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Autore: Il_Tuo_Dio    31/01/2008    0 recensioni
E se vi trovaste di fronte ad un dio leggermente diverso da quanto vi avevano detto?
Genere: Comico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Chiacchierata (Rappresentazione Agrodolce sulla Questione Esistenziale)


Era un torrido pomeriggio di maggio e io stavo tornando a casa da scuola dopo aver avuto un recupero di matematica particolarmente pesante. Ero tornato a Scandiano in treno perchè la macchina, casualmente, era in officina a riparare. Intanto che arrancavo faticosamente percorrendo la strada tra la stazione ferroviaria a casa mia ( 3 chilometri tutti rigorosamente in salita e sotto il sole ustionante) maledicevo la tipa che mi aveva tamponato l’altra settimana, aumentando il numero dei miei incidenti a tre.
Mentre riflettevo su quali strade ella dovesse in effetti circolare notai per terra una foto che raffigurava una dolce pulzella come mamma l’aveva fatta impegnata in certe pratiche che non mi lasciarono di certo indifferente: guardandomi intorno come un bambino che mette il bostik nel reggiseno della madre la raccolsi e la osservai con marmoreo interesse.
Ad un certo punto sentii un forte rumore temporalesco sopra di me, così alzai la testa e vidi una cosa incredibile. Le nuvole si stavano condensando sopra di me e turbinavano impetuose attorno a qualcosa di grandissimo ed indefinibile: sembrava un globo di mercurio ribollente, e dalla sua superficie usciva del fumo argentato che si univa alla nuvole per ingrossarle e generare un immenso maelstrom.
Il globo sembrava largo per chilometri, ma iniziò a rimpicciolirsi man mano che raggiungeva la terraferma.
Io, pietrificato da quella visione, non riuscivo a muovermi.
In poco tempo diventò delle dimensioni di circa un metro e mezzo e mi si avvicinò. Quando mi fu a poca distanza iniziò, volteggiando in aria, a mutare aspetto: si estendeva, si spezzava, girava su se stesso, formava figure geometriche che non avevo mai visto. Ad un certo punto si fermò un attimo e prese una sembianza che si può definire umanoide: era alta poco più di un metro, poi quella cosa che doveva essere la faccia mi squadrò da capo a piedi (o almeno pensai che fosse la faccia, visto che era senza nessun tratto somatico: era liscia come un ferro da stiro). Dopo un momento di incertezza la figura aumentò di statura sino a raggiungere la mia e due occhi argentati emersero dalla superficie liscia dal volto.
Poi senti una voce, baritonante e eterea, gorgogliare da quella figura:
-Little man, do you know who I am?-
Non è che non capii la domanda, ma ero talmente impietrito che mormorai solo :- Sc…scusi?-
La figura aggrottò un liquido sopracciglio per un secondo, poi disse :-Aren’t we in Britain?-
-S…Scusi?- perseverai io –Non..non capisco…-
Lui alzò il braccio e formò con l’indice e il pollice una V sotto il mento.
-Italiano, eh?-
Io annuii timidamente.
-Pensavo di finire in Inghilterra, che strano…- assunse un aria pensosa -…ma visto che sono qui…-
Alzò il braccio indicandomi:- Piccolo uomo, sai chi sono io?-
Non feci in tempo a rispondere che iniziò a borbottare –Dannazione, in inglese avevo anche trovato la rima…comunque…lo sai si o no?-
Scossi la testa in segno di diniego.
-Io sono colui a cui voi anelate!- la sua voce cresceva mentre parlava – Sono l’onnipotente creatore dell’umanità! Sono Dio!!!!- Concluse alzando le braccia al cielo.
Io continuavo con la mia politica fossile, con la bocca così aperta che le mosche per non entrarci dovevano virare dieci metri prima.
Dio era fermo nella sua posa come una statua, forse aspettandosi qualcosa. Dopo cinque minuti buoni mi fissò accigliato: -Beh? Nessuna… insomma, reazione? Pensavo che una buona frase ad effetto sarebbe servita allo scopo-
-In verità sono così stupito che non riesco a dire niente…-dissi tremante.
Dio sembrò soddisfatto :-Se le cosa stanno così allora va bene, anche se urlare e correre in tutte le direzioni sarebbe stato più divertente…- gorgogliò una risatina.

