Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: SHineRose    23/07/2013    2 recensioni
"-Dannata immortalità.- la volpe lo guardò attentamente, come a scrutarlo, e Sesshomaru s'infastidì.
-Che hai da guardare?- ma la volpe non fece nulla. Continuò a guardarlo come se volesse scoprire il significato nascosto della frase che Sesshomaru aveva detto qualche minuto prima.
-Rin dovrebbe avere all'incirca diciassette anni. Non le resta molto da vivere.-"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bankotsu, Jakotsu, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Bankotsu/Jakotsu, Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Partenza

 

Tradita, ecco come mi sento. Non mi sarei mai aspettata una notizia del genere. Il mio demone, il mio, si è accoppiato con.. con.. Non posso crederci! E io che pensavo che provasse qualcosa verso di me. Pensavo che oltre il semplice affetto o simpatia ci fosse anche dell'amore per me! Ma niente! LO odio, lo odio! E non mi ha detto niente! Non mi ha presa nemmeno con lui!
Le lacrime escono a più non posso, non resco a fermarle. Perché non mi ha detto nulla? Valgo davvero così poco per lui? Sono in mezzo al bosco, e verso lacrime amare. Accanto a me c'è Jakotsu che cerca di consolarmi.
-Dai su, non fare così! Vedrai andrà..- ma non finisce la frase, accorgendosi che nulla potrà andare per il verso giusto. Il mio pianto aumenta e l'aria viene a mancarmi a causa dei singhiozzi..
-Che.. cosa.. ho fatto... di.. di male?- chiedo tra i singhiozzi agrappandomi a Jakotsu e stringendo il suo kimono femminile.
-...- lui non dice nulla, e mi abbraccia cercando di calmarmi, sa che in questo momento sto provando un dolore incredibile e le parole non mi servono quasi a nulla.
Guardo l'invito che ho tra le mani. Lo rileggo altre duecento volte e lo rigiro tra le mie piccole mani come se quel pezzo di carta scottasse. Jakotsu lo prende dalle mie mani con forza per poi farlo a pezzettini minuscoli.
-BASTA RIN! IL MONDO NON GIRA SOLO INTORNO A LUI!- grida ad un tratto. Cerco di fermare le lacrime, ma inutile. Jakotsu aumenta l'abbraccio, cercando di confortarmi, e mi propone una cosa che mi sembra a dir poco impossibile.
-Perché non cominciamo una nuova vita?- lo guardo confusa non capendo. 

 

E' incredibile, l'idea di una nuova vita sembra interessante. Ma purtroppo sono ancora legata a lui. E lasciare questo posto significherebbe abbandonare lui, e ad essere sincera non voglio.
-Terra chiama Rin. Pronto ci sei?- mi chiede Jakotsu sventolandomi la mano davanti alla faccia.
-Si ci sono. Dimmi che c'è?- esclamo alquanto adirata.
-Bhà, nulla di che, volevo solo farti notare che i tuoi komoni sono trascinati dalla corrente d'acqua, davvero una sciocchezza, non ti preoccupare.- esclama facendo sventolare la sua mano accompagnato dalla sua solita espressione da menefreghista. Poso il mio sguardo sul ruscello e noto che i miei kimoni stanno galleggiando verso non si sà dove.
-AAHH!!- esclamo iniziando a rincorrere quei kimoni che se ne vanno via da me cullati dalla corrente d'acqua. Dopo aver ripreso un kimono comincio a sentirmi strana, come se qualcuno mi stesse osservando, ma scrollo le spalle pensando che sia soltanto una mia impressione. 
-JAKOTSU! NON STARTENE LÌ IMPALATO COME UNO SPAVENTAPASSERI E AIUTAMI!- esclamo urlandogli contro. Davvero, una mano non farebbe del male a nessuno. Soprattutto da Jakotsu, quello per dare una mano a qualquno devi pregare trent'anni. Ma dato che io e lui siamo come fratello e sorella ci aiutiamo senza giri di parole.


