Capitolo 1
Divise
e unite
Alice pensava, pensava alla
sua famiglia, alla quale si sentiva estranea; sapeva di non riuscire a reggere
il confronto con Winry, sua sorella, anzi, quasi sua gemella, eppure quei nove
mesi che le separavano l’ avevano rese così diverse.. Lei piccola, minuta, con
pelle diafana che contrastava con i suoi lunghi capelli neri sfumati di rosso
cupo era la pecora nera della famiglia, troppo timida e sensibile, Winry invece
molto orgogliosa e coraggiosa con lunghi capelli biondi e mesh nere, alta, con
un fisico da urlo,lei si che era perfetta, perfino capace di tener testa a
Draco, loro fratello maggiore.
C’era silenzio, in quella
casa erano pochi i momenti in cui riusciva a pensare, con tutto il baccano che
c’ era solitamente. Draco e sua sorella litigavano molto spesso. Lui non la
considerava mai, Winry invece era una delle sue migliore amiche.. Entrambi
avevano gli occhi turchese chiaro, mentre i suoi, erano blu intenso, quasi
metallico.
Improvvisamente venne
scossa dai suoi pensieri: -Mamma! Dov’è si è cacciata Winry? - urlò a una donna dai capelli chiari come
quelli dei suoi figli, alta e magra.
-Ma come dove si è
cacciata? E’ uscita un quarto d’ora fa arrabbiata nera perché non scendevi! E’
andata al parco!- rispose la donna
indicandole la porta.
Alice inspirò e corse per
il giardinetto, l’aria autunnale le sferzava il viso,“Winry e Esmeralda mi
uccideranno!” pensò disperata mentre percorreva un vialetto
scuro.
***
Una giovane ragazza alta,
dalla pelle candida, si stava accarezzando lentamente i capelli biondi, mentre
guardava l’orologio.
“Alice Alice…dove sei
andata a finire? Sei in ritardo…” pensò. Poi si toccò la tasca e sorrise. Aveva
un bel sorriso ,Winry, risaltava la sua bellezza.
- Win?- La ragazza si girò
di scatto nella direzione da cui proveniva la voce. I capelli scossi dal vento
le sbatterono in faccia, e quasi cadde dalla panchina sulla quale era
seduta.
-Ah ciao Esmy! – esclamò
poi guardando la giovane che era appena arrivata, Esmeralda, una delle sue
migliori amiche che come al solito sembrava uscita da una di quelle riviste
babbane dove le modelle sono slanciate, aggraziate e
bellissime.
– Hai letto la lettera? – disse Winry
euforica, ed Esmeralda altrettanto euforica, scuoteva i capelli biondi annuendo. Le
ragazze si guardarono negli occhi e Winry notò un’ ombra di spavento negli occhi
della amica che prese fiato prima di parlare.
- Alice ancora non è
arrivata? Dobbiamo sapere se anche lei l’ha ricevuta.In fondo ci hanno
contattate con due anni di ritardo, ci meritiamo un po’ di considerazione.-
Winry annuì con approvazione, nonostante cercasse di non pensarci non poteva
fare a meno di chiedersi cosa sarebbe successo se Alice non l’ avesse ricevuta.
Finalmente videro una piccola ragazza dai
capelli neri, che correva a perdifiato verso di loro.
-Finalmente! Alice, ti pare
normale essere sempre in ritardo?- Alice scosse il capo rattristata, era almeno
di una spanna più bassa delle amiche e nonostante le sue stranezze anche lei era
a suo modo bellissima; spesso però non riusciva a sentirsi all’altezza delle
amiche che cercavano sempre di proteggerla dalla sua sbadataggine. Alice vide il
sorriso sui visi di Winry ed Esmeralda e sorrise a sua volta.- Allora Win, cosa
c’è?- chiese poi fissando il viso della sorella.
-Come cosa c’è? Non ti è
arrivata la lettera?-
Alice fissò la ragazza con
la faccia interrogativa, poi scosse la testa.
