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Autore: Benne    22/07/2013    1 recensioni
Questo è il mio regalo per il tuo 15esimo compleanno....
Tratto dal capitolo:
"Chiude gli occhi e pensa intensamente a quell’unico, stupido, desiderio, che come tutti gli altri non si avvererà. Lei lo sa per esperienza, nessuno si avvera, e allora perché non chiedere qualcosa d’impossibile? Un paio di ali, un pony arcobaleno, trilly o un viaggio all’isola che non c’è? E così sia…ma almeno, diversamente dagli altri anni, è qualcosa, diciamo, di più vivo. Sì, quella era la parola giusta, almeno lui respirava."
Tanti Auguri Jef!!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Happy birthday to you, happy birthday to you. Happy birthday Federica, happy birthday to you!-
Squillo di trombette sul finale ed ecco che sono tutti pronti per l’arrivo in sala della buonissima torta, la parte che lei di certo preferisce. La madre mette le candeline, quelle con scritto in grande il numero degli anni poiché ormai è troppo cresciuta per quelle singole, le quali riempirebbero tutta la superficie del dolce e, diciamoci la verità, 15 candeline richiederebbero uno spreco di fiato enorme per un solo desiderio.
“15” pensa mentalmente “già 15 anni”.        
Prende l’accendino e… pouf… ora i suoi 15 anni brillano di luce propria, ma ancora non basta, loro devono risplendere nell’oscurità, quindi Benedetta spegne la luce ed ecco che l’aria è ricca di mangia…di una falsa magia…o forse no.
-Esprimi un desiderio!- esclamano le sue amiche.
Chiude gli occhi e pensa intensamente a quell’unico, stupido, desiderio, che come tutti gli altri non si avvererà. Lei lo sa per esperienza, nessuno si avvera, e allora perché non chiedere qualcosa d’impossibile? Un paio di ali, un pony arcobaleno, trilly o un viaggio all’isola che non c’è?  E così sia…ma almeno, diversamente dagli altri anni, è qualcosa, diciamo, di più vivo. Sì, quella era la parola giusta, almeno lui respirava.
Applauso finale e taglio della torta.
-Mm…ottima come sempre zia!- esclama ad alta voce estasiata dal suo sapore. Caffè il suo gusto preferito.
Un saluto agli invitati e chiacchierata di fine festa con consequenziale riordinamento, anche se il grosso è riservato al giorno dopo. Federica cammina tra l’ondata di palloncini che anche a 15anni compiuti non mancano mai. Tira calci qua e la per crearsi un passaggio fino alla sua cameretta, pensando al modo più divertente per distruggerli al suo risveglio. Sente la voce dei suoi genitori che parlano fuori al balcone e l’odore di tabacco proveniente dall’ultima sigaretta di suo padre prima di andare a dormire. Non vede l’ora di lanciarsi sul letto, quindi apre la porta.
-Ahhhhh!!!-
-Ahhhhh!!!-
Si guardano senza smettere di urlare.
-Fede tutto apposto!- accorrono i suoi spalancando la porta.
-Si, si…era…era…solo un ragno!- afferma prontamente.
-Come ora hai paura dei tuoi simili?- scherzano. “Ragno” pensa “il mio bellissimo cognome”.
-Ah-ah-ah, molto divertente!- dice sbuffando.
-Allora possiamo andare a dormire o hai ancora qualche incomprensione con il tuo amico ragnetto?- domandano.
-No, è tutto a posto è andato via.- rispose calma, ma solo apparentemente.
-Buona notte tesoro- le augura la madre con un bacio sulla fronte.
-Notte ragnetto- ora è il padre.
-Notte Maria, notte tizio!- li prende in giro finendo con una linguaccia alla chiusura della porta.
Si dirige all’armadio e apre le ante lentamente. “Meno male che l’ho nascosto in tempo”.
