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Autore: LovelyMoon    23/07/2013    1 recensioni
E' proprio per questo che terrò questa lettera per me, così come terrò chiusi nel mio cuore i sentimenti che provo per te...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Questa coppia sta diventando un'ossessione per me ormai, sono i miei personaggi preferiti e insieme li vedo benissimo, si completano, ho scritto tipo una ventina di storie su di loro! Spero vi piaccia anche se non sono soddisfatta come per la prima ff che ho scritto, magari fatemi sapere cosa ne pensate! ^^

Caro Remus,
è strano vero che stia qui, all’una di notte, con una piuma in mano a scrivere una lettera, a te  … beh, togliendo quelle che ci inviamo noi Malandrini durante le vacanze, e questa poi è una lettera del tutto diversa.
Sono qui sporco d’inchiostro, avanti al camino e inizialmente non sapevo cosa scrivere, ma poi ho appoggiato la punta della piuma sulla pergamena e tutto è arrivato da sé.
Credo che se James mi vedesse ora, mi prenderebbe in giro da oggi all’eternità! Maledetto cervo! Si, perché non ho mai scritto una lettera a nessuno, ma per te, Remus, faccio un’eccezione. Perché sei tu, perché sei Remus. Perché sei una persona che riesce a vedere del buono anche in tipi come Mocciosus (che poi, come fai proprio non lo riesco a capire!) Ma tu sei così, sei dolce e sensibile, umile e gentile, e sei divertente e allegro e ironico quanto basta per farmi sorridere e dimenticarmi perché sto male, o depresso o semplicemente giù di morale. Perché anche James lo fa, ma  tu, Remus, tu sei diverso. Mi basta incrociare il tuo sguardo per sentirmi meglio.
Come quando vidi Regulus parlare dei Mangiamorte… ti ricordi? Sono sicuro di si. Sei sempre stato l’unico a capire quanto mi faccia male vederlo in giro per i corridoi nonostante rinneghi la mia famiglia. E sei sempre stato l’unico a capire quanto desidererei una famiglia normale, una famiglia che non ti chiude a chiave nella tua stanza solo perché sei amico di un “Mezzosangue” e di un “Nato Babbano”. Sei sempre stato l’unico a capire dal mio sguardo quanto mi faccia male parlare delle terribili punizioni . Si, James mi ha accolto in casa sua come un fratello, come se fossi un Potter anziché un dannatissimo Black e lui è mio fratello, quel fratello che ho sempre desiderato e mai avuto, e mi è stato sempre vicino. Con lui ho sempre finto, per non farlo preoccupare, ma con te non ci riesco.
Ma tu hai un dono Rem, mi basta guardati. Mi basta sfiorarti la mano, implorarti di copiare i compiti il giorno stesso che dovrebbero essere consegnati, e tu, sbuffando, alzando gli occhi al cielo, ce li fai copiare lo stesso. Dico sempre che hai fin troppa pazienza con noi, Lunastorta! E di certo non mi dispiace, eh! Mi basta vederti sorridere programmando il prossimo scherzo per farmi capire che dietro il Remus calmo, pacato e introverso c’è un vero Malandrino. In fondo, sei stato tu ad avere l’idea della Mappa, no?
E forse è proprio questo che più amo di te, il Remus che anche durante Storia della Magia prende appunti si trasforma poi nel Remus che ha avuto la geniale idea di mettere le pulci nelle mutande di Mocciosus.
Cosa posso farci, Rem? Mi piaci così come sei, mi piace tutto di te, il carattere gentile e umile, il lato Malandrino e scapestrato, il fatto che sei così dolce e paziente con me, con noi. E mi piacciono i tuoi occhi sfumati d’oro, che mi penetrano come una luce abbagliante nel buio. E mi piacciono i tuoi capelli che svolazzano nelle giornate ventate, scompigliati mentre dormi… Mi piacciono le tue mani delicate e morbide, anche quando si riempiono di peli! Mi piacciono le tue labbra… si anche, quelle. Santo Merlino, sto diventando paonazzo. Si l’ho detto, o meglio, secchione che sei, l’ho scritto… mi piace tutto di te, mi piace la tua voce dolce e allo stesso tempo dura, che spesso ci fa vergognare di quello che abbiamo combinato.
