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Autore: Crazymoonlight    23/07/2013    0 recensioni
Spin-off che si ambienta all'interno della decima puntata, ossia dopo il combattimento di Kirito contro Heathcliff e la sua entrata nella gilda dei Cavalieri del Patto di Sangue.
Dal Prologo:
" -Oggi ho qualcosa di diverso da assegnarti- annunciò con aria solenne.
Kirito si fermò per osservarlo rassegnato e sospirò profondamente.
-A caccia! La dispensa sta per diventare vuota e abbiamo bisogno di molte provviste per poter sfamare tutti! Sai, i nostri cuochi sono molto insoddisfatti degli ingredienti che riforniamo loro, quindi sarebbe meglio se trovassi qualcosa di prelibato, uh uh?- "
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuna Yuuki, Kazuto Kirigaya, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A caccia di… imprevisti.
4. La sagra del Mese del Frassino.


 

 



 

Le giornate iniziarono a scorrere più lentamente del previsto, in assenza di qualsivoglia attività interessante o, perlomeno, produttiva.
Kirito ed Asuna era stati quasi completamente esclusi dalla loro vita nella gilda: il fatto che non fosse ancora stata trovata la spia rendeva il tutto più stressante, come se questa fosse troppo astuta e ben infiltrata per farsi scoprire così velocemente.

Asuna, in qualità di vice-comandante dei Cavalieri del Patto di Sangue, ogni tanto doveva pur far vedere la propria faccia a Grandum, per organizzare le spedizioni per trovare la stanza del boss ed escogitare un piano; Kirito, invece, aveva avuto la fortuna di non doversi presentare più di tanto e ritrovarsi davanti la grossa faccia sorridente di Godfree, pronto nonostante tutto ad assegnargli qualche commissione: secondo Heathcliff,  essendo lui una “recluta”, non doveva allontanarsi troppo dagli altri membri della gilda, poiché “troppo inesperto nei duelli”. A quelle parole il ragazzo non aveva ribattuto, soprattutto vedendo il sorriso di scherno del suo ufficiale, ma aveva subito approfittato dell’occasione.

In quel modo, sia lui che Asuna potevano passare molto più tempo per i fatti loro senza dover vivere necessariamente a contatto con altre persone, proprio come avevano sperato da quando avevano iniziato a legare di più.
Ciononostante, iniziava a temere di perdere la propria abilità con la spada senza far niente e quelle giornate di calma statica lo rendevano più nervoso; per questo, spesso e volentieri, lo si poteva vedere allenarsi da solo nel retro casa di Asuna per sviluppare nuove tecniche.

E in quel noioso frangente, settembre passò e divenne ottobre o, come veniva chiamato lì, il Mese del Frassino.

Kirito aveva sentito già altri mesi prendere il nome di piante specifiche: il Mese dell’Agrifoglio, quello del Cipresso… e capitava spesso di vedere gli abitanti di un piano decidere di organizzare una sorta di festa che durava quasi tutto il mese approfittandone per guadagnare più denaro con la propria merce, duellare e guardare un combattimento o divertirsi tra i vari spettacoli che venivano allestiti nelle piazze principali.

In quel periodo toccava alla città di Lindas e tutti i player sfruttavano l’occasione per poter restare incantati da quel luogo così tranquillo, prendersi una pausa da tutti i problemi del gioco e rincontrare vecchi conoscenti.

 

°          °          °

 

<< Umph, che fatica! >>

Lisbeth stava sollevando degli scatoloni carichi di merce aiutata da Asuna, che sembrava molto meno stanca nel disporre la merce sullo stand dell’amica.

<< Kirito-kun! Cosa aspetti? Aiutaci anche tu! >>

Il ragazzo in questione, che fino a quel momento se ne era stato in disparte a bere una bibita fredda all’ombra, al richiamo si destò violentemente, come se fosse stato interrotto mentre faceva qualcosa di importante.

