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Autore: cioryorka    24/07/2013    4 recensioni
Stessi personaggi, stesse ambientazioni.
Storia totalmente diversa.
-
E se al posto di sangue di angelo, Clary, dentro di se avesse quello di un demone?
E se Jocelyn non fosse così pura come sembra?
Come sarebbe il mondo degli Shadowhunters?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Quindici anni prima.

 

 

- Non puoi averlo fatto davvero, Valentine - Sussurrò lei, tenendo le mani sul suo ventre rotondo.

Jocelyn, moglie di Valentine, cacciatore di demoni proprio come lei, proprio come il resto della sua famiglia.

- Jocelyn, fatto cosa? - l'uomo sorrise, con il suo sorriso mozzafiato, che aveva fatto perdere la testa alla donna dal primo momento

in cui l'aveva visto.

- Ho letto il tuo diario, Valentine. L'ho letto. So cosa diavolo c'era nel mio cibo! - sbraitò Jocelyn, tenendo le mani serrate sul maglione che teneva addosso, 

coprendo la sua rotondità.

Valentine, in quel momento fu percosso da un brivido o da uno spasmo, che accese nei suoi occhi ira pura.

- Tu..tu che cosa hai fatto!? - prese per le spalle Jocelyn, che indifesa, fu spinta con forza contro il muro.

- Non potevi, non potevi permetterti di toccare i miei diari, Jocelyn. - la sua voce era come una spada angelica, tagliente e dolorosa.

- E tu non potevi permetterti di trasformare nostra figlia in un mostro! - urlò la donna, dimenandosi, finché non si fece lasciare.

- Jocelyn, tu non capisci. Lei sarà diversa da tutti noi. Finalmente cambierà qualcosa, qui. - era così determinato in tutto. Sopratutto nel rovinare la vita alla moglie.

- Ora va a dormire, Jocelyn - proseguì, come se niente fosse. - Sono davvero stufo del tuo modo di fare. -

Jocelyn fissò il marito, di cui un tempo era totalmente innamorata.

Senza dire niente, andò al piano di sopra, dove vi era la loro camera. Si chiuse dentro, cominciando a buttare vestiti in un borsone. Sapeva che Valentine non sarebbe salito prima di notte fonda,

e lei ormai aveva il tempo di scappare e rifugiarsi il più lontano possibile da Alicante. Prese il borsone e lo mise in spalla, aprendo la finestra. Si guardò attorno e senza esitazioni, si calò nella notte, fino a scendere in giardino, tenendosi alle piante che volteggiavano attorno alla casa, rigide e imponenti. Appena toccò con i piedi per terra, affannata, cominciò a camminare velocemente verso le colline, che portavano poi all'inizio del bosco. Nel bosco viveva un mago, o almeno così lei aveva sentito parlare. Doveva chiedergli un favore, un rituale per invocare un demone.

Nessuno sarebbe dovuto venirlo a sapere.

Sopratutto Valentine.

Ormai era passata quasi un'ora e lei girovagava nel bosco buio, senza ripensamenti. Era una shadowunter, era coraggiosa.

Arrivò ad una radura, dove si guardò attorno, non vedeva niente. Cominciò a guardare meglio,finché dal nulla, non spuntò una casetta di legno, protetta da potenti sigilli.

Le se avvicinò, velocemente. 

Appena fece per bussare, la porta si spalancò, facendola entrare senza esitazioni.

Vide in un angolo, il tanto temuto stregone, che sembrava solo un uomo anziano in preda alla follia.

Appena notò Jocelyn, scattò in piedi, puntando il dito ossuto al ventre della donna.

- Demone! - disse subito, con gli occhi sgranati. Per Jocelyn fu peggio della morte.

- Ho bisogno del suo aiuto, sommo stregone. Devo evocare un demone. Lilith. Ho bisogno di parlare di ciò che è successo a mia figlia. - Jocelyn era agitata, aveva paura che l'uomo non accettasse.

Lo stregone la guardò come se fosse pazza, per poi sfregare la mani tra loro, pensieroso.

- Mi stai chiedendo di evocare la madre di tutti i demoni, Jocelyn Morgenstern? - l'uomo la chiamò con il suo nome da nubile.

Contrasse la mascella, serrandola.

- Ho bisogno di farlo. Devo salvare mia figlia, spero che possa capire. - rispose, con tono acido.

Lo stregone cominciò a camminare, insicuro dell'azione che stava per compiere. Ma infondo lui la capiva. Anche lui aveva avuto un figlio, sapeva che cosa si provava a vedere la propria creatura essere strappata perfidamente via dalle tenebre.

Cominciò a cercare cose tra gli scaffali, pensieroso.

Ricordava bene quel rituale, lo aveva fatto più e più volte, chiedendo aiuto a Lilith per il suo bambino, ma il demone aveva rifiutato qualsiasi tipo d'accordo.

Tracciò dei segni sul pavimento, con un gessetto bianco, poi prese un calice, dove cominciò a buttare dentro cose che per Jocelyn parvero oggetti a casaccio.

