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Autore: Iteh in heaven    24/07/2013    0 recensioni
Sentì un odore di caffè sotto il suo naso e fu risvegliata da quel buio accogliente del suo sonno, una tazza bianca era davanti a lei, la prese sentendo il calore, poi poggiò il piatto con l'omelette e lo sciroppo d'acero e le si sedette davanti sorridendole.
-Buon compleanno, Caroline-le disse l'uomo davanti a lei sorridendole, mentre i suoi occhi splendevano e diventano ancora più chiari.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Vi ringrazio se avete deciso di leggere questa storia, era nata come una one-shot ma mi sembrava troppo lunga per essere tale. E' composta da quattro parti che ovviamente ho già pronte. Ho iniziato a scriverla per il mio compleanno, e l'ho finita oggi 24 Luglio, e non so spero di ricevere qualche recensione per sapere se vi piace, e se volete le altre parti di questa storia!
Buona lettura! Irene




Flights, birthdays and more

Prima parte

Riposare veramente, senza interruzioni o vari rumori era davvero rilassante ed efficace per i suoi nervi. Si sentiva indolenzita, ma in pace con se stessa e con tutto quello che la circondava anche se era sopra ad un aereo con solo cinque persone. Sentì un odore di caffè sotto il suo naso e fu risvegliata da quel buio accogliente del suo sonno, una tazza bianca era davanti a lei, la prese sentendo il calore, poi poggiò il piatto con l'omelette e lo sciroppo d'acero e le si sedette davanti sorridendole.

-Buon compleanno, Caroline-le disse l'uomo davanti a lei sorridendole, mentre i suoi occhi splendevano e diventano ancora più chiari.

-Grazie, Jay-lo ringraziò Caroline bevendo un sorso di caffè, guardò l'omelette davanti a se e poi pose lo sguardo sul cantante che sorrise -L'hai fatto tu?-

-L'omelette? Certo!-disse Jared porgendole una forchetta con aria ammiccante , la ragazza lo guardò con un sopracciglio inarcato e lui sbuffò -L'ha fatto l'hostess, non ti sto avvelenando. Puoi mangiare-

-Bene, allora buongiorno-rise lei portandosene un pezzo in bocca e gli regalò un sorriso. Non era una delle solite ragazze che si portava a casa per una serata, lei era la sua fidanzata, una ragazza che aveva appena compiuto trentun anni, capelli castani lunghi fino alle spalle, occhi che a seconda della luce variavano dal verde al celeste, leggere lentiggini sul naso e un fisico non perfetto ma attraente per lui, ma il suo carattere era quello che l'aveva più colpito, il sorriso luminoso e coinvolgente, i nervi che la facevano impazzire e la rabbia che la faceva piangere e urlare con il mondo intero. Lei era sola, e probabilmente era stato anche pazzo ad innamorarsene, perchè per la maggior parte delle volte non erano d'accordo e finivano per litigare o lei per tirargli qualche libro pesante addosso.

-Quindi Italia?-chiese Jared guardando fuori dal suo oblò con lo sguardo pensieroso.

-Ripensamenti su tutti gli appuntamenti che hai preso? Non ti godrai neanche un po' la città, Milano è un po' confusionaria anche se bellissima-disse la ragazza pulendosi con il tovagliolo che le aveva portato. Jared la guardò ammiccando un sorriso, chiamò l'hostess per farle portare via il piatto, quando portò tutto via, appoggiò i gomiti sul tavolini e la guardò poggiando la testa fra le mani.

-Potremmo annullare tutto, ti porto dove vuoi-le propose il cantante cercando di capire come farle passare bene il suo compleanno, il suo giorno.

-Andiamo alle Seychelles così facciamo un incontro ravvicinato con gli squali-borbottò la ragazza spingendogli la testa con l'indice, Jared rise borbottando uno "stronza" -Hai preso questo impegno da tanto, quindi ora andiamo in Italia, io giro Milano e tu vai a rilasciare interviste, senza dare buca. Capito?-

-Chiaro, Car-disse il moro continuando a guardarla -Almeno potevi far venire la tua amica Ross-

-Dopo che ha cercato di infilarti la lingua in bocca? Non credo proprio-sibilò lei sgranando gli occhi ora verdi.