Alzo lo sguardo al cielo. Ormai è sera, e io mi trovo nel cuore del bosco. Verso lacrime come una stupita, pensando e ripensando a Sesshomaru, chiedendomi del perché lui debba sposarsi con quella donna. Perché non potevo essere io?
 Non so cosa fare. Raccolgo le mie idee e faccio i punti della situazione:
Punto 1: Lui mi ha abbandonato per più di tre anni e non si è più fatto vivo.
Punto 2: Ha deciso di sposarsi.
Punto 3: Ho constatato che lui, non prova nulla per me, e mi sono illusa ingenuamente.
Lo so, ho solo tredici anni, ma mi sono innamorata del demone che mi ha cresciuta per più di cinque anni. Che male c'è? Mi dicevo sempre.
Ecco il mle. Io sono una misera umana, lui, un bellissimo demone ambito da tutte le demone donne del mondo. Io semplice umana, che gli sta appresso come un cangnolino al guinzaglio.
Forse l'idea di Jakotsu non è tanto cattiva. Mi dirigo verso il villaggio, ma mi sento continuamente osservata, ma non ci penso più di tanto.
Entro dentro la mia capanna, che ormai condivido con Jakotsu.
-Hey! Hai pianto di nuovo, vero?- mi chiede asciugando le ultime lacrime con i suoi pollici. Era ovvio che lo avrebbe notato dato che i miei occhi erano rossi e gonfi. 
-Non voglio accettarlo!- lo abbraccio, ho bisogno di affetto. Affetto che Sesshomaru non mi ha più donatop da tre anni. Anche se in questo momento vorrei che Jakotsu si trasformasse magicamente in Sesshomaru.
-Rin. Ricorda che puoi ricominciare la tua vita da capo.- mi dice lui ricambiando la stretta.
-Come?- gli chiedo non capendo. Lui dice di ricominciare tutto, ma come? E' tecnicamente impossibile fare una cosa del genere!
-Kagome, se non sbaglio, è venuta dal futuro, ma ha deciso di ricominciare una nuova vita nell'epoca Sengoku, no? Noi potremo fare lo stesso.- mi dice sorridendo. Spalanco gli occhi capendo a cosa alludeva.Lui vuole che ce ne andiamo nel futuro! Ma come ho fatto a non capire prima?
-Allora?- mi guarda curioso. Sta aspettando una risposta. E ora che gli dico? Senza accorgermene annuisco. Credo che sia meglio per tutti, Sesshomaru non si sentirà più obbligato a venire al villaggio e potrà vivere la sua vita tranquilla e serena con quella demone. 
-Allora chiederemo domani a Kagome di riattivare il pozzo.- mi dice sorridendo.
-No.- esclamo alzando un po' la voce. Volevo andarmene da quel posto. Per la prima volta volevo scappare. Io Rin, che non scappavo neanche quando Sesshomaru combatteva contro tutti quei demoni. Ora l'unica cosa che volevo fare era proprio quello di scappare. Fuggire il più lontano possibile da lui.
-Come?- mi guardò confuso.
-Perché non le chiedi questa sera se lo può riattivare?- chiedo speranzosa.
-D'accordo. Ora vado a chiederglielo. Tu inizia a preparare le tue cose.- mi dice.
-Che cosa? Ti ricordo che nel mondo di Kagome non si indossano Kimoni.- gli dico con un ghigno.
-Già! Oh bhè, ci arrangiamo! Vado e torno!- esclama uscendo dalla capanna.
Mi chiedo come sarà la mia vita nel futuro. Sto per fare una cosa di cui mi potrei pentire. Ma pentirmi di cosa? Alla fine Sesshomaru ha la sua vita, ed io ho la mia. Non posso aspettare all'infinito un suo ritorno, anche perché sono un'umana, ed io prima o poi morirò. Voglio godermi la vita, almeno quel poco che ho. 
Tanto se io ci sono o no non importa a nessuno. Gli unici che mi stanno accanto sono Jakotsu, Bankotsu e Hakudoshi. Gli unici che passano le giornate con me, che mi ascolta, mi accudiscono, mi coccolano. 
Un simpatico animaletto si avvicina a me e, con il suo dolce muso, lo sfrega contro la mia guancia, in segno d'affetto. E' una volpe del deserto.
-Hai fame tesoro?- le chiedo, e la vedo annuire, così mi alzo, prendo alcuni biscotti che mi ha dato Kagome e li do all'animaletto.
-Sai che non so ancora che nome darti? Vediamo.- inizio a pensare ad un nome per l'animaletto.
-Vediamo... ti piace Kasumi?- mi fa di no con la testa.
-Hai ragione, non convince neanche me. Che ne dici di... Karin?- le chiedo ancora, e lei scuola la testa in segno di negazione.
-Mmm... Akira?- nemmeno questo le piace.
-Sei maschio?- scuote la testa. E allora se non è maschio, perché nessuno dei nomi le piace?.
-Che ne dici di Artemide?- mi sembra che l'animaletto ci stia pensando. Poi scuote la testa nuovamente. E' come se stesse aspettando che io pronunci il suo vero nome.
-Sakura?- le chiedo lei scuote la testa.
-Hikari?- chiedo ancora, e lei annuisce con decisione.
-Per caso.. questo è il tuo vero nome?- le chiedo curiosa e la vedo annuire mentre sorride dolcemente.  Le sorrido di rimando e le dò un'altro biscotto mentre Jakotsu entra nella capanna e mi prende per un braccio.
-Allora?- gli chiedo sedendomi sul mio letto e prendendo Hikari in braccio. Si accoccola per bene, in modo da avere un sonno comodo.
-Questa sera stessa partiremo. Vuoi che venga qualcuno con noi?- mi chiede sendendosi d'avanti a me.
-Si. Voglio che vengano anche Hakudoshi e Bankotsu. Voi tre siete gli unici a qui importi qualcosa di me.- dico con una lacrima agli occhi. Hikari fa un mugulio come per dire “ Ti stai dimenticando di me” e io sorride.
-E non dimentichiamo la nostra dolce Hikari!- le sorrido regalandole un bacio sulla fronte.
-Finalmente le hai dato un nome! Sentirlo chiamare 'piccola' era uno strazio! Mi sentivo male io per lei!- esclama Jakotsu tra l'annoiato ed il felice.
-Quando dobbiamo andarcene?- gli chiedo mentre prendo una piccola coperta che ho cucito apposta per Hikari per poi coprirla con essa.
-Tra qualche minuto. Adesso andiamo. Non abbiamo molto da prendere.-
-Hai preso la tua spada?- gli chiedo.
-Si- mi risponde semplicemente.
-E allora andiamo.- inizio a camminare piano in modo da non svegliare Hikari che nel frattempo si era addormentata tra le mie esili braccia.
Finalmente arriviamo al Pozzo mangia Ossa. Devo dire che un po' di paura cel'ho per Non mi sono mai avvicinata a quel pozzo per più di un tre metri.
Kagome aveva pronunciato delle formule, e il pozzo, anche se per un attimo, si illuminò.
-Ecco fatto! Ora potete passarci.- ci esclama contenta del suo lavoro.
-Kagome, ti prego di non dire niente a nessuno.- le dice Jakotsu a bassa voce, poco dopo ci raggiungono anche Hakudoshi e Bankotsu.
-Hakudoshi!- esclamo felice di vederlo. Lui si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia.
-Forza andiamo, se no vomito!- ci aveva 'avvertiti' Jakotsu.
Salutammo tutti Kagome, e poi noi cinque ci buttammo nel pozzo mangia ossa.

