Kuro si svegliò di soprassalto, cadendo dal letto mentre cercava di liberarsi dalle coperte.

“Ahi ahi…” disse, strofinandosi il gomito sulla quale aveva sbattuto nella caduta “Ma che ore sono?!”.

Guardò la sveglia: erano le otto. Tra un quarto d’ora sarebbe dovuta essere a scuola per dare l’esame di maturità.

Le si rizzarono i capelli e si affrettò ad alzarsi da terra, per poi correre in bagno a lavarsi.

Tenchou si alzò dal letto, ancora un po’ assonnato. Guardò l’orologio da polso che teneva sul comodino, con tutta calma. In quel momento, dopo aver realizzato che erano le otto e che era il giorno degli esami di maturità, si rese conto che forse quella calma gli sarebbe costata l’anno. Andò in bagno a lavarsi, ma dovette scoprire una dolorosa verità: mancava l’acqua.

“Dio, dammi una mano!” Urlò, per poi correre a vestirsi in camera, rassegnato.

“Koge, è tardi!” urlò la madre del ragazzo dalla cucina, svegliandolo bruscamente con quell’urlo.

“Ma che…?!”. Guardò l’ora sul cellulare e quasi lanciò un urlo, per poi buttarsi fuori dal letto e dirigersi in bagno a lavarsi, consapevole del fatto che erano le otto e che tra un quarto d’ora sarebbero iniziati gli esami.

Dopo essersi preparata, Kuro scese le scale di fretta e salutò la madre, per poi uscire di casa e dare inizio a una corsa sfrenata verso il liceo.

Koge si preparò in fretta e corse fuori di casa, terrorizzato all’idea di perdere gli esami e dover così ripetere l’anno. Correva, evitando le persone che gli si paravano davanti e cercando di stare attento a dove metteva i piedi.

“Kuro-chaaaaan, oggi corri?” Chiese a Kuro una signora sua conoscente, con tono particolarmente irritante, mentre le passava accanto.

“Oh, signora Tsubashi! Ehm… Sto correndo per arrivare agli esami, ora non posso parlare!” esclamò la ragazza, accellerando la corsa e liquidando così la signora.

Tenchou uscì di casa, per metà depresso e per metà preoccupato: non poteva mancare gli esami! Iniziò a correre più veloce che poteva.

Koge sorrise, nel vedere che la scuola era ormai vicina. Ancora un po’ di strada e sarebbe arrivato, in perfetto orario –più o meno-. Rallentò il passo, fermandosi e pensando di riposarsi per qualche secondo. Ma furono alcuni ragazzi –dieci volte il povero Koge- a fargli cambiare idea. Mentre gli correvano incontro per menarlo molto forte, lui ebbe uno scatto e riiniziò a correre. Del resto, i bulli lo perseguitavano da quando era alle elementari. Ci aveva fatto l’abitudine, e ogni giorno compiva la maratona per sfuggire a quegli energumeni.

Tenchou si lasciò scappare un sospiro, mentre si riposava un momento dalla corsa estenuante. Guardò l’orologio: le otto e dieci.

“Meglio sbrigarsi!” esclamò, mentre riprendeva a correre verso la scuola, ormai vicina.

Kuro si fermò un attimo. Era quasi arrivata, ma era piuttosto stanca. La sua abitazione era abbastanza lontana dal liceo, e correre per tutto il tragitto era un po’ stancante.

“B-Bene…” ansimò “Sono quasi arrivata!”.

Detto ciò, riprese a correre.

“Evvai! Non dovrò ripetere l’anno!” urlò Koge, accertatosi di aver seminato gli energumeni, mentre correva verso l’edificio che era il suo liceo, ormai a pochi metri da lui. Certo, dopo quel grido tutti i passanti l’avrebbero preso per un maleducato, e c’era da dire che era stanco morto dopo quella corsa, ma che gli importava? Avrebbe dato l’esame e l’avrebbe superato, a tutti i costi!

Tenchou rallentò il passo, consapevole di essere in orario. Non aveva più bisogno di correre, ormai era quasi arrivato e, sinceramente, era piuttosto spompato dopo quella corsa.

Kuro era a pochi metri dalla scuola. Era felice, era in orario! Era riuscita ad arrivare in un quarto d’ora! Certo, le era costato un’enorme fatica, ma si sentiva meravigliosamente felice.

