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Autore: Jamie Mustang    01/02/2008    1 recensioni
Beh...intanto dico che c'è anche un personaggio di fma... sono delle EdxWinry AlicexRon EsmeraldaXDraco
Genere: Romantico, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Divise e unite

 

Alice pensava, pensava alla sua famiglia, alla quale si sentiva estranea; sapeva di non riuscire a reggere il confronto con Winry, sua sorella, anzi, quasi sua gemella, eppure quei nove mesi che le separavano l’ avevano rese così diverse.. Lei piccola, minuta, con pelle diafana che contrastava con i suoi lunghi capelli neri sfumati di rosso cupo era la pecora nera della famiglia, troppo timida e sensibile, Winry invece molto orgogliosa e coraggiosa con lunghi capelli biondi e mesh nere, alta, con un fisico da urlo,lei si che era perfetta, perfino capace di tener testa a Draco, loro fratello maggiore.

C’era silenzio, in quella casa erano pochi i momenti in cui riusciva a pensare, con tutto il baccano che c’ era solitamente. Draco e sua sorella litigavano molto spesso. Lui non la considerava mai, Winry invece era una delle sue migliore amiche.. Entrambi avevano gli occhi turchese chiaro, mentre i suoi, erano blu intenso, quasi metallico.

Improvvisamente venne scossa dai suoi pensieri: -Mamma! Dov’è si è cacciata Winry? -  urlò a una donna dai capelli chiari come quelli dei suoi figli, alta e magra.

-Ma come dove si è cacciata? E’ uscita un quarto d’ora fa arrabbiata nera perché non scendevi! E’ andata al parco!-  rispose la donna indicandole la porta.

Alice inspirò e corse per il giardinetto, l’aria autunnale le sferzava il viso,“Winry e Esmeralda mi uccideranno!” pensò disperata mentre percorreva un vialetto scuro.

***

 

Una giovane ragazza alta, dalla pelle candida, si stava accarezzando lentamente i capelli biondi, mentre guardava l’orologio.

“Alice Alice…dove sei andata a finire? Sei in ritardo…” pensò. Poi si toccò la tasca e sorrise. Aveva un bel sorriso ,Winry, risaltava la sua bellezza.

- Win?- La ragazza si girò di scatto nella direzione da cui proveniva la voce. I capelli scossi dal vento le sbatterono in faccia, e quasi cadde dalla panchina sulla quale era seduta.

-Ah ciao Esmy! – esclamò poi guardando la giovane che era appena arrivata, Esmeralda, una delle sue migliori amiche che come al solito sembrava uscita da una di quelle riviste babbane dove le modelle sono slanciate, aggraziate e bellissime.

 – Hai letto la lettera? – disse Winry euforica, ed Esmeralda altrettanto euforica,  scuoteva i capelli biondi annuendo. Le ragazze si guardarono negli occhi e Winry notò un’ ombra di spavento negli occhi della amica che prese fiato prima di parlare.

- Alice ancora non è arrivata? Dobbiamo sapere se anche lei l’ha ricevuta.In fondo ci hanno contattate con due anni di ritardo, ci meritiamo un po’ di considerazione.- Winry annuì con approvazione, nonostante cercasse di non pensarci non poteva fare a meno di chiedersi cosa sarebbe successo se Alice non l’ avesse ricevuta.

 Finalmente videro una piccola ragazza dai capelli neri, che correva a perdifiato verso di loro.

-Finalmente! Alice, ti pare normale essere sempre in ritardo?- Alice scosse il capo rattristata, era almeno di una spanna più bassa delle amiche e nonostante le sue stranezze anche lei era a suo modo bellissima; spesso però non riusciva a sentirsi all’altezza delle amiche che cercavano sempre di proteggerla dalla sua sbadataggine. Alice vide il sorriso sui visi di Winry ed Esmeralda e sorrise a sua volta.- Allora Win, cosa c’è?- chiese poi fissando il viso della sorella.

