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Autore: MusicAddicted    23/07/2013    6 recensioni
Cosa accade quando i ‘cavalieri di Cydonia’ incontrano gli dei di Asgard? Che il delirio abbia inizio! BellDom/Thoki e chissà che altro!
Tratto dal capitolo I:
' Tom sussultò, quando lo vide avvicinarsi, impugnando quello strano scettro.
“Che.. che vuoi fare?” balbettò, agitato, cercando di comporre un qualsiasi numero al telefono.
“Tu hai un cuore...” disse Loki, posando delicatamente al centro del petto dell’umano la punta del suo scettro che si illuminò d’azzurro, emettendo un suono sinistro. “E anche un’agenda.” sorrise, guardando la scrivania.
Per un istante gli occhi di Tom diventarono dello stesso colore della luce emessa dallo scettro, poi tutto sembrò tornare alla normalità, anche se forse qualcosa era cambiato.'
UN CONSIGLIO: leggetela solo se conoscete entrambi i fandom, altrimenti ci capireste poco o nulla e sarebbe solo una perdita di tempo.
SPECIAL GUEST del capitolo II: Tony Stark! ^^
AVVISO del 26 07 14: NON SO QUANDO AGGIORNERO' PERCHE' SONO ENTRATA UN PO' IN CRISI D'ISPIRAZIONE (e, lo ammetto, mi sto perdendo dietro altro ) MA POI TORNO, GIURO , ANCORA SCUSA MA E' PIù FORTE DI ME!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Tom Kirk
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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pssst: sììì, sono pienamente consapevole che devo ancora finire ‘Just’ , ma non riesco a dedicarmici se prima non inizio anche questa :/
 
Setting:durante la realizzazione di T2L , indicativamente fine primavera/ inizio estate 2012, che dovrebbe coincidere con il finale di ‘The Avengers’
Non ne ho la certezza matematica, ma è una FF, facciamo finta che sia così... FF potrebbe essere l’acronimo di ‘fare finta ‘ XD
Genere:CrossOver  (Muse più Thor/The Avengers Universe) , Commedia, Romantico, Fantasy, a tratti demenziale XD
Disclaimer: non possiedo certo Matt,Dom, i Muse in generale, stesso discorso per Thor, Loki &Co, di mio c’è solo quest’idea partorita dalla mia mente psicolabile XD che non mi porta alcun guadagno.
E il titolo è preso dalle lyrics di ‘Crying Shame’ dei Muse ^^
Pairing: BellDom (Matt+Dom), Thoki (Thor+Loki) e... quello che capita XD
Avviso: che a me non piaccia Kate Hudson (già MOLTO prima che entrasse nei rotocalchi con Matt) è cosa di cui non faccio mistero, ma più che vero e proprio bashing la definirei una situazione in cui Matthew e soprattutto Dominic si fanno beffe di lei ogni volta che ne hanno occasione ... che poi è ciò che amo pensare che realmente avvenga! XD
Altro Avviso: per capire pienamente questa storia (a prescindere da quanto sia folle e degenere) dovreste conoscere sia un fandom che l’altro, qualora così non fosse, se siete in zona ‘Muse’ potete comunque leggere questa prima parte (dopo i ************ ) come one shot a sé, poiché non è ancora vincolata agli altri eventi :)
allo stesso modo, chi conosce solo il fandom di Thor può leggersi la prima parte come una shot che però non porterà da nessuna parte XD
 
ah, mi scuso per gli eventuali errori, poi giuro che rileggo/correggo :/
Riassunto:Cosa accade quando i ‘cavalieri di Cydonia’ incontrano gli dei di Asgard? Che il delirio abbia inizio! BellDom/Thoki e chissà che altro!