- Quindi…non verrai?- Winry
cerco far suonare il tono della sua voce normale, non era da lei avere certe
debolezze.
-Mi sa di no…- Non fecero
in tempo a dispiacersi, perché un grosso gufo grigio spelacchiato atterrò
direttamente sulla testa di Alice facendola cadere a
terra.
-Ehi!- esclamò levandosi di
testa il gufo –Mi ero appena fatta la doccia!-
-Ma Alice ! Proprio non
capisci! E’ un gufo! Con una lettera! –esclamò Esmeralda fissando il gufo con i
suoi occhi verdi.
Alice afferrò la lettera e
l’aprì velocemente con le sue piccole mani. Sgranò gli occhi dallo stupore e lesse
ad alta voce.
-“ Signorina Alice
Lilian Cullen , lei è stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di
Hogwarts. La preghiamo di recarsi al binario nove e tre quarti il giorno 13
settembre alle sette in punto. Cordiali saluti. Albus
Silente.”-
Esmeralda sorrise, Winry
invece inarcò le sopracciglia – Perché ti hanno chiamata Cullen e non
Malfoy?-
- Non lo so – disse Alice
confusa ma allo stesso tempo felice mentre si guardava le mani che presto
avrebbero avuto più magia di quanta ne avesse mai
posseduta.
-Secondo voi è questo?-
chiese Alice alle due amiche, visibilmente emozionata, fissando il muro tra i
binari nove e dieci.
-Penso di si. Comunque è
meglio entrare, il treno sta per partire.- disse Winry fissando l’orologio
argentato ricevuto in eredità dalla nonna materna.
Attraversarono il muro
guardandosi attorno. Le cellule dei mattoni di cui era fatto si ricomposero
attorno ai loro corpi sinuosi, nessuno dei babbani si era accorto del trio che
aveva appena oltrepassato il muro.
La piccola civetta dentro
la gabbia di Winry, e Whisky, il gatto di Alice si agitarono alla vista del
lungo treno a vapore che si snodava davanti a loro,
-Fa quasi paura!- esclamò
Alice mentre, inciampando nei suoi stessi piedi, saliva sul treno che le avrebbe
portate verso una nuova vita…la vera vita, quella che avevano sempre sognato,
che avevano sempre invidiato a Draco.
Trovarono uno
scompartimento quasi deserto occupato da un duo di ragazzi ed una ragazza con
folti capelli marroni ondulati che leggeva. Il ragazzo con gli occhiali che in
seguito scoprirono era il famoso Harry Potter, conosciuto in casa Malfoy più per
l’antipatia cha provava Draco per lui che per altro,fece segno alle ragazze di
sedersi e gli domandò - Siete del primo? Non vi ho mai viste!
–
Le tre scossero il capo
contemporaneamente e dissero che erano del quarto.
- Del terzo Ah, capisco, vi
hanno chiamate in ritardo!-
-Esatto.Io sono Winry
Malfoy, loro sono Alice e Esmeralda. Tu sei?-
- Lui è Harry Potter, io
sono Ron, Ron Wesley. – rispose il ragazzo con la chioma rossa con un tono un
po’ irritante; dopo aver sentito il cognome Malfoy l’ atteggiamento amichevole
dei ragazzi era svanito.
- Mi sembra di capire che
qui non siamo molto gradite – disse Alice guardando torva
Ron.
- E’ meglio cambiare
scompartimento – aggiunse avviandosi nel corridoio.
Le tre ragazze trovarono in
fondo al treno uno scompartimento deserto, non fecero nemmeno in tempo ad
accomodarsi che…
- Qualcosa dal carrello
cari?- chiese una grassa signora mentre passava con un carrello carico di
leccornie.
-Delle bolle bollenti e
della liquirizia – dissero insieme Winry e un ragazzo biondo
.
-Scusa servi prima lui…-
disse Winry rossa in viso, fissando quello del ragazzo altrettanto rosso con i
lunghi capelli arruffati che cercava di non incontrare il suo
sguardo.
-No, servi prima lei! –
disse il ragazzo – io sono Edward Elric. Tu invece?- disse dopo aver
pagato.