-Come cosa c’è? Non ti è arrivata la lettera?-

Alice fissò la ragazza con la faccia interrogativa, poi scosse la testa.

- Quindi…non verrai?- Winry cerco far suonare il tono della sua voce normale, non era da lei avere certe debolezze.

-Mi sa di no…- Non fecero in tempo a dispiacersi, perché un grosso gufo grigio spelacchiato atterrò direttamente sulla testa di Alice facendola cadere a terra.

-Ehi!- esclamò levandosi di testa il gufo –Mi ero appena fatta la doccia!-

-Ma Alice ! Proprio non capisci! E’ un gufo! Con una lettera! –esclamò Esmeralda fissando il gufo con i suoi occhi verdi.

Alice afferrò la lettera e l’aprì velocemente con le sue piccole mani.  Sgranò gli occhi dallo stupore e lesse ad alta voce.

-“ Signorina Alice Lilian Cullen , lei è stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. La preghiamo di recarsi al binario nove e tre quarti il giorno 13 settembre alle sette in punto. Cordiali saluti. Albus Silente.”-

Esmeralda sorrise, Winry invece inarcò le sopracciglia – Perché ti hanno chiamata Cullen e non Malfoy?-

- Non lo so – disse Alice confusa ma allo stesso tempo felice mentre si guardava le mani che presto avrebbero avuto più magia di quanta ne avesse mai posseduta.

 

-Secondo voi è questo?- chiese Alice alle due amiche, visibilmente emozionata, fissando il muro tra i binari nove e dieci.

-Penso di si. Comunque è meglio entrare, il treno sta per partire.- disse Winry fissando l’orologio argentato ricevuto in eredità dalla nonna materna.

Attraversarono il muro guardandosi attorno. Le cellule dei mattoni di cui era fatto si ricomposero attorno ai loro corpi sinuosi, nessuno dei babbani si era accorto del trio che aveva appena oltrepassato il muro.

La piccola civetta dentro la gabbia di Winry, e Whisky, il gatto di Alice si agitarono alla vista del lungo treno a vapore che si snodava davanti a loro,

-Fa quasi paura!- esclamò Alice mentre, inciampando nei suoi stessi piedi, saliva sul treno che le avrebbe portate verso una nuova vita…la vera vita, quella che avevano sempre sognato, che avevano sempre invidiato a Draco.

Trovarono uno scompartimento quasi deserto occupato da un duo di ragazzi ed una ragazza con folti capelli marroni ondulati che leggeva. Il ragazzo con gli occhiali che in seguito scoprirono era il famoso Harry Potter, conosciuto in casa Malfoy più per l’antipatia cha provava Draco per lui che per altro,fece segno alle ragazze di sedersi e gli domandò - Siete del primo? Non vi ho mai viste! –

Le tre scossero il capo contemporaneamente e dissero che erano del quarto.

- Del terzo Ah, capisco, vi hanno chiamate in ritardo!-

-Esatto.Io sono Winry Malfoy, loro sono Alice e Esmeralda. Tu sei?-

- Lui è Harry Potter, io sono Ron, Ron Wesley. – rispose il ragazzo con la chioma rossa con un tono un po’ irritante; dopo aver sentito il cognome Malfoy l’ atteggiamento amichevole dei ragazzi era svanito.

- Mi sembra di capire che qui non siamo molto gradite – disse Alice guardando torva Ron.

- E’ meglio cambiare scompartimento – aggiunse avviandosi nel corridoio.

Le tre ragazze trovarono in fondo al treno uno scompartimento deserto, non fecero nemmeno in tempo ad accomodarsi che…

- Qualcosa dal carrello cari?- chiese una grassa signora mentre passava con un carrello carico di leccornie.

-Delle bolle bollenti e della liquirizia – dissero insieme Winry e un ragazzo biondo .

-Scusa servi prima lui…- disse Winry rossa in viso, fissando quello del ragazzo altrettanto rosso con i lunghi capelli arruffati che cercava di non incontrare il suo sguardo.