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Prologo: Requests and Memories
 
Asgard, Fine Maggio 2012


Più continuava a ripetersi di aver fatto la cosa giusta e meno Thor si convinceva che lo fosse davvero.
Aveva riportato Loki a casa, è vero, con l’aiuto dei suoi amici mortali supereroi, ed era riuscito a fermarlo prima che la situazione degenerasse ulteriormente.
E già quello che aveva combinato gli poteva costare caro.
Il punto è che avendolo ricondotto ad Asgard, Thor aveva precluso a Loki ogni possibilità di fuga.
Ormai era tutto nelle mani di Odino e delle sua legge e il biondo, valoroso guerriero poteva solo augurarsi che la sua decisione fosse clemente.
 
Il processo era appena iniziato, Loki era stato condotto da Thor fino alla sala del trono, opportunamente imbavagliato, sotto lo sguardo severo e biasimante di tutto il popolo Asgardiano.
Disposti fra le prime file, Fandral, Sig, Volstagg e Hogun, vale a dire i migliori amici di Thor, sapevano rivolgere al dio moro, che una volta, seppur breve, era stato il loro re, soltanto occhiatacce sprezzanti.
Per tutto il tragitto, Thor aveva cercato una forma di dialogo alternativa con il fratellastro, cercando il contatto visivo, ma quei grandi occhi verdi di smeraldo non sembravano trasmettere alcuna emozione.
Tipico del dio degli Inganni celare qualsiasi traccia di vulnerabilità.
 
Frigga non aveva nemmeno potuto avvicinarsi quell’adorato figlio creduto perduto, perché per ordine di Odino due guardie reali l’avevano subito allontanata, non con poca fatica, data l’insistenza della regina, che poi alla fine era stata costretta alla resa, spettatrice impotente di uno spettacolo di cui forse preferiva non conoscere mai l’esito.
Odino sapeva che poi avrebbe dovuto fare i conti con la sua consorte, ma aveva ritenuto necessario evitarle un coinvolgimento troppo emotivo ed era consapevole che, quando si trattava di Loki, Frigga lasciava da parte la razionalità, agendo più da madre che da regina.
 
Improvvisamente Loki si fece più inquieto, cominciando ad indicarsi ripetutamente il bavaglio magico che gli impediva le arti a lui più congeniali: quelle oratorie.
Non comprendendo il comportamento di quello che ancora riteneva a tutti gli effetti suo figlio, Odino diede ordine a una sua guardia di togliergli il suddetto bavaglio, tenendosi pronto a farglielo rimettere, qualora la situazione lo avesse richiesto.
 
Finalmente libero, Loki si apprestò a parlare.
 
“Chiedo come mio diritto di poter interloquire in privato con il padre...”
 
Odino sussultò, non tanto a quella richiesta, ma per l’utilizzo di quell’appellativo inaspettato.
 
“Degli dei!” aggiunse il dio degli Inganni, facendo di proposito quella pausa e provando un sottile, maligno, subdolo piacere nell’illuderlo così.
 
Se c’era una cosa che Odino non aveva mai temuto era lo scontro diretto, per questo accettò quella richiesta, senza remore, dando ordine a tutti di allontanarsi.
 
“Che cos’ha in mente Loki?” domandò a Thor Frigga, piuttosto irrequieta.
“Non ne ho idea, madre, non m’ha fatto parola di voler parlare in privato con padre. Anzi, a causa di quel dannato bavaglio non mi ha fatto proprio parola di nulla, da quando l’ho riportato qui.” borbottò il biondo guerriero, contrariato,con gli occhi zaffirini ridotti a due fessure, cercando invano di mettere a fuoco l’immagine sfocata del suo rispettato padre e del suo adorato fratello, mentre usciva dal palazzo reale, con lei al seguito.
 