-Comunque, sentiti onorato, perchè voglio concederti un grandissimo privilegio!-
-Q…quale?-
Dio iniziò a camminarmi attorno mentre parlava :-Voi uomini vi siete senza dubbio chiesti un sacco di cose sul mio conto e sulla vostra esistenza…- Si fermò e mi puntò un dito liquido contro il petto- Io, dall’alto della mia bontà e della mia saggezza, ti voglio offrire l’onore di condurre una conversazione con me per tutto il tempo che riterrai necessario! – Avvicinò la sua faccia alla mia : odorava come se ci avesse piovuto sopra. -Non è fantastico?-
Deglutii e annuii incerto, ma Dio sembrò non accorgersene:-Allora?Da cosa vuoi cominciare?-
-Adesso?- protestai, ricordandomi dove eravamo –in mezzo alla strada?-

-Ah non ti preoccupare- mi rassicurò l’Onnipotente –Nessuno, nel raggio di Diecimila chilometri, ci sta guardando-
-E come lo sai?-
-Che domanda è? Ti sei dimenticato chi sono? Ho fatto in modo che tramite una catena di eventi, messi in moto in modo appropriato, ogni persona nei dintorni non sia in grado di dirigere la sua attenzione verso di noi-
-Una catena di eventi?Ma quanto ci hai messo per crearne una per ogni persona?-
-Che dire? Una buona dose di pazienza e di fantasia- Indicò una finestra con una vecchia signora che stava guardando la televisione –Ad esempio per lei mi è bastato farle cadere il telecomando accendendole il televisore sul suo programma preferito, mentre per il figlio è stato più difficile…Ho dovuto far inceppare il fucile ad un Sudista durante la guerra di secessione Americana-
-Ma è da così tanto tempo che pianifichi la nostra discussione?- domandai allibito
-Beh sai, ho avuto un sacco di tempo libero…- assunse un aria interrogativa – A proposito, ecco una cosa che volevo chiederti: Cosa intendi per …Tempo?-
-Come cosa intendo?-
-Si, cosa intendi. Ascoltandovi, questa cosa chiamata Tempo sembra regolare ogni cosa della vostra vita…Ma di preciso cos’è?-
-Beh…- iniziai, incerto -…il Tempo…mmm…il Tempo è il tempo, le ore che passano per esempio –
-Ore?- Rispose accigliato
-Si, insomma… oppure gli anni…Ad esempio, quanti anni sono passati da quando hai inceppato il fucile del soldato in america?—
-Ehm…- Dio sembrò incerto – Lo sto facendo adesso, no?-
Sgranai gli occhi :-Come adesso?-
-Si, adesso…adesso sto parlando con te e adesso sto facendo marcire la polvere da sparo nel fucile di Richard Carson con l’umidità di questa notte.-
Dopo questa sua ultima affermazione mi venne un’illuminazione.
-Signore…-
-Su, Su, non facciamo i formali, chiamami pure L’onnipotente…o L’altissimo…oppure, si, L’ineguagliabile! Oppure, se preferisci, semplicemente Dio-
-Si, Dio… Posso farti una domanda?- Lui annuì –Tu puoi morire?-
-Intendi come quando i le vostre funzioni vitali cessano?-
-Precisamente-
-Non penso… non avendo funzioni vitali, e se devo dirla tutta neanche una vita, non penso di dover morire-
-Oddio…-mormorai io
-Cosa c’è? Disse lui-
-No, è che se ciò che dici è vero forse posso spiegarti il perchè non riesci a comprendere il tempo…-
-Davvero? E come?-
-Un'altra cosa…sei sempre stato come sei adesso?-
-Direi di si…per precisare posso dirti che sono sempre stato “adesso”-
-Forse ho capito… Per noi uomini il concetto di tempo è legato al concetto di “divenire”, di “cambiare”, di “Morire”… - Dio ascoltava attento –Ma per te, che sei estraneo al mutamento e alla morte, la tua…”esistenza”, non so come chiamarla, è come intrappolata in un continuo presente.-
Dio appariva pensoso :-Adesso che ci penso è palese…e dire che me lo avevi già detto…-
Come glielo avevo già detto, pensai, poi capii: se Dio era all’infuori del tempo, era anche all’infuori del concetto di passato e futuro. Ma se come ha detto anche lui la sua esistenza non è un “divenire” allora… Dio vive il passato , il presente e il futuro contemporaneamente! Lui in questo momento è qui che parla con me, è in America ad inceppare il fucile del soldato Richard Carson, è ad assistere alla presa della bastiglia e anche nel futuro! E’ l’espressione massima della staticità temporale!
-Vabbè, comunque…- continuò lui –Fa pure un'altra domanda- poi guardandomi la mano :-scusa, ma quello cos’è?-
Solo allora mi resi conto che avevo ancora in mano la foto porno che avevo trovato per terra.
-No, niente!- dissi mettendomela velocemente in tasca –E’ una foto…E’ una foto di mia madre!-
-Fammela vedere! Voglio vedere la donna che ti ha generato-
-Ma scusa, non l’hai creata tu?-
-Ma neanche per sogno! L’avrà creata sua madre e suo padre, io che c’entro?E poi non posso ricordarmi il volto di tutti voi!-
-No, no è…venuta male…-
-Fa lo stesso, dai!- Dio iniziò a sporgere la testa per vedere dietro di me, ma feci ostruzione.
Cercai di cambiare discorso :–Ma perchè dici che non l’hai creata tu?Insomma, non sei il creatore di tutte le cose?-