-Winry,
Winry Malfoy. Piacere di conoscerti.- Il
ragazzo indietreggiò dopo aver sentito quel nome, fece un debole sorriso,
accennò un saluto con la mano e si allontanò velocemente.
Piccoli
passi, lontani, leggeri, battiti infranti da tanti sospiri, gomme e dolciumi
scoccano il colpo, viso a viso, corpo a corpo.
-Rosie Gregowich! – Una
ragazza bionda, di media statura, con delle strane mesh rosa raggiunse lo
sgabello dove era posato un logoro cappello. Lei lo mise in testa e subito
quello gridò:
-Grifondoro!- Ci furono
urla e strepitii e tutti i membri della casa di Grifondoro accolsero al
ragazza.
-Quanto mi piace il
cappello parlante!- esclamò Winry mostrando la lingua ad un certo ragazzo seduto
al tavolo di Grifondoro che la guardava mentre parlava disinvolto con un gruppo
di amici.
- Speriamo di finire in
Serpeverde! - Ribadì allora Esmeralda.
- Win e se non riesco ad
entrarci? – chiese Alice disperata mentre si tormentava una ciocca di
capelli.
Winry non fece in tempo a
risponderle perché la professoressa McGranitt la chiamo a gran
voce:
-Meredith
Winry Malfoy!- Winry si avvicinò sicura di
se, scuotendo le mesh nere dal viso, il capello non le sfiorò nemmeno la
testa:
-Serpeverde!- urlò a gran
voce. La ragazza fece un sorrisetto
soddisfatto, lanciando uno sguardo malizioso a Edward che dall’ altra parte
della sala si morse il labbro.
Anche Esmeralda fu mandata
nel tavolo di Serpeverde senza esitazione dal cappello parlante, dove venne
accolta da molti ragazzi , che Draco scacciò dicendogli di stare alla larga da
sua sorella e da Esmeralda, alla quale teneva in maniera particolare e che per
questo spesso ignorava.
Furono chiamati altri
ragazzi, tre finirono in Corvonero, due in Tassorosso poi la McGranitt la
chiamò:
-Alice Lilan Cullen!- Alice
si alzò. Tremava. Aveva paura di non finire con le amiche.
Rosso o verde? Muscoli o
cervello? Ecco il dilemma che angustiava la mente della giovane e piccola Alice.
“Coraggio “ pensò
dirigendosi verso il cappello e sedendosi sullo sgabello.
-Un altro dilemma – disse
quello muovendosi sulla testa della ragazza impaurita. – Dimmi cara, non ti
piacerebbe finire in Grifondoro? Saresti perfetta lì, leale e
onesta.-
- No, voglio stare con le
mie amiche in Serpeverde.-
- Serpeverde? Mmm, saresti
un po’ fuori luogo tra tutti quei ragazzi superficiali…non sarebbe meglio
Grifondoro? -
- Non grifondoro, non
grifondoro, non grifondoro…-
- E va bene,
SERPEVERDE!-
La ragazza si diresse verso
il tavolo sorridendo euforica, molti ragazzi la guardarono era bella, snella
forse un po’ bassa ma c’ era qualcosa di strano in lei. Era come un’estranea per
loro, non come Winry o Esmeralda, era buona, gentile, leale,
timida.
-Scusa- disse sorridendo gentilmente ad un ragazzo grasso che mangiava con avidità una coscia di pollo.- Mi puoi passare il sale?-
-Prenditelo da sola ! – Il
ragazzo rise e riprese a mangiare il suo pollo.
Alice sospirò “ Sono con
Winry e Esmeralda, è quello che volevo ed è l’ unica cosa che conta” e si
allungò sul tavolo fino ad afferrare il sale.
- Dai, in fondo non è così
male no? So che ti senti estranea qui, comunque tranquilla, Non credo che ci
uccideranno no? – disse Winry sorridendo.
Lei fece una smorfia, non
aveva fame, capitava spesso che venisse colta da un senso di vuoto quando non si
sentiva a proprio agio, chinò il capo sul piatto completamente vuoto e perse i
sensi.