Io ti amo Remus Lupin. Cavolo, l’ho detto! Sono innamorato di te! Non so da quando, non so perché… mi sono sempre piaciute le ragazze, cavolo! Eppure… eppure c’è qualcosa che mi fa sentire pazzamente innamorato di te, di te e di nessun altro, qualcosa che mi attira… Non mi sono mai piaciuti i ragazzi e neanche ora, o meglio mi rendo conto che non trovo nessun altro ragazzo bello come te, nessun altro mi interessa se non tu. Strano vero? Io, Sirius Black, playboy indiscusso, innamorato! E per giunta, di un ragazzo (Bellissimo direi!) che è anche il mio migliore amico.
Ed è proprio per questo, Rem, che terrò questa lettera per me, così come terrò chiusi nel mio cuore i sentimenti che provo per te. Ti amo Remus.
Sirius leggeva e rileggeva la lettera appena scritta e si sentiva un vero imbecille. Era diventato un tale idiota… Si sentiva anche un po’ una ragazzina con una cotta isterica, in realtà. Ma come poteva immaginare che un giorno si sarebbe innamorato di uno dei suoi migliori amici? Lui… proprio lui che era stato con più ragazze do chiunque altro nei sei anni a Hogwarts… E Merlino, si trattava di Remus… Che si preoccupava sempre degli altri prima di se stesso, anche in infermeria, dopo la Luna Piena, chiedeva prima ai suoi amici se li aveva feriti. Il Remus disposto a perdonarli sempre, che alzava gli occhi al cielo con disappunto per i loro scherzi ma che poi rideva sotto i baffi, perché lui era così. Si costringeva ad essere risoluto e razionale, si costringeva a porsi dei limiti per la sua condizione, ma era anche furbo e determinato. Era lui che cercava di coprirli quando infrangevano le regole ma allo stesso tempo diceva “questa volta ve la siete proprio meritata” oppure “non credete che vi faccia copiare il mio tema di Storia!” e poi come sempre lo faceva. Perché diceva che erano gli unici amici che aveva mai avuto, che lo avevano accettato nonostante il mostro che c’era in lui, che erano diventati Animagi illegalmente per lui e che lo difendevano sempre dalle prese in giro di Piton e degli altri Serpeverde, perché era trasandato, con la sua aria malconcia, sciupata e il viso e il collo coperti di cicatrici. Continuava a ripetere che era davvero grato a tutti e tre per quello che avevano fatto e facevano sempre per lui, nonostante Sirius, James e Peter gli dicevano che no, neanche per scherzo doveva ringraziarli perché loro lo facevano perché gli volevano bene.
Ma ora per Sirius non era semplice bene, non era semplice amicizia… per Sirius ora era amore, amore che avrebbe dovuto tenere per sé perché la paura sua più grande era perdere anche la sua amicizia. E lui aveva bisogna di Remus.
Diede un’occhiata all’orologio che teneva sul polso e vide che erano le due passate. Prese la sua lettera che mai avrebbe dato al suo destinatario, la mise in tasca e salì nel dormitorio.
“Ehi, ma che fine hai fatto?” gli domandò Remus sfregandosi gli occhi, assonnato e ancora indolenzito per la scorsa Luna Piena di solo tre giorni prima.
“Non riuscivo a dormire”
“Sirius Black che non riesce a dormire? Il Sirius Black che sono costretto a buttare giù dal letto per farlo svegliare?” gli chiese ridendo Remus
Sirius sorrise “Si, proprio quel Sirius Black”. Dopo messosi il pigiama, si stese sul suo letto e si mise sul fianco verso Remus.