“Dimmi tutto, Loki.” lo esortò Odino, una volta rimasti soli.
“Io non mi pento, nemmeno di una singola delle azioni che ho commesso!” dichiarò fiero il mancato re di Midgard.
“Lo immaginavo!” borbottò sconsolato il padre degli dei.
“So che mi aspetta la pena che tu riterrai più consona e non ti chiedo nessuno sconto, non sarebbe corretto.” proseguì il dio delle Bugie. “Però ti chiedo una revoca.”
“Una revoca?” si accigliò Odino.
“Hai capito bene. Non è di molto. Ti chiedo di aspettare una settimana, poi potrai agire come credi e far di me ciò che vuoi.” chiarì Loki.
“Perché soltanto una settimana?” lo interrogò dubbioso il re.
“Fra sette giorni esatti sarà il compleanno di Thor e io voglio organizzargli una festa indimenticabile. Sarà il mio modo di salutarlo. Ci tengo ad organizzargli qualcosa di speciale, in nome dei fratelli che siamo stati.” spiegò Loki, senza troppi giri di parole.
“Voi siete ancora fratelli! Non è cambiato alcunché, Loki, noi ti consideriamo ancora...”
 
“Risparmiati il fiato, padre degli dei! Non cerco belle parole, ma solo un permesso!” lo interruppe secco il dio delle Malefatte.
Odino sospirò pesantemente, accarezzandosi l’ispida barba bianca.
Era un tipico segno che stava valutando seriamente la decisione da prendere.
E Loki lo sapeva, volete o nolente lui conosceva tutti i suoi tipici segni.
“Supponiamo che io acconsenta. Cosa pensi di fare in questa settimana?” lo mise alle strette il re.
Loki si schiarì la voce, come a cercare il modo migliore per dare quella risposta.
“Diciamo che la mia richiesta ne ingloberebbe altre, correlate e fondamentali: ho bisogno di lasciare temporaneamente Asgard, mi serve conservare i miei poteri, almeno fino ad allora, ma soprattutto ho necessità che tu ti fidi di me.” asserì il giovane dio.
“Perché mai ti dovrei ritenere meritevole di una tale fiducia?” lo interrogò Odino, stupito dall’audacia del suo interlocutore nell’azzardare simili pretese.
Loki capì bene anche questo, ma non si scompose minimamente.
“Perché Midgard è sorvegliata dai Vendicatori, che hanno giurato di proteggerla da ogni eventuale minaccia. Loro conoscono già le mie mosse, le mie tattiche, le mie tecniche di combattimento. E se sono stati capaci di sconfiggermi quando ero a capo di un esercito intero, puoi solo immaginare senza difficoltà quanto sarei loro facile preda ora che agisco completamente solo.” si giustifica Loki. “Tuttavia, il motivo di base è che stavolta non ho nessun piano di conquista o dominio di alcun regno e non recherò danni ad alcun mortale, nemmeno a  quelli con cui avrei dei conti in sospeso.” aggiunse il dio della Discordia.
“Mi fa piacere sentirti dire questo.” borbottò Odino, accarezzandosi il mento.
“Ti fa piacere tanto da concedermi quello che ti ho domandato?” lo interrogò il moro.
“Loki, mi chiedi molto e la tua situazione è già di per sé molto aggravata... “ incespicò sulle parole il vecchio re.
Loki lo scrutò a fondo, con atteggiamento di sfida.
“Lo so e non intendo aggravarla oltre. Allora, oh potente e saggio Odino, consideri ancora degno di un barlume della tua fiducia questa pecorella smarrita?”
 
***************************** (Contemporaneamente)
 
Midgard (Terra), Londra Fine Maggio 2012
 
I Muse erano davvero soddisfatti dall’intenso lavoro di quella giornata.
Tom, il media manager, nonché grande amico di tutti i membri della band, fin dall’adolescenza, aveva fatto incetta di foto , mentre i tre provavano le nuove canzoni, assistititi da un nutrito gruppo di tecnici del suono e musicisti, con l’intento di pubblicarle al più presto su twitter e punzecchiare un altro po’ i loro dediti fan.
Quando uscirono dallo studio erano già le undici di sera passate, fuori non era rimasto nemmeno un fan ad aspettarli, certi che la band avesse già trovato una via alternativa per uscire.
E, per quanto i Muse amassero davvero i loro fan e fossero loro grati per quello a cui ciò li aveva portati, è anche vero che non disprezzavano un po’ di quiete e privacy.