Flash
back
Alice stava seduta a un
tavolo, circondata da uomini sconosciuti con i visi coperti. Provò a muoversi, ma non
vi riuscì, abbassò gli occhi e vide che era avvolta da corde invisibili. Senti
qualcuno che le respirava in faccia.
Fine flash back
-Alice? – qualcuno la stava
scuotendo con forza – Winry! Vieni presto! Si ripresa!-
-ALICE! Ci hai fatto
spaventare un sacco! Ma ti pare che si possa svenire su un tavolo?- Esmeralda
era rossa in viso sembrava preoccupata.
Winry, più calma, la prese per le spalle
e la guardò. – Mormoravi qualcosa nel sonno. Cosa hai
visto?-
Alice scosse il capo e si
ributtò a letto senza sapere come fosse arrivata fin lì, chiudendo lentamente gi
occhi.
Due cuori divisi, sotto un
solo tetto, uno orgoglioso, l’altro perfetto. Corpi divisi, lotte e passioni,
quattro le case, quattro i colori…
Era
mattina, il silenzio totale riempiva il dormitorio femminile del quarto anno,
che era quasi deserto; occupato solo da un gruppetto di persone
addormentate.
-DONNE!
– le ragazze udirono una voce
maschile che proveniva dal piano di sotto – E’ TARDI!-
- Mmm.. Stupido fratello! –
bofonchiò Winry, la voce ancora impastata dal sonno, alzandosi dal letto e
infilandosi le pantofole. Esmeralda sospirò. C’era qualcosa in quel ragazzo che
la inquietava, forse erano i suoi occhi chiari…
Winry dopo essersi vestita,
scese le scale con l’ardore di una lumaca e , giunta al quadro che la separava
dal corridoio, fece un sonoro sbadiglio.
Camminando tra le tavolate,
nonostante non fossero del tutto sveglie, le ragazze ricevettero fischi di
ammirazione da un gruppetto di ragazzi di Corvonero.
Winry però non ci fece
caso, era troppo impegnata a fissare quel ragazzo biondo che tanto l’affascinava
che parlava animatamente con la ragazza che gli sedeva accanto, se solo avesse
avuto la bacchetta con se, sarebbe riuscita a mettere a tacere quella
smorfiosa...
Si sedette accanto a suo
fratello, che non sembrava per niente stanco, al contrario di
lei.
- Mi dici una cosa Draco? -
cominciò Winry – Come fai a essere sempre così sveglio e pimpante? – disse
mentre fissava il piatto da cui non avrebbe sicuramente mangiato: era troppo
emozionata, era il primo giorno in cui avrebbe frequentato la lezione del
professor Piton.
- Beh, ci sono abituato.. –
rispose quello con poco vigore, troppo concentrato a osservare Esmeralda senza farsi vedere che
afferrava la forchetta, cominciando a mangiare il suo bacon, senza fare caso
tanto al sapore, troppo concentrata a lanciare occhiatine furtive nella
direzione di Draco.
Finito
di mangiare , Draco chiese – Alice? Come mai non è scesa?
–
Winry
ed Esmeralda si guardarono negli occhi – Alice! Ci siamo dimenticate di lei!! –
Uscirono dalle Sala Grande correndo; Esmeralda superò Winry lasciandola
indietro.
Le
scale, cambiarono direzione, Winry si ritrovò in una sezione della scuola che
non aveva mai visto, mentre continuava a scendere la scalinata incespicò in un
oggetto lasciato a terra da qualcuno, probabilmente da Pix, il poltergeist della
scuola.
“Stupido
Pix…” pensò Winry prima di crollare addosso ad un ragazzo molto
familiare…
-Scusa!
– disse Winry sistemandosi la gonna della divisa che aveva scoperto le sue
lunghe gambe magre; sapeva che era questione di secondi all’ arrivo degli
insulti, ma questi non arrivarono, anzi il ragazzo iniziò a
scusarsi.