Peter russava rumorosamente e James sbavava sul cuscino. Remus abbassò la voce e ancora gli chiese “C’è qualcosa che ti preoccupa?”
Sirius ci pensò… beh, sono solo innamorato di te, ma no… non sono minimamente preoccupato “No, certo che no… ora dormiamo. Buonanotte Lunastorta”
E nonostante Remus fosse ancora un po’ perplesso, ricambiò “Buonanotte Felpato”.
La mattina dopo, si vedeva lontano un miglio che nessuno dei due aveva dormito.
Le settimane successive per Sirius furono forse le più difficili… vedere Remus flirtare con una ragazza, tra l’altro più grande, di Corvonero non era proprio ciò che Sirius si aspettava… insomma, era un anno che Remus non aveva una ragazza e doveva ricominciare proprio ora? E tutti lo vedevano strano, nervoso e suscettibile ma non riuscivano a capire il perché. E mentire a Remus era di quanto più difficile potesse fare. Ma doveva.
Era il 7 marzo quando, dopo una meritata battaglia di cuscini contro Peter, Remus decise di ripulire quel porcile che doveva in realtà essere la loro stanza.
“Ordine, sapete cosa significa?”
“Oh, dai Lunastorta!” disse James “Non farne un dramma!”
“Non ne faccio un dramma, James, ma sinceramente vedere le tue mutande sporche in giro non è che mi faccia poi così piacere…”
“Se fossero quelle di July però si!” gli disse Peter ridendo, facendo, senza saperlo, sussultare e innervosire Sirius.
Remus arrossì e di tutta risposta disse “Zitto razza di topo o alla prossima Luna Piena giuro che ti mangio!”
“Comunque ci sono gli elfi per pulire” disse Sirius facendo finalmente sentire anche la sua voce.
“Non voglio che gli elfi debbano spaccarsi la schiena” ribatté Remus “Voi cominciate ad andare io vi raggiungo tra poco se vi è tanto difficile pulire”.
Peter e James fecero un gran sorriso. Quest’ultimo prese Sirius per il polso e si avviarono in Sala Grande per la cena.
Fu così che Remus iniziò, con diversi colpi di bacchetta, a sistemare mutande, calzini e maglie dei suoi compagni. Si costrinse anche a mettersi in ginocchio per controllare sotto i letti e infatti trovò diverse caramelle Mou e Tutti gusti+1… chissà da quanto tempo erano lì! Ma poi ci fu qualcosa che lo colpì, insomma sotto i letti di quei tre scalmanati e sicuramente disordinati non aveva mai trovato fogli di pergamene di pergamena per i compiti, visto che temi e riassunti li facevano espressamente la sera prima di consegnarli e quindi li mettevano direttamente nella borsa dei libri.
Allungò il braccio e la srotolò.
Caro Remus, iniziò a leggere. Ma questa è la scrittura proprio di Sirius. E perché mai c’è scritto il mio nome? Continuò a leggere e a ogni parola il cuore batteva sempre più forte. Mi piace tutto di te… Sono innamorato di te… Ti amo…
Remus rimase in quella posizione scomoda per non sapeva neanche lui quanti minuti. Le ginocchia iniziavano a fargli male e anche la schiena iniziava a stancarsi. Ma come poteva muoversi dopo aver letto quelle parole. Parole che non avrebbe mai dimenticato. Sirius… Il ribelle, playboy… Playboy… quel ragazzo così affascinante, dagli occhi blu così belli, quei capelli ricci che ti viene voglia di scostarli dagli occhi per perderti in essi. Sirius, il ragazzo più amato e desiderato di tutta Hogwarts… era innamorato di lui, un ragazzo così trasandato, Lupo Mannaro e sempre chino sui libri. Lui così socievole, divertente, sempre col sorriso stampato sul viso. Il ghigno che non prometteva mai nulla di buona… amava proprio lui.
La porta si apre all’improvviso e lui saltò, sull’attenti, spaventato. D’istinto nascose la lettera dietro la schiena.
