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Autore: SkyFullOfStars_    23/07/2013    0 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18. A Date or Not?
 
 
 




 
 
-Mio Dio, ancora non ci credo!- gridava euforico Alex mentre raggiungeva di nuovo la sua auto, accompagnato da Kurt. Quest’ultimo faceva delle smorfie, pensando che stesse esagerando con l’euforia e intanto ridacchiava.
Salirono in macchina, misero le cinture e, prima di mettere in moto, Alex voltò il viso verso Kurt sorridendo:
-Allora, per ringraziarti di tutto quello che hai fatto per me, voglio portarti fuori a mangiare, così ci conosciamo anche meglio!- e sorrise mentre accendeva la radio per mettere su della musica.
Era praticamente al settimo cielo e non poteva che ringraziare il suo nuovo amico per questo.
Il biondo se lo guardò per un attimo, alzando un sopracciglio, e poi rispose:

-Oh, no, non devi! E non devi neanche ringraziarmi per la corsa che ti ho fatto fare!-
-No, io invece ti ringrazio e ti riferisco che l’andare fuori a pranzare non era una proposta, bensì un obbligo, Kurt!- e detto questo lo guardò sorridendo, non dando tempo all’altro ragazzo di replicare per aver già acceso la macchina.
Il biondino tacque, sapendo che se avesse cercato di obiettare ancora, Alex non l’avrebbe finita più.
Però gli pareva che fosse stato gentile a chiedergli di uscire.
“Oddio. E’ vero, mi ha chiesto di uscire in un certo senso!”- pensò all’improvviso il ragazzo, allarmandosi.

“E che voleva dire? Una specie di appuntamento per caso?!”- continuò chiedendosi con aria preoccupata ed anche un tantino nervosa.
Poi scosse la testa, come per scacciare via quel pensiero.
“No, no, lo fa per ringraziarmi…L’ha anche detto!”- e si mise a guardare fuori dal finestrino, mentre udiva “Do You Remember (Sean Paul feat. Lil’Jon)” alla radio.
Il guidatore intanto si era accorto del gesto del capo eseguito da Kurt; e così, curioso, decise di domandargliene il motivo.
-Beh? Perché hai fatto no con la testa? Non mi dire che preferivi un ristorante di lusso, poiché io voglio portarti in una pizzeria!- e ridacchiò.
-Oh, no, è che stavo pensando.- rispose il passeggero ridendo e mostrando il viso appena imbarazzato.
-E poi odio i ristoranti di lusso,- continuò Kurt.
-Non si direbbe da come ti vesti: sei elegante e così attento ai particolari…Fai paura!- disse ridacchiando ancora Alex.
Kurt rise a sua volta e dentro di sé si disse divertito:
“Wow, non gli sfugge davvero niente!”-
-Ti ringrazio. Ma sai cos’è che non mi piace di quei ristoranti?- riattaccò il biondino volgendo lo sguardo verso il moretto, che intanto guidava con calma, ma risparmiava sempre una fugace occhiata per Kurt.
-Mmmm, sono curioso. Ti dispiace il fatto che ci siano pochi tipi come me, tesoro?- scherzò ridendo e gustandosi l’espressione tra lo sbalordimento e l’imbarazzo del tipo accanto a lui.

Alla fine Kurt riuscì a ridere, dopo mille tentativi di capire il senso di quella frase, anche se pensava di aver inteso bene.
Ora non gli dispiaceva più che lo chiamasse “tesoro” o cose del genere…Insomma, ora che lo conosceva "meglio", sapeva che scherzava ed ipotizzava che si comportasse così con tutti, visto la scioltezza con cui lo faceva.
-Non mi piace il fatto che ci siano troppe posate sul tavolo! Insomma, non dovrebbe dispiacermi, visto che sono un tipo a cui piacciono le buone maniere, ma alla fine non so mai quale posata usare per il primo, il secondo! Ma quella del dolce l’azzecco sempre: è la più piccola!- se ne uscì l’apprendista tutto d’un fiato e con questo suscitò una grossa risata al suo autista, così grande che temeva che restasse senza respiro.
-Mio Dio amico, succede anche a me! Vedi, siamo già riusciti a scoprire che abbiamo qualcosa in comune!- proseguì Alex, mentre rideva per il modo in cui raccontava le cose il suo amico.
Era buffo infatti: gesticolava in continuazione, rideva in modo strano, ma la cosa che lo divertiva maggiormente era la sua espressione quando gli diceva qualcosa di malizioso.

