Ciao
nonna,
Vorrei farti gli auguri, per gli anni che ufficialmente non hai compiuto.
Mi sarebbe piaciuto venire da te e donarti un mazzo di fiori di campo appena raccolti, stamparti un sonoro bacio sulla gota
e sentire le tue lamentele per le troppe smancerie. E poi farci una risata e mangiare un po' di gelato. Come succedeva ogni anno.
E invece no, il destino ha voluto che quest'anno il mazzo te lo abbia dovuto portare al cimitero e che abbia dovuto baciare una sorridente foto fredda.
Il problema è che mi manchi. Tanto. Mi manca la mia seconda mamma, la mia guida, la mia tutto. Ho imparato in pratica tutto da te.
Mi ricordo quando mi insegnavi le cose e io ti dicevo che non servivano, che erano inutili.
Ebbene, ormai quelle cose ormai sono un automatismo. E quando mi chiedono da dove ho imparato a fare le cose così egregiamente, non posso che rispondere con orgoglio: 'Da mia nonna'.
Mi manchi perché ogni giorno crescevo con te, ogni giorno imparavo a conoscere la donna dal cuore grande e caldo che si nascondeva dietro ad un sorriso spento e ad un atteggiamento freddo e duro.
Tu che non eri abituata a ricevere amore, ma solo tribolazioni. Io, che quando mi dicevi che ti davo i bacini perché volevo qualcosa in cambio, ci rimanevo malissimo. Mi manchi perché so che il destino ti ha separato troppo presto da me.
So che avevi tante altre cose da insegnarmi, tanti altri segreti da svelarmi.
È stata dura accettare che non avrei più sentito la tua voce, i tuoi ammonimenti e le storie che mi raccontavi.
Realizzare che la mia cara nonnolona, come ti chiamavo io, non avrebbe più aperto gli occhi da quel coma profondo.
Quando ho saputo il tuo destino, ho pianto.
Come non avevo mai fatto prima. Ho pianto perché avevo la consapevolezza che fosse rimasto qualcosa in sospeso,
qualcosa che non sarei mai riuscita a colmare. Per tutto ciò che non esisterà e mai sarà . Mi sento a metà.
E nonostante sia passato ormai un anno, e che in cuor mio sono felice che tu abbia smesso di soffrire,
non mi sono ancora abituata alla tua assenza. Per niente.
A volte mi capita di ritrovarti nei miei sogni. Bella e sorridente. E mi aggrappo a questi momenti di pura felicità,
in cui sembra che tu sia ancora accanto a me. Ma quando mi sveglio, ripiombo nella grigia realtà.
Scusami per averti tediato con questa lagna. So che non avresti mai sopportato sentirmi dire queste cose. Ma io te le dico lo stesso.
Perché ti voglio un bene assoluto, totale.
E perché comunque tu rimarrai per sempre la mia più grande cicatrice sul cuore. Per le cose non dette.
Accetta, ti prego, questo mazzolino e questo bacio. Te ne darei mille se potessi riaverti ancora accanto a me.
Ovunque tu sia, spero tu riesca a percepire il mio dolore misto all'amore che il tuo ricordo ogni volta mi provoca.
A presto, mia adorata nonna.
Un giorno ritorneremo insieme.
Vorrei farti gli auguri, per gli anni che ufficialmente non hai compiuto.
Mi sarebbe piaciuto venire da te e donarti un mazzo di fiori di campo appena raccolti, stamparti un sonoro bacio sulla gota
e sentire le tue lamentele per le troppe smancerie. E poi farci una risata e mangiare un po' di gelato. Come succedeva ogni anno.
E invece no, il destino ha voluto che quest'anno il mazzo te lo abbia dovuto portare al cimitero e che abbia dovuto baciare una sorridente foto fredda.
Il problema è che mi manchi. Tanto. Mi manca la mia seconda mamma, la mia guida, la mia tutto. Ho imparato in pratica tutto da te.
Mi ricordo quando mi insegnavi le cose e io ti dicevo che non servivano, che erano inutili.
Ebbene, ormai quelle cose ormai sono un automatismo. E quando mi chiedono da dove ho imparato a fare le cose così egregiamente, non posso che rispondere con orgoglio: 'Da mia nonna'.
Mi manchi perché ogni giorno crescevo con te, ogni giorno imparavo a conoscere la donna dal cuore grande e caldo che si nascondeva dietro ad un sorriso spento e ad un atteggiamento freddo e duro.
Tu che non eri abituata a ricevere amore, ma solo tribolazioni. Io, che quando mi dicevi che ti davo i bacini perché volevo qualcosa in cambio, ci rimanevo malissimo. Mi manchi perché so che il destino ti ha separato troppo presto da me.
So che avevi tante altre cose da insegnarmi, tanti altri segreti da svelarmi.
È stata dura accettare che non avrei più sentito la tua voce, i tuoi ammonimenti e le storie che mi raccontavi.
Realizzare che la mia cara nonnolona, come ti chiamavo io, non avrebbe più aperto gli occhi da quel coma profondo.
Quando ho saputo il tuo destino, ho pianto.
Come non avevo mai fatto prima. Ho pianto perché avevo la consapevolezza che fosse rimasto qualcosa in sospeso,
qualcosa che non sarei mai riuscita a colmare. Per tutto ciò che non esisterà e mai sarà . Mi sento a metà.
E nonostante sia passato ormai un anno, e che in cuor mio sono felice che tu abbia smesso di soffrire,
non mi sono ancora abituata alla tua assenza. Per niente.
A volte mi capita di ritrovarti nei miei sogni. Bella e sorridente. E mi aggrappo a questi momenti di pura felicità,
in cui sembra che tu sia ancora accanto a me. Ma quando mi sveglio, ripiombo nella grigia realtà.
Scusami per averti tediato con questa lagna. So che non avresti mai sopportato sentirmi dire queste cose. Ma io te le dico lo stesso.
Perché ti voglio un bene assoluto, totale.
E perché comunque tu rimarrai per sempre la mia più grande cicatrice sul cuore. Per le cose non dette.
Accetta, ti prego, questo mazzolino e questo bacio. Te ne darei mille se potessi riaverti ancora accanto a me.
Ovunque tu sia, spero tu riesca a percepire il mio dolore misto all'amore che il tuo ricordo ogni volta mi provoca.
A presto, mia adorata nonna.
Un giorno ritorneremo insieme.