-Tecnicamente si, ma non nel senso che pensi! Cioè… è vero che ho creato l’uomo, ma non è vero che ho creato ogni uomo singolarmente! Mi capisci?-
-Si, ho capito… Quindi… non conosci nessuno di noi?-
-Dipende cosa intendi per conoscere. Se lo intendi come sapere che esistete allora posso risponderti di si-
-No, non intendevo questo…-

-E cosa, allora?-
-Intendevo...- feci una pausa per trovare le parole –Per esempio, mi conosci? Sai chi sono, come mi chiamo?-
Dio mi guardò perplesso aggrottando un sopracciglio: onde concentriche si formarono sul suo volto.

-I nomi sono cose da uomini, io non ne trovo l’utilità : io non conosco le cose dal loro nome, ma dalla loro stessa essenza.-
Lo guardai con fare interrogativo
-Ti spiego meglio: nel mondo in questo momento ci sono sei miliardi settecentotrentasettemilioniquattrocentoventicinquemilacentoventitre uomini vivi – aspettò un attimo alzando il dito indice – mentre adesso ce ne sono sei miliardi settecentotrentasettemilioniquattrocentoventicinquemilacentoquindici. Sai perchè lo so? Perchè riesco a percepire l’esistenza di ogni persona in quanto elemento costituente della realtà da me creata, tutto qui.-
-Ho capito…-
-Ma non conosco il nome di nessuno di voi, ne tantomeno conosco quello che pensate, i vostri sogni e i vostri desideri – mi guardò fare una faccia spaventata –Dovrei?-
-Certo che dovresti! Ci sono tantissime persone che ti pregano e vogliono parlare con te! Vuol dire che non li hai ma ascoltati?- esclamai