All’improvviso alzava un sopracciglio e lo guardava con aria interrogativa; altre volte rimaneva a bocca aperta con un’espressione da ebete; altre invece arrossiva semplicemente, e quest’ultima reazione gli piaceva un sacco.
Il colorito che compariva piano piano sulle sue guance bianco latte era delizioso: tutto il viso gli si illuminava, lui cercava di nascondere un dolce piccolo sorriso e si copriva gli zigomi, per paura che gli altri vedessero il suo rossore.
Ma al moro piaceva.
Quando diventava rosso, il volto sembrava più dolce e simile a quello di un bambino che aveva tra le mani il suo giocattolo preferito.
Mentre chiacchieravano, gli capitava di canticchiare la canzone che avevano come sottofondo e questa cosa fece scoprire a Kurt che Alex era terribilmente stonato.
Aveva già cantato quando lo stava accompagnando a casa, ma lui era così concentrato sulla sua rabbia ed angoscia per ciò che gli era capitato, che non ci aveva fatto caso.
Il moretto si rese conto che Kurt aveva una faccia strana, probabilmente dovuta ai brutti suoni che uscivano dalla sua bocca.

-Sono un asso, lo so! No scherzo, sono un disastro nel canto! Ma tranquillo, il provino che ho fatto e per il quale ti sei scapicollato, non prevedeva un esame canoro. Anche perché non penso mi avrebbero preso.- gli riferì ironicamente.
-Tranquillo, ho sentito di peggio!- lo rassicurò Kurt, sghignazzando e continuando a muovere la testa al ritmo di musica.
-Tu invece sei molto bravo! Hai fatto una scuola di canto o cosa?- chiese con curiosità Alex, mentre ogni tanto gli lanciava qualche occhiata interessata all’argomento.
Kurt sospirò profondamente. Era contento che gli avesse fatto quella domanda, ma allo stesso tempo gli riusciva difficile raccontargli che l’aveva imparato ad un corso al liceo, dove veniva pestato e ridicolizzato ogni giorno.
-Ehi, tutto ok? Ho fatto una domanda troppo privata? Mi dispiace. Insomma, sono cose tue queste!- si sentì in dovere di dire il ragazzo alla guida, preoccupato.
L’aria che ora aleggiava sul volto di Kurt l’aveva fatto rabbrividire terribilmente.
Non doveva essere un bel ricordo.
-No, non ti preoccupare. E’ che ho imparato al liceo, ma era una tortura lì.- rispose battendo il capo contro il poggiatesta del sedile.
Alex aggrottò la fronte.
-Cioè? Il vostro insegnante vi trattava male?! Il mio coach di football era terrib…-
-No,no,no. Non erano gli insegnanti a darmi fastidio.- lo interruppe il biondino con aria cupa, fissando per terra.
Silenzio.
L’altro ragazzo aveva capito, ora.
Per diversi secondi Alex esitò a chiedere altro, temendo che l’espressione dell’amico potesse oscurarsi ancora di più.
-E’ che…Ogni giorno era un incubo. Me li trovavo dappertutto: nei bagni, durante le lezioni, nei corridoi…A volte anche fuori al cortile!- spiegò il ragazzo dagli occhi azzurri all’altro.
Il moro aveva assunto un’aria piuttosto angosciata, la quale fece preoccupare Kurt tanto da dire:
-Ok, ora basta. Non voglio addossarti con i miei problemi!-
-Oh, tranquillo! A me i bulli non si avvicinavano: facevo di tutto a scuola!- disse ridendo con l’intento di far sorridere Kurt.
Ci riuscì.
Ora l’espressione del ragazzo vicino a lui era cambiata completamente: gli occhi erano ridiventati giocondi come prima, le labbra erano distese per permettere ad un bel sorriso di farsi vedere, le guance non erano pennellate di rosso, ma erano comunque appena rosee.
Alex a questa visione, sorrise dolcemente.
-Dunque, ti informo che siamo quasi arrivati eh! E ti puoi fidare, non ti sto portando da uno psicologo, quindi preparati a scendere!- scherzò ancora il moro, vedendolo sorridere.
Dopo pochi metri il giovane autista raggiunse un locale abbastanza affollato; parcheggiò, mentre Kurt osservava il posto incuriosito.
Scesero dall’auto ed entrarono nella pizzeria.
Furono entrambi avvolti da una deliziosa scia di pizza.

