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Autore: Lost In My Paradise    25/07/2013    5 recensioni
Una remota cittadina californiana. Un liceo. Due ragazze molto diverse fra loro. Lo stesso destino in serbo per entrambe. Amori. Amicizie. Sentimenti condivisi.
E... Un mucchio di parole alla rinfusa per raccontare la storia di come Erza e Lucy impararono ad amare.
Pairing principali [Jerza; Nalu] Pairing secondari [Gruvia; Gale; Lami e forse altri]
Enjoy it!
STORIA MOMENTANEAMENTE IN SOSPESO
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Gerard, Natsu
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Two Lifes, One Daydream.

1.Accident.

 

 Era una notte calda come poche. Nonostante fosse già Settembre inoltrato, l’aria era ancora impregnata del caldo dell’Estate appena passata.

E lei lo pativa ancora di più, chiusa nell’abitacolo della sua auto mentre tornava a casa dall’ennesima sfaticante notte di lavoro in quel sudicio pub: un posto talmente squallido in cui solo una ragazza disagiata come lei avrebbe accettato di lavorare.

Parcheggiò la macchina davanti al palazzo nel quale abitava, scese e si apprestò ad aprire con un mazzo di chiavi il portone del condominio. Fece i suoi quotidiani quattro piani di scale e infine sempre con un altro giro di chiavi, aprì la porta del piccolo e freddo appartamento.

Senza pensarci due volte  -  e senza curarsi di andare a cambiarsi - si lasciò ricadere sul soffice divano di quel sobrio e vuoto salotto, al fine di recuperare le poche ore di sonno che le rimanevano.  Affondò la testa nel cuscino, scostandosi i capelli scarlatti dalla fronte e finalmente chiuse gli occhi color nocciola.   

Pensava a tante cose, forse troppe. Si chiedeva per quanto tempo ancora avrebbe continuato a vivere così, in quell’appartamento da due soldi, andando a scuola di giorno e lavorando fino a tarda notte per potersi pagare l’affitto. Non ne poteva più di quella vita, e spesso – anche se sapeva di aver fatto la scelta migliore- rimuginava sul fatto che, infondo, non sarebbe dovuta andare via di casa così presto.

Il rumore di un pianto soffocato, la destò però dai suoi pensieri. Con malavoglia si alzò dal divano e raggiunse immediatamente il luogo di provenienza di quel pianto.

Seduta a terra, con la schiena appoggiata alla porta del bagno c’era la sua coinquilina, nonché migliore amica. Il volto coperto in parte dai lunghi capelli albini, e gli occhi azzurri arrossati dalle troppe lacrime. Era molto raro vederla in quelle condizioni, lei, la ragazza sempre sorridente e ottimista  verso la quale tutti potevano contare, stava affondando in un mare di lacrime amare.

Erza si chinò davanti a lei per poterla guardare meglio in faccia. Le sorrise dolcemente e le carezzò il viso, asciugandole le lacrime.

«Mira… Non dovresti andare avanti a piangere per uno come lui.» Alla rossa non servì neanche chiedere all’amica quale fosse il motivo per cui stesse piangendo, infondo sapeva che solo una persona in questione, poteva essere così squallida da ridurla in quello stato pietoso.

 «Non se ne vuole andare via dalla mia vita…» Sussurrò Mira tra un singhiozzo e l’altro.

«Capisco che fai fatica a dimenticarlo, ma sarebbe ora di voltare pag-» La giovane dagli occhi castani, non riuscì a finire la frase che venne bruscamente interrotta.

«Tu non capisci! E’ lui che continua a farsi rivedere. Pensavo se ne fosse andato via per sempre e invece…»  

«Invece cosa?!» Sbottò la rossa alzandosi di scatto, in attesa di spiegazioni da parte dell’altra ragazza.

L’albina chinò il capo, e le porse un oggetto in plastica, che Erza riconobbe solo dopo esserselo rigirato un paio di volte tra le mani. La sua espressione di stupore parlava da sé.

«Un test di gravidanza?!»

«Si, aspetto un figlio da lui… E’ successo tutto circa cinque giorni fa…» S’interruppe rassegnata Mirajane.

Erza, ancora troppo allibita per proferir parola, si limitò a farle cenno di continuare, ansiosa di conoscere fino in fondo ciò che è successo all’amica.

