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Autore: PVC_ANANAS    25/07/2013    4 recensioni
Si l’ho fatto, mi sono buttato all’ ottantesimo piano.
Volevo scrivere questa lettera per spiegare tutto , tutto quello che da quattro mesi mi tengo dentro, quello che non sono riuscito a dire a nessuno , nemmeno alla mia ragazza , nemmeno alla mia famiglia , nemmeno ai ragazzi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Una cioccolata calda per favore” Dissi al cameriere che in precedenza mi aveva chiesto cosa desiderassi ordinare in quel bar.

Ero seduto vicino alla finestra che affacciava alla strada trafficata di Londra, era un locale molto cool ed elegante perciò non tutti ci potevano entrare , anzi c’era addirittura una guardia del corpo all’entrata.

Odiavo i posti come quello , ma erano i pochi dove non tutte le fan che mi rincorrevano potevano inseguire e chiedere autografi , foto e cose così , non che ciò mi dispiacesse , anzi , ma un po di pace , un po di sana solitudine ci voleva.

Nel frattempo il cameriere era tornato con il mano un vassoio dove era poggiata la mia adorata cioccolata calda.

“Ecco a lei signore.” Disse lui porgendomela.

“Grazie mille.” Risposi io.

Mentre sorseggiavo quella buonissima cioccolata calda iniziai a pensare alla mia carriera.

Erano tre anni da quando avevamo fatto i provini per x-factor.

Erano tre anni da quando eravamo diventato un gruppo.

Erano tre anni da quando conoscevo Harry, Liam , Niall e Louis.

Mi ricordo le lacrime quando non vincemmo il talent show , io non piango quasi mai , ma quella volta Harry scoppiò e quando tentai di consolarlo piansi anche io come hann fatto gli altri.

La soddisfazione provata quando Simon ci aveva comunicato che avremmo lanciato un singolo e pubblicato un disco.

Eravamo così immaturi , incoscienti, non sapevano quello che ci attendeva.

Ora invece era un continuo avanti e indietro , giravamo il mondo, era una cosa bellissima , io venivo da una famiglia economicamente in difficoltà , non avevo un passaporto , e invece ora vivo in lussuosi hotel , ho una macchina da
200.000 € , avevo una villa bellissima e gigantesca , guadagnavo milioni di sterline all’anno, avevo una ragazza stupenda che mi amava, le fan ci chiamano “Zerrie” .

Ma la cosa migliore di tutto questo è che avevo realizzato il mio sogno, ma non lo avevo fatto da solo , no , accanto a me c’erano quattro fantastici amici a cui volevo un mondo di bene.

Sorrisi pensando a loro e in quell’istante il cellulare squillò dalla tasca posteriore dei miei jeans scuri.

Presi il cellulare e lessi sullo schermo ‘Liam’.

“Pronto? Qui siamo l’industria ‘Cucchiai che guai’ desidera ordinare un set di cucchiai signore?” Risposi io ridendo, amavo prenderlo in giro e capitava spesso che quando mi chiamava io rispondevo in quel modo.

“Zayn non fare il simpaticone! Ti sei per caso dimenticato che fra 15 minuti abbiamo un intervista alla radio eh? Sei il solito rimbambito!” Disse lui molto arrabbiato a quanto pare.

Cavolo aveva ragione , avevo l’intervista!

Se fossi arrivato in ritardo i manager mi avrebbero fatto una polemica interminabile e non mi andava.

Così mi alzai dal tavolo non prima di aver lasciato una banconota da venti dollari , il resto potevano anche tenerselo, insomma con quello che guadagno potrei comprarmi l’intero locale.

Uscii dal prestigioso bar e corsi verso la mia lamborghini nera.

Dovevo muovere quelle chiappe, l’uffico radiofonico era dall’altra parte di Londra e io ero in ritardo.

Avevo preso la patente da un mese ma ero abbastanza bravo a guidare perché di nascosto Louis mi aveva fatto provare la sua Ferrari , quindi me la cavavo.

Accellerai sempre di più , correvo come un pazzo fra le vie di Londra, c’era un semaforo che di colpo era diventato rosso e per fermarmi dovetti premere con tutta la mia forza il freno, sentii le ruote sgommare dietro di me.

Quando il semaforo divenne verde io iniziai a correre più veloce di prima , più veloce di quanto io abbia mai corso in vita mia con un’auto.

 Ad un tratto davanti a me compare un ragazza e io non riesco a frenare.

Non so cosa sia successo , me la son trovata davanti e non sono riuscito a frenare in tempo , l’avevo presa in pieno cazzo!

Scesi subito dall’auto e mi avvicinai a lei.

“Ehi , ehi piccola rispondimi ti prego.” Dissi io. Cavolo avevo appena investito una persona.

Tutti i passanti iniziarono ad avvicinarsi a noi.

Sentii una ragazza in lontananza dire:

“Ma quello è Zayn degli One Direction!”

L’avrei voluta uccidere! Si ero io , ma con una ragazza in fin di vita cosa voleva? Un autografo?

“Chiamate una cazzo di ambulanza!” Urlai con tutta la voce che avevo in gola.

Pregavo che lei si riprendesse.

Non potevo crederci , avevo appena investito una ragazza!

Una lacrima mi scese e io mi chinai sempre più verso il viso della ragazza stesa sull’asfalto londinese.

Non poteva morire , no lei ce l’avrebbe fatta …

Dieci minuti circa dopo l’incidente l’ambulanza arrivò sul posto e la portarono con sé.

In quell’istante  il  mio cellulare squillò nuovamente. Era ancora Liam.

