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Autore: Haley_V    22/07/2013    6 recensioni
- Hey Zay, dove vai? Dobbiamo fare la foto!
Dovette reprimere i suoi istinti omicidi ancora una volta, per non strozzarla con la sciarpetta fucsia che portava al collo. Solo Liam, e al limite i ragazzi, potevano chiamarlo così. La puntò dritto negli occhi, e a denti stretti esclamò:
- Non la faccio la foto con te. – e senza aggiungere altro, salvo che per un “puttana” sussurrato a fior di labbra, marciò a passo svelto verso il corridoio.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La gente sa essere molto cattiva. E Liam lo sapeva bene, questo. Non si era ancora scordato di quando, alle scuole elementari, lo prendevano in giro chiamandolo “manichino” perché non faceva mai niente di troppo impegnativo o faticoso. Lui sapeva che era colpa di quel rene che funzionava male, ma cosa doveva fare? Dirlo a quel bulletto antipatico sarebbe servito a poco, l’avrebbe solo preso in giro di più. Così, dopo aver versato tante lacrime, un giorno si alzò dal letto e decise che avrebbe chiesto alla mamma di poter fare atletica. Un mese prima del suo 16esimo compleanno, era eccitatissimo perché gli avevano permesso di organizzare una grande festa in casa, senza i “grandi” a sorvegliarlo, nemmeno Ruth o Nicola. Aveva preparato tutto alla perfezione: aveva appeso i palloncini, aveva comprato le patatine e le bevande (aveva anche nascosto un paio di birre, giusto per fare bella figura), e si era seduto sulla poltrona in attesa dei suoi amici. Le ore passarono, e la porta non suonava ancora. Si fecero le 10 di sera, e si rese conto che non sarebbe venuto nessuno. Pensò che forse avevano avuto degli imprevisti, che fossero ammalati, ma in realtà sapeva che non si sarebbero sprecati a inventare delle scuse, la mattina dopo. Iniziò a piangere, perché lui voleva festeggiare il suo compleanno, ma non aveva potuto. Quando i genitori e le sorelle ritornarono, lo trovarono seduto, tranquillo, al tavolo della sala da pranzo. Le vide entrare e sfoggiando un sorriso a 32 denti, esclamò – siete tornati! Che peccato, non è potuto venire nessuno! Mi hanno avvertito giusto mezz’ora fa, si scusano e mi augurano buon compleanno! – e continuando a sorridere, aveva scartato i regali della sua famiglia e aveva mangiato la torta al cioccolato che gli aveva preparato la mamma.
Insomma, Liam ci aveva fatto i calli alle cattiverie altrui: sapeva quanto la gente potesse essere meschina, ormai ci aveva fatto l’abitudine, ma nonostante tutto, anche quando era diventato “il famoso Liam dei One direction”, era risultato il più buono del gruppo: una persona dolcissima, gentile con tutti e sempre disponibile a sorridere. Nessuno poteva immaginare quanto dolore e rabbia repressa si portasse dentro, quanti sensi di colpa, quante ingiustizie irrisolte. Ecco perché, quando quella sera d’estate fecero il loro ingresso nell’ennesimo stadio americano, non potè fare a meno di cedere.

“SHUT UP LIAM”

Quelle parole scritte a caratteri cubitali lo avevano trafitto dritto al petto. Che cosa aveva fatto di male? Perché avevano scritto quella frase? Davvero non se lo spiegava. Iniziò a fare mente locale negli ultimi giorni, forse aveva risposto male a qualche fan senza pensarci, forse si era comportato in modo sgarbato, forse non si era mostrato disponibile.
Quel cartello fu solo la goccia che fece traboccare il vaso, quella sera.
Solo pochi giorni prima, twitter aveva fatto da scenario ad un ennesimo teatrino.

