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Autore: S_Lion597    24/07/2013    7 recensioni
|Esplanie - Post 5x14
Era stata una serata da film in ogni aspetto, il ristorante francese, la passeggiata a braccetto per le vie del parco, i discorsi, i baci. Dio, i baci… e Lanie lo voleva. Si desideravano entrambi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Lanie Parish
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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I don't care, chica.
 

La prima cosa che percepì quando iniziò a svegliarsi furono le dita di lui che l’accarezzavano.
Percorrevano vie indefinite sulla sua schiena nuda, sulle braccia, la nuca.
Si lasciò cullare da quei tocchi mentre il sonno scivolava via dalle sue membra stanche e ancora sensibili, e la mente riprendeva lentamente il contatto con la realtà.
Lo sentiva dietro di sè.
Riconosceva il suo corpo caldo e forte contro il proprio, le loro gambe rimaste intrecciate mentre lei si lasciava andare alla stanchezza, ma lui continuava a dedicarsi con la stessa minuzia di sempre alla sua pelle. Il lenzuolo umido le copriva la parte bassa del corpo svestito, dalla vita fino a piedi rimasti scoperti.
Allungò una mano dietro di sé e accarezzò la coscia muscolosa del compagno, cercando di trovare un nome plausibile per quello che erano diventati quella notte - o per quello che erano tornati ad essere - dopo la rottura improvvisa di alcuni mesi prima.
L'uomo reagì al suo tocco portandosi più vicino a lei, passandole un braccio intorno alla vita per stringersela addosso. Lanie emise un mugolio quando poté distinguere con precisione ogni muscolo del petto di lui premere contro la propria schiena e guizzare a contatto con la pelle d'oca che si sentiva addosso.

-Javi...-
-Mmh?- Esposito affondò il volto nei suoi capelli facendole vibrare la pelle sensibile a contatto con la sua bocca. Lei si girò fra le sue braccia, nascondendo subito il volto nell'incavo del suo collo, e respirò a fondo il profumo del dopobarba che portava. Javier la strinse di più facendo aderire il proprio petto al seno della donna che gli circondò la schiena con le braccia.
-Ehi, chica...-
-Mi sei mancato così tanto, Javi.-
 
Esposito trattenne il respiro, sentendo la voce tremarle e le baciò i capelli.
Anche a lui era mancata tanto, diamine se le era mancata. Si staccò piano da lei e le alzò il mento con due dita. Affondò qualche minuto negli occhi scuri e lucidi della donna a cui aveva scoperto di essere legato in un modo mai provato prima, e si chiese quanto male si erano fatti.
E dire che avevano tanto preso in giro Castle e Beckett perchè non volevano ammettere il loro amore…  Ma la differenza è che fra loro, liberi e indipendenti, la passione era scoppiata tanto in fretta che il problema era sorto al primo accenno del fatto che la relazione si stava ormai facendo più seria di quelle a cui erano sempre stati abituati.

Fece scorrere la punta delle dita sul seno della donna, causandole un brivido, e continuò fino alla spalla, per poi scendere sul fianco, verso il bacino.
-Anche tu, chica.-
Si abbassò per baciarla e trovò subito le sue labbra sulle proprie. Si mossero con delicatezza, quasi come se non avessero passato le ultime ore ad amarsi con passione.
Erano usciti insieme diverse volte dopo Natale, quando lei gli aveva proposto di chiamarla, ma in un tacito accordo avevano deciso di andarci piano, di riavvicinarsi lentamente, quasi a controllare che fosse davvero quello che volevano entrambi. Poi finalmente quella sera lei l'aveva trattenuto per un braccio quando si stava allontanando, dopo quello sarebbe dovuto essere il bacio della buonanotte. Era stata una serata da film in ogni aspetto, il ristorante francese, la passeggiata a braccetto per le vie del parco, i discorsi, i baci. Dio, i baci… e Lanie lo voleva. Si desideravano entrambi.
Non c'era stato impaccio, indecisione, né tanto meno imbarazzo.
Si erano sbarazzati dei vestiti, si erano trovati e si erano amati come se in quei mesi non avessero fatto nient'altro che quello.
 
