Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: nomei_1995    22/07/2013    0 recensioni
Dal 11° capitolo: -Ho visto come la guardavi. -Mamma! -Non fartela scappare. Non Anche lei. Dal 19° capitolo: Era come una droga, non mi sarei staccata un attimo se non fosse che dopo un po’, mi faceva male. Come ogni droga, dopo tutto. Sapevo che non poteva essere più di un bacio fugace o di una mano nei pantaloni. –Niall, io non sono quello che faccio vedere agli altri. Lei aveva una vita perfetta, ma la perfezione non le era mai andata giù. Fino a quando lui, divenne la sua vita. Ed anche il ragazzo non poté fare a meno di far diventare lei la sua. -Allora Fatti vedere per quello che sei! La vita è tua, non dei tuoi genitori.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Primo capitolo. -EFFIE SBRIGATI CHE SIAMO IN RITARDO! -Arrivo, finisco di truccarmi e usciamo. Quanto potevo odiare mia madre quando mi metteva fretta mentre mi preparavo Come al mio solito ero in ritardo per la scuola. Ci tenevo molto a truccarmi, mi vedevo più bella e così mi sarei sentita più a mio agio tra la gente, avrei avuto più autostima e di quest’ultima me ne serviva a palate. Era il tipico lunedì di una delle tante giornate fredde di Londra, Louis mi stava aspettando all’entrata della scuola, nonostante il grande ritardo. Salutai mia mamma ed entrai con Louis a scuola. –Hai visto Liam, per caso? –No, forse entra più tardi. Comunque basta con questi ritardi, mi becco il ritardo anche io che arrivo 20 minuti prima della campanella. –Scusami Lou, ti giuro che non lo faccio apposta, non aspettarmi più davanti scuola, entra tranquillamente senza di me. Finsi un broncio, ma Louis mi conosceva troppo bene, sapeva che fingevo. –Dai, non fa niente. Ora entriamo o quella di matematica non ci fa entrare. Entrammo in classe e dopo esserci scusati con la professoressa ci mettemmo a sedere. Come ogni lezione di matematica, mi toccava aiutare Louis, che poveretto non ci capiva nulla di numeri. Ci aspettavano due belle ore pesanti sui quaderni a fare equazioni su equazioni. Il mio nome è Effie Evans. Louis è il mio migliore amico e Liam il mio ragazzo. Yvette è la mia migliore amica, ma per me è come una sorella. La mia vita è perfetta e sempre lo è stata. Sono sempre andata bene a scuola, mi sono sempre fatta un culo così per mantenere una buona media scolastica. I miei genitori sono sempre stati abbastanza permissivi nei miei confronti ma non potevo mai contestarli. Con mio padre avevo un rapporto particolare: non potevo dire parolacce o alzare minimamente la voce con lui. Però, andavamo d’accordo quando si parlava di musica. Non sono mai stata una ragazza in cerca d’amore, ma Liam era un ragazzo dolcissimo e dopo più di un mese che cercava disperatamente di chiedermi se volevo essere la sua ragazza dopo una lunga giornata passata insieme, mi ci fidanzai. Sinceramente non so cosa Liam ci abbia trovato in me. Sono bassa, non magra ma con le giuste curve, gli occhi verdi/nocciola e i capelli castani. Quando ho scoperto che gli interessavo non potevo crederci. Liam è il capitano della squadra di calcio della scuola, è molto popolare ma non è montato. È molto dolce e sensibile, per questo mi piace. Sono sempre stata la ragazza casta e pura. Che non fuma ne beve. Che ha gli amici perfetti e che non sbaglia mai. Con la solita routine ogni giorno. -Ragazzi vi ho riportato i test che avete fatto settimana scorsa, venite a prenderli. Mi avvicinai a prendere il foglio mio e di Louis, guardai la professoressa che mi sorrideva tranquillamente e ricambiai il sorriso. Presi i test e senza guardare andai al banco. -SI!SI!SI! C--! SII! Louis esultava per la sufficienza piena che aveva preso mentre io ero nel panico più totale. –Ef, come è andata? –male, malissimo. E mo chi glielo dice a mio padre? –e mamma mia, quanto avrai preso? Prese il mio foglio e scoppiò a ridere. –che c’è di divertente? –B++? E ti lamenti pure? –io non mi lamento. a me andrebbe anche bene, ma a mio padre in matematica non va bene una B++, no, non gli va bene. Mi alzai dalla sedia con il test in mano e mi diressi verso la cattedra –Evans, soddisfatta? Disse con un sorriso tranquillo. –no, per niente. Ci deve essere un errore, magari si è sbagliata a mettermi il voto. Forse era una A++. –no