Certo che fissare le due ragazze mentre si piegavano mostrando il loro lato posteriore avrebbe distratto chiunque, ma Kirito era troppo riservato e timido per concentrarsi su certe cose, quindi ben presto il suo sguardo era diventato assente poiché perso nei propri pensieri.
La sua fortuna fu davvero che le due non si fossero accorte della traiettoria del suo sguardo, troppo occupate a prepararsi tutto per quella sera, altrimenti sarebbe stato troppo imbarazzante giustificarsi.
Fatto sta che Kirito corse velocemente a dar loro una mano, cercando di non farsi vedere in faccia quando si accorse di quel che stava facendo fino a poco prima.

<< Certo, arrivo >>

Persero molto tempo ad aprire scatoloni, scegliere quale merce esporre e dove metterla e a risigillare con cura i contenitori per riposizionarli in luoghi specifici dietro il grande bancone a seconda della grandezza, del prezzo, del metallo utilizzato, ecc…
Sembrava quasi che Lisbeth si fosse portata appresso tutte le armi che aveva in negozio, anzi, Kirito non era neanche tanto sicuro di aver davvero visto così tanta roba prima.

<< Mi sono data da fare nelle ultime settimane e ho cercato di realizzare quanto più materiale possibile. Spade, pugnali, asce… Persino archi, anche se non sono molto utilizzati in questo gioco >> disse la sopraccitata mentre si asciugava la fronte ed osservava soddisfatto il risultato del suo lavoro: ora si trovavano sotto un grande gazebo bianco occupato principalmente da un grosso tavolo con le armi migliori appoggiate sopra, un bancone con una cassa e varie teche di vetro anch’esse con delle armi.
Gli scatoloni non erano visibili ai clienti e sullo sfondo, si poteva vedere l’enorme calesse che serviva a riportare tutto di nuovo al proprio negozio.

Kirito osservava distrattamente i prezzi ben sapendo che non avrebbe mai cambiato le due spade che aveva per quanto quelle esposte fossero eccezionali. Ora entrambe si trovavano nascoste dietro al bancone di Lisbeth in compagnia di quella di Asuna: era meglio non farsi riconoscere e camminare tra la gente come se fossero dei semplici player che volevano svagarsi un po’; Kirito però aveva voluto portarla lo stesso perché non si sentiva completamente al sicuro senza e avrebbe potuto recuperarle velocemente in caso di emergenza.

Si concentrò piuttosto sull’immenso frassino che attirava l’attenzione di tutte le persone che camminavano serene per il viale. Si trovava nel centro di una piazza circolare ed era circondato  da un piccolo canale con dell’acqua. Le radici erano numerose e sembravano scavare molto in profondità nel terreno, ma i rami parevano raggiungere con facilità la vetta del cielo.
Incuteva in qualche modo un senso di potere assoluto su tutta la terra alla quale apparteneva, come se ne fosse il padrone.
Tutti gli altri simili di Lindas erano molto più piccoli di quello e in qualche modo meno maestosi, notò. Intuì che quello doveva essere l’albero tanto festeggiato per la sagra, data la posizione e le varie decorazioni che era state allestite attorno. Col calare della sera, sarebbe stato illuminato dalle varie lanterne ai suoi piedi, creando un effetto spaventoso e stupefacente insieme.

<< E’ magnifico, non è vero, Kirito-kun? >>

Asuna gli si era avvicinata senza che lui se ne accorgesse e gli aveva messo una mano sulla spalla.
Si guardarono negli occhi mentre il sole iniziava a calare gettando riflessi ambrati tutto intorno.
A Kirito non interessava niente di quel frassino se nel frattempo Asuna gli era così vicina e lo guardava con quegli occhi che risaltavano e splendevano sotto la luce del sole morente.

<< Perfetto >> si fece sfuggire prima che potesse frenarsi.

Asuna non capì a chi si stesse riferendo veramente e sorrise soddisfatta della sua risposta inclinando appena il capo. Poi tornò a guardare lo spettacolo che le si parava avanti.

 

°          °          °


 
<< Sto solo dicendo che sai cucinare molto meglio >>

Kirito e Asuna avevano lasciato Lisbeth al suo lavoro e ora passeggiavano tra la folla assaporando un panino che erano riusciti a rimediare dopo una lunga fila a un chiosco fuori un ristorante della città.