“Dovresti morire” “A cosa servi nel gruppo? Per me puoi anche lasciarlo!” “Liam Payne è come se fosse invisibile”
Aveva pianto per ore, versando lacrime amare, che non riusciva a reprimere. Chiunque altro, già a partire dai suoi compagni di band, avrebbe detto due parole a quelle persone, avrebbe scritto un tweet di indignazione, e se ne sarebbe andato a dormire, ignorandoli; lui cosa aveva fatto? Aveva scritto un tweet longer di scuse.
Si, Liam Payne si scusava, perché sperava di non aver fatto nulla di sbagliato, sperava che le fan capissero l’amore che provava per loro, e la gratitudine per tutto l’amore che lui e i ragazzi ricevevano. Sperava che continuassero ad amarlo, nonostante qualche volta fosse potuto sembrare indispettito, o poco disponibile per qualche motivo. Lo aveva pubblicato, e se ne era andato a dormire, controllando il cellulare. Aveva ricominciato a piangere, chiedendosi perché se la fossero presa con lui. I tweet di risposta di gente che lo amava da morire servirono a ben poco.
Il giorno dopo, alle domande continue di Zayn, ad esempio “Perché quelle puttane ti hanno detto quelle cose?” , Liam gli aveva sorriso e aveva risposto “Niente di che Zay, lasciale perdere. Ho già sistemato tutto”. Zayn lo guardava perplesso, lui continuava a sorridergli, e dopo avergli schioccato un bacio sulla guancia, filava in cucina a ingozzarsi di pancake. Liam Payne non poteva mostrarsi debole e ammettere di stare male, altrimenti gli altri si sarebbero approfittati di lui, e lui non era un debole. Almeno, non più.
Ma le cose peggiorarono, quando i One direction vennero convocati per un meet&greet con una fan e arrivò il momento della fotografia.
Si erano già  messi tutti in posa, Liam era già pronto a sfoggiare uno dei suoi sorrisi, quando la ragazza lo bloccò:

-         Scusa Liam, potresti toglierti dall’obbiettivo? Vorrei fare la foto con loro se non ti spiace ..

In quel momento non capì. Quando vide il viso della ragazza, spavaldo, come se stesse parlando con un muro, così seria e concentrata in ciò che diceva, dovette ancora una volta reprimere quel senso di vuoto e di frustrazione e sfoggiare, ancora una volta, il “fascino alla Liam Payne”. Così, la sua risposta si limitò ad un “non c’è problema, piccola”. Sfoggiò il suo sorriso migliore, e con tutta calma, si diresse verso i camerini. Era già troppo lontano da poter sentire ciò che stava accadendo alle sue spalle, però.
Zayn digrignava furiosamente i denti, se non fosse stato per la situazione le sarebbe saltato addosso e le avrebbe staccato quelle ciocche tinte una per una, ma cercando di mantenere la calma, si limitò a sciogliere la posizione per la fotografia e ad andare in direzione di Liam.

-         Hey Zay, dove vai? Dobbiamo fare la foto!

Dovette reprimere i suoi istinti omicidi ancora una volta, per non strozzarla con la sciarpetta fucsia che portava al collo. Solo Liam, e al limite i ragazzi, potevano chiamarlo così. La puntò dritto negli occhi, e a denti stretti esclamò:
-         Non la faccio la foto con te. – e senza aggiungere altro, salvo che per un “puttana” sussurrato a fior di labbra, marciò a passo svelto verso il corridoio.

Non fu difficile per lui trovarlo; si era nascosto nel suo camerino, a piangere. Odiava vederlo così. E non faceva altro che far crescere la voglia di picchiare a sangue quell’oca bionda.

-         Liam …. – sussurrò.
-         Z- Zayn … - il castano, spaventato, si asciugò in fretta gli occhi, cercando di sembrare il più sobrio possibile.
-         Hey … - era inutile che fingesse, Zayn era l’unico che capiva quanto veramente stesse male.
-         Non, non l’avete ancora scattata la foto?
-         Io non l’ho fatta.
-         Come non l’hai …
-         Mi sono rifiutato. Siamo 5 nel gruppo, se ne manca uno la foto non ha senso. Non siamo caramelle, che si possono scegliere, se alle fan non sta bene così, che andassero al diavolo.