-Che ragazza audace, quanti anni ha? Ventuno? E già molesta i più grandi-constatò sorridendo sghembo alla mora che inarcò un sopracciglio.

-Ormai ti puoi definire vecchio, non grande. Si sa ma non si ammette vero?-rise lei mettendosi gli occhiali da sole nascondendo la sua espressione divertita.

-Oggi puoi dire tutto quello che vuoi, non posso arrabbiarmi-si rassegnò Jared mentre pensava che voleva solo amarla e stare con lei per tutto il tempo che poteva.

-Come faccio sempre- controbatté la ragazza -Quanto manca?-

-Due ore circa-rispose guardando l'orologio attaccato alla parete dell'aereo, sbadigliò e si alzò dalla poltrona -Andiamo in camera? Ho bisogno di sdraiarmi-

Caroline si alzò prendendo la mano del cantante che la guidò fino alla camera da letto, si tolsero le scarpe e si sdraiarono, la ragazza poggiò la testa sul petto del cantante mentre lui le accarezzava la schiena.

-Ti ricordi quando ci siamo incontrati?-le chiese Jared continuando ad accarezzarla dolcemente.

-Quando tu stavi male in un vicolo buio? Si me lo ricordo-disse la ragazza toccandogli il petto e passandogli una mano di sopra sentendo i pettorali sotto la maglia.

-Mi ha riempito di antibiotici e mi hai fatto bere una bottiglia d'acqua in solo venti minuti-sorrise ancora ricordando quella lunga serata, mentre lei con degli occhiali neri che le occupavano il viso, si era presa cura di un cantante malato e quasi svenuto -E poi neanche mi hai lasciato un biglietto con numero o nome-

-Ero una volontaria non una mamma, una volontaria al tuo concerto-sussurrò lei accarezzandogli ora la pancia piatta -Stavi davvero male, stavo per avere una crisi nervosa poi mi sono ricordata che cosa poteva essere e ti ho aiutato come meglio potevo-

-Ma te ne sei andata-ribattè ancora il cantante -Se non fossi rimasto un giorno in più probabilmente non saresti caduta ai miei piedi-

-Questo perché sono realmente caduta davanti a te, e mi sono caduti anche gli occhiali- continuò Caroline vergognandosi ancora per quella caduta.

-Così te li ho raccolti, ti ho aiutato ad alzarti e ti li ho rimessi-le sussurrò Jared come se stesse raccontando un film -E ti ho baciato-

-Bugiardo, non è vero. Eri malato, ti avrei anche respinto-rise Caroline sedendosi con le gambe incrociate sul letto matrimoniale -Mi hai detto testuali parole "Il destino esiste allora" e io ti ho chiesto come stavi, poi mi hai invitato a pranzare nell'hotel in cui stavi-

-E poi sono andato via io-concluse il cantante socchiudendo gli occhi-Ma ti ho ritrovata perché sapevo come ti chiamavi e penso di aver indagato per molti mesi su di te prima di presentarmi di nuovo-

-Mmh, e che cosa avevi scoperto esattamente, mio bel maniaco?-gli chiese ammiccando Caroline, mentre Jared rise.

-Che avevi da poco lasciato l'università di medicina e che ti eri appena scritta nell'università delle arti con una borsa di studio. Ho saputo che avevi due sorelle, che vivevano in Francia. Ho saputo che eri una delle persone più chiuse della storia e che hai sempre avuto ottimi voti, amante del volontariato con una grande ma timida passione per lo scrivere.-raccontò il cantante prendendole la mano per farla sdraiare con lui.

-E poi conoscendomi cosa hai capito?-gli chiese volendo sentire ciò che li aveva fatti innamorare in questo modo, Jared le baciò i capelli e sospirò.

