"Sei in ritardo..." disse con voce imperiosa. Ecco, sarebbe stata la fine per me! Mi voltai lentamente: lui stava seduto sul letto, con una le gambe accavallate e le braccia incrociate. Regnò il silenzio per mezzo minuto e di certo non avrei voluto sconfiggere la sua potenza, perciò quasi senza respirare rimasi al mio posto.
"Jade..." mi invocò, con voce roca, poi con la lingua percorse uno dei suoi artigli affilati, procurandomi brividi per tutto il corpo.