Mentre parlava, asciugò dolcemente un’altra lacrima che era scesa a bagnare il viso di Liam, che lo guardava affranto.
-         Mi dici perché te ne sei andato via?
-         Non mi voleva, l’hai sentita ….
-         E tu dai ancora retta a cosa ti dicono le fan? Sai che sono delle ragazzine stupide, non devi stupirti se sparano stupidate.
-         Ma …
-         Ok, se non vuoi tornare di là, io comunque resto qui con te. Non ti lascio da solo. – e sorridendo, si sedette sul tappeto scuro accanto al più piccolo, che intanto tirava su col naso, osservandolo incuriosito.
-         Perché….? – sussurrò all’improvviso, dopo qualche minuto di silenzio.
-         Che cosa?
-         Perché mi succede sempre? – gli occhi del castano erano tornati a farsi lucidi;
-         Perché mi odiano? Perché semplicemente non mi accettano? Sono … sono forse così sbagliato?
-         Smettila di dire stronzate! Mi hai sentito?
-         Ma …
-         Niente ma! Tu, Liam James Payne, sei la persona più perfetta che conosca. Non riesco a dire qualcosa di brutto su di te, è impossibile; e mi chiedo come facciano a farlo quelle oche la fuori!

-         Non credo di essere così perfetto, Zay …
-         No, hai ragione… in effetti un difetto ce l’hai.
Liam rimase alquanto perplesso, forse a metà tra il deluso e il rassegnato, come se si aspettasse una risposta del genere.
-         E .. quale sarebbe?
-         Sei troppo buono. Hai un cuore talmente grande che non riesci a tirar fuori odio o cattiveria, riesci ad essere gentile e onesto con tutti, anche con chi ti fa del male. Non sai quanto invidi questa tua caratteristica, Lee, ma non sai quanto sia deleterio, per te. Così facendo permetti alle persone di approfittarsi di te, di usarti solo quando fa loro comodo, così da non vedere quale persona meravigliosa sei in realtà.

Liam lo baciò; senza esitazioni, senza ripensamenti, non fece altro che chiudere gli occhi ancora bagnati e avvicinare le labbra alle sue. Zayn non si tirò indietro, anzi: ricambiò il bacio, che divenne lungo, passionale, allo stesso tempo pieno di amore, e di dolcezza. Non era la prima volta che succedeva, ma quello Liam potè definirlo come il loro vero bacio, quel passo importante che unisce effettivamente due persone, aldilà di un rapporto sessuale o qualunque legame di natura legale. Si guardarono finalmente negli occhi; non fiatarono, nessuno dei due; Zayn doveva trattenersi dal sorridere: era quello che desiderava di più, baciare Liam in quel modo; tutto quello che desiderava era averlo per se, tra le sue braccia, e non lasciarlo andare più via, proteggerlo dal mondo e dalle oche che lo trattavano così. Se non riuscivano ad apprezzarlo per la persona perfetta che era, allora non lo meritavano. Quando Louis girò per il corridoio alla ricerca dei due, dopo che finalmente quella tipa li aveva lasciati in pace contenta e soddisfatta, li trovò nel camerino di Liam; Zayn poggiato al muro, con gli occhi serenamente chiusi, e il castano rintanato vicino a lui, con la testa rifugiata nell’incavo del collo del moro, entrambi addormentati.

-         Hey Lou, li hai trovati?
-         Shh, fa piano Haz
Il riccio lo raggiunse. Vide la scena nella stanza, e sorrise.
-         Quanto sono teneri.. – esclamò.
-         Credo sia meglio se li lasciamo dormire
-         Va bene.. ma se Paul..?
-         Paul capirà. – e senza dire altro, tirò a se il più piccolo e gli stampò un bacio sulle labbra. Questo sorrise.
-         Hai ragione, credo capirà.
E senza dire altro, andarono mano nella mano nella stanza accanto. 



























Salve :DD 
Boh, ho scritto una Ziam. Li shippo alla follia, quei due sono troppo osihfiosjior. Ovviamente non prenderanno mai il posto dei miei adorati Larry, ma sono cucciolosi cc: Beh, vorrei chiedervi di farmi sapere cosa ne pensate, sinceramente sono un pò indecisa se lasciare questo capitolo come os, oppure di continuarla e trasformarla in una long ... fatemi sapere vi prego :DD ci tengo al vostro parere, sul serio! 
Ps. ho messo violenza tra le note, solo perchè alcune scene ne richiameranno una parte, ma non sarà molta, anche perchè altrimenti il rating sarebbe stato rosso ... 
Alla prossima, spero che vi sia piaciuto, bye bye :DD 
xx
Haley (: 

Pps. Dite la verità, vi ho ispirato una scena porca con l'entrata in scena dei Larry, eh? LOL me ne sono resa conto solo ora ahahahhahahahah
  
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