-Ho capito che ti piacciono le orchidee viola, che ti piace un solo profumo e deve essere leggero. Che ti piacciono le cose solo quando sei sola, che ti piace il mare quando sei sola, quando ti puoi sedere in una spiaggia isolata a disegnare il tramonto o l'alba, che ti piace svegliarti nel bel mezzo della notte per mangiare il latte senza cereali. Non ti piace ballare, ma ti piace cantare davanti allo specchio mentre ti asciughi i capelli, ti piace disegnarmi anche se non lo ammetti, e ami scrivere quasi quanto ami me solo che hai una testa così piena di complessi che alla fine lasceresti tutto a metà. Sei contraria a quasi tutte le cose che ti dicono, hai solo le tue idee anche se rispetti le altre. Aiuti la gente quando nessuno ti guarda perché non ti piace vantarti, e ti amo perché sei tutto quello che non ho mai cercato, sei tutto quello che non avevo capito che amavo, sei il mio opposto e mi piace.- concluse Jared con gli occhi leggermente lucidi, Caroline si alzò con il cuore che le batteva fin troppo, gli prese il viso con una mano e lo baciò, e come un'esplosione di emozioni vennero avvolti in un tornado unendosi completamente.

-Lost in the city of angels-canticchiò Caroline con le cuffie alle orecchie.

Le aveva passato dallo studio di registrazioni sull'ipod senza dirglielo, e la prima volta che le ascoltò iniziò a piangere felicemente e subito lo aveva abbracciato. Per lei era un album speciale, anche perchè lo aveva aiutato a perfezionare alcuni testi, con quel suo tocco di artista, grazie a questo album l'aveva per la prima volta sentita suonare un pianoforte di nascosto, pensando di non essere sentita di nessuno, e mai lui gliel'aveva detto sperando di poterla sentire un'altra volta. Le tolse le cuffie, e le baciò il collo facendola rabbrividire, si misero a guardare fuori dalla finestra dell'hotel, era mattina presto e già le prime persone erano per strada.

Si addormentarono per un paio di ore, visto che era ancora troppo presto per fare qualsiasi altra cosa, Jared la stava guardando, sapeva che non le piaceva essere toccata mentre dormiva, così rimase lì senza fare nulla, senza neanche pensare. Aveva soltanto un appuntamento alle 10 in punto, poi sarebbero ripartiti verso il porto più vicino, là c'era un yacht che li avrebbe aspettati e dentro Shannon, Emma, Tomo, Vicky e le sue due sorelle. Gwendolyn e Marie. Era la prima cosa che era riuscito a fare senza essere scoperto, grazie ad Emma aveva anche cancellato alcune interviste rimandandole a mesi dopo. Si alzò dal letto, si mise i vestiti che aveva preparato, prese il cellulare e facendo silenzio le baciò la fronte.

-Mmh è già ora?-gli chiese girandosi fra le lenzuola facendole attorcigliare, si mise seduta con tutti i capelli scompigliati mentre si stropicciava gli occhi.

-Sì, torno fra un'ora. Continua a dormire tranquillamente-le sussurrò da davanti la porta, la mora annuì e lui uscì dalla camera dell'hotel di Milano. Caroline si guardò intorno, le piaceva il silenzio, le piaceva stare sola e far vagare il cervello senza doversi preoccupare di nulla. Improvvisamente si risvegliò dallo stato di trance, si alzò dal letto fin troppo comodo e si andò a preparare in bagno. Dopo essersi lavata, si truccò leggermente con un filo di matita nera che le rendeva gli occhi ancora più definiti, si vestì velocemente ed uscì dalla camera dell'hotel. Si ricordava ancora tutte le strade di Milano, e sopratutto dove fosse lo Starbucks, quando vi entrò prese un frappé al cioccolato e poi uscì, passeggiando senza meta. Senza aver ancora finito il suo frappé, ritornò nella zona dell'hotel, con sua grande sorpresa si accorse di non essere annoiata o delusa, era solo vogliosa di stare con Jared e di stare fra le sue braccia. C'era soltanto una piccola via che la divideva dall'hotel in cui alloggiavano,ma prima di attraversare venne tirata per il braccio e si ritrovò ad aderire al muro dell'edificio, due occhi di ghiaccio luminosi la stavano osservando e la controllavano.

-Ti stavo cercando-le sussurrò prendendole il frappè dalle mani della ragazza, mentre lei riprendeva a respirare.