L'uomo prese un coltello e fece segno alla donna di avvicinarsi. Lei si avvicinò esitante, finché lui non serrò la mano sul polso di lei, tagliandole la mano, facendo scorrere il suo sangue nella coppa color bronzo.

Non parlavano più, ormai.

Non avevano niente da dirsi, ora.

Lo stregone, prese un libro bianco, non molto grande e sfogliò le pagine con una certa foga, fino ad un punto, dove cominciò a recitare parole in latino.

Nemmeno qualche minuto dopo, il fuoco nel camino dell'uomo divampò in una fiamma azzurra con striature verdi, dove Jocelyn giurò di aver visto volti.

Sentì un urlo soffocato, che pochi minuti dopo morì. Si girò di scatto verso il cerchio, dove vide una figura femminile imponente, di una bellezza spaventosa, con occhi neri e vuoti.

Sussultò.

- Chi osa chiamarmi? - disse il demone.

Jocelyn si avvicinò a lei, guardandola, senza timore.

- Jocelyn Morgenstern. - disse la donna.

Il demone sorrise, ridendo di gusto.

- Shadowhunter. Sapevo che mi avresti chiamata al tuo cospetto. Si tratta della bambina, non è così? - disse il demone divertito. Jocelyn, portò le mani sul ventre, con fare protettivo.

- Oh, non toccherò la tua amata bambina, almeno, non ora. - il suo sorriso si allargò.

- Devo fare un patto con te. - Jocelyn era totalmente convinta delle sue parole. Il demone sembrò stupirsi.

- Shadowhunter che chiede un favore ad un demone? Sono proprio curiosa. - il demone sorrise. Jocelyn non fece una piega, proseguendo.

- Voglio che mia figlia nasca totalmente normale. Non può avere addosso a se questa maledizione, non ha fatto niente, per l'Angelo! - il demone era perso nei suoi pensieri. Si sfregò le mani, pensierosa.

- Jocelyn, tu mi stai chiedendo di purificare il sangue della tua bambina? Dovevi chiederlo al tuo amato Angelo, non a me. - Jocelyn non si arrese, continuando. - Lilith, farò un patto con te. La mia vita a costo di quella di mia figlia. Ma lei deve essere pura. Deve essere come tutti i bambini meritano di nascere. - il demone parve stupito.

- L'amore, che cosa bellissima, non trovi stregone? - sorrise, con il suo sorriso spaventoso. - Cara Jocelyn, io non posso purificare il sangue di tua figlia e non voglio darti questa soddisfazione. Il massimo che posso fare è ritardare gli effetti. Comincerebbe a trasformarmi in un mostro a 10 anni, ma posso fargli diventare 16. - Jocelyn era sconcertata. Non era quello che voleva, assolutamente.

- NO! - urlò. Il demone indurì lo sguardo.

- Allora penso che qua abbiamo finito. - Jocelyn era dannatamente insicura, non poteva rinunciare così alla sua bambina.

- Troviamo una via di scampo! Ci può pur essere un modo per far si che lei rimanga aggrappata alla sua parte umana! - la donna ormai era a pezzi.

Come biasimarla.

Lilith sembrò illuminata, come se avesse avuto un'idea.

- Se troverà il vero amore, qualcuno con cui possa essere se stessa, entro i 16 anni, riuscirà a restare aggrappata alla sua parte umana, ovviamente, senza lasciare la sua metà demoniaca. Se non riuscirà in ciò, le tenebre la risucchieranno e sarà lei stessa a toglierti la vita, Jocelyn Morgenstern. -

La donna rimase di pietra.

Non era ciò che aveva chiesto, ma era l'unica speranza che aveva.

Doveva salvare sua figlia, a costo di accettare questo accordo assurdo.

Poggiò piano una mano sulla fronte, le scoppiava la testa.

- Jocelyn, decidi. - Jocelyn capì che non aveva più tempo.

Sospirò, annuendo piano, lentamente.

- Va bene. Va bene..tutto pur di salvare mia figlia. - disse disperata.

Il demone sorrise, contento del suo contratto.

Si avvicinò al ventre di Jocelyn, dove poggiò una mano.

La donna sentì la bambina scalciare, ma poi il demone si ritrasse.

- La bambina ha la runa del nostro accordo. Solo al suo sedicesimo compleanno la runa sparirà. E' stato un piacere, contrattare con te, Shadowhunter. - il demone non aggiunse altro e dopo poco sparì.

Con lei sparì anche il fuoco di ''anime'' nel camino. Jocelyn si lasciò crollare su una poltrona.

- Cos'ho fatto.. - sussurrò piano, poggiando il viso tra le mani.

Lo stregone non disse niente, si limitò a fissarla.

- Un patto con il diavolo, ecco cosa hai fatto Jocelyn. - disse dopo qualche minuto.

Aveva ragione.

Ormai era fatta. 

Doveva salvare sua figlia, in qualsiasi modo.


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Okay, okay se vi fa' schifo ditemelo che magari nemmeno la continuo. :c
Insomma, avevo quest'idea assurda di travolgere questa saga che, personalmente, amo.
Ditemi tutto ciò che vi va, pareri negativi e non!
Spero che comunque appreziate :)
Ora scappo a leggere City of fallen Angel, goodbye! <3

  
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