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Autore: fioridileto    20/07/2013    8 recensioni
Era sempre stata presa in giro per il suo peso, fin da quando era all’asilo. Ed era difficile per lei vivere in quelle condizioni. Hilarie ha 18 anni, è all’ultimo anni di liceo e tutti continuano a prenderla in giro. Lo aveva precedentemente detto alla madre, voleva cambiare scuola ma secondo lei non avrebbe cambiato niente, per lei doveva fare una dieta, ed era proprio quello che doveva fare, ma Hilarie non voleva.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era sempre stata presa in giro per il suo peso, fin da quando era all’asilo. Ed era difficile per lei vivere in quelle condizioni. Hilarie ha 18 anni, è all’ultimo anni di liceo e tutti continuano a prenderla in giro. Lo aveva precedentemente detto alla madre, voleva cambiare scuola ma secondo lei non avrebbe cambiato niente, per lei doveva fare una dieta, ed era proprio quello che doveva fare, ma Hilarie non voleva.

Your hand fits in mine like it’s made just for me
but bear this in mind it was meant to be
and I’m joining up the dots
with the freckles on your cheeks
and it all makes sense to me

 

Era una mattina di Gennaio, la neve scendeva lentamente fuori dalle finestre della mensa della scuola, rendendo completamente bianca la città, Evesham.
Con un vassoio in mano, Hilarie, stava cercando un tavolo libero dove sedersi per mangiare. Camminava lentamente, con la paura che qualcuno la prendesse in giro ancora, per l’ennesima volta. Passò vicino a un tavolo dove erano sedute delle ragazze, una delle quali si spostò una ciocca di capelli dietro la spalla, con un movimento della mano, forse credendosi la più bella della scuola.
Poi Hilarie si rese conto che era appena passata vicino al ragazzo che le piaceva, Jack. Si girò per guardarlo, poi ingoiò la sua stessa saliva. Si sistemò il cappellino grigio che teneva sulla testa con una mano, mentre con l’altra teneva stretto il vassoio, cercando di non farlo cadere. Riprese il passo. Vide una sedia vuota, dove in mezzo si trovavano delle ragazze che ridevano, erano le sue amiche. Si avvicinò e non appena Hilarie sfiorò con una mano la sedia, una delle ragazze parlò.
-Abbiamo visto come lo guardavi, dovresti andare a parlargli- si riferivano a Jack.
-Tu dici?- chiese girandosi ancora una volta verso di lui. Una delle ragazze annuì.
Allora Hilarie ingoiò ancora una volta, e si diresse verso il tavolo dove era seduto Jack. Insieme a lui c’erano i suoi amici, e le oche.
-Ehm.. ciao- si girarono quasi tutti.
Una delle ragazze le fece una smorfia.
-Ciao Jack. Mi chiedevo se ti… ecco… se ti andava di uscire con me- tutti risero.
-Come? Io uscire con te? Scusami, non esco con i bomboloni..- disse Jack, poi guardò un suo amico, facendo battere le loro mani, creando un rumore sgradevole. Intorno al tavolo iniziarono a diffondersi risate, sempre più forti e fastidiose.
Gli occhi di Hilarie si facevano più lucidi, si girò, vide le sue amiche che ridevano, e tutti che la indicavano.
La avevano ingannata.
-Guarda quella cicciona!-, sentì gridare dietro di lei. Quella era una delle tante parole che non sopportava, le dava letteralmente fastidio.
Una prima lacrima scese sul suo viso, poi Hilarie lasciò cadere il vassoio per terra, correndo via dalla mensa, mentre tutti i ragazzi ancora la indicavano ridacchiando.
 
Era come se il mondo fosse diviso in due e nel mondo di Hilarie c’erano solo lacrime.

I know you’ve never loved the crinkles by your eyes when you smile
you’ve never loved your stomach or your thighs
the dimples in your back at the bottom of your spine
but I’ll love them endlessly

 
In mutande e reggiseno Hilarie si guardava allo specchio, osservava tutte le minime parti del suo corpo, le parti che più odiava, come la sua schiena, che formava quelle fossette, per Hilarie odiose. E le cosce, per lei, erano solo una massa di ciccia.
Faceva incredibilmente freddo.
Riguardò per un attimo la sua pancia, poi si accorse che qualcuno bussò alla porta. Corse vicino al letto, sul quale era appoggiato l’accappatoio: lo prese e lo indossò subito. Corse al piano inferiore e aprì la porta. Una vampata di aria fredda la sorvolò.
Inizialmente non trovò nessuno di fronte a lei, poi guardò in basso e un bigliettino era appoggiato sul pavimento. Lo prese in mano, alzando un solo sopracciglio, si accorse che era al contrario, e lo raddrizzò, poi lesse cosa c’era scritto sopra:
‘So che non hai mai amato il suono della tua voce registrata’,poi lo rigirò in cerca di un’altra scritta, un'altra spiegazione. Che cosa voleva dire quella frase? Perché è stata data a Hilarie? E chi l’ha scritta? Tutti questi pensieri le invasero la mente in un secondo.
Ma non ci pensò, si vestì e uscì per andare a prendere la posta, come le aveva richiesto la madre, dopo che lei avesse letto il biglietto.
 