-No, servi prima lei! – disse il ragazzo – io sono Edward Elric. Tu invece?- disse dopo aver pagato.

-Winry, Winry Malfoy. Piacere di conoscerti.- Il ragazzo indietreggiò dopo aver sentito quel nome, fece un debole sorriso, accennò un saluto con la mano e si allontanò velocemente.

Piccoli passi, lontani, leggeri, battiti infranti da tanti sospiri, gomme e dolciumi scoccano il colpo, viso a viso, corpo a corpo.

 

 

 

-Rosie Gregowich! – Una ragazza bionda, di media statura, con delle strane mesh rosa raggiunse lo sgabello dove era posato un logoro cappello. Lei lo mise in testa e subito quello gridò:

-Grifondoro!- Ci furono urla e strepitii e tutti i membri della casa di Grifondoro accolsero al ragazza.

-Quanto mi piace il cappello parlante!- esclamò Winry mostrando la lingua ad un certo ragazzo seduto al tavolo di Grifondoro che la guardava mentre parlava disinvolto con un gruppo di amici.

- Speriamo di finire in Serpeverde! - Ribadì allora Esmeralda.

- Win e se non riesco ad entrarci? – chiese Alice disperata mentre si tormentava una ciocca di capelli.

Winry non fece in tempo a risponderle perché la professoressa McGranitt la chiamo a gran voce:

-Meredith Winry Malfoy!- Winry si avvicinò sicura di se, scuotendo le mesh nere dal viso, il capello non le sfiorò nemmeno la testa:

-Serpeverde!- urlò a gran voce.  La ragazza fece un sorrisetto soddisfatto, lanciando uno sguardo malizioso a Edward che dall’ altra parte della sala si morse il labbro.

Anche Esmeralda fu mandata nel tavolo di Serpeverde senza esitazione dal cappello parlante, dove venne accolta da molti ragazzi , che Draco scacciò dicendogli di stare alla larga da sua sorella e da Esmeralda, alla quale teneva in maniera particolare e che per questo spesso ignorava.

Furono chiamati altri ragazzi, tre finirono in Corvonero, due in Tassorosso poi la McGranitt la chiamò:

-Alice Lilan Cullen!- Alice si alzò. Tremava. Aveva paura di non finire con le amiche.

Rosso o verde? Muscoli o cervello? Ecco il dilemma che angustiava la mente della giovane e piccola Alice.

“Coraggio “ pensò dirigendosi verso il cappello e sedendosi sullo sgabello.

-Un altro dilemma – disse quello muovendosi sulla testa della ragazza impaurita. – Dimmi cara, non ti piacerebbe finire in Grifondoro? Saresti perfetta lì, leale e onesta.-

- No, voglio stare con le mie amiche in Serpeverde.-

- Serpeverde? Mmm, saresti un po’ fuori luogo tra tutti quei ragazzi superficiali…non sarebbe meglio Grifondoro? -

- Non grifondoro, non grifondoro, non grifondoro…-

- E va bene, SERPEVERDE!-

La ragazza si diresse verso il tavolo sorridendo euforica, molti ragazzi la guardarono era bella, snella forse un po’ bassa ma c’ era qualcosa di strano in lei. Era come un’estranea per loro, non come Winry o Esmeralda, era buona, gentile, leale, timida.

-Scusa- disse sorridendo gentilmente ad un ragazzo grasso che mangiava con avidità una coscia di pollo.- Mi puoi passare il sale?-

-Prenditelo da sola ! – Il ragazzo rise e riprese a mangiare il suo pollo.

Alice sospirò “ Sono con Winry e Esmeralda, è quello che volevo ed è l’ unica cosa che conta” e si allungò sul tavolo fino ad afferrare il sale.

- Dai, in fondo non è così male no? So che ti senti estranea qui, comunque tranquilla, Non credo che ci uccideranno no? – disse Winry sorridendo.

