Lei riusciva a controllarsi palesemente molto meno rispetto a me.
Era una ragazza dall’arrabbiatura facile, i nervi molto spesso spostati e il carattere di natura un po’ burbero.
Certo, tendeva a mascherare con naturalezza il tutto quasi sempre, ma spesso le risultava davvero complicato.
Non ci sapeva fare con le persone.
Ed ecco spiegato il perché non aveva mai vinto premi come Miss Gentilezza, cosa che io ovviamente avevo fatto ripetutamente.
Per molti versi lei era più vera rispetto a me, che non mi ero mai aperta realmente quasi con nessuno, ma dopotutto a me andava benissimo così.
<< Non ne potevo più di quel ragazzino petulante! >> sbuffò la mia migliore amica prendendomi sotto braccio e trascinandomi verso il bar della scuola.
Era lì che ogni mattina incontravamo Sam e i nostri altri amici, prendevamo un caffè, per poi dirigerci verso le nostre rispettive classi.
Io frequentavo il terzo anno.
Per fortuna anche Charlotte ed Harry seguivano i miei stessi corsi, mentre Danielle e Amanda ne frequentavano altri.
Mike invece era al quarto ed ultimo anno.
<< Buongiorno mondo! >> esclamò Amy vedendo i ragazzi già seduti a bere qualcosa.
<< ‘Giorno >> sorrisi io a trentadue denti.
<< Come mai ci avete messo tanto? >> chiese Mike sorseggiando il suo cappuccino.
<< Un novellino si è messo a blaterare su di noi e su quanto fossimo belle! >> gli spiegò annoiata Amy.
<< Sempre meglio dell’altro giorno quando quel ragazzo ci ha fermato per farsi una foto insieme a noi! >> ridacchiò Sam pulendosi elegantemente le labbra con un tovagliolo.
<< E vi ricordate invece quando quei tizzi al cinema si sono fatti autografare le scarpe? Neanche foste state delle dee! >> esclamò Charlie alzando per un secondo lo sguardo dal suo amato cellulare.
Arricciai le labbra contrariata.
<< Insomma, non c’è da meravigliarsi >> sorrisi << Dopotutto siamo le regine della Liberty High School ed è giusto che gli altri ci rispettino e ammirino! >>
<< Guarda che anche noi qui siamo dei comuni mortali >> ridacchiò Harry indicando lui, Mike e le sue sorelle.
<< Voi comuni mortali? >> alzai un sopracciglio divertita << Mike è uno dei più fighi dell’istituto, Charlie è prima nella classifica per sostituire una di noi ladies l’anno prossimo, Danielle è più intelligente di qualsiasi professoressa esistente, e tu mio caro Harry >> lo guardai di sottecchi trattenendo a stento una risata << Sei il dongiovanni più famoso di New York! Non esiste ragazza che non sia passata per il tuo letto, esclusa la sottoscritta ovviamente! >>
Tutti scoppiarono a ridere ed io li seguii a ruota.
In effetti tra me ed Harry c’era stato un leggero flirt l’anno prima, ma poi avevo conosciuto Mattew ed era cambiato tutto.
Lui era perfetto.
Il mio principe azzurro.
Bello, simpatico, intelligente, dolce, premuroso e popolare.
Eravamo una coppia assolutamente meravigliosa, anche perché eravamo davvero simili tra di noi.
<< Luce, il tuo boy è appena arrivato >> sorrise Dan ed io mi alzai con calma avviandomi verso di lui, il quale a sua volta camminava nella mia direzione.
<< Buongiorno principessa! >> esclamò baciandomi leggermente le mie labbra.
<< ‘Giorno dolcezza >>
Sorrisi ammirandolo in tutta la sua bellezza.
Era alto, capelli biondi ed occhi azzurro nel blu, naso alla francese, labbra piccole e rosee, fisico atletico e abbastanza muscoloso – anche se mi ostinavo ogni giorno a ripetergli che avrebbe dovuto frequentare un po’ di palestra per mettere su una bella tartaruga degna di tale nome. -
<< Facciamo un giro? >> gli domandai prendendogli la mano dolcemente.
<< Si, è da qualche giorno che non ci facciamo vedere insieme >> rispose semplicemente facendo cenno ai miei amici che ci saremo visti più tardi.
Cominciammo a camminare sentendo tutti gli sguardi dei presenti puntati su di noi.
Tipico.
Qualche ragazzo si soffermò più del dovuto a guardarmi e io gli sorrisi civettuola.
Dopotutto era normale.
Nessun ragazzo riusciva a resistermi.
<< Che fai stasera? >> chiesi a Matt tanto per fare conversazione.
<< Di pomeriggio ho gli allenamenti, quindi probabilmente me ne starò a casa a riposare >> rispose piatto << Tu invece? >>
<< Vado a cenare dagli Anderson >> esclamai contenta << I loro genitori vogliono conoscermi e anche io sono molto curiosa di vedere che tipi sono! >>
Sperai che il discorso continuasse, ma Matt si limitò ad annuire e a continuare a camminare.
Forse era meglio così.
Del resto, non c’era mai stato più che uno scambio di due o tre battute tra di noi, non vedevo perché le cose sarebbero dovute cambiare proprio quel giorno.
A volte la mia vita sembrava semplicemente una monotona fiction a puntate.
 