Il loro team operativo si era già allontanato qualche ora prima, ma perfezionisti com’erano tutti quanti, Matt, Dom e Chris avevano scelto di rimanere per definire alcuni dettagli, Tom per cazzeggiare un po’ con loro, non dopo aver dato un valido aiuto, va detto.
 
Chris fu il primo dei quattro ad andarsene, impaziente di tornare dalla sua numerosa famiglia.
Il bassista non era mai stato così contento come quell’anno, perché rimanere fissi a Londra gli permetteva di trascorrere molto più tempo con l’amata moglie e gli adorabili figli, cosa poco fattibile durante i tour.
Tom seguì a breve il suo esempio e così rimasero solo Matthew e Dominic.

Loro due però di andarsene non ne avevano alcuna intenzione.
E perché mai avrebbero dovuto?
Ormai quel luogo era sufficientemente isolato, fuori c’era un cielo stellato che altro non chiedeva che essere guardato e l’aria, seppur ancora parecchio fresca, cominciava a profumare d’estate.
Dominic corse dentro lo studio per recuperare delle coperte, che poi portò fuori.
 
“Matthew, vieni!” spronò il suo migliore amico, recandosi sul retro.
Facendosi aiutare dal cantante, il batterista posizionò le coperte sul morbido prato, dopodiché si distesero sopra.
“Aspetta, manca ancora qualcosa.” commentò Matt, alzandosi e tornando dentro lo studio, da dove uscì poco dopo, con una confezione di lattine di birra, fredde di minibar.
“Ora sì che ci siamo!” sorrise il moro, allungando al biondo la sua lattina e tornandosi a sedere, non prima di aver posto in centro le restanti lattine.
“Il crimine perfetto!” ridacchiò Dom, aprendo la sua.
“Proporrei anche un po’ di musica, ma... direi che per oggi ne abbiamo avuta a sufficienza, ti pare?” disse Matt, prendendo qualche sorso.
“Pure troppa!” rise Dom, esausto. “Ma ci voleva, Matt, stiamo lavorando proprio bene.”
“Lo so, Dom, questo album sarà epico, ci farà fare cose grandiose, me lo sento.” sorrise Matt, lasciandosi sferzare i capelli dalla brezza notturna.
 
“Amo tutto questo. Voglio dire, il momento della realizzazione degli album, quando ci siamo solo tu e io e la musica. Eh s ovvio, anche Chris, Tom, Morgan, i tecnici , ma... hai capito che voglio dire!” fece spallucce Dom.
“Certo che l’ho capito.” si coricò su un fianco Matthew, voltandosi verso di lui.
“E dopo, quando saremo in tour, tutto questo non ci sarà più. Niente è più come prima e tu lo sai.” si imbronciò Dom, prima di sentirsi mettere una mano sulla spalla.
“Lo so, è vero, ma questo non significa che non possiamo renderlo allo stesso modo bello.” mormorò Matt. “E comunque vadano le cose, ci sarà sempre un ‘tu ed io’, sempre.” lo rassicurò e in quegli occhi più azzurri del cielo e del mare Dominic ci poteva leggere solo una devota sincerità e si limitò ad annuire col capo e a sfoderare un sorriso convinto.
 
Matthew capì che doveva far qualcosa per smorzare quell’atmosfera resa più pesante dall’ombra delle difficoltà che si presentavano sul loro cammino.
Ecco perché sviò l’argomento sui loro ricordi legati alla preparazione di quell’ultimo album, alle idee che avevano scartato, ridendo perché le consideravano tremende, agli scherzi che si erano fatti a vicenda, ai momenti spensierati e a quelli più impegnati.
E si rivelò un ottimo espediente.
Matthew era un compositore, ma era convinto che non esistesse musica più bella delle risate di Dom e vederlo così allegro, a sghignazzare e tirar fuori aneddoti su aneddoti con l’entusiasmo di un bambino era la migliore delle ricompense.
 