“Lunastorta ti stai perdendo il tuo piatto preferito… una bella bistecca al sangue! Scherzi a parte dai c’è il budino! Vieni!” gli disse sorridendo Sirius. Ma poi lo vide arrossire, vicino al suo letto, i jeans sporchi di polvere e nascondeva qualcosa dietro la schiena.
E allora Sirius impallidì. “Remus, cos’hai dietro la schiena?”
Ma Remus non riusciva a parlare, né a muoversi, né a respirare. Per Sirius non fu così difficile capire, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
“Non ti senti bene? E’ l’effetto della Luna Piena?” gli chiese avvicinandosi. Remus scosse la testa, ma ancora non riusciva a parlare.
“Cos’hai dietro la schiena, Remus?” gli domandò Sirius allungando il braccio. Il cuore iniziò ad andare in fibrillazione “Ti prego Remus, dimmi cos’hai dietro la schiena!!” lo implorò con voce tremante.
Lentamente, Remus gli fece vedere la lettera. Il cuore di Sirius sembrò non voler più battere e fu costretto a mettersi seduto, tremante, con le mani sugli occhi. Remus, certo ancora sbalordito, senza sapere come e perché… si avvicinò a lui e gli si accovacciò di fronte. Poi con dolcezza gli tolse le mani dal viso per permettere ai loro sguardi di incontrarsi.
“Quando l’hai scritta?” gli chiese
“Quasi un mese fa” rispose
Remus non sapeva come gli era venuto in testa di fare una cosa del genere, lui così timido, ma tutto venne da sé. Gli si avvicinò e con più delicatezza possibile lo baciò. Dapprima Sirius sgranò gli occhi, ma dopo qualche secondo li chiuse per godersi quel bacio tanto sognato.
“Perché lo fai Rem? Solo per accontentarmi?” gli chiese quando Remus si allontanò.
“Sirius che dici!” gli rispose “Ti pare che io… Remus Jhon Lupin possa fare una cosa del genere?”
Sirius arrossì “Beh, in effetti… questo vuol dire che anche tu… cioè, anch’io ti…?” Sirius non era mai staro così nervoso in tutta la sua vita, neanche, forse, quando era scappato di casa volando sulla sua scopa tremante di rabbia..
“Si… anch’io… Se solo mi avessi lanciato qualche segnale, Sirius”
“Ma tu… con July…”
“Cos’altro potevo fare Sirius? Tu stavi sempre con qualcuna e io… non potevo, capisci? Avrei rovinato tutto… la nostra amicizia”
“Anch’io avevo le tue stesse paure, Rem” sospirò “Da quanto ti… beh, ti piaccio?”
Remus sorrise “Non so neanche più da quando Sirius… è stato così improvviso e strano…”
Sirius gli strinse le mani e lo baciò. Remus rispose al bacio, permettendo alle loro lingue di, sfiorarsi, toccarsi, accarezzarsi.
“E ora?” chiese Remus a Sirius quando ripresero fiato.
Sirius si stese e lo tirò vicino a lui. “Beh, se tu vuoi… io sono pronto a fare… ad essere una coppia, insomma”
“Sirius Black” disse Remus fingendosi sconvolto “Stai davvero dicendo che vuoi una storia seria? Tu… quello che sta con una ragazza massimo 10 giorni per cercarsene un’altra subito dopo?”
“Si, proprio così. Il Sirius Black innamorato di Remus lupacchiotto Lupin vuole fare coppia fissa con lui…”
“Bene” disse Remus serio schioccandogli un bacio sulla bocca “allora” e gli mordicchiò il labbro inferiore “da stasera” e gli accarezzò il labbro superiore con la lingua “posso dichiarare che sei il mio ragazzo”
“Altroché se lo puoi dichiarare!” e si stese su di lui, sul suo nuovo ragazzo, per coprirlo di baci non solo più sulle labbra. “Ora posso dirtelo a voce Rem. Ti amo”
“Ti amo anch’io, Sirius”.
  
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