I ragazzi all’improvviso sentirono una fame da lupo e così cominciarono ad adocchiare i vari tipi di quelle squisitezze: ce n’erano di tutti i gusti, da quella ai quattro formaggi a quella con i gamberetti e l’insalata verdina sopra.
Se la fame di Kurt avrebbe preso il sopravvento, certamente avrebbe cominciato a divorare un pezzo dietro l’altro, senza neanche curarsi del gusto e dei vari ingredienti di cui erano fatti.
-Cavolo, ce ne sono di tutti i tipi!- esclamò il biondino volgendosi verso Alex, visibilmente affamato.
-Si, io vengo sempre qui, è il mio secondo posto preferito!- rispose senza staccare gli occhi dall’abbondanza di prelibatezza che aveva davanti.
-E qual è il primo?- sollecitò Kurt, curioso di sapere.
-Non ci impiegherai molto a scoprirlo.- si sentì replicare da un sorriso malizioso.
“Che intende con questo?”- s’interrogarono gli occhi azzurri, interessati sul significato di quella risposta.
Alex non gli concedette neanche il tempo di pensare, perché stava già ordinando da mangiare, mantre al suo fianco Kurt era immerso nei suoi grandi pensieri.
-Ehi, Alex! Come va amico?- gli chiese con confidenza il pizzaiolo, salutandolo con un batti pugno.
Si salutarono e poi il moretto cominciò ad indicare due pezzi di pizza che voleva mangiare.
Nel frattempo Kurt si stava scervellando, cercando di capire cosa diavolo intendesse il suo nuovo amico con quell’espressione.
Ad un certo punto si ritrovò davanti una mano che schioccava le dita e balzò indietro spaventato, facendo quasi cadere un signore con un vassoio pieno di roba da mangiare. Fece cenno di scuse all’uomo e poi rivolse ancora lo sguardo verso Alex, che ormai lo chiamava da diversi secondi, mentre tentava di trattenere con fatica una risata.
-Allora, ragazzo dai profondi pensieri, cosa prendi?- gli chiese divertito, sospendendo le sue intense riflessioni su chissà che cosa.
-Ehm, si, prendo questo pezzo qui, per favore.- disse gentilmente al pizzaiolo, indicandogli il trancio di pizza che aveva proprio di fronte.
Il pizzaiolo porse veloce gli ordini ai due ragazzi e poi corse verso la cassa per effettuare il conto.
Entrambi lo raggiunsero ed Alex, fugace, fece tenere a Kurt tutti e due i pezzi di pizza, occupandogli in questo modo le mani.
-Alex, ma io come pago se ho le mani occupate?- gli chiese guardandolo con un sopracciglio alzato.
-Non hai bisogno di usarle per questo. Quindi, tieni e taci, Kurt.- ribatté il ragazzo alla cassa voltandosi con un sorriso verso il biondino, mentre porgeva una banconota al cassiere.
-Cosa? No, anche il pranzo offerto no eh!- obiettò il ragazzo con il pranzo in mano, mentre osservava il suo amico che scompariva tra i tavoli.
“Non posso fargli anche pagare il pranzo!”- si sgridò mentalmente e poi, impicciandosi con i tranci di pizza che gli impegnavano le mani, si fece spazio tra la gente che studiava affamata tutti i tranci fumanti.
Finalmente riuscì a capire dove si era andato a cacciare Alex e raggiunse il tavolo nel quale, ormai, quest’ultimo si era già messo comodamente a sedere.
-Mi hai lasciato con il pranzo bollente in mano in mezzo a gente affamata capace di divorarmi con tutti i pezzi di pizza!- lo sgridò Kurt con un velo di rabbia.
-Spiacente, ma era l’unico modo per non farti pagare! Offro io, punto.- ribatté il ragazzo seduto mentre toglieva dalle bollenti mani dell’amico uno dei due tranci.
Il biondo sbuffò e si mise seduto.

-Non è giusto. Mi sento in debito.- disse mordendo il suo trancio, che teneva con entrambe le mani.
Alex lo guardò con le guance completamente piene e farfugliò qualcosa, senza essere capito da Kurt, che rideva divertito per la sua somiglianza ad un piccolo criceto.
Entrambi alla fine scoppiarono a ridere.
-Volevo dire,- riprovò il bruno deglutendo – dovevo pur sdebitarmi in qualche modo per la storia del provino!- e diede un altro grande morso al suo pranzo che emanava un'aroma piuttosto invitante.
Alla fine Kurt gli sorrise e lo ringraziò dolcemente.
Dopo tutto non era stata proprio una brutta giornata; era cominciata male, si, ma chi l’avrebbe mai detto che, inzuppato dalla pioggia com’era, si sarebbe ritrovato in una pizzeria bell’asciutto e con una buona compagnia?

 




 

AnGoLo DeLl'AuTrIcE----------------------------------------------------------------------------------------


Hi Guysss <3
Piacuto il capitolo??? Spero di si :) Secondo voi che "intenzioni" ha il nuovo arrivato?????? Fatemelo sapere via "recensione" :P
Grazie a tutti quelli che mi seguonooo! Un Bacio ragazziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii                                                                                       -SkyFullOfStars_


P.S: Avete notato che sto cambiando i titoli di tutti i capitolo in inglese? Secondo me suonano meglio, quindi ho deciso di scriverli direttamente così! See u fanfictionersssss *.*

  
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