Ovviamente appena arrivati, e usciti dal tempio di Kagome, ci ritrovammo in mezzo alla strada.
-Dove siamo?- chiedo.
-Non ne ho la più pallida idea.- esclama Jakotsu facendomi spuntare un gocciolone in testa.
-Bravo! Ma adesso, dove andremo a dormire?- chiede Bankotsu.
-Non lo so.- e Jako ci fa spallucce.


Ormai sono passate quattro ore, e ci stiamo sistemando in una capanna molto grande e spaziosa. Scopro che in realtà non è una capanna, ma una villa. Questa casa l'abbiamo avuta con le maniere forti, non mi è piaciuto il modo di fare di Jako e di Banko, ma il fine giustifica i mezzi. Abbiamo un posto per dormire.
In breve i due fratelli hanno ucciso la famiglia che abitava in questa villa, il che mi ha dato molto fastidio. La casa ha due piani. Al piano di sotto ci sono delle camere chiamate 'salotto' e 'cucina'. E poi c'è un lungo corridoio, e delle scale a chiocciola che portano al piano di sopra, dove ci sono quattro camere da letto, un bagno per ogni stanza, e un corriodoio largo si e no quattro metri.
Jako mi dice di scegliere la stanza che voglio, e così faccio. La stanza che scelgo è tutta di rosa. Mi fa venire il volta stomaco. Ma come si fa a stare in una stanza tutta rosa? Bhè l'avrei modificata col tempo, per il momento va bene.
Così, tutti e cinque ci sistemiamo e infine, una volta ogniuno nella propria stanza, ci addormentiamo.
Certo, loro, si addormentano, non di certo io.
Mi metto a guardare Artemide.
-Pensi che abbia fatto bene ad andarmene da lì?- le chiedo sperando in una sua risposta, che non tarda ad arrivare. Infatti la vedo annuire, prima di addormentarmi.