Lei fece una smorfia, non aveva fame, capitava spesso che venisse colta da un senso di vuoto quando non si sentiva a proprio agio, chinò il capo sul piatto completamente vuoto e perse i sensi.

Flash back

Alice stava seduta a un tavolo, circondata da uomini sconosciuti con  i visi coperti. Provò a muoversi, ma non vi riuscì, abbassò gli occhi e vide che era avvolta da corde invisibili. Senti qualcuno che le respirava in faccia.

Fine flash back

-Alice? – qualcuno la stava scuotendo con forza – Winry! Vieni presto! Si  ripresa!-

-ALICE! Ci hai fatto spaventare un sacco! Ma ti pare che si possa svenire su un tavolo?- Esmeralda era rossa in viso sembrava preoccupata.

 Winry, più calma, la prese per le spalle e la guardò. – Mormoravi qualcosa nel sonno. Cosa hai visto?-

Alice scosse il capo e si ributtò a letto senza sapere come fosse arrivata fin lì, chiudendo lentamente gi occhi.

Due cuori divisi, sotto un solo tetto, uno orgoglioso, l’altro perfetto. Corpi divisi, lotte e passioni, quattro le case, quattro i colori…

 

 

 

 

 

Era mattina, il silenzio totale riempiva il dormitorio femminile del quarto anno, che era quasi deserto; occupato solo da un gruppetto di persone addormentate.

-DONNE! –  le ragazze udirono una voce maschile che proveniva dal piano di sotto – E’ TARDI!-

- Mmm.. Stupido fratello! – bofonchiò Winry, la voce ancora impastata dal sonno, alzandosi dal letto e infilandosi le pantofole. Esmeralda sospirò. C’era qualcosa in quel ragazzo che la inquietava, forse erano i suoi occhi chiari…

Winry dopo essersi vestita, scese le scale con l’ardore di una lumaca e , giunta al quadro che la separava dal corridoio, fece un sonoro sbadiglio.

Camminando tra le tavolate, nonostante non fossero del tutto sveglie, le ragazze ricevettero fischi di ammirazione da un gruppetto di ragazzi di Corvonero.

Winry però non ci fece caso, era troppo impegnata a fissare quel ragazzo biondo che tanto l’affascinava che parlava animatamente con la ragazza che gli sedeva accanto, se solo avesse avuto la bacchetta con se, sarebbe riuscita a mettere a tacere quella smorfiosa...

Si sedette accanto a suo fratello, che non sembrava per niente stanco, al contrario di lei.

- Mi dici una cosa Draco? - cominciò Winry – Come fai a essere sempre così sveglio e pimpante? – disse mentre fissava il piatto da cui non avrebbe sicuramente mangiato: era troppo emozionata, era il primo giorno in cui avrebbe frequentato la lezione del professor Piton.

- Beh, ci sono abituato.. – rispose quello con poco vigore, troppo concentrato a osservare  Esmeralda senza farsi vedere che afferrava la forchetta, cominciando a mangiare il suo bacon, senza fare caso tanto al sapore, troppo concentrata a lanciare occhiatine furtive nella direzione di Draco.

Finito di mangiare , Draco chiese – Alice? Come mai non è scesa? –

Winry ed Esmeralda si guardarono negli occhi – Alice! Ci siamo dimenticate di lei!! – Uscirono dalle Sala Grande correndo; Esmeralda superò Winry lasciandola indietro.

Le scale, cambiarono direzione, Winry si ritrovò in una sezione della scuola che non aveva mai visto, mentre continuava a scendere la scalinata incespicò in un oggetto lasciato a terra da qualcuno, probabilmente da Pix, il poltergeist della scuola.

“Stupido Pix…” pensò Winry prima di crollare addosso ad un ragazzo molto familiare…

-Scusa! – disse Winry sistemandosi la gonna della divisa che aveva scoperto le sue lunghe gambe magre; sapeva che era questione di secondi all’ arrivo degli insulti, ma questi non arrivarono, anzi il ragazzo iniziò a scusarsi.