-Tu sei psicolabile, davvero! Bastava chiamare, non aggredirmi e sbattermi così su un muro!-quasi urlò la mora sfuriando, sentendo il calore salire fino alle gote.

-Non ti sto sbattendo, se non te ne fossi resa conto. E ti avrei dovuta chiamare in questo cellulare?-le chiese estraendo dalla propria tasca il cellulare di Caroline che ricordò solo in quel momento di aver scordato il cellulare in camera.

-Sei anche maniaco, persecutore di donne-borbottò prendendo il cellulare e uscendo da quella traversa dirigendosi verso l'hotel, mentre il cantante gustava il frappé. Salirono in camera, Caroline si infilò in bagno borbottando qualcosa di indefinito, mentre Jared iniziò a preparare le loro valige cercando di non fare troppo rumore.

-Jay ma che stai combinando?-gli chiese Caroline uscendo dal bagno e con lei anche una nuvola di vapore, era avvolta solo da un asciugamano e lo sguardo del cantante vagò per molto sul suo corpo lucido per l'acqua.

-Sto preparando le valige-disse con fare ovvio, indicandogliele, mentre si avvicinava con passi lenti alla ragazza che invece cercò di superarlo per cercare di vedere cosa aveva dentro quelle valige. Il cantante però la prese avvolgendola con le braccia, facendo aderire la schiena di lei al suo petto.

-Dai, lasciami! Cosa hai in mente? Mi avevi promesso che non avresti fatto niente-squittì rigirandosi nella sua presa e poggiandogli le mani sul petto coperto da una maglietta bianca a maniche corte.

-Non posso sempre accontentarti, ora fai finta di non aver capito niente. Vestiti, o non mi controllerò e non usciremo da questa camera-le sussurrò prima di baciarla, portandole la mano dietro la nuca per attaccarla a lui. Dopo che ne ebbe abbastanza la lasciò andare con un sorriso malizioso, mentre guardava le labbra rosse e pulsanti di Caroline.

-Dove stiamo andando?-chiese la mora passando una mano fra i capelli del cantante che guidava -Ci fermiamo?-

-Ti senti male?-le chiese dandole un'occhiata fugace, la mora scosse la testa aprendo di nuovo il libro -Allora continuiamo, siamo in ritardo. Dormi un po'. Non avrai più tempo per farlo-

-Non riesco a capire il motivo della tua estrema perversione Jay. E sei anche irresistibile, dannazione-borbottò rimettendosi gli occhiali. Pian piano vide che si inoltravano in un altro tipo di paesaggio, c'era il mare: stavano entrando nella zona portuale. Ripose il libro dentro la sua borsa e si mise ad osservare ciò che aveva attorno con attenzione, poi si volse verso il cantante che aveva un sorrisetto stampato sul viso.

Si fermò in un parcheggio dove vi erano altre macchine, Caroline seguì i movimenti di Jared, e quando scese lo seguì. Lo vide prendere le valige e dirigersi verso un grande molo a cui vi erano attaccati vari grandissimi yacht uno più bello dell'altro e forse fin troppo lussuosi. Lo vide fermarsi davanti all'ultimo, era uno molto sofisticato, lussuoso e grandissimo, non appena mise un piede dentro un forte "Buon compleanno" l'accolse, così come gli abbracci e i baci. Alcuni erano ad aspettarla sopra seduti su delle poltroncine nere, mentre la vetrata centrale era chiusa, sentì la mano del cantante spingerla verso sopra, mentre con il fratello portava le valige dentro. Salì le scale e la prima a saltarle addosso fu Gwendolyn con quel suo mega sorriso super bianco, si accorse anche che i suoi capelli neri erano più corti e molto lisciati. Poi fu il turno di Marie, sempre con quel suo accennato distacco ma carico di dolcezza e di mancanza, salutò i rispettivi fidanzati, Brian era il ragazzo di Gwen da più di tre anni, era anche lui con occhi e capelli scuri e un fisico asciutto ma non di sicuro uno sportivo; Marcel il ragazzo di Marie da pochi mesi, era un ragazzo molto sportivo, forse poco intelligente ma ben conscio del suo charme che cercava disperatamente di usare con tutti. Si sedettero tutti nei divanetti neri, lei era in mezzo alle sue sorelle che le stavano raccontando del più e del meno, e dei loro progetti futuri. Poi incrociò lo sguardo di Jared che la stava guardando mentre distrattamente ascoltava i discorsi di suo fratello e degli altri ragazzi, lui le fece l'occhiolino e lei sorrise.