Il giorno dopo mi sveglio per colpa di una cosa che continua a suonare ininterrottamente. La guardo. Ci sono delle cifre sopra.
Indica le 7:20. Ma che cos'è questo coso? E come si fa a farla smettere? Non la sopporto! La guardo attentamente e noto che ha un bottone in cima. Curiosa vado ad appoggiare il mio dito sopra al bottone, e con mia somma felicità, la cosa smette di suonare. Così mi rimetto a dormire accanto ad Hikari.
Bankotsu entra nella mia stanza e mi sveglia per dirmi che la colazione è pronta. Mi alzo dal letto e prendo Hikari in braccio, e così ci dirigiamo verso la cucina.
-Ho scoperto che qui, prima di mangiare dicono una cosa tipo 'Itadakimasu'.- ci dice Jako facendo una faccia strana.
-Davvero? Che cosa strana.- esclama Hakudoshi.
-Già, e dopo che mangiano dicono 'Gochisousamadeshita'. Per memorizzare questa parola ci ho messo un'ora.- esclama affranto.
-In pratica hai sforzato la tua materia grigia.- dice Banko.
-Materia grigia?- ripeto io non capendo cosa significhi quella parola.
-In poche parole è il cervello. Ho scoperto che qui i ragazzi della tua età vanno a scuola. Esistono cinque tappe. Asilo, elementari, medie, liceo e università. E dato che tu hai tredici anni devi andare alle medie. Ma per il momento non andrai da nessuma parte, comincerai tra una settimana.- mi informa lui.
-Ah, ok.- esclamo continuando a mangiare.
-Poi Rin, vatti a cambiare, così facciamo un giro della città. Così potremo orientarci meglio.- non è una cattiva idea. Una volta finito di mangiare vado su, in camera mia, apro l'armadio e ci guardo dentro. Che kimoni strani. Forse sono questi quelle cose che Kagome chiama 'vestiti'. Prendo una maglietta bianca a maniche corte, pantaloncini che arrivano fino a metà coscia blu, e qualcosa con qui coprire le mani nude. Metto delle scarpe bianche. Però.. niente male questi vestiti. Mi giro e guardo la mia piccola volpe del deserto.
-Hikari, che ne pensi?- le chiedo, e la vedo sorridere.
-Lo devo prendere come un si?- chiedo ancora, e lei annuisce.
La prendo in braccio e scendo le scale. Mi avvicino a Hakudoshi che mi guarda con gli occhi spalancati.
-C-che c'è?- chiedo timidamente.
-N-niente- lo vedo fare una faccia indifferente, per poi proseguire in avanti.

-Siete pronti?- grida Banko da sotto.
-Sii!- esclamiamo all'unisolo. Scendiamo le scale a chiocciola e ci avviamo verso la porta, dove ci stanno aspettando Jako e Bankotsu.
-Forza andiamo.- Bankotsu mi prende la mano e mi tira verso di sé. Jakotsu apre la porta, prende delle cose che non so cosa siano e usciamo.
-Jako cosa sono quei cosi rumorosi che hai in mano?- gli chiedo avvicinandomi a lui, ma Bankotsu continua a tenermi la mano.
-Ho scoperto, che gli umani entrano dentro le loro case con questi cosi, che si chiamano chiavi. Le usano per vari motivi, come per esempio aprire la macchina, una cosa chiamata garage, oppure locali dove i mortali si incontrano.- mi spiega lui. Sinceramente di tutte le parole che ha detto non ne ho capita nemmeno una. Infatti lui se ne accorge e mi dice che mi spiegherà il loro significato dopo.


Sono passate due ore da quando andiamo in giro, e ci siamo fermati in un parco.
Tutti ci guardano, donne, uomini, bambini, e anche gli animali.
Una ragazza più o meno della mia età si avvicina a me.
-Ciao- dice lei rivolgendosi a me.
-Ciao.- gli dico sorridendo.
-Io sono Nabiki, e tu?- chiede porgendomi la mano, io l'afferro e gli sorrido.
-Io mi chiamo Rin. Piacere di conoscerti.-
-E' un piacere anche per me.-











Questa storia l'ho modificata, aggiungendo e tagliando alcune parti. 
Teoricamente dovrebbe essere un pò più... decente, rispetto a prima. Nel caso ci fossero errori vi prego di farmeli notare. 
Spero che lasciate qualche recensione, anche se piccolina! :3

Sayounara ^.^

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: SHineRose