Esposito aprì la bocca e le lingue subito si accarezzarono, intrecciandosi. Lanie si inarcò quasi involontariamente contro il suo corpo e gli passò le mani dietro la nuca tentando di avvicinarlo più di quanto già non fosse. Quando l'aria iniziò a mancare la donna si staccò e iniziò a baciargli la mandibola, la gola, spostandosi poi sulla clavicola fino alle cicatrici del proiettile che gli aveva trapassato la spalla e del taglio che attraversava verticalmente il pettorale destro.
Una lacrima le solcò il viso al ricordo di lui che se ne andava sbattendo la porta dopo che lei gli aveva urlato che no, non intendeva sposarsi né tanto meno affrontare quella conversazione con lui come con nessun altro.
Lanie non si ricordava nemmeno quanto aveva pianto quella sera, consapevole che quel casino era solo colpa sua. Dio, perchè non poteva semplicemente lasciare da parte il passato dei suoi genitori e vivere la sua vita con l'uomo che amava?

Esposito sembrò intercettare i suoi pensieri e rotolò su di lei. Le sfiorò la guancia con le labbra asciugandola e scese poi lungo il collo, le spalle, il seno. Ritornò sulle guance, la fronte, le sfiorò le labbra, e la baciò ancora profondamente, intensamente.
-Non me ne vado Lanie, non mi interessa il resto-
-Sono una stupida- Javier sorrise leggermente contro la sua tempia e lì lasciò un bacio.
Se la dottoressa Parish era stupida, circa i tre quarti della popolazione mondiale potevano definirsi senza cervello.
-È il tuo passato, chica. E io non voglio niente di più che questo- sussurrò baciandola ancora.
Lanie lo guardò socchiudendo gli occhi. -Non ti ho mai detto che riguardava il mio passato-
Lui fece una smorfia e prese a torturarle con i denti e con la lingua un lembo di pelle particolarmente sensibile fra collo e spalla.
-Sono pur sempre un detective, chica- Lei si inarcò ancora. Le era mancato anche farsi chiamare così. Era una cosa così tipicamente da Javier Esposito che non l'avrebbe mai associata ad un uomo che non fosse stato lui. Boccheggiò quando sentì una sua mano scendere dal collo, passando lentamente sul seno, sulla pancia e i fianchi per fermarsi sull'interno coscia dove le dita presero a solleticarla facendole vibrare la pelle.
-Hai indagato su di me?- l'uomo interruppe la sua piacevole tortura per un secondo e la morse sul collo.
-Così mi offendi, Lanie.- Ricominciò a muovere le mani sulla sua pelle e Lanie si chiese quanto tempo ci avrebbe messo il proprio corpo sensibile ad andare in autocombustione sotto il tocco esperto del guapo. -Mi basta conoscerti. Niente di più-
E lei gemette quando sentì le sue dita accarezzarla nella sua parte più intima per donarle piacere.
Javier sorrise ancora mentre un ti amo gli attraversava la mente spegnendosi veloce come il gemito di lei. Le si appoggiò totalmente contro stando attento a non farle male, continuando a muoversi per lei.
Guardò un attimo il viso della donna, la testa reclinata all'indietro sul cuscino, i capelli neri sparsi, il naso dritto, gli occhi e la bocca leggermente socchiusi. Posò la bocca vicino al suo orecchio e le parlò in un sussurro -Buon San Valentino, chica-
 

"Mi ricordo te vestita solo di pelle d'oca."
(Non cambierò mai-Baby K ft. Marracash)

 Mio:
Hi! Esplanie nata su un volo di ritorno dalla Sicilia. Purtroppo ci ha messo mezzo secolo ad essere pubblicata xD
Cooomunque… Il fatto che sia stata Lanie ad avere problemi con la faccenda del matrimonio spuntata fuori nella 4x06 mi sembra di averlo letto da qualche parte in un intervista pre-Season 5 a Tamala. Da quanto mi ricordo si parlava di una scena Esplanie tagliata in cui si vedeva la discussione… (Sinceramente non so se essere felice del fatto che l’abbiano tagliata o no :S)
In ogni caso qui si tratta di periodi più allegri :D
S.

   
 
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