“E ti ricordi di quando ci siamo messi a decidere quale canzone avresti scelto da dedicare a Kate?” riprese il discorso il biondo, ridacchiando, e da come aveva pronunciato quel nome Matthew capì che non si trovava più in una situazione di tensione.
 
“E come potrei dimenticarlo? Tu poi ti eri fissato con ‘Animals’!” replicò lui, senza reprimere una risatina.
 “Beh, sì, perché rispecchia il suo temperamento. Insomma, le sto facendo un gran complimento per il suo carattere forte e determinato!” si giustificò Dom, forse già un po’ più alticcio per via della birra, così come Matt.
“ ‘Kill yourself, c’mon and do us all a favour ‘?’ cantò di proposito Matt, con tono accusatorio, ma l’espressione palesemente divertita.
"Uh, davvero c’è anche quel verso? Non lo ricordavo!” fece spallucce Dom, con finta innocenza.
Scoppiarono a ridere entrambi e da lì al primo bacio della nottata il passo fu brevissimo.

“Ma sì, dai, ‘Madness’ gliela posso anche concedere, che si illuda pure che l’hai scritta per lei. Sono altre quelle più importanti, quelle che se solo ti fossi azzardato a dedicarle a lei... non lo so che t’avrei fatto!” asserì Dom, separandosi dal partner, cercando di capire se era il moro ad aver invaso il suo spazio o lui quello del compagno, ma senza dare eccessivo peso alla cosa.
Stava bene dove stava, vale a dire seduto sul suo grembo.
“Come ‘Explorers’, vero? Ricordi la prima volta che te l’ho suonata?” sussurrò al suo orecchio Matthew, soffiandoci dentro leggermente.
“Altroché. Appena hai terminato anche l’ultima nota, non ho detto una sola parola, semplicemente mi sono avvicinato a te, ho avvolto le braccia attorno al tuo collo, ti ho baciato e... abbiamo fatto l’amore sotto al tuo pianoforte, tutta la notte.” ricordò il batterista , giocherellando con le dita della mano dell’altro.
“Una delle più belle notti che io ricordi.” rivelò il moro, sospirando.
“E anche ‘Big Freeze’ fa parte delle intoccabili!” gli intimò il biondo, risoluto.
“Lo so, ma di quella non ho un bel ricordo. Appena ho finito di cantartela... tu sei scoppiato a piangere, poi sono scoppiato a piangere io e abbiamo passato la notte a parlarci e a confortarci a vicenda, rassicurandoci sul nostro futuro insieme.” si adombrò il pianista.
“Credimi o no, ma anche quella è fra le più belle notti che io ricordi.” gli sorrise Dominic. “Fatto sta che quella canzone è speciale.”
“Sì, così speciale che non mi va di condividerla con il pubblico. Un giorno, forse.” affermò il chitarrista.

“Beh, Matteh, guarda che fai ancora in tempo a cambiare canzone da dedicarle. Potremmo prendere in considerazione ‘Unsustainable’!” tornò all’attacco il percussionista.
Matthew lo spinse via, scoppiando a ridere di gusto.
“Ma ti pare? Immaginati la scena : il pubblico mi acclama, io mi avvicino al microfono e dico ‘E ora una nuova canzone, l’ho scritta per la mia ragazza, perché la mia capacità di sopportarla a volte è UNSUSTAINABLE!' con la canzone che poi parte.” gli prospettò l’ipotetica eventualità, fra le risate.
“Pagherei per questo scenario!” ribatté Dom, rimettendosi a sedere.
 “Spiacente, sono già schifosamente ricco, non sono interessato ai tuoi soldi!” finse di stare sulle sue l’altro.
Dom gli si avvicinò sensuale.
“E di un pagamento in natura che ne dici?” strisciò sopra di lui, arruffandogli i capelli.
 “Io credo.. credo che un accordo si possa trovare.” balbettò il moro, in evidente difficoltà, perdendosi in quei meravigliosi occhi grandi, dal colore indefinito dove il grigio, il verde, il nocciola  e volte anche il blu si davano battaglia per cercare di prevalere, raggiungendo alcuni sbalorditivi compromessi.
“Mm, sì, lo credo anch’io.” sorrise contro le sue labbra Dom, baciandolo a fondo.
 
