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Autore: Cla_blueB    23/07/2013    0 recensioni
E se per una volta Elisa avesse proprio voglia di rischiare tutto?
i one direction non esistono, e Harry Styles, Niall Horan e Zayn Malik e gli altri sono semplici ragazzi, ma davvero o è solo un'impressione?
Anche nelle vite più noiose spesso si annidano segreti, rancori passati e a volte, la magia. Perchè in fondo, non esiste nessun buono e nessun cattivo nel mondo, siamo tutti vittime
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non sono una fan sviscerata dei one direction ma non so perchè questa storia calza a pennello con loro, spero vi piaccia. xx
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18


Berwick era sempre stato un paesino che o amavi o odiavi con tutto il cuore.

Elisa sinceramente non lo aveva mai odiato.

Le piaceva la sua natura incontaminata, i boschi rigogliosi, gli immensi prati verdi, il cielo stra stellato, il fiume, il mare, tutte quelle piccole casette colorate e quei negozietti a torre.

Lo aveva sempre trovato molto suggestivo e caratteristico.

Persino fuori dalla civiltà, a volte. Come se fosse rimasto fermo al 20° secolo.

Ma se c'era un difetto che aveva sempre trovato in Berwick, era quello di essere estremamente noioso.

Sempre le stesse persone, sempre gli stessi posti e le stesse cose da fare.

Quando si sentiva particolarmente oppressa da quel paesino, Elisa si rifugiava nella natura. Nei boschi e nelle radure vicino al fiume.

Tutto quel verde, così simile ai suoi occhi, la faceva sentire a casa. La sua vera casa erano i boschi della Scozia.

La natura non era mai noiosa, anzi, c'era sempre un nuovo rumore d'ascoltare: il canto delle cicale, l'acqua che scorreva in lontananza, il vento tra le fronde degli alberi. Un nuovo colore da vedere, i fiori primaverili, gli animali che si mimetizzavano nel bosco e un nuovo particolare da scoprire.

Amava camminare nell'erba alta, accarezzandone delicatamente i fili con le mani.

E persino ora, che Berwick si era dimostrato il suo piccolo inferno personale, una fitta ragnatela di segreti e magia, Elisa sentiva di poter contare ancora sulla natura.


Seduta contro un albero, sovrappensiero, si rigirava tra le mani quel piccolo anello.

Anello rimasto per anni sotterrato sotto un mucchio di oggetti vecchi, nella soffitta di casa di sua nonna. Ignorato da tutti e tutte. Privo di attenzioni.

E ora quell'anello stava scatenando l'inferno. Tutto di un tratto.

Il destino può scagliarsi sopra di noi in ogni momento, pensò Elisa.

Era passato appena qualche giorno da quella notte terribile e lei portava ancora i segni delle botte e del dolore. I lividi e i graffi su tutto il corpo.

Ma nulla la feriva e la torturava come l'immagine di suo fratello con quell'espressione animalesca e cattiva sul viso.

Per anni aveva immaginato suo fratello, lontano, finalmente felice e soddisfatto della sua vita.

Non si sarebbe mai immaginata di rivederlo così, non in quelle circostanze almeno.

Avrebbe dato di tutto, per tornare anche solo a un mese prima. Quando ancora era ignara di tutto. Della sua vera identità.

Ma qual'era la sua vera identità poi? Era davvero come diceva Louis, una strega?

Non ci poteva credere. Non ci voleva credere.

Chissà quel' era poi il potere di quell'anello.

Louis aveva detto che le sue due pietre controllavano l'aria e il fuoco. O almeno così aveva capito. Il suo anello cosa controllava? Qual'era il suo elemento?

L'acqua? O forse la terra? E la quarta pietra dov'era?

Perchè nessuno le aveva mai rivelato quelle cose prima?

Da chi la doveva proteggere suo fratello?

Cosa avrebbe dovuto fare adesso?


Troppe domande affollavano la sua mente, tutte prive di una risposta.

Elisa chiuse gli occhi, cercando un po' di pace interiore.

Appoggiò la nuca contro la corteccia ruvida del secolare albero sotto il quale era seduta.

Scappare non sarebbe stata una soluzione, lo sapeva, allora perchè lo desiderava tanto? Capì perché suo fratello l'avesse lasciata, sei anni prima, dopo aver scoperto la verità.

Probabilmente anche lei l'avrebbe fatto. Ma adesso lei era incastrata lì.

Costretta a giocare un gioco di cui non conosceva le regole e neppure i giocatori.