Guarda quello che c’è dentro. Sguardo spaesato di un intenso verde smeraldo, riccioli castani arruffati, corpo slanciato e asciutto rannicchiato su stesso, troppo grande perché stia comodamente in un armadio così piccolo.  Si scosta per farlo passare e una volta in piedi la sua altezza è sovrastante.
-Come sei entrato in camera mia?-
-Dalla finestra ,ovvio!-
Va a controllare ma non c’è un appiglio di nessun genere.
-Impossibile!-
-E hai anche bisogno di controllare per capirlo?-
-Allora come?-
-Non -lo-so - scandisce parola per parola- ero ad una festa con degli amici e all’improvviso eccomi qua!- dice irritato, accompagnando l’ultima frase muovendo le mani su e giù verso di se.
-Comunque qui non è sicuro stare, vieni!-
-Vuoi buttarti dalla finestra?- chiede sarcastico.
-No, preferisco la porta!- gli risponde a toni.
Si fa strada tra i palloncini, cercando di non fare rumore.
-Vedo che anche qui si è fatta baldoria…-
-Sh!- lo fulmina.
Porta le mani in segno di resa. Lei prende le chiavi di casa ed apre la porta, che fortunatamente non si oppone con in suoi cigolii alla loro scappatina notturna.
Una volta fuori chiude gli occhi e ispira l’aria intensa della notte.
-Ahi! Perché l’hai fatto?- il braccio le bruciava, gli aveva dato un pizzicotto.
-Per vedere se stavo sognando!- dice con una scrollata di spalle.
-Appunto, perché su di me?-
-Perché se era un sogno non ti saresti fatta male!- dice semplicemente.
Federica si limita a scuotere la testa. “Un pizzicotto mi ci voleva proprio”, infatti neanche lei crede che tutto ciò sia reale.
-Piacere Harry!- si presenta porgendole la mano.
-Lo so chi sei…- borbotta.
-Ma io non so chi sei tu!- esclama sorridendo.
-Federica- Gli stringe la mano abbassando lo sguardo.
-Allora Federica dove mi porti di bello?- domanda calmo e sarcastico contemporaneamente.
Senza rispondergli s’incammina verso il suo posto preferito.   
-In un posto che ti farà sentire a casa!-
E detto ciò si mette in cammino per le strade tanto familiari del suo paesino. Nessuno dei due parla, un po’ d’imbarazzo occupa il loro silenzio. Federica scende gli scalini e mette un piede sull’erba. Di notte il suo odore è ancora più intenso e si sentono i grilli cantare. Oltrepassa il tappeto elastico e va verso l’altalena. Si siedono entrambi, dondolandosi leggermente.
-E questo in che modo mi farebbe sentire a casa?- chiede Harry.
-Ecco a te il parco Hollywood- risponde imitando un presentatore, cercando di scongelare un po’ la situazione.
-Giusto, Hollywood…allora anche tu una crazy morfos?-
-Preferisco directioner, grazie!- risponde acida.
-Hey non ti arrabbiare…stavo scherzando- ride.
-Scusa sono un po’ nervosa-
-Sentiti libera di svenire-
-Stranamente non ne ho voglia- punta il suo sguardo nel vuoto.
-La prima directioner che non mi salta addosso- scherza.
-Si, mi sorprendo anch’io di non averlo fatto…- ridono insieme.
Per un po’ si lasciano cullare dal vento estivo, prima di ricominciare la conversazione.
-Come fai ad essere così calmo?- gli chiede pensierosa  
-E tu?-
-Non lo so, forse in questo momento dovrei urlare come un isterica e anche tu dovresti…-
-Ma non lo stiamo facendo, forse questo è solo un sogno!-
“Io spero di no” pensa. -Si può darsi!- dice invece
-Visto che è un sogno divertiamoci un po’!- esclama lui.
-E come vorresti divertirti?- chiede incredula.
-Per cominciare facendo due salti…-
-No, io non ci sto!- si affretta a dire.
