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Autore: tokioescape    22/07/2013    0 recensioni
“Marco! Sono tornata!” disse ignara di quello che fosse successo. Entrò in salotto perché si stava dirigendo in camera da letto e trovò suo figlio per terra che aveva perso i sensi.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano tre giorni ormai che Marco non parlava più con Sara. Non stavano più insieme da una settimana ed è inutile dire che lui stava male. Troppo male.
Era sdraiato sul suo letto che, nonostante fosse solo ad una piazza, gli sembrava troppo grande per lui. Troppo  grande perché quel letto l’aveva diviso molte volte con Sara.
Indossava le cuffie e ascoltava soltanto musica d’amore.
La musica per Marco era molto importante ma in quel momento non era tutto ciò di cui lui aveva bisogno.
Si mise in posizione fetale e asciugò i suoi occhi blu dalle lacrime che uscivano senza tregua. Come se non bastasse, stava anche piovendo e ciò gli metteva depressione.
“Non ho mai amato così tanto un ragazzo”
“Mi piacerebbe stare con te per  sempre”
“Non abbandonarmi mai”
“Ti amo”
“Ho paura”
“Ho bisogno di te”
Marco aveva per la testa le frasi che Sara le aveva detto sin da quando si erano fidanzati. Sì, un anno non è molto ma quell’anno fu intenso. L’uno aveva dato la propria verginità all’altro e, tutte le volte che si baciavano, ad entrambi batteva il cuore come se fosse l’ultima volta.
“Basta, non voglio più star male per Sara! Voglio darci un taglio” disse Marco con le lacrime agli occhi.
Staccò le cuffie e mise il suo telefono in tasca. Si alzò e andò in salotto dove c’era il pianoforte nero come i suoi capelli.
Si sedette sullo sgabello, fece un sospiro e cominciò a suonare la canzone che Marco aveva composto per la sua amata quando stavano ancora insieme. La suonò con tale passione. La pioggia scendeva e così le lacrime. Il viso di Marco era diventato umido e gli occhi rossi.
Spinse l’ultimo tasto e la dolce melodia finì.
Marco urlò perché sapeva che Sara non l’amava più. Non amava più quel ragazzo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
Marco si alzò dallo sgabello e si diresse nella sua stanza. Aprì il suo astuccio e prese il taglierino.
Tornò in salotto e si mise sdraiato per terra. Prese il suo telefono e registrò la sua voce.
“Sara, non credo che tu ascolterai mai queste parole. Devo dirti che ti amo e che ti amerò per sempre. Tranquilla, non ti cercherò più. La sto facendo finita. Addio. Mi mancherai tanto, amore”.
Prese il taglierino e lo poggiò sul suo polso cercando di fare dei tagli profondi. Le lacrime scendevano, il sangue fuoriusciva dalla sua pelle.
Ormai si era procurato molti tagli. La sua vista diventò annebbiata e chiuse gli occhi dopo essere svenuto.
Non appena perse coscienza, il telefonino di Marco squillò. Era un messaggio da parte di Sara.
Dopo cinque minuti, si aprì la porta. Entrò la madre di Marco.
“Marco! Sono tornata!” disse ignara di quello che fosse successo. Entrò in salotto perché si stava dirigendo in camera da letto e trovò suo figlio per terra che aveva perso i sensi. Urlò e corse verso il telefono fisso per chiamare l’ambulanza. Dopo aver dato la via ed il cognome, andò verso Marco.  Non riusciva a parlare talmente era forte il dolore. Poggiò la sua testa sul cuore di suo figlio e sentì il cuore che batteva ancora. Si sporcò i vestiti di sangue. Dopo notò il braccio destro di suo figlio. I tagli che aveva inciso, formavano la scritta “Sara”. Allora la madre capì tutto. Prese il cellulare di suo figlio e, quando sbloccò lo schermo, notò la registrazione. Ascoltò le sue parole e urlò di dolore.
Notò il messaggio e lo lesse.
“Amore, perdonami. Ho sbagliato a lasciarti. Credevo di star bene senza di te ed invece non ho fatto altro che star male. Vorrei tornare con te. Io ti amo e so che mi ami anche tu”.
La madre di Marco si mise una mano sulla bocca per cercare di non urlare e di non piangere.
Arrivò l’ambulanza che portò Marco all’ospedale molto velocemente.
Sua madre prese il telefonino di Marco e chiamò Sara.
“Marco!”
“Sono sua madre”
“Oh, mi scusi. Marco dov’è?”
“È all’ospedale. Non so se ce la farà”
La madre mise in moto la macchina dopo aver spiegato velocemente a Sara ciò che fosse successo.
Sara le disse che gli avrebbe raggiunti.
Per fortuna, i dottori salvarono Marco. Uno dei dottori si avvicinò e disse:”Signora, ringrazi Dio di essere arrivata in tempo a casa. Marco è un ragazzo fortissimo. È nella sua stanza. Entrate uno alla volta. È un po’ scosso.” Sara poggiò una mano sulla spalla della madre di Marco e disse:”Vada prima lei.”
Marco era sdraiato sul letto con le flebo attaccate. “Tesoro mio! Sei sano e salvo.”
“Volevo morire. Perché mi hai salvato?”
“Non devi mai più pensare a cose del genere.” Sua madre poggiò il cellulare in mano a Marco e disse:”Torno subito.”
Quando la signora uscì, Sara entrò nella stanza di Marco che aveva gli occhi chiusi e il viso bianco.
“Marco, perdonami.”
Marco aprì gli occhi e disse stanco:”Che c’è? Ti ho fatto pena e sei tornata da me?”
“No, amore. Sono tornata da te prima di sapere quello che tu avessi fatto per me. Ho ascoltato la registrazione che mi hai fatto. Non hai risposto al mio messaggio perché eri svenuto.”
Marco sgranò gli occhi e disse:”Quale messaggio?”
Sara tolse dalle mani di Marco il cellulare per fargli leggere ciò che gli aveva scritto.
Marco sorrise e gli scese una lacrima per la gioia.
“Non appena s-sarò fuori di qui…” chiuse gli occhi e continuò a dire sorridendo:“Ti p-porterò a mangiare fuori e ti… farò sentire…. Come una prin… cipessa.”
Sara scoppiò a piangere e baciò delicatamente Marco:”No, sono io che devo farti sentire come un principe. È colpa mia se…”
“No, non è colpa tua. Parliamo più.. tardi. Ora s-sono molto..”
“Non parlare, stai tranquillo. Dormi e fai sogni d’oro. Io sarò ancora qui.”
“Mi sei mancata”
“Anche tu”  Baciò le labbra sorridenti di Marco.
Smise di piovere e Sara andò fuori ad aspettare che il suo ragazzo si fosse ripreso.

  
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