Avrebbe avuto bisogno di risposte, e di un aiuto. Odiava ammetterlo, ma non ce l'avrebbe mai fatta da sola. Ma aveva già fatto soffrire così tanto Giselle e Harry.

Per questo era sparita dalla circolazione in quei due giorni, ritirandosi nella natura. Doveva proteggerli. Quello era un gioco che richiedeva un giocatore singolo.

Era sola. Di nuovo. Su chi avrebbe contato ora?

Aveva solo se stessa. E il suo anello.


Elisa aprì la porta di casa. Già aperta.

Uff! Succedeva troppo spesso ultimamente. Il momento di solitudine non era durato poi così tanto, eh.

Dove cazzo sei stata!?!?” esclamò una voce acuta, mentre una chioma bionda le si fiondava addosso.

In giro Gi...” disse lei, ignorandola e andando dritta in cucina.

Per due giorni, senza cellulare e nulla? Hai idea dei rischi che corri?... Elisa!” disse disperata la sua amica seguendola come un cagnolino.

Ci hai fatto morire di infarto” aggiunse portandosi una mano al petto.

Elisa bevve un po' d'acqua e andò nel salotto. La cosa non la toccava minimamente. Poteva preoccuparsi quanto voleva, lei non avrebbe smesso di uscire di casa comunque.

Harry era in salotto, appoggiato alla finestra con un' aria afflitta.

Rimprovero misto a preoccupazione e angoscia. Li aveva fatti preoccupare così tanto?? Elisa sbuffò, lasciandosi cadere su una sedia, accendendosi una sigaretta.

Erano entrambi in piedi di fronte a lei, con aria severa.

Sembravano due genitori che mettono in punizione la figlia. Se non fosse stata così stanca l'avrebbe trovata una cosa comica.

Stava per ribattere con qualcosa di acido, quando sentì il rumore di uno scarico.

Aggrottò le sopracciglia: chi altro c'era in casa oltre a Giselle e Harry?

Ma, prima che potesse chiederlo, una testa bionda palesemente tinta spuntò dalla porta.

Niall?

Niall.

Niall era proprio come un fungo: spuntava sempre quando meno te lo aspettavi. Guardò con aria interrogativa Giselle.

Te l'ho detto El, ora lui è con noi” disse l'amica, stringendosi nelle spalle con aria innocente. Elisa non capiva il perché di un così repentino cambio di prospettiva...

Niall era in piedi sulla porta, sembrava si preparasse ad un verdetto.

Posso parlarti un secondo Gi?” chiese Elisa, facendo saettare gli occhi da Niall alla amica.

C-certo” disse Giselle seguendola al piano di sopra.


Harry e Niall erano vicini, seduti sul divano, davanti alla televisione sincronizzata su una qualche partita di calcio importante. Ma nessuno dei due prestava la minima attenzione al gioco. Si stavano studiando a vicenda con la coda dell'occhio.

'Chissà cosa ci aveva trovato Elisa in lui..' si chiese Harry scettico.

Niall invece pensava a trovare un modo per fargli capire di non essere una minaccia per la sua relazione con Elisa. Era inutile che si preoccupasse tanto di lui. Ora la sua testa era concentrata su qualcos'altro, mettiamola così.


Non mi fido di lui!” esclamò Elisa passeggiando nervosamente per la stanza.

Elisa calmati, davvero, lui è con noi... Lui.. non è come Zayn, davvero credimi”

Giselle non sapeva proprio come farle capire che Niall era buono.

Non le avrebbe mai fatto del male. Non più.

Elisa sbuffò, scuotendo la testa.

Avrebbe continuato a non fidarsi, non le interessava il parere di Giselle, lei era troppo buona con le persone. Ingenua spesso.


Bene allora. Ci sono parecchie cose da dire. Quindi zitti e ascoltate” disse Elisa camminando davanti ai tre, tutti seduti composti sul divano, uno di fianco all'altro.

Elisa sorrise sommessamente: sembravano dei bravi scolari e lei la maestra cattiva.

Allora partiamo dal fatto che, dopo che tu e il biondino siete andati a cercare aiuto...” iniziò Elisa, indicando Giselle e il ragazzo al suo fianco.

Non aveva la minima intenzione di rivolgere la parola a Niall, anche se Giselle si fidava di lui, Elisa proprio non ci riusciva.

...Io sono rimasta giù con Zayn” continuò concentrata, pensando a come poter andare avanti.

Harry si irrigidì a sentire quel nome e strinse i pugni.

