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Autore: The_Storm    25/07/2013    0 recensioni
Fanny è una ragazza con un brutto trauma alle spalle e non riesce più a fidarsi di nessuno. È acida e scontrosa con tutti tranne che con la sua migliore amica Rose. Non riesce più a sorridere come due anni fa e sia lei che Rose sono convinte che niente potrà farla tornare come prima.
Harry è il componente della band più famosa al mondo: i One Direction. È un puttaniere di prima categoria e uno stronzo. Ha tutte le ragazze che vuole, ma se conoscesse Fanny e si mettesse in testa di conquistarla? Cosa succederebbe? Scopritelo leggendo ;)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come al solito, mi sveglio e faccio colazione con il sottofondo della televisione sintonizzata su MTV. Vivo da sola da quando ho finito il liceo. I miei non volevano, ma, dopo una lunga discussione, abbiamo stretto un accordo: se fossi riuscita ad essere promossa con un minimo di novanta, mi avrebbero comprato un appartamento senza farmi pagare nemmeno un centesimo. Uscii da quel liceo con cento e ora eccomi qui a godermi la mia indipendenza. 
Mentre mi ingozzo con i biscotti al cioccolato, su MTV mandano una canzone che mi è familiare, ma non riesco a ricordarmi dove l'ho sentita. Si chiama "Live while we're young", non è male, quindi decido di lasciarla. Quando finisce, il presentatore dice che è un gruppo a cantarla, i One Direction. Ho già sentito questo nome, Rose è una loro fan e, ogni volta che ci vediamo, mi parla sempre di loro. Ad un certo punto, inquadrano delle ragazzine fuori con dei cartelli in mano che piangono. Sui cartelli c'è scritto One Direction, quindi deduco che piangano per la canzone. Che esagerate! Quel gruppo non è male, ma certe ragazzine li trattano come se fossero delle divinità scese in terra. 
Finisco i miei biscotti e metto tutto in ordine. Ieri una ragazza che lavora con me mi ha chiesto di sostituirla nel suo turno perché ha un appuntamento ed era così felice, che non ho saputo rifiutare, quindi oggi mi toccherà lavorare dalle 14:00 fino alle 3:00 del mattino. Che qualcuno mi aiuti! 
Sono solo le 10:00 e non ho per niente voglia di rimanere a casa, quindi vado a farmi una doccia, mi vesto con jeans, maglietta a mezze maniche e converse ed esco di casa. 
Mi è sempre piaciuto passeggiare per le strade affollate di Londra, mi rilassa. Decido di fare un giro nel parco al centro di Londra. 
Appena arrivo, cammino un po' fino ad arrivare al mio albero. L'ho scoperto un paio di mesi fa, si tratta di un enorme pino su cui mi arrampico fino alla cima. La vista da lì è meravigliosa, si può vedere tutto il parco. Mi ci arrampico fino in cima, infilo gli auricolari nelle orecchie, schiaccio il tasto "riproduzione casuale", mi metto comoda e addio mondo. 
Rimango a rilassarmi sul mio albero fino alle 13:00, poi decido di tornare a casa per mettere qualcosa sotto i denti. Appena arrivata nel mio misero appartamento, mi preparo una pasta al sugo veloce e verso le 13:30 mi avvio alla fermata della metro. 
- ehi Alex, ma che ci fai qui? Il tuo turno non è sta sera?- mi domanda Brad. È un ragazzo che lavora con me, ma ci vediamo raramente perché abbiamo i turni diversi ed è un peccato perché è molto simpatico e spiritoso, oltre che carino. Mi ha aiutata molto nei primi giorni che ero qui e se sono riuscita ad ambientarmi così bene, lo devo solo a lui. 
- ciao Brad, si, ma Giuly mi ha chiesto di sostituirla, quindi farò il doppio turno- rispondo. 
- cazzo, ce ne vuole di fegato per fare il doppio turno. Sai, non ti invidio per niente- dice. Oh, questo si che mi fa stare meglio. 
