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Autore: M_Cullen    24/07/2013    2 recensioni
Si diceva che qualunque essere umano, dopo la trasformazione diventasse molto più attraente, ma lui ne era la conferma più assoluta… era dotato di una bellezza tale, da risultare ancora più irresistibile, di quanto già lo fosse in precedenza.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Demetri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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NEL ROSSO DEL SUO SGUARDO
 

 
Silenzio.

Assoluto silenzio.

Indietreggiai istintivamente.

Assunsi un aria circospetta, e mi sistemai in una posizione quasi di difesa, pronto a bloccare un suo possibile attacco… non sapevo minimamente quale reazione avrebbe potuto avere.

Aprì di scatto gli occhi, posando il suo sguardo fisso sul mio, e da lì, non sapendo neanche il motivo, capii che non vi era alcun pericolo.

La situazione era del tutto tranquilla.

Mi scrutò con la massima attenzione, quasi ammaliato dalla mia figura e con un movimento fulmineo si alzò da terra, posizionandosi esattamente a pochi centimetri dalle mie labbra.

- Sublime… - fu l’unica parola che riuscii a pronunciare, perché ero totalmente incantato dalla sua immagine.

Era divenuto di una bellezza rara, che solo in pochi riuscivano ad acquisire.

Si diceva che qualunque essere umano, dopo la trasformazione diventasse molto più attraente, ma lui ne era la conferma più assoluta… era dotato di una bellezza tale, da risultare ancora più irresistibile, di quanto già lo fosse in precedenza.

- Mai quanto te… - La sua voce era cambiata. Tutto di lui era cambiato.

Il suo sguardo, il colore delle sue iridi, per non parlare della sua pelle diafana, fredda, perfetta.

Lo avevo accontentato. Avevo fatto quello che desiderava dal primo momento in cui ci siamo conosciuti.

Ripetute volte mi aveva chiesto di trasformarlo in un mostro, ed io, sia per paura di ucciderlo, sia per non strappargli via l’anima, non lo avevo assecondato.

Ma poi capii che quello che provavo per Alec era più forte di tutto questo, e che senza di lui, la mia vita non avrebbe avuto alcun senso.

- Come ti senti? - gli chiesi, stringendogli dolcemente le spalle.

 - Strano… ma devo ammettere che in tutta la mia esistenza, non mi sono mai sentito così vivo… - Scostò il suo sguardo dal mio, rivolgendolo verso la finestra. - Ma dimmi… il mio corpo, rimarrà eternamente immutato? Avrò per sempre un fisico da sedicenne?? - sembrava dispiaciuto di rimanere lo splendore che era.

- Perché? Ti sembra una cattiva idea? - risi. - Io ho già più di settecento anni e sono sempre giovane e bello! - proseguii, continuando a ridere.

Mi guardò perplesso… in effetti, quel “settecento” suonava alquanto strano.

- Alec… diventare un vampiro, comporta anche questo… è come morire, conservando un corpo… quello stesso corpo che rimarrà congelato in eterno. -

- Ma almeno tu, non avevi sedici anni… - bofonchiò.

- Quanti anni credi che io abbia? Cinquanta? - ridacchiai, stringendolo a me. - Ti ripeto che non ricordo nulla della mia vita da umano… ma vedendomi, credo dovrei averne pressappoco… non so… venticinque… -

- Non sarò mai come te… -

- Non dovrai esserlo… tu sei perfetto così… -

Lo afferrai dalla nuca, e avvicinai le mie labbra alle sue, sfiorandole prima con il respiro, per poter inspirare fino in fondo, il suo nuovo profumo inebriante.

Dopo una frazione di secondo, la mia bocca si muoveva insieme alla sua, in una maniera strana, mai provata in precedenza.

Non dovevo trattenermi per paura di ucciderlo… potevo essere me stesso, usare la mia forza e, sentirmi ricambiato allo stesso modo, era semplicemente una sensazione stupenda.

Le sue nuove labbra erano fredde come le mie, ma pur sempre morbide. Avevano un nuovo sapore… tutto ciò che prima odorava di sangue, si era trasformato in un profumo irresistibile, difficile da delineare, ma fin troppo facile da distinguere.

 - Dem…? – si staccò gradualmente dalle mie labbra.

- Si…? -

- Grazie per avermi fatto diventare come te… - rispose, continuando a stringere i miei capelli fra le sue dita.

- Alec… non devi ringraziarmi. Io non ti ho fatto un favore, anzi… ti ho strappato via l’anima… -

- Non mi importa della mia anima!!! L’ho voluto io… perché l’unica cosa che mi importa è vivere in eterno con te… - mi interruppe, premendo delicatamente le dita sul mio braccio.

- Tu… dai un senso alla mia esistenza… - ripresi, prendendogli il viso tra le mani.

Sfoggiò il suo solito sorriso, appoggiando poi la testa nell’incavatura del mio collo, ed io lo avvicinai a me, stringendo il braccio attorno al suo fianco.

Finalmente potevamo vivere insieme in quel tempo indefinito, chiamato eternità.

- Ti amo… - mi sussurrò all’orecchio, dolcemente.

- Ti amo anch’io… - risposi, perdendomi completamente nel rosso del suo sguardo.




  
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