<< Lo dici solo perché sono l’unica disposta a cucinare i tuoi strambi ingredienti >>

<< Come se non ti piacessero, sono comunque costretto a fartene mangiare la metà! >> ribattè il ragazzo staccando un altro generoso morso al sandwich. Asuna ridacchiò.

<< Davvero, non scherzo. Ho sempre detto che potresti lasciare tutto e aprire una locanda o cose così. Faresti un sacco di soldi >>

<< Non essere sciocco, Kirito-kun. >> Asuna sbuffò.

<< Sai benissimo che non ho intenzione di abbandonare definitivamente la prima linea. Non posso essere così egoista >> continuò.

Kirito non rispose, ma si limitò a fissarla intensamente con ammirazione.
Camminarono per qualche minuto, osservando le varie bancarelle e gli spettacoli, grandi o piccoli, ai bordi della strada. Vi era davvero di tutto: dagli incantatori di serpenti agli sputa fuoco o ancora a chi praticava mimo. Qua e là erano state organizzate anche piccole competizioni che richiamavano gran folla.
Kirito lanciò delle monete a una ragazzina che attirava l’attenzione ballando con il suo cagnolino e poi proseguì. Notò da lontano Klein che rideva e cantava insieme alla sua banda con dei grossi boccali di birra in mano.
Cercò di non farsi vedere e trascinò Asuna lontano, avanzando con fatica verso il centro del viale.

<< Certo che non si può davvero camminare con tutta questa gente >> borbottò.

<< Aspetta che inizino con la giostra in questi giorni e vedrai quanta altra ne arriverà >> ribattè Asuna guardandosi intorno divertita.

<< Che cosa!? Pensavo già che qui ci fosse l’intera popolazione di Aincrad al completo! >>

Asuna rise ancora.

<< Sei solo poco abituato a stare in mezzo alle persone, Kirito-kun. Non va bene, per uno della tua età >>

Kirito sospirò.
Stavano per sedersi su una panchina appena un po’ più isolata da tutta quella calca, quando furono distratti da una voce profonda che li chiamava.

<< Asuna-sama! Kirito-dono! >>

Un tizio davvero molto grosso si presentò davanti a loro facendo un profondo inchino a entrambi. Indossava le vesti della gilda, ma Kirito e Asuna si scambiarono ugualmente un’occhiata perplessa, non sapendo bene cosa fare.
Il tizio si rialzò, battè il braccio destro sul petto, all’altezza del cuore, e pronunciò con voce tonante:
<< Heathcliff vi attende. E’ qui in questo momento e ha delle cose urgenti da annunciarvi >>

Kirito guardò di nuovo Asuna con sguardo titubante, comunque sicuro che Heathcliff li avrebbe ricevuti il giorno seguente in qualche luogo meno esposto.
E invece il tizio fece loro un cenno del capo e iniziò a scortarli senza aspettare un loro consenso verso un arco della piazza che si affacciava proprio sul frassino principale.
Kirito vide, contro ogni sua previsione, Heathcliff che alzava un calice nella loro direzione accerchiato da altri pezzi grossi della gilda. Erano seduti su delle comode poltrone e indossavano tutti le divise e ciò aveva loro consentito di crearsi uno spazio meno affollato, come se le persone fossero state consce del fatto che quella non era gente con cui era facile scherzare.

Quando li raggiunsero, molti di loro non diedero neanche segno di averli visti, troppo intenti a godersi il vino o a sentire la melodia di un musicante che passava lì vicino. Anche Heathcliff aveva distolto lo sguardo e ora i suoi occhi erano concentrati sul fulcro di tutta quella festa.

<< Il frassino… >> annunciò rivolgendosi a loro, ma senza privarsi della visione di quell’albero imponente.

<< Una pianta interessante, dalle molte proprietà curative, simbolo di protezione contro gli spiriti malvagi. Non è scontato che ce ne si approfitti per organizzare una sagra in suo onore? >> si portò il calice alle labbra, mandando giu un piccolo sorso.
Kirito e Asuna si guardarono allibiti: li aveva mandati a chiamare per parlare di botanica?