I won’t let these little things slip out of my mouth
but if I do it’s you they add up to
I’m in love with you
and all these little things


Appena chiuse la porta di casa, Hilarie si alzò il cappuccio del giubbotto, affondando il piede nella neve soffice. Si avviò verso la cassetta della posta, poi la aprì e prese tutta quella che per lei era sempre stata solo semplice cartaccia. Bollette, bollette e bollette.
E anche qualche depliant dei supermercati. Lo aprì, cercando qualcosa di interessante, anche se qualcosa di interessante non c’era mai. C’era solo cibo, e quelle volte le sarebbe venuta voglia di strappare il foglio. Sfogliò un paio di pagine, finché non si accorse di un foglietto sistemato sopra la terza pagina. Lo prese e lo lesse, questa volta un angolo era strappato e l’ultima lettera si leggeva a malapena.
‘Non vuoi mai sapere quanto pesi’E adesso quello cos’era? La stavano perseguitando? Però era proprio vero, non voleva mai sapere quanto pesava. Ma chi lo aveva scritto, come faceva a saperlo? Per Hilarie non era un regalo, tutto questo. La stava semplicemente preoccupando, ma dopo un po’ non ci diede tanto peso e ritornò in casa, creando un po’ di fumo davanti alla sua bocca. Portò la posta a sua madre, poi la avvertì che usciva a fare due passi, come faceva ogni pomeriggio.

You can’t go to bed without a cup of tea
and maybe that’s the reason that you talk in your sleep
and all those conversations are the secrets that i keep
though it makes no sense to me

 
Si era recata nel solito bar, a prendere il solito cappuccino che la riscaldava in quelle fredde giornate di Gennaio.
Il barista la conosceva molto bene, erano amici, e non avevano molti anni di differenza.
-Ciao Mark- lo salutò con un cenno della mano. – Il solito – gli disse sorridendo.
Poi quando si girò, Jack era seduto su un tavolo e ridacchiava con i suoi amici, scaldandosi con un caffè. Il sorriso di Hilarie si spense improvvisamente e le risate di quella mattina rimbombavano nella sua testa ininterrottamente.
-Ciao splendore- rispose Mark con un sorriso radiante stampato sulla faccia.
Era l’unico che la capiva veramente.
-Non pensare a loro. Tieni.- le porse la tazza sul bancone e prima che andasse a sedersi le sussurrò qualcosa a pochi centimetri dal suo orecchio.
-Guarda sotto la tazza e fai ciò che c’è scritto- poi si allontanò e le fece l’occhiolino, iniziando a pulire il bancone con uno straccio.
Hilarie afferrò il piattino e sollevò la tazza, un piccolo foglietto li separava.
Lo prese in mano saldamente e non poté fare altro che pensare che quei biglietti li avesse scritti Mark, ma era sicura che non era stato lui.
‘Devi ancora stringerti nei tuoi jeans’tutte le cose che erano scritte su quei foglietti per Hilarie erano solo la pura verità e non sapeva affatto come questo anonimo potesse saperle.
Girò il pezzo di carta e notò una piccola scritta sull’angolo.
‘Vai fuori dal bar e guarda in alto’. Hilarie temeva il peggio.
Uscì lentamente con la tazza in mano, che le riscaldava le mani. Affondò i piedi nella neve e attese per qualche secondo, mentre un brivido le percorse tutta la schiena.
Improvvisamente sentì un rumore assordante che si avvicinava sempre di più.
Perfino Jack si voltò da dentro il bar.
Un aereo bianco si confondeva in mezzo a tutta quella neve, mentre una scritta rossa che lo seguiva faceva contrasto.
‘Ma per me sei perfetta’ questo è ciò che c’era scritto.
Hilarie si sentiva morire dentro, e si assicurava che tutto ciò non fosse per lei.
Lei lo pensava ma non era affatto così, c’era qualcuno che la amava.
Un ragazzo apparve dal nulla dietro di lei, e le cinse i fianchi.
Quando Hilarie si girò non vide altro che due occhioni verdi e dei perfetti capelli ricci, coperti da un grande cappello invernale.
E adesso si era ricordata di quel ragazzo che ogni mattina la guardava quando entrava a scuola, che non rideva mentre tutti lo facevano, che frequentava solo un paio di persone. Si era ricordata che quel Harry era una persona, non era come quei ragazzi che sanno soltanto insultare e ridere.
In quel momento Hilarie si era anche ricordata di essere qualcuno, soprattutto di valere qualcosa per qualcuno, e non era mai stata più felice di così.
 

I know you’ve never loved the sound of your voice on tape
you never want to know how much you weight
you still have to squeeze into your jeans
but you’re perfect to me.


 


SSALVEE.
La mia prima one shot che posto e oltretutto una crossover :)
Mi è dispiaciuto far fare a Jack la parte del cattivo perchè è così tenero e puccioso ** ahahah
Cosa ve ne pare della stoooria? e del banneeer? :)
Fatemi piacere se vi è piaciuta, e.. SE LEGGETE RECENSITE, NON ABBIATE PAURA, NON SIATE DEI LETTORI SILENZIOSI.
Alla prossima one shot, baci :*
@_secsihoran

  
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