“Anzi, no, mi approfitterei di te, ma senza darti quello che vuoi in cambio!” si corresse Matthew, riprendendosi e separandosi da lui.
“Infame!” ridacchiò il percussionista, tornando al suo posto. “Però, ripeto, sarebbe stato divertente. Beh, le potresti dedicare ‘Isolated System’ allora. E’ una ballata, c’è il pianoforte, mi sembra romantico, perché no?” suggerì con nonchalance.
“Non saprei, forse perché quella canzone rappresenta la distruzione del mondo, senza una solita possibilità di fuga o una sola speranza di salvezza?” alzò gli occhi Matthew.
“Appunto. Mi sembra appropriato!” fece un sorrisino impertinente Dom.
“Dominic...” usò il suo tono di avvertimento Matt.
“Più che altro, se tu la rinchiudessi in un Isolated System non ti starebbe più alle costole ad ogni singolo concerto!”
Matthew non potè trattenersi oltre e scoppiò in una fragorosa risata.
“Dom, ma sei impossibile!”
“E tu mi ami.” gli diede scacco matto il batterista.
Stavolta fu Matt che si avvicinò, strisciando sopra di lui, incatenando i suoi occhi di ghiaccio in quelli suoi di tempesta.
“Con ogni fibra del mio corpo. Con ogni nota del mio pianoforte, con ogni riff della mia chitarra, con ogni ottava della mia voce.” mormorò languido, posandogli piccoli, delicati baci a fior di labbra per ogni modo che gli elencava.
“Wow!” è tutto quello che riuscì a dire Dom, afferrandolo per la nuca e tirandolo a sé per un bacio mozzafiato.

Questo prima che riprendesse la sua personale battaglia.
“Kate queste frasi se le sogna!” cantilenò, con tono vittorioso e poco gli importò di guadagnarsi così l’ennesimo spintone di Matthew, anche se divertito.
 “Appurato che la mia bionda preferita sei e resterai sempre tu, Dommeh, dai che non è così orribile avere Kate alle costole! E poi ormai sei già pazzo di Bing come lo sono io!” gli fece notare.
 “Ti sei salvato in corner con quel bambino adorabile!” gli diede un piccolo pugno sulla spalla il biondo, prima che entrambi tornassero a sdraiarsi e a guardare le stelle.
“Matthew, secondo te esiste davvero un luogo dove saremmo liberi, quello di cui parli nella canzone?” gli domandò Dom.
Matthew cercò la sua mano, stringendola.
“Deve esistere. E noi lo troveremo.”
 
TBC

Sinceramente non so nemmeno quando lo festeggi il compleanno Thor, né se lo festeggi, ma mi serviva come stratagemma, domando scusa se è poco credibile :/ anche se, personalmente, vi invito a non cercare troppa credibilità in questa storia, non per quello che attende la collisione di questi due universi almeno XD
Ora sembra eccessivamente seria, ma vi assicurò che accadranno cose divertenti, fidatevi ^^
quanto alla parte BellDom, mi scuso per l’eccessiva dose di fluff awwwoso, non ho resistito!
Se qualcuno è riuscito ad arrivare fin qui ... spero vi sia piaciuta, ma fatemi sapere in ogni caso ^^
alla prossima, ora torno a quel a cui avrei dovuto già dedicarmi... XD
‘notte a tutte/i
 
 
   
 
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