-Non fa niente, è colpa mia - biascicò una voce, che Winry riconobbe essere quella di Edward.

-Edward giusto? – disse Winry dondolando la testa aritmicamente per nascondere il suo rossore.

Lui annuì e si allontanò di nuovo, lasciando Winry a bocca aperta. Nessuno l’aveva trattata così fin ora; la ragazza guardò l orologio, rischiava di arrivare in ritardo!

Riprese a correre per il corridoio ansimando, infilandosi senza fiato nell’ aula di pozioni, dove si accorse con sollievo di non essere l’ unica in ritardo.

 

 

 

 

 

Il professor Piton voltava le spalle agli studenti armeggiando con un calderone, Winry prese posto vicino ad Alice che la salutò con un sorriso preoccupato.

La classe si riempì nel giro di qualche minuto, Esmeralda continuava a ripetere ad Alice di tranquillizzarsi, anche  Winry era agitata, ma per altri motivi, e ,anche se cercava di non pensarci, l’ idea di dover dividere con gli studenti del quinto anno di Grifondoro l’ora di pozioni gli faceva venire le farfalle allo stomaco, nonostante cercasse di ripetersi che Edward non le interessava.

Il professor Piton iniziò a parlare:

- Anche quest’ anno siete qui per imparare la delicata scienza e l’ arte esatta delle Pozione- sibilò il professor Piton, - Qui non si agita insulsamente la bacchetta. Molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia.Io posso insegnarvi a imbottigliar la fama, la gloria, addirittura la morte…Sempre non siate le solite teste di legno dell’ anno passato. – fece un rapido respiro e riprese a parlare:

- Signor Potter – si rivolse ad Harry con voce melliflua

- un buon esempio di testa di legno – disse così debolmente che solo al primo banco riuscirono a sentirlo.- Come si sarà accorto – continuò sempre rivolto verso Harry

 - Quest’ anno abbiamo delle nuove alunne. Perché non da il buon esempio rispondendo a queste semplici domande, che solitamente rivolgo agli studenti del primo anno, – fece una lunga pausa –sempre che lei ne sia capace..- Harry lo guardava con aria di sfida,

- Che cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia? – disse il professor Piton tutto d’ un fiato.

Harry lanciò un occhiata all’ amico cha appariva quanto lui sconcertato, non era la prima volta che gli veniva rivolta quella domanda, ma solo adesso rimpiangeva di non aver mai seguito con attenzione la lezione. – Non lo so, signore – disse arrogantemente, in quello stesso momento la mano di Hermione Granger scattò in aria.

– Sfacciato proprio come tuo padre Potter – concluse Piton, poi rivolto alla classe chiese - C’ è qualcuno che sa la risposta? –Alice alzò la mano timidamente.

– Bene come vedo solo i Serpeverde si concedono di studiare la mia materia – disse senza considerare Hermione. – Signorina Cullen, dimostri a Potter che non bisogna essere un genio per sapere queste cose ma solo sforzarsi ogni tanto di aprire il libro di pozioni. – Alice deglutì e iniziò a parlare incoraggiata dagli sguardi delle amiche

- Asfodelo e artemisia insieme fanno una pozione soporifera talmente potente da andare sotto il nome di Distillato della Morte Vivente. – Rispose Alice tutto d’ un fiato. – Bene, alla casa di Serpeverde verranno assegnati dieci punti, cinque verranno tolti a quella di Grifondoro per la tua faccia tosta, Potter e altri cinque verranno tolti sempre a Grifondoro per il loro poco interesse prestato allla lezione - concluse Piton iniziando a scrivere una ricetta alla lavagna i Serpeverde sorrisero compiaciuti.

