Il sole di maggio sfiorava teneramente la pelle degli studenti intenti a godersi una domenica all'aperto. Tra di loro però c'era una ragazza dai folti capelli crespi che si stava dedicando alla lettura di un pesante libro in riva al lago mormorando qualcosa tra i denti.
-Hermione, sai che potresti riposarti anche tu?- le disse un ragazzo disteso al suo fianco. Se ne stava con le braccia incrociate sotto la testa, il volto sfregiato da una cicatrice a forma di saetta rivolto al caldo torpore dei raggi solari.
-I G.U.F.O. sono tra sole tre settimane, riposarmi è l'ultima cosa che posso permettermi di fare!- quasi arrivò a gridare lei con isteria. -Faresti meglio a ripassare anche tu, Harry-. Harry sentì una fitta alla testa al pensiero di tutto ciò che aveva da ripassare prima degli esami, ma era troppo piacevole stare lì sdraiati a terra.
Una piacevole brezza portò con sè un odore piacevole, rasserenando i due ragazzi.
-Narcisi- mormorò Hermione. -"Vidi una folla, una moltitudne di narcisi dorati: vicino al lago, al di sotto degli alberi, fluttuando e danzando nella brezza"*-.
-Cosa?- chiese il ragazzo tirandosi su sui gomiti.
-Oh, è una poesia- lasciò cadere il discorso la ragazza.
Harry sorrise; amava quando la ragazza dimostrava la sua cultura, per quanto saccente potesse essere alle volte. Pensò che nonostante mancassero solo tre settimane ai G.U.F.O. e che fosse molto indietro col programma di ripasso, ne era valsa la pena di passare il pomeriggio con Hermione, cullato dal profumo dei narcisi.


*William Wordsworth, Daffodils