24/07/2013
5 recensioniQuando la miopia può essere utile…
James osserva con crescente orrore l’uomo che si avvicina a lui, gli occhi porcini ammiccanti dietro alle lenti spesse, i passi pesanti e strascicati, le mani protese in avanti e l’arma – terribile, spaventosa – brandita in mano. Fa un passo indietro e indirizza a suo padre uno sguardo di puro terrore.
«No, no e poi no!» grida, con la voce acuta. «Papà…no!»
Charlus Potter lo guarda con un misto di tenerezza e compassione. «James, per favore…»
«No, non voglio! Voi siete tutti secchioni, io no, no!»
«James-»
«Io non sono un secchione! Jeremy è un secchione, e infatti porta-»
«James, sono occhiali, stai facendo una scena del genere per degli occhiali, te ne rendi conto?» L’argomentazione non sembra funzionare, e il bambino continua a squadrare con espressione leggermente omicida l’oculista, come se fosse una specie particolare di scarafaggio gigante. «Come pensi di giocare a Quidditch, Jamie, mh? Ti mancano tre decimi, non potrai mai diventare un bravo Cacciatore se-» Charlus si ferma e guarda il figlio sorpreso.
James, abbastanza cupo, indossa gli occhiali in modo impeccabilmente signorile.
«Okay, Jamie… cosa vuoi, esattamente?»
James guarda in cagnesco il padre, continuando a camminare al suo fianco lungo Diagon Alley. «Ora ho gli occhiali e vedo le rughe. Ne hai tante. Sei vecchio» conclude, mordace. Incredibile il fatto che sia cosi acido già a sette anni.
«Grazie della constatazione, James. Intendevo, vuoi un regalo?»
«Perché sono secchione?» La pazienza del padre sembra mandarlo sempre più in bestia, e anche le parole troppo difficili che dice.
«No, per ripagarti del torto subìto» spiega pazientemente Charlus.
«Una scopa. Ma posso vederla anche senza occhiali» risponde prontamente James, anche se è molto probabile che ha capito solo la metà di ciò che il padre ha detto. Prende con l’indice e il pollice della mano destra l’estremità della montatura degli occhiali, come se avesse a che fare con un oggetto proveniente dal cassonetto dell’umido.
«James, metti gli occhiali, subito.»
«No.»
«Ora.»
«No!» Con una pioggia di frammenti di vetro, gli occhiali finiscono in mille pezzi. Regna per qualche secondo il silenzio.
«Io non ho fatto niente!» fa James, con gli occhi simili a quelli di un cerbiatto impaurito.
«Lo so, Jamie, lo so. Tu invece, sai questo che significa?»
«Che non sono più un secchione!» grida James, giulivo.
«Sbagliato» ribatte pacato Charlus. «Che lo sarai, ma che sarai obbligato ad esserlo da quelli che avranno la sfortuna di fare la tua amicizia, ad Hogwarts» aggiunge infine.
Nonostante tutto, quel nome fa brillare gli occhi di James che, in un momento solenne, giura a se stesso che mai e poi mai sarà un secchione, ad Hogwarts.
Note: ok, ok, è leggermente demenziale e fuori luogo. A dire il vero non mi piace, non mi fa schifo come la precedente, ma siamo lì. Sono proprio caduta in basso, niente da fare. Spero che comunque qualcuno sia arrivato fino in fondo, anche se è dura, lo so. Un commentino piccino picciò (anche negativo, me lo merito) farebbe piacere, sì sì.