Evans, anzi, ti ho aumentato il voto per non abbassarti la media della A. Avevi preso B-. La guardai sbalordita. Non era possibile. –ma signorina, lei non capisce l’importanza di questo voto. Se non prendo almeno una A mio padre.. beh .. –Effie lo sai che non posso, ti ho già alzato il voto e non avrei potuto. La guardai con la disperazione negli occhi. –la ringrazio. Mi diressi a volto basso verso il banco. -che ti ha detto la Smiller? Ti alza il voto? -no, me lo aveva già alzato, non poteva. Lou rise. Per lui era un miracolo prendere una C e questi per lui non erano problemi, ma per me si. –Yve, oggi Liam c’era a letteratura? –sisi, guarda dovrebbe stare in classe, andiamo? Eravamo in corridoio, io e Lou dopo quelle noiosissime ore di matematica ci eravamo incontrati con Yvette. Lei era più grande di me e infatti stava in classe con Liam. Ci avviammo verso la classe di Yvette e Liam, -Ciao piccola Evans! Tutto allegro Liam si avvicinò a me e mi baciò, pressando un po’ sulle mie labbra, intensificando così quel bacio. -Mi sei mancato questo fine settimana, Payne! -Anche tu. Mi mancava qualcuno su cui poggiarmi. Lo fulminai con lo sguardo – stai dicendo che sono bassa? -no, sto dicendo che sei una nana, che è diverso. Feci la faccia più dolce del mondo, ed intenerì così Liam che mi venne a dare tanti bacini sul collo. -smettila, mi fai il solletico ahahahahah! -smettetela di essere così maledettamente dolci – ci interruppe Louis – mi date il volta stomaco. Io e Liam scoppiammo a ridere e come due regolari fidanzatini, ci dirigemmo verso l’entrata della scuola per mano con Yvette che sbavava dietro gli amici muscolosi di Liam e Louis che era scocciato a morte da Me, Liam e soprattutto da Yvette di cui, nonostante lo avesse sempre negato, aveva sempre avuto un debole. -Hai visto il nuovo arrivato? È un tipaccio, infatti guarda con chi sta. Liam indicò, mentre mi apriva la porta della scuola, Zayn e un biondino affianco a lui che sicuramente era il nuovo arrivato. Zayn, Zayn Malik. Il tipico ragazzo ‘trasgressivo’ che ogni cavolo di scuola inglese ha. Era là che fumava con quel ragazzo a cui fece dare le ultime due tirate di sigaretta. Sinceramente non ci avevo mai parlato, non mi interessava minimamente. -Come si chiama? Chiesi curiosa cercando di vedere per bene il viso del nuovo arrivato. -Horan, Niall Horan. È irlandese, si è trasferito qua da poco. Non riuscii a vederlo per bene, perciò mi sedetti con gli altri sulle scale davanti all’ingresso della scuola. Avevo una fame terribile, così chiesi a Liam di andare a prendermi da mangiare. –Hey amico, mi accompagni? era rivolto a Louis che annuì e insieme andarono al bar della scuola. Rimasi sola con Yvette. Lei era così a suo agio con quei vestiti, con quel poco trucco e l’ammiravo per questo. Non era la tipica figa della scuola, era semplice. Alta, bionda con gli occhi marroni e di corporatura medio/magra. Molti ragazzi la fissavano, piaceva ai ragazzi, ma lei non concedeva una possibilità a nessuno. Forse era anche per questo che piaceva, si faceva desiderare. Lei era sempre stata innamorata follemente del migliore amico di Lou, Harry Styles. Si un bel ragazzo, ma nessuno batteva Lou, perché.. beh Louis era Louis! -Hai intenzione di pensare a Styles per tutta la ricreazione? le chiesi divertita ma in parte scocciata, risvegliandola dal mondo dei sogni. Lei ridacchiò e poi avvicinandosi all’orecchio mi sussurrò –Arriva Zayn con il nuovo arrivato, forse riusciamo a vederlo. Mi girai e vidi Zayn con il suo solito sguardo misterioso e dietro il biondino ancora girato con il volto dalla parte opposta alla mia. Ma riuscirò mai a vederlo? Di colpo l’irlandese si girò e si accorse che lo stavo fissando, merda. Ridacchiò e con lo sguardo di uno che sa di essere figo si scompigliò i capelli. O mio dio. I suo occhi, mai visto niente di simile. Io rimasi lì, imbambolata a fissarlo, come una demente. Mi guardò con quell’aria da ‘sono il più figo d’Irlanda’ e dietro Zayn entrò dentro la scuola. -Oh merda, l’hai visto? dissi girandomi di colpo verso Yvette. -Si, niente di che. -NIENTE DI CHE, HAI VERAMENTE DETTO NIENTE DI CHE? Mi guardò accigliata, forse perchè ero fidanzata e non dovevo guardare altri ragazzi. Ma lui, o mio dio che occhi. peccato quell’aria da sbruffone che