-E chi ti ha chiesto il permesso!-
La prende in braccio e la porta, tra le proteste, fino al tappetino elastico.  La butta sopra e poi si lancia anche lui come un bambino evitandola per poco.
-Ma sei idiota?!-
-E chi ha mai affermato il contrario-
Federica se ne sta con le braccia conserte e con le gambe incrociate, mentre lui fa salti spaventosi. Questo però dura poco, poiché non può fare a meno di essere coinvolta. “Che stupido” pensa divertita. E’ diverso da come ha sempre pensato: è divertente, piacevole, imprevedibile, cocciuto, sarcastico, autoironico, infantile, irritante, misterioso…a pensarci bene non tanto diverso.
-Ok sono sfinito e questo tappeto è davvero piccolo per due!- prende le sue conclusioni.
-Che ti aspettavi da un gioco per bambini!- dice lei tra il fiatone e le risate.
Scendono barcollando e si stendono sull’erba fresca. Ormai è quasi giorno e lei è esausta, ma non c’è da preoccuparsi è solo un sogno giusto? No, non lo è. I loro sguardi sono rivolti alle stelle sbiadite da un alba ancora lontana.
-Allora di chi era la festa?- domanda Harry.
-Mia, oggi o meglio ieri era il mio compleanno-
-Auguri….quanti anni?-
-15-risponde.
-Non sei troppo piccola quindi…-dice con un velo di doppio senso che la fa arrossire.
-Si…- dice lasciando sospeso il discorso.
-Che desiderio hai espresso?- si appoggia su un lato, con una mano a sostenergli la testa e lo sguardo rivolto verso di lei.
-Be…ecco…- arrossisce.
-Non mi dire che hai desiderato che io apparissi nella tua camera!- conclude con una risata.
-No veramente…-
-Dammi il tuo cellulare!- impone tendendo la mano.
Federica fruga nelle tasche e ringraziando mentalmente Dio glielo pone. Armeggia con il cellulare di lei finché non suona il suo, così glielo restituisce.
- Domani vedremo se era solo un sogno!- le fa l’occhiolino e le sorride.
Un bellissimo sorriso con le fossette. Le prime luci dell’alba illuminano l’orizzonte. Si mettono a sedere per ammirare l’aurora.
-Comunque avevo desiderato un tuo bacio…- dice imbarazzata, ma almeno ha avuto il coraggio di dirglielo.
Si gira verso di lei, le scosta una ciocca di capelli dal viso e le posa la mano sulla guancia. Lentamente avvicina le labbra fino a quando non arrivano a sfiorarsi. Le poggia delicatamente e le dischiude in un tenero bacio, in un dolce bacio, più buono della sua torta di compleanno.
Si staccano e lui le avvicina le labbra all’orecchio.
-Happy Birthday Federica!- sussurra prima di dissolversi nell’aria.
Federica apre gli occhi ancora chiusi e si porta una mano alla guancia dove prima poggiava la sua mano. L’aurora ormai si è diffusa nel cielo, portandosi via le stelle, la sua stella.  In un tratto i ricordi ritornano come anche le preoccupazioni. “Devo tornare a casa” elabora la sua mente preoccupata.
 Si alza e inizia a correre per le stradine. Sale le scale e si ritrova davanti all’uscio di casa. Ora la parte difficile, inserisce le chiavi nella serratura e le fa girare più silenziosamente possibile. Il fato è dalla sua parte, scivola dentro casa fino alla sua stanza, infila il pigiama e si stende sul letto. Chiude gli occhi, ma non sogna, visto che il suo sogno è diventato realtà.
Passano solo un paio di ore che riapre gli occhi. Non riesce a dormire bene con il pensiero di lui. Il telefono squilla, un messaggio.
Lo prende e legge, senza poter fare a meno di sorridere.

Purtroppo i sogni finiscono al sorgere del sole, ma per fortuna tu sei reale.

P.s. Abbiamo un bacio in sospeso… XD
             Harry <3             


 

  
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