Un giorno quello Zayn l' avrebbe pagata cara, per cosa aveva fatto a Elisa. Elisa ignorò l'espressione sul viso del suo ragazzo ed andò avanti nel racconto, camminando avanti e indietro.

E a un certo punto è arrivato Louis..” disse ancora vaga.

Louis?” urlò Giselle, tirando un acuto che faceva un baffo agli ultrasuoni dei pipistrelli.

Louis come tuo fratello...” commentò sorpreso Harry, aggrottando le sopracciglia.

Louis è mio fratello, Harry” dirlo ad alta voce così, non aveva senso.

Che intendi?” chiese Giselle senza capire. “Quale fratello??”

Quanti fratelli ho Gi? Louis è l'unico. Ed è il capo di Zayn”

Cosa? Louis è.. tuo fratello?” esclamò Niall strabuzzando gli occhi.

Colpo di scena. Sembrava beautiful tutta 'sta storia. Pensò il biondo.

Esatto Sherlok” disse Elisa acida.

Perchè non la lasciavano andare avanti?

Aspetta, frena...” disse Giselle scuotendo la testa, confusa. “Fammi capire bene.. tuo fratello, che non vedi da sei anni” precisò “è il capo di Zayn e vuole l'anello di vostra madre? Perchè?! Non ha senso!!” esclamò levando le mani in alto.

Se mi lasciate finire magari...” commentò acida.

Scusa se ti interrompo ancora eh, ma Louis non era andato da tuo padre?” chiese Harry, anche lui a dir poco scioccato.

Elisa sbuffò.

Si. Ma adesso se mi lasciate parlare, magari vi spiego meglio. Graaaazie!” esclamò esasperata. “Allora.. mio fratello ha detto una cosa un tantino scioccante. Ma promettetemi di non ridere” li supplicò.

Perché dovremmo ridere?” disse Giselle, che stava capendo sempre meno.

Bè... forse perché Louis ha detto che... io e lui... e la nostra famiglia a quanto pare, siamo come dire...” non sapeva proprio come dirlo.

Si sarebbe sentita troppo stupida a pronunciare quella parola ad alta voce.

Dei maghi” disse al posto suo Niall.

Tutti lo fissarono per un paio di secondi, prima che Harry scoppiasse a ridere in modo fastidioso.

Maghi?? in che senso!?” chiese divertito.

Elisa aveva proprio sperato di non vedere quel tipo di reazione.

Nel senso che Louis... voi non lo avete visto cosa fa. Davvero. Non potete capire.. lui.. accende il fuoco senza usare nulla, e scatena tempeste come niente fosse; e se ti fissa negli occhi... ti si ghiaccia il sangue nelle vene.” disse Niall guardandoli serio, rabbrividendo al ricordo.

E vi posso assicurare che fa letteralmente cagare sotto dalla paura” aggiunse poi per sottolineare il concetto, visto che lo osservavano come se fosse stato un pazzo, appena uscito dall'ospedale psichiatrico.

Elisa si chiese quanto dovesse essere stato scocciante per Niall e Zayn vedere i poteri di Louis quando era arrabbiato.

Giselle e Harry avevano un'espressione a dir poco sconcertata.

Elisa li fissava di sottecchi, sperando che capissero la situazione.

Ringraziò mentalmente Niall per aver detto al posto suo tutte quelle cose, che per lei ancora non avevano un senso.

E' vero?” chiese Harry guardando Elisa, che a testa bassa si limitò ad annuire.

Si Harry, so che è incredibile, fidati, ancora stento a crederci io, ma Louis, è davvero un mago” disse con voce flebile.

Questo fa di te una strega?” chiese Giselle, stranamente tranquilla;

era arrivata a quella conclusione subito, ed era il punto cruciale della questione.

Quella storia aveva un ché di assurdo, ma Elisa e Niall non le avrebbero mai raccontato bugie, pensò Giselle.

Quindi gli credeva. Solo diciamo che, bé, era assurdo!!

Streghe e maghi.

Elisa annuì a testa bassa.

Louis ha detto così. Ha detto che la magia scorre nelle vene della nostra famiglia da secoli.”

E cosa c'entra l'anello?” chiese dubbioso Harry.

C'entra che, un tempo; e sto parlando di migliaia di anni fa; c'era una sola pietra magica, che conteneva tutto il potere. E poi questa pietra fu distrutta, e si salvarono solo frammenti. Come l'anello. Quattro frammenti per la precisione. Come i quattro elementi. Ogni pietra ne controlla uno. Louis indossa quelle dell'aria e del fuoco. Ma le vuole tutte per essere il mago più potente su questa terra.”

