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Autore: Luly_5    23/07/2013    0 recensioni
"So cosa pensi"
Disse Tate, il ragazzo che era svanito nel nulla.
" Come ha fatto a sparire?Mi avrà detto una bugia? Ma sinceramente non so cosa sono, so che mi chiamo Tate e che ho vissuto in quella casa e sei la prima persona che mi vede" Continuò
" Mi puoi aiutare?"
" A Fare?"
" A scoprire cosa sono e perché "
" Ok so da dove iniziare"
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo dei raggi di sole in faccia così mi svegliai, mi alzai dal letto e accostai le tende della finestra e mi sdraiai sul letto cercando di dormire,ma niente. Andai in bagno e mi lavai i denti poi andai nella mia stanza a sistemare il letto e mi accorsi che aveva delle macchie di sangue.Andai in bagno e mi sedetti sul water e guardai se avevo il ciclo ma niente. Così pensai che erano delle macchie di colore che non aveva pulito bene Clara, la signora che avevano assunto i miei per la casa. Quindi andai nella mia stanza per sistemare il letto.Guardai le travi di legno che rivestivano il suolo del corridoio e vidi delle orme di sangue che si dirigevano verso il bagno. Mi alzai i piedi prima il sinistro che aveva delle macchie di sangue e poi il destro che aveva una cicatrice lunga con del sangue che colava per tutto il piede. Vidi mia madre che era vicino davanti la mia porta e poi girarsi verso di me. 

< Caroline... Cosa sono quelle orme di sangue?>

< Credo che mi si è riaperta la cicatrice che ho sul piede>

< Clara!>

E venne immediatamente dalla sua camera infondo il corridoio.

< Si padrona>

< Potresti curare la cicatrice di Caroline>

< Certo signora>

< Grazie >

 

In camera mia

 

< Grazie Clara >

< Prego signorina >

E uscì dalla mia camera con il rotolo di bende e il disinfettante.Mi sdraiai sul letto. Mi ricordai di come mi ero fatta quella cicatrice. 

< Avevi 4 anni quando ti sei fatta quel taglio sul piede, eri da nonna Erin e tu sei salita su uno scoglio tagliente e così ti sei fatta quel taglio ora una cicatrice rossastra> mi diceva mamma ogni volta che glielo chiedevo. Mi alzai dal letto e mi vestii. Presi il cellulare e andai nel corridoio e vidi Clara che puliva il pavimento sporco dalle mie orme di sangue. Scesi le scale in colpa di aver dato un altro lavoro alla povera Clara. Presi il latte dal frigorifero e lo versai nella mia tazza poi una ciotola con dei biscotti al cioccolato e li mangiai sorseggiando il latte nella tazza.

< Caroline sei pronta?> mi urlò mamma

< Aspetta vado a prendere la valigia>

Misi la tazza nel lavello e andai nella mia stanza a prendere la valigia 

vicino alla porta, salii alcuni scalini e mi ritrovai davanti a Clara che la 

portava.

< Grazie Clara>

< Prego >

 

In macchina

 

E la macchina si avviò verso l'autostrada per Edmonton. Accesi il cellulare e mi misi le cuffie. Misi i Radiohead e mi addormentai tra le note di No Surprises.

 

< Caroline svegliati>

Aprii gli occhi assonnata e vidi mia madre che aveva in mano un hamburger e un paio di patatine fritte. 

< Grazie >

Uscii dalla macchina, misi le cuffie intorno al collo e mi sedetti su una panchina vicino la macchina. Mi guardai intorno eravamo in un autogrill vidi delle coppie di fidanzati baciarsi e mi venne voglia di vomitare e poi pensai che non avevo avuto nessun ragazzo perché pensavano che ero strana mi chiamavano " Sposa Cadavere " o " Mortisia"  per la mia carnagione pallida. 

< Mangiato ? Tieni l'acqua e poi ritorna in macchina così andiamo dal 

acquirente >

Annuii poi bevvi un po' d'acqua e andai in macchina e chiusi la portiera. Mi rimisi le cuffie e guardai le macchine sfrecciare via dalla nostra e misi Shine on your crazy diamond dei Pink Floyd. Vidi gli alberi sfrecciare via dal finestrino poi vidi un viso familiare in una macchina vicino la mia chiusi gli occhi e cercai di vederlo meglio, ma pareva scomparsa quindi appoggiai la testa vicino al finestrino e chiusi gli occhi cercando in vano di addormentarmi. 

 

< Salve signor Jackson, lei deve essere la signora Jackson giusto?>

< Si lieta di conoscerla>

Aprii gli occhi di colpo e guardai il finestrino vidi mia madre e mio padre entrare in una casa vicino l'auto. Uscii dalla macchina e raggiunsi i miei.

< Allora alla vostra destra si trova il salotto mentre alla vostra sinistra si trova la cucina >

Poco vicino alla porta del salotto c'erano delle scale che portavano al piano di sopra. Ci salii. C'era un lungo corridoio con circa 5-6 porte aprii la prima. Era un normalissimo bagno con la doccia. La richiusi e guardai un po' le altre. L'ultima aveva delle strane macchie rosso scuro nelle pareti. Scesi le scale e cercai di trovare i miei. 

<.....qui c'è una cantina per gli uragani o per le scorte di cibo...>

La voce proveniva dal salotto. Vidi mia madre e i signori Jackson entrare in una botola. Ci entrai pure io. Era buia e umida. Si accesero le luci. Era un po' inquietante.

< Possiamo vedere le camere di sopra> disse il signor Jackson

< Certo>

E così uscirono dalla cantina. Io rimasi ancora per un po' li dentro. Anche se l'aspetto non era tra i migliori pensavo che era interessante. Sentii degli strani sussurri e quindi mi guardai intorno,ma niente. Sentii dei rumori e mi impaurì poi vidi che era solo un topo.

< Caroline vieni?>

< Si vengo > 

Salii degli scalini e uscii dalla botola e uscii da quella casa.

< ...forse la prendiamo,ma non sappiamo ancora se ci piace >

< Non vi preoccupate sicuramente ci chiamerete quando ne sarete certi...avete già il nostro numero>

< Si grazie >

I signori Jackson entrarono nella loro macchina e ci salutarono con la mano.Noi li ricambiammo ed entrammo in macchina.

< Se questa casa avesse una storia meno terribile certo avrebbero detto di si> disse mamma

< Perché cos'è successo in quella casa?>

< Be' ci è vissuta una famiglia strana. La madre era metà pazza infatti ora è in un manicomio...>

< Il figlio non ne era meno... Si è fucilato nella sua camera quando la sorella come la madre è andata in manicomio>

Dopo queste parole mio padre avviò la macchina e andò verso Edmonton. Guardai la macchina e vidi un ragazzo accanto la casa alto magro e con i capelli castani sembrava insanguinato e sembrava che mi salutasse. Non ci feci tanto caso e mi rimisi le cuffie riguardai la casa ma lui non c'era. 

 
  
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