-Non ci credevo proprio-disse Gwen appoggiandosi nel divanetto con un sorriso compiaciuto, le due si voltarono verso di lei dubbiose e anche curiose -Di te e Jared. Tu sei sempre stata così distaccata dal genere umano in generale, sempre così intenta a studiare e a stare da sola, poi quando l'hai incontrato è come se ti fossi aggrappata a lui, come se lui fosse il tuo vero centro, la tua vera ancora per rimanere nella realtà. Avresti mai immaginato di poter avere una relazione così? E poi non ci speravo neanche molto perché lui è una star, ora invece…-rimase a metà Gwen, ma venne seguita dall'altra.

-Neanche la mamma credeva in questa relazione, diceva sempre che saresti tornata a pezzi. Ma tu sei sempre stata la più obbiettiva, la più seria e la più intelligente di tutte noi, sapevo che aveva qualcosa per attirare la tua attenzione. Non capita a molti di ottenere qualcosa da te, neanche a noi che siamo la tua famiglia-disse Marie concludendo con un sorriso.

-Sapete che ci sarò sempre per voi, ma alcune volte ho bisogno di stare per conto mio. Se non stessi un po' da sola, diverrei molto irritabile e suscettibile. Lo sapete bene-disse Caroline guardando le sue sorelle che annuirono intenerite, e l'abbracciarono soffocandola fra le loro braccia.

-Così me l'uccidete-rise Jared, facendole staccare e si rimisero a parlare mentre lui rubava la mora dalla loro compagnia. La portò di sotto, entrarono dalla vetrata e Caroline rimase a bocca aperta.

-E' bellissimo! Non riesco a capire quando hai avuto il tempo di prenderlo e di prepararlo?-gli chiese mentre il cantante le mostrava la cucina, dove c'era il cibo, le fece vedere le tre stanze matrimoniali, una stanza singola per Emma, e una doppia per Tomo e Shannon, ognuna aveva un suo piccolo bagno, ogni stanza aveva anche una televisione a schermo piatto, e al centro c'era un grande tavolo rotondo con una divano circolare intorno ad esso. E sul davanti dello yacht c'erano dei divanetti per godersi la magnifica vista dell'oceano e del vuoto totale.

-Ti è piaciuta la sorpresa?-le chiese abbracciandola da dietro, le baciò la nuca facendola rabbrividire.

-Certo che mi è piaciuta! Tutto, davvero, grazie-lo ringraziò sospirando, Jared la girò verso di se e le circondò il viso con le sue mani.

-Sei strana, cosa è successo? Le tue sorelle non sembravano più ingestibili del solito-le disse accarezzandole le guance con le dita.

-Solo che mi fanno sembrare come matta, perché mi sono innamorata di te, anzi perché tu ti sei innamorato di me. Tu sei l'unico che realmente mi ha sostenuto da quando ci siamo conosciuti, e nessuno della mia famiglia ha mai realmente capito che l'unico a credere nei miei sogni sei tu e sarai, spero. Mi hanno saputo solo disprezzare e giudicare.-sussurrò socchiudendo leggermente gli occhi, poi sentì le labbra di Jared posare sulle e premere affinché anche il suo dolore passasse a lui.

Stava leggendo un libro seduta su un gradino delle scale che portavano verso l'acqua, alcuni dormivano, altri erano intenti a preparare la colazione, Jared e Shannon stavano parlando davanti i comandi dello yacht. Ad un certo punto sentì delle urla divertite e un tonfo nell'acqua seguiti da dei fischi, Caroline alzò lo sguardo e vide Brian che rideva e subito dopo si tuffava raggiungendo Gwen che era stata buttata per prima. Continuò a leggere fino a quando venne presa di peso da Jared che rideva, le poggiò il libro lì dove era prima, si avvicinò più che poté al bordo dello yacht per potersi buttare.

