Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte.

Charles Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo, 1998




 

C'era un uomo tanto tempo fa che mi disse 'Diamo per scontata la vita, come se ci fosse dovuta, ma ci rendiamo davvero conto di quando bella ed importante essa sia solo quando stiamo per perderla.'

Io credo di essere il chiaro esempio di ciò che si dice nella frase sopra citata, il perché lo scoprirete andando più in la nel corso della mia storia, non vorrei affrettare il racconto.                                                                                                                                              

Che sbadata che sono, persa com'ero nelle mie riflessioni non mi sono neanche presentata, mi chiamo Charlotte, Charlotte Wilson, sono una studentessa di Londra. I miei genitori mi abbandonarono sulla porta dell'orfanotrofio 'St. Patrick' nel cuore della capitale londinese nella notte del 23 maggio 1993. Sono cresciuta tra quelle mura che raccontavano migliaia di storie di bambini diversi che nel corso degli anni erano stati 'ospiti' li esattamente come lo ero io. Non sono mai stata una ragazzina troppo vivace, mi sapevo comportare a modo, non ho mai causato grandi problemi, tutte le signore che lavoravano presso il 'St. Patrick' mi adoravano, per loro ero la piccola bambina dolce come le caramelle, come adoravano definirmi loro; ho sempre amato l'arte, la musica, i libri, e magari anche per questo ero l'oggetto delle derisioni di tutti gli altri bambini, preferivo leggere e stare per fatti miei che andare in cortile o in giardino a giocare con gli altri.

Piano piano crescendo sono diventata sempre più chiusa in me, arrivata all'età di 15 anni ero sola, senza amici se non le inservienti del St. Patrick, ho vissuto fino ai 18 anni nell'anonimato più assoluto, ho visto tutti i bambini come me essere adottati e portati via lontano chissà dove, uno ad uno, tutti tranne me..

Beh, fin da bambina ho sofferto di una rara malattia al cuore, non potevo fare sforzi eccessivi o essere sottoposta a grande stress perché il mio piccolo e fragile cuore rischiava di cedere, spesso dovevo restare attaccata alla bombola di ossigeno senza la quale molto probabilmente non ce l'avrei fatta; magari un'altra delle cause per cui i bambini mi evitavano era anche questa, aspettavo con ansia i miei 18 anni non solo per assaporare la mia libertà, uscire fuori e andare in giro per il mondo, ma anche per subire l'intervento che aspettavo da una vita, l'intervento che mi avrebbe finalmente permesso di essere una ragazza come le altre, di uscire e divertirmi davvero per la prima volta in vita mia, di vivere a pieno la mia vita.

Continua..

Zau a tutti(?) allora, tipo non avevo nulla da fare e mi sono messa un po' a scrivere, ho tante tante idee bhcydbgucgd per questa FF, ehm buh, non so più che dire, credo che aggiornerò la storia in periodi previ, comunque ci sono le vacanze e ho sempre tempo ora yee(?) lol 

Se volete seguitemi su Twitter, ricambio tutti e magari se vi va scrivetemi pure, sono @nialloffisciale 

Vi ame lol <3