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Autore: Mamey    29/09/2004    3 recensioni
Qundo un bacio può essere un biglietto di sola andata per l'inferno...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un Bacio Per l’Inferno

Un Bacio Per l’Inferno

Ho ingoiato una bella sorsata di veleno. Le viscere mi bruciano. La violenza del veleno mi torce le membra, mi deforma, mi abbatte. Muoio di sete, soffoco, non posso gridare.

È l’inferno!

Cos’è questo inferno che mi inghiottisce? Acqua, vi prego, acqua… la gola è arsa dalla sete. Datemi acqua! E cos’è questo freddo che mi penetra nelle ossa? Cos’è questa oscura sensazione che mi circonda il cuore… questo gelo forte e penetrante che ha immobilizzato il mio battito?

Ditemi, cos’è?

Ditemi, perché?

Questo buio… cos’è questo buio? Dov’è il Sole… ridatemi il sole, fatemi scorgere ancora una volta il sole…

Il mio cuore… batte? Non si era fermato nel petto? È forse lui che diffonde questa melodia…

Melodia…

straziante concerto di corvi, ululati di lupi e tuoni infernali… no! Salvatemi! Interrompete la nefasta nenia, pietà pietà

Perché qui è tutto buio?

Pietà! Ho paura e ho sete, tanta sete… ah l’infanzia, l’erba, la pioggia, il lago sulle pietre… ma quelle non sono forse anime che mi vogliono bene?...venite…Ho un cuscino sulla bocca, non mi sentono, sono fantasmi.

Pietà, pie… ma quella… la mia casa… la mia infanzia, i miei ricordi... quella luna splendente, quella pioggia scrosciante, quel fiume… ma questi sono i miei ricordi!

No… questi non sono ricordi… non vedo bene… questi…

questi sono i miei sogni…

cosa ci fanno qui, i miei sogni? E perché non c’è colore… perché… ridete di me, maledetti corvi neri, ridete! Ma vi ucciderò, vi ucciderò! Ridete, ridete…

Ma che fate?!

Lasciate stare quella luna! Non la beccate, fermi, per pietà, fermi… la luna… ora non è che un nero buco in un grigio spazio… basta, andatevene, lasciatemi solo! Maledetti corvi, fuggite! Allontanatevi, volate via… vi prego, pietà, pietà! Che smetta questa insolente nenia! Andatevene, lasciatemi solo con il mio dolore… no, vi prego, il lago no… perché le sue splendenti acque ora sono purpuree, no! Basta, svegliatemi.. svegliatemi da questo incubo, voglio tornare alla vita!

ma voi siete…

Madre, padre… Padrone… mi vedete? Salvatemi, vi prego Padrone, portatemi via da questo luogo. Ponete fine a questo incubo orrendo… no Padrone, che fate? Perché ve ne andate… madre, padre! No, non mi sentono… non ho più voce… oppure sono fantasmi. Che qualcuno mi trascini fuori da questo inferno. Qui è tutto troppo buio.

Ma pensiamo a me: tutto questo non mi fa rimpiangere il mondo. Sono fortunato a non soffrire di più. Nella mia vita non ho fatto che follie, è deplorevole. Facciamo tutte le smorfie immaginabili.

È forse questo buio a farmi sentire così strano? O forse lo starnazzare dei corvi, intenti nelle loro macabre strofe? Eppure… il mondo non è che un rimpianto, ora. La lugubre canzone mi culla… come sono finito qui? Io, non ricordo… è il buio dell’oblio questo? Non riesco a ricordare… cosa ci faccio qui? Mi sembra di sentire qualche cosa, nel fondo del cuore… uno strappo, forse… una…

una cicatrice?

È una cicatrice quella che porto sul petto?... per favore, qualcuno mi dica che ci faccio in questo buio, qualcuno mi indichi una strada! C’è qualcosa di importante che non ricordo, che cos’è? Ditemelo, vi prego, ditemelo! Sono forse… no… che parola senza senso che mi ha perforato la mente… è colpa forse di questa strana e gracchiante canzone? Eppure, quella parola… quei ricordi…

Ah! Questa poi! L’orologio della vita si è appena fermato, non sono più al mondo. Muoio di stanchezza. È la tomba, finirò in pasto ai vermi!

E ora che succede? Perché la nenia si è fermata? Sono forse…morto? Come brucia la cicatrice, come infiamma la mente il ricordo… delirio dei sensi, allora è questo? Oppure, sono diventato folle? Perché nessuno mi salva, perché nessuno ha pietà di me?

Perché mi avete condannato a morte?

No, non è morte… ora ricordo… avevo qualche cosa nel cuore, sotto quella cicatrice. Credo si chiamasse… Anima… ecco, era quello.

Anima

Ma ora l’ho persa. Non l’ho più… se volete salvarmi credo sia tardi. Ed i corvi imperterriti ridono di me, i maledetti! Ecco cos’era la loro canzone… ladri! Ladri, ridatemi ciò che è mio, ciò che mi avete rubato. Forse ora ricordo quella parola…

Sogni

Maledetti assassini, mi avete rubato i sogni. E strappato l’anima. Ecco: sono morto. Nessuna pietà per gli assassini.. nessuna pietà per quelli come me, per quelli come voi. Ladri di anime. Ladri di sogni. Mostri…

Ora non so più chi sono io, ma so chi siete voi:

creature senza pietà.

Ecco il veleno: quel bacio mille volte maledetto!

Ed ecco la mia fine: il vostro bacio, l’oblio di me stesso. Dicono che si diventa pazzi… stolti… questo è molto peggio. Ma ormai non importa: io sono morto.

Ed è il mio corpo senza anima e sogni che il Dissennatore abbandona nella fredda cella di questo inferno. Un inferno chiamato Azkaban.

Notte infernale – JNAR

Volevo provare a descrivere cosa succede a chi viene baciato da un Dissennatore, ma non so se sono riuscita ad esprimere bene il senso di disperazione e di profondo dolore. E la perdita di se stessi. Peggio della pazzia, insomma…

Grazie comunque per aver letto e soprattutto per chi recensirà.

Ma soprattutto grazie mille a quelli che mi hanno recensito fino ad adesso. Continuate a farlo, mi raccomando!

* Mamey *

  
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