Film > Una ragazza e il suo sogno
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Autore: marta_cr_cullen92    24/07/2013    0 recensioni
Questa è la mia prima FF e l'ho scritta tipo 10 anni fa quando facevo ancora le medie... ho un po' paura a pubblicarla... spero possa piacervi!
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Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sua zia Carolina era arrivata dalla Francia, lo zio Carlo dall’Italia: erano arrivati tutti in anticipo ma…

< Ma Ian, non c’è nessuno dei tuoi amici ? > chiese Daphne

< Sono passati troppi anni da quando non vedo i miei amici, i miei genitori non ci sono e quindi ho solo te che vali più di tutto il resto > rispose Ian.

La giornata finì e né Ian né Daphne chiusero occhio quella notte, lui la trovò in cucina seduta sul mobile alle tre del mattino, che mangia latte e cereali. Si guardarono negli occhi, si scambiarono un sorriso, sedettero vicino e finirono i loro cereali. Arrivò mattina.

Daphne era in camera, le sue amiche erano tutte intorno a lei e commentavano lo splendido vestito che ella indossava: senza spallini, con un corpetto blu notte annodato dietro, splendidamente ricamata era la gonna bianca, lunga fino ai piedi i quali calzavano un paio di splendidi stivaletti corti e con il tacco, il mantello di pizzo bianco con il cappuccio arrivava a terra: era magnifica. La Chiesa era stata decorata con lunghi nastri e perle, fiori bianchi e profumate rose rosse, Ian portava uno smoking nero con la camicia bianca senza cravatta, molto teso e impacciato, aspettava Daphne accanto all’altare.

Il signor Dashwood, che portava la divisa militare, prese la figlia a braccetto, le porte si aprirono e gli invitati si alzarono.

Ian guardava quella stupenda creatura avanzare nel suo lungo abito bianco e a malapena si ricordava di respirare... Ma, sul punto della fatidica frase “E chi vuole impedire questo matrimonio parli ora o taccia per sempre” successe una cosa che nessuno si aspettava: le porte sì aprirono…

< Io non posso lasciarti commettere lo sbaglio più grosso della tua vita. E lui non ti può rendere felice come lo farei io !!! > gridò un ragazzo con profondi occhi blu e corti capelli neri, molto più alto di Ian e molto più robusto. Egli si avvicinò a Daphne e di conseguenza a Ian che lo guardò come se fosse un enorme scarafaggio che doveva essere annientato al più presto.

Ian non respirava e il suo cuore si era fermato, Daphne sconvolta ripensò all'ultima volta che aveva visto quegli occhi di ghiaccio andare via ma non fù lei a parlare per prima.

< Daniel, cosa vuoi ? Hai distrutto il cuore di mia figlia sei anni fa, non hai ancora recato abbastanza danni ?!?! > gridò il signor Dashwood,

< Cosa diavolo ci fai qui? Nessuno ti ha invitato e se non sbaglio mi hai lasciato tu sei anni fa per andare in Cina con la tua bella allenatrice e la squadra di sommozzatori!!! > disse Daphne sconcertata..

Il signor Dashwood allora prese Daniel per un braccio e lo trascinò fuori della chiesa appena in tempo perché Ian stava già stringendo un pugno talmente forte che le nocche sembravano tagliare la pelle. Daphne prese la mano di Ian stretta nel pugno, la accarezzò, e gli disse < Ian Wallace io non ti ho detto che ti volevo sposare per poi lasciarti all’altare, ma per fare sì che questo momento duri tutta la vita che voglio passare accanto a te > .

Senza dire un’altra parola Ian la baciò, si scambiarono gli anelli e il matrimonio si concluse.

Tutti a tavola! Il pranzo era squisito; il padre di Daphne fece i complimenti a Ian per la splendida festa e come tutti gli invitati gli fece gli auguri. Quando il pranzo finì Ian e Daphne si alzarono e chiesero un minuto di silenzio

< Grazie a tutti per essere venuti, domani sera io e la mia sposa partiremo per l’Australia, L’Argentina e l’Equador; ovviamente non staremo in tutti gli stati contemporaneamente, ci fermeremo 8 giorni circa in ognuno... ma quello che mi preme più dire è questo: quel giorno, due occhi marroni incrociarono i miei e io capii che avrei fatto qualsiasi cosa pur di non vederli mai spegnersi, pur di non vederli mai allontanarsi dai miei ma la felicità è come una farfalla. Amore mio se mai ti stringerò troppo forte a me non sarà per odio ma per troppo amore - la guardò profondamente negli occhi – accetta i miei difetti e io farò di te la regina della mia casa. > disse Ian.

Daphne era commossa nel profondo e con le prime lacrime che nascevano lo baciò e gli invitati brindarono felici agli sposi novelli.

Quando gli invitati andarono via anche i due andarono a casa ma prima di entrare dalla porta Ian prese in braccio Daphne com’è tradizione, la portò nella loro nuova camera e l’appoggiò sul letto: erano stanchi morti. La prima cosa che Daphne fece fu quella di togliersi gli stivaletti: tutto quello stare in piedi ai vari tavoli l’aveva distrutta; Ian aveva stretto talmente tante mani e conosciuto una miriade di persone che era frastornato.

Entrambi dormirono profondamente e la mattina successiva, dopo un’abbondante colazione, cominciarono a fare le valigie.

L’aereo partì la sera stessa in perfetto orario.

   
 
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