-Assolutamente no! Cos’è, dopo avervi creato devo anche soddisfare i vostri bisogni? Ma che cosa stai dicendo? Non siete contenti per il solo fatto di esistere?-
-Assolutamente no! – dissi frustrato, pensando a tutte quelle persone che si sono aggrappate tutta la vita a false speranze.
Dio sembrò stupito:- Come non siete contenti?-
Respirai profondamente poi decisi che l’argomento meritava di essere approfondito con più calma :- Possiamo andare a parlarne a casa mia?-

-Perchè? Che differenza ti fa?-
-Preferirei continuare la discussione stando più comodo – un topo di fogna passò lì vicino e annusando il gradevole olezzo proveniente delle mie ascelle esplose in una conflagrazione multicolore – Poi ci sarebbe un altro problemino con l’odore…-
-Come ti pare…- disse alzando le spalle.
Ci dirigemmo sino a casa mia ed entrammo. Appoggiai la cartella sul letto della mia camera e mi rivolsi a Dio
-Prima di continuare posso andare a fare una doccetta veloce?-
Lui annuì e io entrai in bagno, chiudendo la porta a chiave e mi svestii, girai la manopola dell’acqua ed entrai nella doccia. Per i primi cinque minuti feci fatica a lavarmi perchè l’acqua, a contatto con i gas mefitici che il mio corpo emanava evaporava a pochi centimetri dalla mia pelle.
Erano passati pochi minuti quando sentii la voce di Dio alla mia sinistra :- E così sei maschio,eh?-
Penso che in quel momento il mio cuore si fermò almeno per tre secondi per lo spavento, poi mi ripresi e andai a coprirmi il pirillo che penzolava allegramente in mezzo alle gambe.
-Ehi!- urlai.

-Cosa c’è?- Disse Dio che in quel momento era di fianco a me dentro la doccia
-Non…Non sta bene entrare nella doccia quando c’è un altro!!!-

-Queste regole le avete inventate voi uomini, io non centro, ma se vuoi …- disse uscendo dalla doccia.
Anche se ero pesantemente sotto shock mi vestì senza neanche asciugarmi ed uscì tutto inzuppato.
Dio mi aveva visto nudo!
-Allora, continuiamo?- disse lui placido: era seduto sul mio letto e ne tastava la morbidezza. Tremai al pensiero di quando avrei dovuto spiegare a mia madre il perchè ci fosse della sostanza divina ( che a contatto con la stoffa sembrava biancastra e appiccicaticcia ) sul mio letto.

-Si, continuiamo … allora stavamo dicendo… - mi fermai un attimo come in catalessi – Ehi! Cosa vuol dire “E così sei maschio???”- esclamai
-Mica lo sapevo che lo eri, non ti sei mai riferito a te stesso come tale!-
-Va bene, ma non si notava? Ho forse le tette io?-
-E che ne sapevo? Ci sono anche delle femmine senza tette, lo sai? E poi hai anche i capelli lunghi! -
-Ok, ma tu non avresti dovuto saperlo, scusa?-
-Te l’ho anche già spiegato, io vi percepisco in quanto esseri esistenti, senza distinzioni di sesso-
-Ah, ho capito… continuiamo il discorso? –
-Va bene, chiedi pure-
Visto che non mi ricordavo di cosa stavamo parlando prima pensai a quale domanda fargli per prima
-Vediamo…ma tu che dio sei? –

-Scusa? Io sono IL dio, non mi sembra che ce ne siano altri-
-Intendevo…sei il dio Cristiano, Islamico o cos’altro? –
L’onnipotente ci pensò un attimo :- Penso che la risposta più corretta sia che sono il dio di tutte le religioni ma non lo sono di nessuna in particolare-
-Vuoi dire che in fondo tutte le religioni predicano lo stesso Dio?-
-Esatto…poi ognuna la pensa diversamente su certi aspetti, ma questo fa parte del giuoco umano…-
-E quindi è vero quello che c’è scritto nei testi sacri? Nella Bibbia, per esempio?-

