Una rullata di tamburi, un assolo di chitarra elettrica e sono già fuori di testa.
6 giugno 2013, Bologna.
Il giorno che ricorderò tutta la vita, ancora non credo di esserci andata.
La ragazza che ho conosciuto durante l’esibizione del gruppo di apertura mi salta al collo, ancora non ci crede che Mike l’abbia indicata.
Billie cerca un volontario e quasi spero che scelga me, anche se so che chiamerà un fan che si trova nel parterre e non nella tribuna est.
Come volevasi dimostrare, sale sul palco una ragazza dai capelli viola che quasi non riesce a cantare tanto è presa dalle lacrime.
Il mio morale non cala e mi metto a cantare insieme a tutti gli altri fan di quella giornata fantastica.
Una, due, passano tutte le canzoni fino ad arrivare a Good Riddance.
Un gran numero di luci, probabilmente le torce dei telefoni, si alzarono da ogni angolo dell’Unipol Arena muovendosi a ritmo della musica.

It's something unpredictable,
but in the end is right
I hope you had the time of your life
 
Le lacrime scendono calde lungo le guancie quando la musica finisce e non rimane altro tranne gli uomini dello staff.
E’ tutto finito.
 
***
 
La musica riecheggia tra le pareti della stanza.
La camera è piena di CD e poster di musicisti famosi.
Il posto d’onore, però, è occupato da due quadri: il primo contiene un biglietto giallo a scritte nere, l’altro un biglietto scritto a mano.
 
“ Sto aspettando la  foto con i miei idoli”



Angolo autrice.


Ho scritto questa schifezza in un momento di depressione da ricordi del concerto, ditemi un pò che ne pensate :)

Giulia.