-No Jay! Tipregotipregotiprego! Farò tutto quello che vorrai, non mi buttare, so nuotare a malapena- iniziò a urlare la mora attaccandosi al corpo del cantante che rideva.

-Ma ci buttiamo insieme! 1…2…3-disse prima di prendere uno slancio e buttarsi dentro l'acqua, la prima sensazione fu quella dell'acqua che avvolgeva il corpo di entrambi, poi il cantante con uno slancio riportò entrambi in superficie. Caroline gli teneva le mani sulle spalle tenendosi a galla, mentre lui rideva insieme agli altri, non le piaceva stare dentro l'acqua, le dava quel senso di perdita e del non controllo, era come essere fluttuante nell'aria.

-Tu sei solamente un bastardo!-balbettò la mora portandosi indietro i capelli bagnati, poi si appiccicò di nuovo al cantante.

-La tua dolce fobia dell'acqua, ti sembra che sia un salvagente?-le chiese ironicamente mentre nuotava verso lo yacht per risalire.

-Sì, sei soltanto un salvagente da questo momento, un salvagente anche inutile-borbottò mentre teneva la testa lontana dall'acqua. Salirono insieme a tutti gli altri, per asciugarsi con il sole caldo di mezzogiorno, Caroline invece rientrò per andarsi a fare una doccia nella sua camera. Vide Marcel seduto nel tavolo centrale che stava leggendo.

-E’ la tua voce che mi tranquillizza. E’ il tuo modo di parlare, il tuo modo di chiamarmi, quel nomignolo che mi riservi. E’ che sei tu. E quando si tratta di te, io non lo so che mi succede. Per quanto cerca di trattenermi, se si tratta di te...Io sono felice.-lesse il ragazzo, attirando l'attenzione di Candice che lo guardò vedendo che teneva il suo libro fra le mani, fece marcia indietro e poggiò le mani sul tavolo.

-Non credo che quel libro ti appartenga, Marcel-disse allungando una mano per farselo dare.

-Non ti facevo così sentimentale, se l'avessi saputo prima avrei di sicuro scelto te-le disse ammiccando, facendo rabbrividire per il disgusto.

-Se non vuoi essere buttato fuori dal mio yacht ti conviene darmi quel cavolo di libro!-disse cercando di mantenere ancora un tono calmo, Marcel ghignò portando la testa indietro divertito dalla scena.

-Il tuo yacht? Penso che questo sia di Jared, hai fatto un bell'affare. Gliel'hai data come una brava puttanella e lui si è innamorato-disse ridendo e alzandosi da dove era seduto, Caroline strabuzzò gli occhi e alzò la mano per dargli uno schiaffo, ma Marcel le fermò la mano mentre i suoi occhi brillavano di malizia. Le strinse con forza il polso senza togliere il sorriso dalla faccia, glielo strinse con cattiveria, con disprezzo.

-Penso che potresti lasciare anche il polso di Caroline, e andarti ad infilare nella tua cazzo di stanza se non vuoi finire in mezzo all'acqua senza niente intorno, Marcel-lo minacciò la voce autoritaria di Shannon, il ragazzo le lasciò la mano e se ne andò nella sua stanza sbattendo la porta -Tutto bene?-

-E' soltanto un idiota pompato, grazie-disse Caroline prendendosi il libro sul tavolo, si guardò il polso notando le perfette strisce rosse delle dita di Marcel.

-Mi devo aspettare anche io una sfuriata del genere, se dovessi toccare un tuo libro?-le chiese Shannon cercando di dissuaderla dai suoi pensieri strani e contorti.

-No Shan, puoi toccare tutto tu-disse senza pensarci bene, poi vedendo lo sguardo malizioso del batterista si corresse -Tutto ciò che non sia parte di me, maniaco come il fratello! Non ci sono speranze-

-Siamo di buona famiglia, no?-disse ridendo mentre si era avvicinato alla vetrata che dava sull'esterno, senza aspettare la risposta della ragazza uscì fuori. Caroline si diresse verso la sua camera, tolse tutti i vestiti, posò il libro sopra un mobile bianco, si legò i capelli ormai quasi asciutti, e si sdraiò sotto le lenzuola, così sommersa dai pensieri non si accorse neanche di cadere in un sonno profondo. Fu svegliata da un tocco delicato ai suoi capelli, piccole carezze che la fecero rabbrividire, aprì gli occhi e si ritrovò Jared a guardarla.