<< Naturalmente >> continuò << vi sono parecchi miti che lo riguardano. Mai sentito parlare di Yggdrasil? >>

Al loro sguardo confuso si sentì in dovere di dare una spiegazione.

<< E’ un albero leggendario, dalle dimensioni enormi. Secondo il mito è un vero e proprio pilastro del mondo: le sue radici sprofondano negli inferi e le sue chiome possono superare il cielo, congiungendo la terra con altri nove mondi.
<<  A'saheimr, Alfheimr, Miðgarðr, Jötunheimr, Vanaheimr, Niflheimr, Múspellsheimr, Svartálfaheimr, Hel >> elencò.

<< Questo che abbiamo davanti non è sicuramente come l’originale Yggdrasil… Sarebbe stato ancora più complicato collegare Aincrad con altri mondi… Eppure la possibilità di crearne a proprio piacimento, come se tutti nascessero da un unico seme, deve far sentire davvero forte… >> aggiunse, questa volta sottovoce e più rivolto a se stesso.

Kirito e Asuna continuarono a non proferir parola. Poi parve che Heathcliff si fosse riscosso dalle proprie elucubrazioni e quindi assunse un tono decisamente più pratico ed autoritario.

<< Bene. Vi starete chiedendo come mai vi ho convocati >> posò il calice su un tavolino che aveva di fronte e appoggiò il mento su una mano.

<< Questa storia di un infiltrato nella gilda sta andando avanti da troppo tempo. E’ arrivato il momento di passare all’azione senza sprecare altri giorni con le mani in mano >>

Nel frattempo, una persona era salita su un palco di fronte al frassino, facendo avvicinare numerosi curiosi per attirare l’attenzione.
Ci fu un momento di silenzio in cui il presentatore si era schiarito la voce e ora anche Heathcliff stava ad ascoltare.

« So che un frassino s'erge
Yggdrasill lo chiamano,
alto tronco lambito
d'acqua bianca di argilla.
Di là vengono le rugiade
che piovono nelle valli.
Sempre s'erge verde
su Urðarbrunnr. »*


Molti iniziarono a battere le mani, aspettando il seguito di quella storia arcana.
Il frassino era scosso da un’ondata di vento e sembrava più maestoso e imponente che mai, illuminato dal basso e non lasciando vedere il cielo sopra di lui.
Heathcliff sorrise, poi si voltò verso i due ragazzi.

<< Attaccheremo domani >>




 




NdA: Oooook, vado a nascondermi per la vergogna... quasi tre settimane! Peto veniam, sono incredibilmente in ritardo!
Ma avevo i miei motivi, ve lo giuro. Sono stata stra impegnata e ogni volta che avevo del tempo libero non riuscivo a scrivere e mi toccava fare qualcos'altro. Poi appena arrivata l'ispirazione, Word non ne voleva sapere di aprirsi e Tinypic non mi caricava l'immagine. AHHHHH, stavo per impazzire.
Chiedo ancora scusa.
Per quanto riguarda il capitolo, probabilmente avrete notato certi nomi... Yggdrasil e Alfheimr vi dicono niente?
Bene, non mi sono inventata niente.
Il canto finale è preso da "Edda" di Snorri Sturluson e tutte le informazioni sul frassino provengono da Wikipedia.
Quando ho letto tutto sono rimasta davvero a occhi sgranati perchè non poteva essere una coincidenza! Insomma, sono stata veramente fortunata ad ambientare la storia durante il Mese del Frassino, ma non immaginavo fino a questo punto! Ebbene ne ho approfittato per far parlare Heathcliff riguardo il suo "Seed" collegandolo proprio con Yggdrasil, l'albero dei più mondi.
Questo dovrebbe essere il penultimo capitolo. Dico dovrebbe perchè ogni volta che scrivo trovo sempre qualcosa da aggiungere, quindi è difficile stabilire davvero una fine...
Ringrazio ancora chi ha letto la storia, recensito o l'ha messa tra le seguite o ricordate.
Vedrò di aggiornare in tempo, questa volta.
Alla prossima!


-CrazyMoonLight
  
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