La ragazza stava per varcare il cancello del liceo, accedendo così al grande cortile esterno, ma, ai suoi lati, vide arrivare due ragazzi a lei ben noti. I suoi migliori amici, Koge e Tenchou!

Tenchou affrettò un po’ il passo, per poi mettersi a correre, dopo aver intravisto Kuro.

“Kuro-chaaaannnn!” urlò il ragazzo, correndo più velocemente.

La salutò e lei ricambiò il saluto, sorridendo, per poi girarsi dall’altra parte, aspettando l’altro amico.

Koge correva davvero veloce, e dopo aver intravisto Kuro diede uno sprint finale, urlandole contro:

“Kurooooooo!”. Alzò il braccio in aria, sbracciandosi salutando l’amica.

Lei ricambiò il saluto, sorridente come sempre.

I ragazzi arrivarono entrambi nello stesso momento, fermandosi ai lati dell’amica, ansimando un po’.

“Bene! Ora che siamo arrivati, ragazzi…” disse Kuro, osservando l’enorme edificio.

“Entriamo!” esclamarono Tenchou e Koge in coro.

I tre amici si guardarono, per poi scoppiare a ridere nel vedere come erano conciati dopo quella corsa verso il liceo.

La campanella suonò, e loro sorrisero nel sapere che erano in perfetto orario.

Entrarono, insieme, pronti ad affrontare la maturità.

LE NOTE DELL’AUTRICE! {Che quando ha visto che gli Utaite erano stati approvati, si è messa a urlare}

Splendori! Macciao! Abbiamo finalmente approvto gli Utaite! Grazie a tutti coloro che hanno votato! *^*

Dichiaro questa os “La prima dell’intero fandom ad essere dedicata completamente agli Utaite!”.

Ebbene sì, sono la prima a pubblicare qualcosa interamente su di loro. E ne vado fiera. *^*

Allora, un paio di chiarimenti sulla os qui presente.

E’ liberamente ispirata a After-School Stride, la cover di 96Neko, VipTenchou e Kogeinu. In originale è di Gumi, ma vi metto entrambi i link:

https://www.youtube.com/watch?v=dfyXZij_zeI     [Gumi]

https://www.youtube.com/watch?v=me0ZplG0S1A    [Utaite]

La prima è in sub ita, dell’altra non li ho trovati. Per leggerli dovete attivare i sottotitoli di YT.

“Liberamente ispirata” perché ho cambiato il senso della canzone. LOL, mi spiego, io credevo parlasse di una ragazza che corre per non far tardi a scuola. Ma il senso è completamente diverso, e potete trovarlo nella descrizione del video originale (il primo che vi ho linkato).

In ogni caso, il senso che gli avevo dato io si sposava una meraviglia con la cover degli Utaite (la prima che sentii e che mi fece pensare a questa os), per questo l’ho scritta.

Comunque, parlando della storia, avrete sicuramente notato che il tutto si svolge molto velocemente. Ebbene, quest’effetto è puramente voluto. XD Infatti, se ascoltate la canzone, noterete che ha un ritmo molto veloce, per questo ho deciso che anche la narrazione doveva essere veloce, no?

L'ordine delle battute, delle apparizioni e di tutto è esattamente quello della canzone -ovvero, ho fatto un lavoraccio per seguire tutte le "Battute" di ogni pg-. Provate ad ascoltare la song e a confrontare con la os: è tutto il ordine, perfettamente coordinato pg-parte di canzone. Nel momento in cui X canta, X compare nella os, non so se mi sono piegata bene XD Ho seguito il testo/le "Battute" per ogni singola parte di narrazione. Alcune frasi, poi, sono proprio versi della canzone.

Ed è stato un parto, credetemi. XD

Ah, è possibile che sia un po’ OOC.  Questo perché non avevo mai scritto sugli Utaite, tantomeno una song-fic. Mi devo ancora abituare ai loro caratteri, per cui scusatemi in anticipo.

Scusate anche eventali errori e roba varia.

Poi, poi… Insomma, ditemi che ne pensate. Ditemi se vi è piaciuta, se è OOC e se la song vi piace.

Spero che anche altri seguiranno il mio esempio e che scriverete ff sugli Utaite.

E con questo, vi saluto.

Chu!

Ibby