-Ti eri dimenticata di chiudere la porta-le disse baciandole la fronte, Car annuì e si appoggiò al suo petto.

-Non volevo addormentarmi, ero entrata per fare una doccia-sussurrò lei baciandogli il petto, facendolo sospirare.

-Shan mi ha raccontato del tuo incontro con Marcel-iniziò Jared facendo sbuffare la ragazza che si sedette per guardarlo negli occhi.

-Non è successo niente, piccole incomprensioni e basta-gli disse prendendogli la mano ed intrecciandola alla sua, lo tirò fuori dal letto sapendo che Jared era ancora accigliato. Chiuse la porta della camera, ed entrarono nel piccolo bagno, il cantante rimase sulla soglia della porta con la spalla appoggiata a guardare Caroline che si toglieva l'intimo davanti a lui.

-Quindi non è vero che ti ha dato della puttanella e ha insinuato che mi sia innamorato di te solo perché abbiamo scopato?-le chiese iniziandosi a togliere i vestiti senza distogliere lo sguardo della ragazza che cercava di regolare l'acqua.

-Non riesco a capire come abbia sentito tutto-borbottò la mora trovando la giusta temperatura e mettendosi sotto il getto si lasciò immergere dall'acqua pulita. Subito dopo entrò Jared che la fece aderire al suo petto, e si lasciò bagnare anche lui dall'acqua.

-Allora quale sarebbe la tua scusa valida affinché io non gli spacchi quella faccia?- le chiese mentre lei gli insaponava il petto liscio e muscoloso, lei si fermò e lo guardò negli occhi.

-Perchè è il ragazzo di mia sorella, non voglio litigare con lei, siamo in mezzo al mare e ci dobbiamo sopportare a vicenda, e voglio sperare che sia stato l'effetto del sole a farlo parlare e non la sua malizia e cattiveria-spiegò finendo con un sorriso dolce, che fece scuotere la testa a Jared, la fece aderire alla parete della doccia e intrappolò le sue labbra, con un gemito Jared si spostò.

-L'acqua. E' bollente!-disse regolando l'acqua e cercando di attaccarsi di nuovo alla sua ragazza, ma lei lo fermò -Oggi non concluderemo niente?-

-Probabile. Voglio farmi una doccia rilassante e queste pareti non reggono a ciò che vuoi fare tu-disse Caroline insaponandosi mentre Jared si faceva scorrere l'acqua addosso insoddisfatto. Dopo che si asciugarono, il cantante si sdraiò sul letto guardandosi la televisione accesa, Caroline invece stava cercando di trovare rete con il cellulare.

-Non prende nessuna rete-sfuriò posando il cellulare sul mobile, e si mise ad osservare Jared.

-Cosa vuoi?-le chiese non guardandola, e la ragazza inarcò un sopracciglio e capì il suo gioco.

-Stai facendo l'offeso!-lo accusò lei, facendogli scuotere la testa-Si invece!-

-Non posso parlarti, sto guardando la tv-disse contraendo la mascella, la ragazza si mise a cavalcioni sopra di lui e così attirò la sua attenzione -Ora forse posso parlarti-

Caroline si chinò per baciargli le labbra, e i suoi capelli le caddero di lato, formando una sorta di tenda. Jared con uno scatto ribaltò le posizioni e continuò a baciarla e a muoversi contro di lei, facendola gemere, il cantante le tolse i leggins neri che indossava, mentre i suoi pantaloni venivano tolti dalle mani agili della mora.

-Sveltina?-le chiese baciandole il collo, facendola gemere -Anche senza il tuo consenso ti farei mia-

-Sembra qualcosa fra ragazzi se la chiami così-gemette lei sentendo che lui le succhiava il collo -Non lasciarmi segni Jay!-

Bussarono alla porta ripetute volte, ma Jared non si decideva a smettere di baciare la ragazza ne a rispondere.