Non era stata Elisa a parlare ma Niall, che si massaggiava nervoso il palmo della mano.

'Quindi anche lui conosce la leggenda' pensò sollevata Elisa.

Non so quale potere abbia questo anello, lo possiamo scoprire, oppure possiamo chiederlo all'unica persona viva, oltre a Louis, che sa la verità” disse Elisa guardandoli uno ad uno negl' occhi.

Cioè chi?” chiese Giselle ancora una volta dopo aver perso il filo del discorso.

Mia nonna” disse Elisa decisa.



La signora Van Helsing era seduta sulla panchina nel giardino della casa di risposo Saint John e sfogliava un vecchio libro. Qualcosa la interruppe dalla sua lettura.

Nonna!” alzò gli occhi stanchi, sfilandosi gli occhiali dalla punta del naso, e incontrò lo sguardo della sua amata nipote.

Elisa...” mormorò sorpresa.

Quello non era l'orario delle visite, lo sapeva bene, ma lei aveva bisogno di parlare con la nonna. Urgentemente.

Nonna, conosci Giselle e Harry” disse frettolosamente, indicando ai propri lati.

Salve signora” disse Giselle con un gesto del capo, Harry fece lo stesso. La nonna gli rispose con un sorriso.

Lui è Niall invece” disse Elisa indicando il biondo alla destra di Giselle.

Salve ragazzi; Niall è un piacere.” disse la nonna con voce dolce.

Aveva capito benissimo cosa volesse Elisa.

Cosa avesse di così urgente da dirle per venire lì a quell'ora e senza preavviso.

Era chiaro.

Aveva scoperto la verità.

Tu sai perché sono qui nonna.” disse Elisa breve e concisa, guardando la fragile nonnina seduta sulla panchina di legno.

La nonna strinse nella mano il bastone che usava come appoggio.

'molto bene' pensò 'è giunto il momento'

Credo sia meglio camminare” disse alzandosi a fatica e incamminandosi sul sentierino che circondava l'edificio bianco. Elisa e gli altri la seguirono senza dire una parola.

Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato..” mormorò la nonna, quando si ritrovò la nipote al suo fianco, mentre fissava le nuvole.

Ma non era dispiaciuta o preoccupata mentre lo diceva, era una pura constatazione.

'Ma come l'aveva scoperto?' Si chiese.

E' stato Louis a dirmi tutto” disse Elisa, come se le avesse letto nel pensiero.

Louis?” chiese la nonna, leggermente sorpresa.

Si mio fratello, è tornato nonna, e vuole l'anello.”

Oh e tu sai perché lo vuole?” chiese la nonna ammirando il prato verde di fianco a loro.

Non era affatto allarmata mentre parlava, sembrava tranquilla... come se stessero discutendo del tempo.

Per una che non ne aveva mai fatto parola in vent'anni, era abbastanza rilassata sull'argomento.

Si nonna ho solo bisogno di sapere se quello che dice è vero.” insistette Elisa forzando la voce, cercando di stare calma quando avrebbe voluto prendere qualcosa è spaccarlo in mille pezzi.

La nonna e la sua tranquillità la stavano snervando.

Si, cara Elisa, sei una strega e quello che porti al dito è una pietra millenaria forgiata dai primi uomini che abitarono queste terre.”

Perchè aveva la voce di una che aveva appena ordinato una tazza di thè?????

Elisa non sapeva che dire, così come Harry, Niall e Giselle al suo fianco.

Erano senza parole, ascoltavano rapiti le parole della nonna senza osare nemmeno respirare.

La nonna di Elisa non aveva mai sofferto di elzheimer o demenza senile, mai.

Quella donna era più sveglia di metà dei loro coetanei.

Ma tutti e quattro, in quel momento, sperarono avesse iniziato a soffrirne proprio cinque minuti prima: perché credere a quelle parole, era la cosa più difficile che avessero mai fatto nella loro vita.

Una vita passata a credere che la magia, e quelle cose lì, non esistessero; e poi arrivava un giorno, a caso, e tutto il mondo di bugie e false apparenze in cui credevano ed erano cresciuti, gli era precipitato addosso.

Perché non me l'hai mai detto, in tutto questo tempo?” chiese Elisa, più che risentita ancora scioccata.