aveva, rovinava tutta quella dolcezza che si trovava dentro quei fantastici occhi blu mare. -Ef, ti sei incantata? La voce di Yvette mi svegliò da quello stato di trans in cui mi trovavo. Quei occhi. Wow. -No, emh si, scusami. -Belli gli occhi del tipo nuovo, vero? Mi stava decisamente prendendo per il culo. Gli diedi una botta su una spalla e tutta imbronciata, si limitò a massaggiarsela per quel poco dolore che le avevo provocato. -Non ficcarti nei casini, Effie. -E per cosa? Per aver guardato un ragazzo che non fosse il mio negli occhi? E se volessi ficcarmi nei guai per una volta? No, hai ragione. Effie Evans non può avere una vita imperfetta, non può fare errori. Tutto ciò che fa Effie deve essere sempre la cosa giusta vero? Mi alzai furiosa e rientrai nell’atrio della scuola proprio quando suonò la campanella, perciò rientrai in classe. -Prof, posso andare in bagno? non ce la facevo proprio più a stare lì dentro a sentire una vecchiaccia parlare delle guerre puniche e altro. Odiavo storia e mi metteva un sonno incredibile, non reggevo più di 20 minuti ad una lezione. Mi fiondai sulle scale, dove mi misi a sedere nella posizione più improbabile. Non ero seduta, in effetti, ero sdraiata, si diciamo. Solo che quel modo di sedersi non era era da Effie Evans. Che problemi aveva Yve se guardavo il tipo nuovo? Manco lo conosco, che vuoi che faccia? Ci mancava ceh anche lei mi dovesse dare delle dritte sulla mia vita schifosamente perfetta. Essì, io mi lamento del fatto di avere una vita perfetta. Ma cos'è la perfezione? Esiste davvero? La mia vita veniva chiamata ‘perfetta’ perché la gente riteneva che quel tipo di vita era bello, fantastico. Tutti volevano la mia vita, tranne che io. Sapete, forse invidiavo quei due… si Malik e il biondo, Horan..? si loro due. Facevano quello che volevano, si vestivano come volevano e beh, si comportavano anche come volevano, senza pensare a come la gente potrebbe reagire. In poche parole, facevano quel che cazzo gli pareva. Ed ecco, parlo del diavolo e spuntano le corna. -ciao Evans. Disse con quella faccia da schiaffi. -Come conosci il mio nome, scusa? -Chi non conoscere la ragazza perfettina del perfetto capitano della squadra di calcio della scuola? Il biondo era tanto figo quando arrogante. -Cosa cazzo vuoi da me? -La Evans che trasgredisce? Ci mancava anche zayn, che naturalmente non ti guardava nemmeno in faccia quando ti parlava. Il biondo si sedette accanto a me inondandomi da una terribile puzza di fumo, sicuramente aveva accompagnato zayn a fumare in bagno. -Scommetto che il mio fascino irlandese ti ha già rapita, non è vero? ridacchiarono entrambi. Mi alzai sbuffando e roteando gli occhi mi diressi verso il corridoio. Li sentii venirmi dietro e così mi ritrovai di colpo Horan davanti. -Ammetti che ti piaccio. -Primo: sono fidanzata. Secondo: non ti conosco nemmeno, non dire stronzate. -La Evans trasgredisce di nuovo. Wow. Sempre Zayn. -E non ti andrebbe di conoscerci? Disse alzando un sopracciglio con la stessa faccia da schiaffi di prima. -No, grazie. Sorrisi e feci per andarmene, ma quei due continuavano a seguirmi. -Come volevi conoscerli i miei occhi prima a ricreazione, però è? Spalancai la bocca. Non potevo crederci. Non potevo credere che lui mi abbia davvero detto quello e che mi abbia beccata. Lo fulminai con lo sguardo ed entrai di corsa in classe. Ero uscita da scuola e Liam mi stava venendo incontro. -Ef, che fine avevi fatto prima? Ti avevo preso da mangiare. -Scusami Payne, ma ho discusso con Yve. -non ti preoccupare, tutto bene? Andiamo a casa? - sisi, andiamo. E no, non andava tutto bene. La mia vita faceva schifo. Era la vita di un’altra persona, non era adatta a me. In più avevo discusso con Yve e non vedevo Lou dalla ricreazione. Poi, vabè c’erano Horan e Malik, più Horan però, che mi avevano innervosita alla grande oggi. Ed eccoli là, a fissarmi con la stessa faccia da cazzo di prima. Li guardai per un attimo e pensai a quello che mi disse Horan prima di entrare in classe. ‘pensaci’ disse. distolsi lo sguardo da quei due e continuai a camminare affianco a Liam intenti a tornare a casa. SPAZIO SCRITTRICE OKEY SI LO SO FA SCHIFO MA E' LA MIA PRIMA FF QUINDI ANDATECI PIANO CON GLI INSULTI :D
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: nomei_1995