-Non l’ho letta, non so dirti…-
-E nel vangelo? Che mi dici di Gesù Cristo?-
-E chi è?- mi disse con un espressione scettica.
-Come chi è? Tuo figlio!-
-Ehi Ehi Ehi, vai piano! Io non ho figli, ne ho mai pensato di farne uno! Perchè poi dovrei volerlo?-
-Beh, Nel vangelo c’è scritto che hai mandato tuo figlio sulla terra per diffondere la tua parola…-
-La mia parola la vedete ogni giorno, con quello che ho creato, compresi voi! Come fate a non vederla?-
-Non lo so…forse perchè il mondo ci sembra una cosa che c’è e basta…ci sono molte persone che non credono che tu esista-
-Stai dicendo la verità?- disse serio Dio
Annuii. La sua espressione si rabbuiò e non disse niente per parecchi secondi.
-Dio…?- lui alzò il suo sguardo su di me -…perchè hai creato il mondo?-
-Non c’è una ragione precisa…le ragioni sono create dagli uomini, dalla mia parte c’è solo la Volontà pura e semplice- si fermò un attimo e si sdraiò sul letto –comunque non è preciso dire che vi ho “creati”…voi siete sempre esistiti, solo che eravate espressi in un'altra forma, dentro di me.-
-Cosa vuoi dire?-
-Prima che prendeste la forma che avete adesso esistevate dentro di me, dentro la mia stessa essenza, poi ad un certo punto vi ho separati da me e avete preso questa forma-
-Tutti noi?-
-All’inizio solo il primo uomo e la prima donna-
-Adamo ed Eva?-
-Non lo so…ti ho già detto che i nomi sono cose da uomini... Successivamente, tramite la riproduzione, anche gli altri uomini sono stati convertiti nella vostra forma.-
-Prima eravamo tutti dentro di te?-
-Certo- disse guardando il soffitto
-Dio…?- chiesi timidamente -…cosa c’è dopo la morte?-

-Non lo so…- disse freddamente.
-Non c’è niente?- esclamai allarmato.

-Ehi calma! Ho detto che non lo so, non ho detto che non c’è niente! – mi fissò per un attimo –Non dovrebbe esserci niente, però. O almeno io non ho predisposto niente per tutto ciò. Avrei dovuto?-
Fui un attimo spiazzato dalla risposta –Non…non lo so se avresti dovuto…-
-Ecco.- esclamò –Visto?Non lo sai neanche tu! Io di sicuro non ne sento il bisogno-
In quel momento Dio mi sembrò un essere incredibilmente egoista –Forse tu no, ma noi si! – urlai
-Tu sei immortale, è certo che non senti il bisogno di certezze sulla morte! Noi poveri mortali, invece, abbiamo un tempo limitato da vivere! E tu mi vieni a dire che visto che tu non ne senti il bisogno noi dovremmo vivere le nostre vite senza la consolazione che dopo ci sia qualcosa di migliore della nostra condizione?-
-Consolazione per cosa?- Dio sembrava non capirci un acca
-Come per cosa? Ci sono persone la cui vita è un peso! Per la maggior parte di noi la essa è una continua sofferenza!-
-Stai mentendo- mi accusò
-Assolutamente.- dissi, glaciale – Anche se il mondo lo hai fatto tu con le migliori intenzioni non vuol dire che sia un bel posto.-
Dio sgranò gli occhi -Quindi mi vuoi dire che le persone…soffrono?-
-Ti sembra una cosa tanto aliena?-
-Non ho mai pensato che…- disse guardandosi i piedi -...insomma, io pensavo che gli uomini fossero felici di vivere! Vi ho donato cose che neppure io ho: la vita, il Tempo, la morte! Quale gioia più grande dell’attaccamento a qualcosa, della lotta di ogni giorno contro il tempo, la morte? Quale felicità ineguagliabile deve essere vedere se stessi mutare giorno dopo giorno per poi sfociare nella calma placida della morte?-
Dio mi sembrò in quel momento molto più simile ad un uomo di quanto non sia mai stato descritto.
-Desideri alla morte?- chiesi