«Avevo appena finito il mio turno di lavoro al pub e stavo per tornare a casa, finché non lo trovai per terra sdraiato nel parcheggio sul quale posteggiava la mia macchina. Inutile dire che era ubriaco da far schifo… Mi aveva chiesto di accompagnarlo a casa e io - da idiota che sono stata - accettai.» La giovane sospirò un momento asciugandosi  di nuovo le lacrime, per poi riprendere il racconto da dove l’aveva interrotto. «Laxus -prima che potessi mettere in moto la macchina- mi si lanciò letteralmente addosso, e in un lampo mi privò dei vestiti, nonché della forza per fermarlo. Poi è successo quello che non sarebbe mai dovuto accadere, e infine eccomi qua: appena diciannove anni, e aspetto un bambino che probabilmente non conoscerà mai suo padre. Inoltre, come se non bastasse, non so neanche come dirlo a Freed… Sicuramente non vorrà più vedermi. Sono proprio patetica vero? » Concluse mettendosi la testa tra le ginocchia, in modo da distogliere lo sguardo da quello dell’altra ragazza.

«Qui di patetico c’è solo il fatto che tu non me l’abbia detto subito, e poi non ti dovresti preoccupare di Freed: sai bene che lui è un ragazzo molto maturo e comprensivo.» Rispose quest’ultima, con fermezza. «Dannazione Mira, ci conosciamo da quando avevamo quattro anni… Sai che a me puoi dire tutto.» E detto questo Erza la strinse in un abbraccio sufficiente a scaldarle il cuore e a infonderle un po’ di tranquillità.

«Grazie Erza, grazie davvero.» Finalmente dopo tutte quelle lacrime, Mirajane aveva ritrovato il sorriso.

«Adesso sarà meglio andare a dormire: è tardissimo e ti ricordo che domani dobbiamo andare a scuola.» Disse la rossa, dirigendosi verso la sua stanza. «Vedrai che domani andrà tutto bene.»

«Buona notte Erza.» Rispose  dolcemente Mirajane, anche lei diretta verso la rispettiva camera.

 

* * * * *

 

Ora sei sola Lucy.” 

Le pesanti parole di Sting continuavano a rimbombarle in testa, senza darle neanche un momento di tregua. Questo significava soffrire per amore?  Era questa la famosa ferita troppo profonda per scomparire, che solo la persona che amavi era in grado di procurare?

No, no che non lo era. Perché con Sting non era mai stato amore, era solo sesso. Puro e semplice piacere carnale, niente di più, niente di meno.

Allora cos’ era?

Solo una delusione. Probabilmente la delusione più inutile della sua vita, data la superficialità e il menefreghismo della persona che gliel’aveva causata.  Infondo, l’unica cosa che seriamente l’aveva segnata in tutto quello che è accaduto tra lei e l’ex ragazzo - e che proprio non riusciva ad accettare - era la sua ingenuità. Come ha potuto essere così cieca? Era convinta di aver visto del buono in Sting, per ben due fottutissimi anni che aveva passato insieme a lui.

Già, aveva buttato via due anni della sua vita stando appresso ad uno schifoso puttaniere, che per tutto quel periodo di tempo non aveva fatto altro che tradirla per quella poco di buono di Minerva.

Minerva: la causa principale dei suoi problemi. Si domandava spesso se quella ragazza – anche se sarebbe più corretto dire demonio – non fosse stata creata per rovinarle l’adolescenza.

E così, dopo una serata passata  solamente a farsi scaricare da Sting, Lucy stava percorrendo la strada per tornare a casa, troppo presa dal risentimento e la collera nei confronti del biondo per accorgersi di ciò che accadeva attorno a lei. Cosa che le costò cara.

Fu un attimo, nemmeno il tempo di rendersene conto. Due luci abbaglianti, il suono di un clacson e infine il tonfo del suo corpo che cadeva a terra.

Non capiva più niente, sentiva i suoi sensi venire meno,  e una voce che sembrava  provenire da lontano confondendola ancora di più.

L’ultima cosa che vide prima di perdere i sensi del tutto, fu il volto di un idiota dai capelli rosa, che la scuoteva a destra e a manca per le spalle, imprecando e chiedendole se stesse bene.

                                                                                              * * * * *         

 

Angolo della malata che ha pubblicato ‘sta roba:

Allora, non so per quale motivo io abbia avuto il coraggio di pubblicare questo aborto. So solo che non mi convince per niente ç__ç

Ad ogni modo, ormai ho pubblicato, e quindi non mi resta che aspettare le vostre recensioni e sperare in bene…

Ringrazio in anticipo chiunque leggerà questa “fanfiction”, anche chi la cliccherà per sbaglio ^_^

Alla prossima!

 

 

 

 

  
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