Ron Weasley, rosso in viso, iniziò a protestare – Professore mi scusi ma anche Hermione Granger sapeva la risposta, è ingiusto che lei dia ascolto solo alle ragazzine viziate dei Serpeverde. –disse poi con tono acido rivoltò vero Alice. Il professore non fece in tempo a metterlo a tacere che

 –RAGAZZINA VIZIATA SARAI TU! Che giudichi le persone senza nemmeno conoscerle!- disse Alice dall’ altra parte della classe con gli occhi colmi d’ odio,

- Ci sei rimasta male piccina, valle a raccontare alla tua mammina mangiamorte le tue scemenze magari prima di andare ad uccidere la gente due minuti per te li trova!! – Dopo aver sentito quelle parole Winry e Alice si alzarono contemporaneamente e insieme puntarono la bacchetta contro Ron – NON AZZARDARTI MAI Più AD OFFENDERE NOSTRA MADRE! -dissero in coro, Ron a sua volta si alzo con Harry sfoderando la bacchetta. Il professor Piton vedendo che la situazione degenerava si mise in mezzo dicendo – Niente stupidi sventolii di bacchette nella mia lezione!! – disse con tono acido tornando alla cattedra. Winry ed Harry  tornarono ai loro posti guardandosi male ma né Alice né Ron Davano alcun segno di cedimento.

Piton si schiarì la voce – Weasley, Cullen ritirata le bacchette – Ron e Alice ubbidirono ma non tornarono ai loro posti. Alice guardo Ron – Ritira quello che hai detto su mia madre – disse con un tono di voce più calmo.

- MAI – rispose lui, entrambi si portarono le mani alle bacchette Piton ripeté allora

-Niente sventolii di bacchette nella mia classe! - allora Alice guardando Ron con ribrezzo disse:

– Allora facciamo alla maniera babbana – e gli si scaravento contro. Inizialmente sembrava che Ron non avesse capito, quando però Alice gli sferro un pugno sul naso con la sua piccola mano entrambi iniziarono ad urlare: – Tu!! Il tuo stupido naso mi ha rotto la mano!!- disse lei, Ron ribattè sbalorditò – Il mio naso??, sei stata tu a darmi un pugno -, alcuni Serpeverde risero, Alice e Ron uno col naso sanguinante l’ altro con la mano rotta continuavano a picchiarsi. Dopo qualche minuto esausti si fermarono, allora il professor Piton  chiese a due ragazze di accompagnarli in infermeria  ed aggiunse con tono freddo – Cinque punti verranno tolti a Grifondoro perché Ron Weasley a picchiato una ragazza sicuramente meno forte di lui, 10 punti verranno invece aggiunti a Serpeverde per il sangue freddo di Alice Cullen, tutti e due dovranno fare poi 1 mese di punizione insieme in modo che imparino a convivere, quando uscirete dall’ infermeria vi sarà comunicata quale punizione è stata scelta.-

Ad Alice girava la testa la mano gli face male, il dolore atroce cancellava ogni cosa, faticava a ricordarsi perché aveva fatto a pugni con quel ragazzo che adesso disteso nel lettino dell’ infermeria vicino a lei le sussurrò velocemente

 –Picchi bene, per essere una ragazzina viziata – sorridendo sotto il sangue che gli ricopriva il viso.

La ragazza teneva gli occhi aperti a fatica, – Grazie, anche tu per essere un Weasley non te la cavi male – rispose velocemente accennando un sorriso, prima di perdere del tutto i sensi e venire avvolta dagli ormai frequenti flash-back.

Flash back

Alice respirava a fatica e la luce fioca che penetrava dalle persiane illuminava un piccolo lettino.

Alice si avvicinò tremante e si accorse con orrore che era una persona conosciuta ad essere distesa sul lettino, sanguinante…

Fine flash back

-AH!- alice si svegliò di soprassalto sobbalzando sul lettino.

-Signorina Cullen! Stia sdraiata o rischia di rompersi di nuovo la mano! – esclamò madama chips.

Alice voltò il capo verso il letto dove poche ore prima c’era Ron, ma si accorse con un misto di dispiacere e disgusto che lui era sparito.

 

 

 

 

  
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