-Non desidero niente!E’ questo il problema! Per tutti questo tempo- mi sembrò strano che proprio lui parlasse di tempo – non ho mai desiderato niente. Vi ho sempre guardato con invidia perchè voi lottavate contro la vita in un modo che mi sembrava sublime ed irraggiungibileE’ questo il senso della vita che sempre cercate! Non capite di avercelo dentro di voi! Il senso della vita concentrato nello stesso vivere!- Mi guardò negli occhi – L’immortalità, invece, è un supplizio insostenibile…-
Io annuii tristemente: mi faceva pena quel dio sdraiato sul mio letto che mi rivelava che neanche l’essere supremo era felice.
-Guarda che ti sbagli- gli dissi –in verità qualcosa sogni-

-Cosa?- mi disse dubbioso
-Tu sogni…di sognare-
Dio mi guardò con un espressione stupita.
-Tu vorresti sognare, sperare in qualcosa…e quindi non sei l’essere perfetto che dicono, hai anche tu delle debolezze.-
-Non ho mai detto di non averle-
-Forse un tempo eri perfetto, ma forse ti sei separato da quel qualcosa che ti rendeva tale… noi uomini .
Dio seguiva i miei ragionamenti senza dire una parola.
-Il fatto che tu ti sia separato da noi indica che volevi diventare qualcosa di nuovo, di non-perfetto. Ma se questo è vero allora neanche la perfezione è soddisfacente… - mi fermai un attimo per trovare le parole
- La vita è un ciclo : tutti cercano la perfezione, ma l’unico che la detiene vuole diventare imperfetto… tutto ciò è paradossale.-
-E quindi ?-
-E quindi il processo per diventare imperfetto deve essere costellato da tappe che si possono superare solo se le parti dell’insieme divino collaborano, perchè tutte lo vogliono- gli sorrisi – lo dimostra il fatto che sei venuto da me-
-Non hai ancora risolto il mio quesito : cosa dovrei fare adesso?-
-Fammi finire, per piacere. Tu non sei la volontà suprema, ma lo è invece la somma dell’insieme divino che è costituito da tutto quello che esiste nel senso più generale del termine, perchè all’infuori di noi non ci dovrebbe essere niente. Probabilmente anche quando moriamo la nostra essenza ritorna dentro di te, che sei come un crogiuolo cosmico, l’identità sacrificata perchè il resto dell’insieme possa godere dell’essere imperfetto.-

-Mi stai dicendo che la vittima sono io?-
-All’inizio pensavo che fosse l’umanità la vittima, ma adesso che so cosa vuol dire essere te non ci credo più.-
-Dici che dovrei farmi uomo?- disse speranzoso
-Non puoi- mi opposi – Se venissi a mancare tu che sei il perno di Tutto probabilmente cesseremmo di esistere -
Dio guardò fisso un punto sul muro, poi gorgogliò una risatina amara: -E così sembra che io debba continuare la mia esistenza solitaria-
-Mi dispiace- lo confortai io

-Non ti preoccupare… non sono Dio per niente – sorrise – Grazie…forse ci rivedremo- disse mentre lentamente evaporava.
Poco prima che sparisse del tutto gli chiesi :-Tu sapevi già come si sarebbe svolta questa discussione, vero?-
Lui annuii sorridendo
-E allora perchè sei venuto? –
- Perché siamo tutto burattini…l’unica cosa che mi differenzia da voi è che io riesco a vedere i fili…ma sono pur sempre un burattino…- poi scomparve, sempre con il suo sorriso benevolo.

“Se esiste un Dio, allora non deve essere un essere perfetto e assoluto, perchè in tal caso noi non esisteremmo…”

  
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