-Non
fa niente, è colpa mia - biascicò una voce, che Winry riconobbe essere quella di
Edward.
-Edward
giusto? – disse Winry dondolando la testa aritmicamente per nascondere il suo
rossore.
Lui
annuì e si allontanò di nuovo, lasciando Winry a bocca aperta. Nessuno l’aveva
trattata così fin ora; la ragazza guardò l orologio, rischiava di arrivare in
ritardo!
Riprese
a correre per il corridoio ansimando, infilandosi senza fiato nell’ aula di
pozioni, dove si accorse con sollievo di non essere l’ unica in
ritardo.
Il professor Piton voltava
le spalle agli studenti armeggiando con un calderone, Winry prese posto vicino
ad Alice che la salutò con un sorriso preoccupato.
La classe si riempì nel
giro di qualche minuto, Esmeralda continuava a ripetere ad Alice di
tranquillizzarsi, anche Winry era
agitata, ma per altri motivi, e ,anche se cercava di non pensarci, l’ idea di
dover dividere con gli studenti del quinto anno di Grifondoro l’ora di pozioni
gli faceva venire le farfalle allo stomaco, nonostante cercasse di ripetersi che
Edward non le interessava.
Il professor Piton iniziò a
parlare:
- Anche quest’ anno siete
qui per imparare la delicata scienza e l’ arte esatta delle Pozione- sibilò il
professor Piton, - Qui non si agita insulsamente la bacchetta. Molti di voi
stenteranno a credere che si tratti di magia.Io posso insegnarvi a imbottigliar
la fama, la gloria, addirittura la morte…Sempre non siate le solite teste di
legno dell’ anno passato. – fece un rapido respiro e riprese a
parlare:
- Signor Potter – si
rivolse ad Harry con voce melliflua
- un buon esempio di testa
di legno – disse così debolmente che solo al primo banco riuscirono a sentirlo.-
Come si sarà accorto – continuò sempre rivolto verso Harry
- Quest’ anno abbiamo delle nuove alunne.
Perché non da il buon esempio rispondendo a queste semplici domande, che
solitamente rivolgo agli studenti del primo anno, – fece una lunga pausa –sempre
che lei ne sia capace..- Harry lo guardava con aria di
sfida,
- Che cosa ottengo se verso
della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia? – disse il
professor Piton tutto d’ un fiato.
Harry lanciò un occhiata
all’ amico cha appariva quanto lui sconcertato, non era la prima volta che gli
veniva rivolta quella domanda, ma solo adesso rimpiangeva di non aver mai
seguito con attenzione la lezione. – Non lo so, signore – disse arrogantemente,
in quello stesso momento la mano di Hermione Granger scattò in
aria.
– Sfacciato proprio come
tuo padre Potter – concluse Piton, poi rivolto alla classe chiese - C’ è
qualcuno che sa la risposta? –Alice alzò la mano timidamente.
– Bene come vedo solo i
Serpeverde si concedono di studiare la mia materia – disse senza considerare
Hermione. – Signorina Cullen, dimostri a Potter che non bisogna essere un genio
per sapere queste cose ma solo sforzarsi ogni tanto di aprire il libro di
pozioni. – Alice deglutì e iniziò a parlare incoraggiata dagli sguardi delle
amiche
- Asfodelo e artemisia
insieme fanno una pozione soporifera talmente potente da andare sotto il nome di
Distillato della Morte Vivente. – Rispose Alice tutto d’ un fiato. – Bene, alla
casa di Serpeverde verranno assegnati dieci punti, cinque verranno tolti a
quella di Grifondoro per la tua faccia tosta, Potter e altri cinque verranno
tolti sempre a Grifondoro per il loro poco interesse prestato allla lezione -
concluse Piton iniziando a scrivere una ricetta alla lavagna i Serpeverde
sorrisero compiaciuti.
