Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: thyandra    21/07/2013    3 recensioni
Ambientata in un ipotetico futuro, dopo la guerra, in cui Sasuke ritorna a Konoha. Qui lo vediamo in ospedale, sotto le cure di una sempre innamoratissima Sakura.
"Io ci sono, Sasuke. Il suo contatto urlava queste parole, che rimasero sospese, mute, tra loro.
Non c’era bisogno di dire nulla. Quella confessione era già stata pronunciata la notte della loro separazione. "
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Itachi e Sasuke sono a casa, bambini. Il maggiore gli fa cenno di avvicinarsi e gli da un colpetto sulla fronte.
“Mi dispiace, Sasuke, sarà per la prossima volta.”
Le dita di Itachi ora gocciolano sangue. Il suo. Sasuke si tocca la fronte. Anche quella è sporca di rosso. Guarda interrogativo il fratello, ma il suo viso muta nel ghigno beffardo dei consiglieri di Konoha. Sente la rabbia crescergli dentro. Si scaglia contro quelle figure, ma queste scompaiono.
Si trova adesso dietro un vetro, macchiato di sangue. Ne pulisce una parte per guardarvi attraverso. C’è Itachi dall’altra parte.
“Io ti vorrò bene per sempre” dice, prima di sparire di nuovo.
“Aspetta!” vorrebbe dirgli, vorrebbe fermarlo e abbracciarlo.
“Itachi!” lo chiama, non accorgendosi di urlare.
 
Si destò dall’incubo nella spoglia camera d’ospedale di Konoha; era madido di sudore, col respiro affannato, le lacrime agli occhi e un senso di spaesamento e angoscia nell’animo.
Sakura lo stringeva forte in un abbraccio gentile, dolce.
Con quei vividi fantasmi ancora davanti agli occhi, Sasuke si irrigidì. Era lui che lo stava stringendo? Quelle braccia amorevoli, protettive, lo stavano sostenendo per l’ultima volta? Il suo respiro si fece più regolare, ma rimaneva teso come una corda di violino.
Sakura percepì il cambiamento e allentò la presa. Gli poggiò per un istante la fronte sulla schiena fasciata.
Io ci sono, Sasuke. Il suo contatto urlava queste parole, che rimasero sospese, mute, tra loro.
Non c’era bisogno di dire nulla. Quella confessione era già stata pronunciata la notte della loro separazione. Si era scontrata col suo netto rifiuto. Non avrebbe fatto lo stesso errore. Le parole possono fare male, ma l’amore vero si nutre di sensazioni. Come quella. Di sguardi, mani protese e silenziosa comprensione.
“Non mi importa se non mi ricambi, non più. Fintanto che mi permetterai di stare al tuo fianco, mi basterà” si diceva la ragazza. Anche se faceva male.
Sasuke riprese lucidità.
“Sakura…” chiamò, con una voce da bambino sperduto.
Fu solo un attimo, poi riprese padronanza di sé.
“Sto bene” la informò con una voce ora priva di emozioni.
La ragazza sciolse l’abbraccio e gli sorrise.
Il cuore di Sasuke era cosparso di aculei che avrebbero allontanato chiunque. Una difesa contro nuove delusioni, risultato di affetti degenerati in tragedia.
Amarlo significava convivere col suo dolore, accettare di soffrire. Con lui, per lui.
“Come una rosa, sboccerai anche tu, prima o poi. Nonostante le spine” pensò Sakura, lavandogli con un panno bagnato il sudore dal viso, fingendo di non notare la scia umida delle lacrime ancora fresche. 





Note: cito testualmente dal libro di interpretazione dei sogni: "Sognare di pulire un vetro esprime rimpianto per un bene o un affetto perduto." E ancora: "Sognare del sangue [...] in genere denuncia uno stato di sofferenza, passata o futura, o in qualche modo dipendente da una colpa che il sognatore ha commesso e sente di dover pagare."
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: thyandra