-Jared mi servi qua fuori!-lo chiamò il fratello dalla parte opposta della porta, Jared grugnì qualcosa.

-Lasciami in pace Shan, sono occupato!-gli urlò togliendo la canotta a Caroline che lo guardava dubbiosa.

-Vai ad aiutarlo, e fa che sia per una buona causa-disse Candice abbandonandosi nel letto.

-Ed io come faccio ad uscire così?-chiese lui indicandosi l'erezione, Caroline scoppiò a ridere e lo baciò in bocca spingendolo via, si rimisero i vestiti ed aprirono, il cantante uscì dalla stanza e seguì il fratello maggiore. Dopo qualche minuto uscì anche Caroline e vide che le sue sorelle stavano pensando al pranzo, si avvicinò e vide che era tutto a base di carne, storse il naso e iniziò a cercare qualsiasi cosa che non fosse carne per prepararla a Jared. Prese la menta, basilico, noci, mandorle, sale e infine il burgul per accontentare la fame del cantante, con tutto ciò che aveva preso fece il pesto e dopo si mise a cuocere il burgul sperando di fare in tempo per il pranzo. Dopo dieci minuti il piatto era pronto ed emanava un buonissimo odore.

-Ora quello lì non può mangiare le stesse cose che mangiamo noi comuni mortali?-chiese Marie, guardando il piatto che aveva preparato sua sorella.

-Non riesco a capire perché non vi ricordate mai che non mangia carne. Non è così difficile-borbottò lei mentre tutti si sedevano a tavola.

-Sento puzza di carne-disse Jared entrando insieme a Shannon, il fratello rise e si sedette a tavola mentre Jared si avvicinò a Caroline che prendeva altre posate -Rimarrò digiuno?-

-Si, come ti meriti. Lasci le cose a metà dopotutto-disse lei, indicandogli il piatto sul ripiano, il cantante sorrise e prendendolo prese posto intorno alla tavola.

-Buon appetito carnivori!-disse il moro ridendo, coinvolgendo anche gli altri che subito dopo iniziarono a mangiare. Il pomeriggio volò fra le varie chiacchiere, fra le battute di Brian, i battibecchi fra Marie e Shannon, e l'assenza di Marcel soprattutto. Quando tutti uscirono fuori, Jared guidò Caroline nella loro stanza, chiuse la porta e senza darle il tempo di parlare le prese il viso fra le mani baciandola appassionatamente, la fece distendere sul letto ed iniziarono a stuzzicarsi, a muoversi l'uno contro l'altro, Jared iniziò a toglierle i vestiti buttandoli a terra e così fece anche con i propri, con il suo sguardo famelico ricominciò a baciare la ragazza, a morderle il collo e senza darle il tempo di contraccambiare la fece sua, la amò, la rese felice e viva, oltre a compiacerla sessualmente. Si ritrovarono ansimanti a guardare il soffitto cercando di riprendersi, Jared si girò sul fianco, appoggiò la testa sul gomito e si mise ad osservarla, le spostò i capelli che le erano caduti di lato e si mise ad accarezzarglieli mentre lei stava con gli occhi chiusi per riprendersi.

-Ti amo-sussurò lui facendola voltare con un sorriso dolce che le fece comparire due fossette sulle guance.

-Ti amo anche io-disse lei e con un dito toccò il tatuaggio sulla spalla, poi passò a sfiorare la triad che portava al collo, infine salì toccandogli la leggera barba-Mi starai sempre accanto?-

-Da quando hai messo piede in questa barca sei stata sommersa da preoccupazioni sul nostro rapporto-iniziò Jared guardandola sbieco -Non mi interessa cosa dicono, o cosa fanno, tu devi solo sapere che io non ti lascerò, non ti abbandonerò, non ti ferirò, ma ti amerò sempre e comunque-

-Ho bisogno di una doccia-mormorò lei alzandosi e dirigendosi in bagno, e per molto si sentì l'acqua scorrere dentro il bagno, e il cantante non osò entrare là dentro sapendo che era una cosa che non sopportava in quei momenti di sfogo.

  
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