Ma comunque sua nonna, la persona che amava di più al mondo, le aveva mentito per anni e anni. Ma lo aveva davvero fatto per il suo bene?

Dicevano tutti così.. ma era una bugia o la verità? Da cosa la stavano realmente proteggendo?

Tanti anni fa quando ero giovane io, la magia era ancora ben radicata in queste terre Elisa, ma i tempi cambiavano e cose terribili accaddero a coloro che la praticavano; crebbi in un mondo che sembra così vicino nei libri di storia, ma era un qualcosa che tu non puoi neanche immaginare. Fu in inferno un'estate, ci fu un massacro. In pochi sopravvivemmo. La storia ricorda di una bomba tedesca, la verità è un'altra purtroppo.”

La voce della nonna era lontana, distante, come se fosse tornata indietro nel tempo insieme alla sua storia.

Lasciai la mia terra e la mia famiglia da bambina, e crebbi con la sete di vendetta, ma poi, un giorno, incontrai tuo nonno e lui non sapeva nulla di me, delle mie origini e dei miei poteri, e decisi di non rivelargli nulla e mi convinsi che la magia fosse solo un male. Anni dopo diedi alla luce tua madre, e mi ripromisi che, per il suo bene avrei tenuto lontana anche lei da quel mondo pericoloso. Lei era così fragile e dolce sin da bambina... andava protetta Elisa; lei era troppo innocente.”

La nonna parlava come si dovesse giustificare di qualche grave colpa, persino nei suoi occhi turchesi si leggeva che, dietro alle parole dolci, si nascondeva un mondo fatto di sensi di colpa e passati rimpianti.

Ma poi nacque tua zia, Morgana...” la voce della nonna tremò e la sentì trattenere le lacrime. Era arrivata al punto cruciale della storia. Il tassello mancante. Morgana.

La madre e la nonna non le avevano quasi mai parlato di sua zia.

Sapeva solo che avevano litigato anni prima e che non si vedevano da vent'anni e questo era tutto.

Era uno dei tanti segreti di famiglia, il perché della lite. Era un tabù in casa loro.

Ma non capiva cosa centrasse adesso la zia Morgana in questa storia.

La nonna prese un bel respiro e cercò di calmare il tremore delle sue mani, prima di continuare con il racconto. Le faceva incredibilmente male ricordare tutte quelle cose.Tutti quei terribili errori che aveva commesso. Quelle cose che per anni aveva fatto di tutto per dimenticare.

Tua zia Morgana era così diversa, Elisa.. lei era.. potente. Lo sentì dal primo momento in cui la diedi alla luce. Era forte come la roccia. E al contrario di tua madre, lei percepì la magia sin da piccola. Aveva delle capacità strabilianti, io... io non potevo credere ai miei occhi. Ed erano così diverse tua madre e lei. Erano come il sole e la luna. Ma Morgana presto volle sapere, e io non volevo parlare, volevo proteggerla. Per questo si arrabbiò con me e scappò di casa... a soli sedici anni.”

La voce della nonna fu rotta dal pianto. Elisa posò la sua mano sopra quella della nonna, cercando di calmarla. La nonna le sorrise riconoscente.

Giselle appena qualche passo indietro si asciugò qualche lacrima di commozione.

Ma lei non sapeva dei gioielli a quei tempi. Lo seppe solo anni dopo, quando venne a reclamarli; tu non eri ancora nata Elisa, Louis era piccolo. Quando tornò era un'altra persona, fuori di se. Io e tua madre cercammo di fermarla e usammo le pietre. Morgana era malvagia, ma era mia figlia. Non le avrei mai fatto del male, mai. Ma non le potevo darle quello che voleva. Lo avrebbe usato nel modo sbagliato. E dopo quella volta io e tua madre nascondemmo i gioielli con l'intento di non usarli mai più. ” disse tremando, mentre le lacrime le scivolavano sulla pelle rugosa.

I ricordi le pesavano sulle spalle come macigni, ed erano rimasti lì per anni e anni; rendendola sempre più debole.

Ma ora se ne stava finalmente liberando, grazie alla nipote.

Perché dici che era malvagia?” chiese Elisa.

Lei.. infondo lei lo era sempre stata. Ma da bambina, io e tuo nonno credevamo fosse semplicemente un'indole un po' vivace e dispettosa. Ma con gli anni, i suoi poteri aumentavano e la sua brama di potere con loro. Potevo vedere nei suoi occhi la rabbia e la frustrazione crescere ogni giorno di più.”