Ron Weasley, rosso in viso,
iniziò a protestare – Professore mi scusi ma anche Hermione Granger sapeva la
risposta, è ingiusto che lei dia ascolto solo alle ragazzine viziate dei
Serpeverde. –disse poi con tono acido rivoltò vero Alice. Il professore non fece
in tempo a metterlo a tacere che
–RAGAZZINA VIZIATA SARAI TU! Che giudichi
le persone senza nemmeno conoscerle!- disse Alice dall’ altra parte della classe
con gli occhi colmi d’ odio,
- Ci sei rimasta male
piccina, valle a raccontare alla tua mammina mangiamorte le tue scemenze magari
prima di andare ad uccidere la gente due minuti per te li trova!! – Dopo aver
sentito quelle parole Winry e Alice si alzarono contemporaneamente e insieme
puntarono la bacchetta contro Ron – NON AZZARDARTI MAI Più AD OFFENDERE NOSTRA
MADRE! -dissero in coro, Ron a sua volta si alzo con Harry sfoderando la
bacchetta. Il professor Piton vedendo che la situazione degenerava si mise in
mezzo dicendo – Niente stupidi sventolii di bacchette nella mia lezione!! –
disse con tono acido tornando alla cattedra. Winry ed Harry tornarono ai loro posti guardandosi male
ma né Alice né Ron Davano alcun segno di cedimento.
Piton si schiarì la voce –
Weasley, Cullen ritirata le bacchette – Ron e Alice ubbidirono ma non tornarono
ai loro posti. Alice guardo Ron – Ritira quello che hai detto su mia madre –
disse con un tono di voce più calmo.
- MAI – rispose lui,
entrambi si portarono le mani alle bacchette Piton ripeté
allora
-Niente sventolii di
bacchette nella mia classe! - allora Alice guardando Ron con ribrezzo
disse:
– Allora facciamo alla
maniera babbana – e gli si scaravento contro. Inizialmente sembrava che Ron non
avesse capito, quando però Alice gli sferro un pugno sul naso con la sua piccola
mano entrambi iniziarono ad urlare: – Tu!! Il tuo stupido naso mi ha rotto la
mano!!- disse lei, Ron ribattè sbalorditò – Il mio naso??, sei stata tu a darmi
un pugno -, alcuni Serpeverde risero, Alice e Ron uno col naso sanguinante l’
altro con la mano rotta continuavano a picchiarsi. Dopo qualche minuto esausti
si fermarono, allora il professor Piton
chiese a due ragazze di accompagnarli in infermeria ed aggiunse con tono freddo – Cinque
punti verranno tolti a Grifondoro perché Ron Weasley a picchiato una ragazza
sicuramente meno forte di lui, 10 punti verranno invece aggiunti a Serpeverde
per il sangue freddo di Alice Cullen, tutti e due dovranno fare poi 1 mese di
punizione insieme in modo che imparino a convivere, quando uscirete dall’
infermeria vi sarà comunicata quale punizione è stata
scelta.-
Ad Alice girava la testa la
mano gli face male, il dolore atroce cancellava ogni cosa, faticava a ricordarsi
perché aveva fatto a pugni con quel ragazzo che adesso disteso nel lettino dell’
infermeria vicino a lei le sussurrò velocemente
–Picchi bene, per essere una ragazzina
viziata – sorridendo sotto il sangue che gli ricopriva il
viso.
La ragazza teneva gli occhi
aperti a fatica, – Grazie, anche tu per essere un Weasley non te la cavi male –
rispose velocemente accennando un sorriso, prima di perdere del tutto i sensi e
venire avvolta dagli ormai frequenti flash-back.
Flash
back
Alice respirava a fatica e la
luce fioca che penetrava dalle persiane illuminava un piccolo
lettino.
Alice si avvicinò tremante
e si accorse con orrore che era una persona conosciuta ad essere distesa sul
lettino, sanguinante…
Fine flash back
-AH!- alice si svegliò di
soprassalto sobbalzando sul lettino.
-Signorina Cullen! Stia
sdraiata o rischia di rompersi di nuovo la mano! – esclamò madama
chips.
Alice voltò il capo verso
il letto dove poche ore prima c’era Ron, ma si accorse con un misto di
dispiacere e disgusto che lui era sparito.