- ti ringrazio, ora sono molto più felice- dico sarcastica. Se c'è una cosa che dovete sapere su di me, è che io non mi tengo mai niente dentro. La mia bocca e il mio cervello sono collegati e tutto quello che penso, lo dico senza problemi. 
- di niente, piccola- dice e ridacchiamo entrambi. Vado a mettere il grembiule e il cappellino con visiera che è la nostra divisa e poi inizia la mia sfacchinata. 
Sono ancora le 17:00 del pomeriggio, ma io già non ne posso più. Durante queste ore, mi sono capitati i clienti più strani e idioti: prima un gruppo di ragazzi che non facevano che provarci con me, poi due oche bionde che volevano a tutti i costi qualcosa di dietetico e, ciliegina sulla torta, una famiglia rozza e incivile il cui bambino si divertiva a lanciare il cibo per terra e indovinate un po' chi è stata costretta a pulire? Sembra che tutti i cittadini di Londra più insopportabili si siano messi d'accordo per rompermi le palle oggi. Decisamente, non è la mia giornata. 
Ormai sono quasi le 2:00 del mattino e io non ne posso più. Fortunatamente, manca poco e poi avrei potuto godermi il mio meritato riposo. C'è una cosa che mi chiedo sempre: che motivo c'è di rimanere aperti fino alle tre del mattino? Insomma, quale idiota vorrebbe una pizza a quest'ora? Posso capire un cornetto o dei biscotti o anche dei cereali, ma una pizza, andiamo, chi la ordinerebbe mai? A quanto pare però, dovetti ricredermi presto poiché in questo preciso istante il telefono sta squillando. Prego mentalmente affinché non sia qualche bastardo che vuole una pizza. 
- pronto? Qui pizza express, posso esserle utile?- dico la mia solita frase come se fossi un registratore. 
- ehm, si grazie. Vorremmo ordinare cinque pizze: una diavola, una con funghi, due margherite e una würstel e patatine- dice una voce sconosciuta. Impreco mentalmente e cerco di usare il tono più cordiale possibile con il rompiballe che c'è a telefono. 
- d'accordo, mi dia l'indirizzo e tra poco arriveranno- dico e, dopo essermi segnata l'indirizzo, attacco e riferisco l'ordine ai cuochi. Neanche loro sono molto contenti a quanto pare. Appena le pizze sono pronte, urlo il nome di Andrew, l'addetto alle consegne. 
- Alex, si può sapere perché stai gridando in questa maniera?- a sbraitarmi contro è George, il mio capo. 
- sto cercando Andrew, c'è un ordine che deve consegnare- rispondo e lui sospira
- Andrew se n'è andato poco tempo fa. Fammi vedere l'indirizzo- gli porgo il foglio e, dopo avergli dato una veloce occhiata, me lo ridà
- beh, il posto non è molto lontano da qui. Non è che potresti portargliele tu?- dice facendo gli occhi dolci. Si, lui fa tanto il tiranno, ma alla fine non farebbe del male a una mosca. Sbuffo sonoramente, non ho nessuna voglia di andarci. 
- dai, ti prego Alex. Ti darò un extra per questo e poi potrai andartene direttamente a casa- cerca di comprarmi. Beh, dei soldi in più mi servirebbero e, infondo, sarebbero solo dieci minuti di camminata e sarei potuta tornare a casa un'ora prima. Annuisco sconfitta e prendo le cinque scatole. 

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti :). Allora, questo è il primo capitolo e non è un granché, me ne rendo conto, ma prometto che proverò a migliorare. Questa idea mi è venuta mentre ero a cena al ristorante con la mia famiglia e con amici dei miei che hanno un figlio. Mi è venuta mentre aspettavo che ci servissero la cena, all'improvviso urlai: "sono un genio" e iniziai a scrivere sul cellulare questo primo capitolo. Poi c'eraure il figlio degli amici dei miei che ci provava, ma io manco lo sentivo perché stavo tutta impegnata a scrivere XD, ma immagino non ve ne freghi molto..... Vabbe, allora vi saluto. Potete lasciarmi una recensione e dirmi cosa ne pensate? Un grazie enorme a chi lo farà. Ciaoooo

  
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