Perché non lasci che usi i poteri che la natura mi ha donato mamma!?” urlò la voce forte, decisa e arrogante della sua figlia minore.

Perché portano solo guai Morgana! Fino a quando sarai sotto il mio tetto non ti permetterò di usarli e farti del male!” la voce della nonna, indietro nel tempo, era molto più forte e decisa, cosi come il suo viso.

Insegnami a controllarli allora!” urlò disperata la figlia, con gli occhi che luccicavano dalla rabbia e dalla frustrazione.

Era sempre stata bellissima e maestosa. I grandi occhi neri come la notte e i capelli biondo argento come la luna.

Aiutami mamma ti scongiuro!” disse un'ultima volta, avvicinandosi al volto della madre, così severo e determinato.


La nonna aprì lentamente gli occhi arrossati dalle lacrime. Aveva sentito quel ricordo così vicino a se.

Ma era di nuovo seduta su una panchina nella casa di riposo e Elisa le era di fianco. Le cingeva delicatamente le spalle.

Va tutto bene nonna, non è stata colpa tua..” disse lei cercando di calmarla.

E invece si.. io avrei dovuto...avrei potuto..” mormorò indistintamente.

Portare a galla quei ricordi era stato doloroso, ma lo doveva fare per Elisa. Non avrebbe commesso lo stesso errore due volte.

Shh nonna.. shhh” Elisa non sapeva cosa dirle per fare in modo che la smettesse di piangere.

Era stata lei a spingerla a rivelarle quelle cose così dolorose. A ricordare la perdita di una figlia.Era tutta colpa sua.

La nonna le accarezzò il viso dolcemente.

Pagherò il prezzo dei miei errori Elisa, come tutti.” disse senza paura.

Nonna.. io... Louis indossa il bracciale e l'anello. Perché lui...?”

Tuo fratello fece quello che fece tua zia. Mi chiese spiegazioni e io gliele diedi, ma lui si arrabbiò perché gli avevamo mentito. Non seppi mai come Louis scoprì la verità, probabilmente la intuì. Quando seppe tutta la storia se ne andò di casa, portando con se due dei quattro gioielli. Non so neanche come lui sapesse dei gioielli. È ancora un mistero per me come lui scoprì tutto ciò.” Ammise la nonna a testa bassa.

Dov'è la collana, nonna?” chiese Elisa

Non l'ho mai ritrovata ma...”

Ma cosa...?”

Tuo padre...” iniziò la nonna guardandola negli occhi.

Mio padre..?” Elisa non capiva, pensava suo padre fosse fuori da tutta questa storia.

Ci sono delle cose che devi sapere su tuo padre Elisa...” disse la nonna.

Ma proprio mentre la nonna stava per parlare, una voce acuta risuonò da dietro di loro e tutti si girarono. Una stupida infermiera venne verso di loro a passo di marcia e notando le condizioni della nonna, iniziò a sbraitare come un'isterica.

Questo non è un bordello! Ci sono degli orari da rispettare! Come siete entrati!? Chi vi ha lasciato passare!? E cosa le avete fatto per l'amor di Dio, povera signora Van Helsing. Ester.. Katy! Dora! Venite presto!”

Altre infermiere arrivarono, strappando la nonna dalle braccia di Elisa.

Nooo” urlò Elisa, divincolandosi. “Sono la nipote, sono la nipote!”

Ma non vedi che tua nonna sta male!” urlò una delle infermiere raccogliendo dalla panchina la nonna, che ora sembrava veramente in stato confusionario.

Anche gli altri cercarono di protestare, ma fu a quel punto che i gorilla-infermieri spuntarono fuori: bestioni di due metri vestiti di bianco, erano quel tantino inquietanti.

Li strattonarono via, mentre Elisa fissava la nonna con gli occhi sbarrati.

Non potevano portarla via ora. Mancava ancora un pezzo di verità. Vide per un ultimo secondo la lucidità negl' occhi della nonna, prima che cadesse priva di sensi e esausta nelle mani delle infermiere.

Ti prego...” urlò, prima che fossero sbattuti fuori dal cancello della casa di risposo.

Elisa tirò un calcio alle sbarre con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Cazzo!! cazzo..cazzo” sbraitò. Aveva bisogno di sfogarsi un po'... Cazzo! Proprio ora che le stava per dire del padre.

Bè qualcosa l'abbiamo scoperto..” mormorò Niall dopo qualche secondo.

Harry e Giselle annuirono ancora sotto shock, mentre Elisa si abbandonava contro un albero. Esausta anche lei.


  
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