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Autore: Finnick_    23/07/2013    1 recensioni
Io in realtà sono morta quel giorno, con te.
Sappi che io non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gwen | Coppie: Gwen/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Ha partecipato al contest “Shot a fiction” e si è qualificata 5°. Buona lettura!
 
Sai, Artù, la mattina mi sveglio e mi rendo conto che non ci sei. Non sei accanto a me.
Quando stendo la mia mano e sento le coperte fredde e intatte, mi rendo conto che il vuoto paradossalmente riempie la stanza ed io scompaio.
Ogni mattina è così.
Ogni mattina torno con la mente alle nostre notti d’amore, alle colazioni a letto; ai baci dati sotto il sole e gli abbracci stretti sotto la pioggia.
Non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”
Quando mi corico nel nostro letto, la sera, ti attendo e tu non arrivi.
E mi stupisco nel non vederti camminare sorridendo verso di me, anche dopo tutti questi anni.
Allora sfioro il letto con le dita, mi stringo nelle coperte e sento le rughe della mia pelle.
Non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”
Mi guardo allo specchio e mi rendo conto che le rughe sono il solco lasciato dal tempo; con tristezza realizzo che non saprò mai come sarebbe stato il tuo volto a questa età.
Poi mi sembra di scorgerti tremolante, riflesso nello specchio. Sei in piedi dietro di me e sorridi. Sei ancora così giovane e bello.
Troppo giovane per morire.
I tuoi occhi mi fissano come la prima volta che mi baciasti. Allungo la mano verso lo specchio, come per afferrarti e tu ti dissolvi, mentre le mie dita toccano incerte la superficie.
Non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”
Sono così stanca, sai Artù? Tanto stanca che adesso non riesco a capire cosa sia meglio per Camelot.
Tu lo sapresti, anche se oppresso dalla vecchiaia. Tu sapresti cosa fare, lo so.
Osservo il popolo: la gente vive, passeggia per il mercato e si occupa delle faccende quotidiane. Non immagina la vita di questo palazzo, non sa che la loro regina sta morendo. Non ci sono eredi al trono ed io sono vecchia, ormai. Merlino dice che sarai di nuovo re ed io gli credo. Ho fiducia in lui, come credo in te. Tornerai, anche se io non ci sarò più. Ah, quanto sono stanca stasera…
Non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”
Morgana è morta.
Ogni tanto me lo ripeto, sperando che questo mi sia di conforto.
Ma che conforto può darmi una pace comprata al prezzo del sangue delle persone che ho amato?
Morgana era mia amica, prima che si lasciasse vincere dall’odio, e tu eri mio marito.
Non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”
Mi stendo di nuovo nel letto e tendo la mano accanto a me, dove dormivi tu. Mi aspetto il freddo della morte, invece sento caldo. Le coperte sono calde. Socchiudo gli occhi e qualcuno prende la mia mano…
Stringo l’altra mano, forte e vigorosa. La mia pelle vizza contrasta con la gentilezza della pelle giovane che mi tiene le dita fra le sue. Apro gli occhi: tu sei qui a guardarmi. Sorridi ancora e mi tieni stretta. Ho paura, Artù, la morte mi ha sempre fatto paura.
Non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”
Mi accarezzi i capelli grigi e li scosti dal mio volto, come facevi sempre. Asciughi la lacrima che scende ribelle e mi culli con sussurri di dolci promesse. Affogo l’ansia nei tuoi occhi, respiro piano e sento il tuo respiro sulla mia mano. Non ho più paura, perché adesso sto venendo da te.
I problemi mi sembrano così lontani, le voci delle guardie che cambiano il turno sono così tremolanti. Vorrei salutare Merlino un’ultima volta, ma sono convinta che capirà.
Io in realtà sono morta quel giorno, con te.
Sappi che io non ho mai smesso di sussurrarti: “ti amo”.
 
 
 
  
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