***

 
Entrai in classe appena due minuti prima dell’arrivo della professoressa.
La mattinata era trascorsa in maniera tranquilla e dopotutto quella pausa pranzo non era stata niente di speciale.
Matt aveva passato l’intera mezz’ora a parlare con alcuni suoi compagni di squadra, Harry e Mike avevano flirtato con un paio di ragazze, Dan era rimasta in classe a ripassare per l’ora successiva, visto che – a suo dire – non aveva studiato per nulla.
Cosa letteralmente impossibile.
Quasi come dire che Emma Blue aveva improvvisamente aiutato una vecchietta ad attraversare la strada, scortese com’era!
Io, Am, Sam e Charlie avevamo invece trascorso il tempo commentando una stupida lista che alcune ragazza di quinto avevano propugnato praticamente a tutta i membri del corpo studentesco.
“I ragazzi più fighi della Liberty High School”  ecco come si intitolava il loro capolavoro.
 
<< Primo posto: Mike Black >> lesse Amanda con un sorriso.
Beh, su quello ero d’accordo: suo fratello era decisamente il più bello di tutto l’istituto.
Presa dalla curiosità di vedere in che postazione fosse il mio ragazzo interruppi la mia migliore amica che stava per annunciarci il secondo posto.
<< Matt dove l’hanno messo? >>
<< Terzo posto >> esclamò lei semplicemente.

<< Terzo? Quindi deduco che Harry sia secondo, no? >> chiesi con noncuranza.
Dopotutto il terzo posto andava più che bene.
<< Ti sbagli, tesoro >> mi corresse divertita << Harry è quarto! >>
Arricciai le labbra pensierosa.
Chi poteva esserci tra Mike e Matt?
<< E quindi chi è secondo? >> domandai non riuscendo a formulare un’ipotesi decente.
<< Christopher Anderson >> sorrise Samantha strappando la lista dalle mani di Amanda.
<< Chi? >> chiesi stranita.
Da dove sbucava fuori un altro Anderson?
<< Mio Dio Luce, sei proprio senza speranze! >> rise Am guardandomi con rimprovero << Sono ben quattro anni che tu e quel pezzo di figo seguite praticamente ogni corso insieme e non te ne sei mai accorta? >>
<< Ehi andateci piano con gli apprezzamenti! >> ci fermò Charlie ridacchiando << è pur sempre mio fratello >>
<< Fratello? >>
Ok, o ero io ad essere totalmente impazzita, oppure quel ragazzo se lo stavano inventando a momento quelle pazze delle mie amiche.
<< Il cognome Anderson non ti dice niente, Sherlock? >> risero le due seguite a ruota da Sam.
Ma quanti figli avevano i signori Anderson?
Insomma: Danielle, Harry, Charlotte, questo misterioso Christopher e a quanto ne sapevo una bambina di circa cinque anni il cui nome mi era totalmente sfuggito durante i loro racconti.
Beh, quella sera a cena da loro avrei di sicuro avuto con chi parlare!
 
<< Quindi tu hai non due, ma tre fratelli nel nostro stesso istituto e non me l’hai mai detto? >> chiesi confusa a Charlotte mentre ci sistemavamo nei nostri banchi.
<< Credevo ci fossi arrivata, tesoro! >> mi disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo << Insomma, quattro anni passati a sentire tre volte il mio stesso cognome nell’appello! >>
Ma chi l’aveva mai ascoltato l’appello per intero?
Insomma, eravamo quarantadue alunni nella mia classe, era possibile che davvero non avessi mai fatto caso a lui con tutta quella gente!
Eppure, se era davvero bello come tutte dicevano, come era stato possibile?
Pazienza, l’avrei conosciuto quella sera, dopotutto volevo soltanto esprimere il mio parere su di lui, qualche ora in più non avrebbe fatto la differenza.
<< Bene ragazzi, niente libri oggi, armatevi soltanto di un foglietto di carta e di una penna! >> esordì la nostra professoressa di letteratura entrando in classe.
Tutti la guardammo straniti, così iniziò a spiegarci.
<< Dovrete realizzare un progetto a coppie >> annunciò << Più tardi ve ne parlerò con la dovuta attenzione. >>
Prese una ciotola dalla borsa e la poggiò con poca delicatezza sulla cattedra.
<< Adesso, i ragazzi nelle prime due file scriveranno il loro nome su un foglietto, mentre quelli delle altre due file estrarranno a sorte il loro compagno. Tutto chiaro? >> domandò e noi annuimmo.
La fila dove eravamo sedute io e Charlotte era la terza, quindi avremmo dovuto estrarre il nome, e non scriverlo.
Quando tutti ebbero consegnato il proprio bigliettino, la professoressa ne distribuì uno ad ognuno degli studenti seduti in terza e quarta fila e ci disse di leggerli ad alta voce.
Sussultai quando ascoltai la voce di Charlie esclamare: << Peter Fox >>
Poverina! Proprio con lo sfigato di turno doveva capitare!
Nonostante ciò però, non riuscii a trattenere un sorriso incuriosito quando pronunciai il nome del mio compagno.
<< Christopher Anderson >>
 


Piccolo Angolo Di Luce
Heilà! Se siete arrivati fin qui significa che dopotutto questo prologo non è tanto male come pensavo!
Ringrazio chi ha letto, significa davvero tanto per me.
Allora, come vedete in questa storia la protagonista, Luce, è un tipo decisamente particolare.
È una ragazza che si crede una principessa, una protagonista che – almeno io – non ho mai trovato in nessuna storia letta.
Il protagonista maschile invece per adesso è soltanto un nome, ma si farà conoscere già nel primo capitolo.
Voglio ringraziare di cuore la pagina su facebook “
Pinoolast’s Graphic-Video” per il meraviglioso banner che vedete in alto del quale mi sono totalmente innamorata *_*
Spero di ricevere i vostri pareri, un bacino <3
xoxo
   
 
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