Risposi al cellulare ma senza spiaccicare parola , in compenso Liam iniziò subito a dire:

“Zayn la diretta inizia fra tre minuti, dove cavolo sei idiota?”

“C-credo che io non arriverò proprio oggi…” Dissi con voce cupa.

“Come non arrivi? Muovi quel culo pakistano e vieni , subito!” Rispose lui arrabbiato.

“Liam , sto andando all’ospedale , ho appena investito una ragazza…” Risposi io quasi sottovoce perché quelle parole mi facevano davvero male.

“Che hai fatto?” Esclamò lui scioccato.

“Stavo venendo alla radio e lei è comparsa dal nulla e non son riuscito a frenare.” Continuai , non ci potevo credere.

“Tu vai all’ospedale , noi ti raggiungiamo subito , a fanculo l’intervista. Ehi Zayn , stai calmo , andrà tutto bene.”

“Si certo , come no.” Dissi per poi riattaccare.

Salii sull’ambulanza assieme alla ragazza che era stesa sulla barella.

“Trauma alla testa , questa ragazza missà che non ce la farà.” Disse un infermiere lì vicino a me.

No , non era possibile , avrei pagato anche l’ospedale migliore del mondo , pur di farla curare.

Arrivati in ospedale lei venne portata subito nella sala operatoria , e io restai lì in corridoio.

Dopo una mezza oretta in cui stavo affogando nei miei pensieri e nei miei sensi di colpa sentii arrivare una donna che urlava.

“Dov’è la mia Charly? Chi le ha fatto del male? Chi?” Disse lei fra le lacrime, era la madre probabilmente.

“Sono stato io…” Risposi facendo vedere il mio viso rigato da una lacrima amara e piena di tristezza.

“Ma tu sei il tipo che mia figlia ha nei poster…” Disse lei sconcertata. Io abbassai lo sguardo a quelle parole, mi facevano davvero tanto , troppo male.

Nel frattempo entrò un dottore sulla sessantina e disse :

“Mi dispiace signora , ma Charly non ce l’ha fatta , lo scontro con l’auto è stato fatale per lei.”

No , non era possibile , avevo ucciso una ragazza , una ragazza che mi amava, una che aveva i miei poster appesi al muro.

Sua madre fece un urlo fortissimo appena si rese conto di ciò che il dottore aveva appena detto e si avvicinò a me.

“Lei ti amava, per il suo compleanno che era domani aveva chiesto il biglietto per il vostro concerto fra tre mesi , aveva la stanza piena di vostri poster e tu l’hai uccisa! Hai ucciso una ragazza che stava correndo per arrivare a casa in tempo per una vostra intervista alla radio!” Disse sua madre mentre batteva i suoi pugni contro al mio petto e le lacrime iniziarono a scendere senza tregua, non volevo fermare la donna , la lasciai sfogare , era colpa mia se lei aveva perso la figlia.
 

QUATTRO MESI DOPO.

Sono passati quattro mesi da quando Charly è morta , o meglio , da quando l’ho uccisa e io sono perseguitato ancora dal suo fantasma.

La notte sogno il suo viso , l’incidente , sua madre che piange.

Non guido più e non faccio più parte degli One Direction , ci avevo provato , ma quando cantavo fra la folla vedevo il suo viso , sapevo che lei sarebbe dovuta essere lì una sera e invece per colpa mia non ci sarebbe mai stata, e non perché non era riuscita a comprare il biglietto o perché i suoi non la lasciavano venire, no , lei non sarebbe mai venuta al mio concerto , al concerto del suo idolo perché io l’avevo investita, perché il suo idolo l’aveva uccisa.

I ragazzi hanno deciso di continuare comunque la loro carriera dopo una breve pausa che si eran presi per starmi accanto.

Sono rimasti un gruppo , ora però sono in quattro ,e le cose sono molto cambiate .

Io mi sono ritirato nella mia casa di Londra per restare da solo.

Ho troncato con Perrie perché non riuscivo a essere felice quando sapevo che una madre stava piangendo sul cuscino di sua figlia che sarebbe più tornata.

La stampa mi aveva bombardato di articoli.

Uno lo avevo stampato e lo tengo sulla scrivania del salotto , lo leggo ogni giorno , tanto da saperlo quasi a memoria.
 
 

ZAYN MALIK , IL QUINTO COMPONENTE DELLA BOY BAND ONE DIRECTION , FENOMENO MUSICALE A LIVELLO MONDIALE HA TRAVOLTO UNA SUA FAN UCCIDENDOLA.
Era il 26 Luglio , quando Zayn Malik , uno dei cinque componenti della boy band anglo-irlandese One Direction ha investito Charly Roberts , una ragazza di sedici anni , che era anche una loro grande fan.
Secondo i testimoni la popstar stava andando a velocità sostenuta e ad una curva non avrebbe visto la ragazza prendendola in pieno.
Subito è stata portata d’urgenza al pronto soccorso , lì i medici hanno fatto di tutto per salvarla , ma non c’è stato nulla da fare per la povera sedicenne.
A una settimana di distanza Zayn Malik ha annunciato che questa sera sarà presente al concerto e canterà.
Nonostante tutto la popstar a quanto pare non vuole abbandonare la sua carriera, anzi , continua la sua vita come se non fosse mai successo nulla.
Molte directioner sono rimaste contrariate da questo comportamento, ci chiediamo con quale coraggio Zayn riuscirà a salire sul palco, come farà a non sentirsi in colpa.
Forse la popolarità ed il successo gli ha dato alla testa…
Forse crede che con i soldi si può risolvere tutto , ma niente e nessuno riuscirà a curare il cuore spezzato della madre di Charly”
 

Era un articolo abbastanza breve, ma mi faceva sempre male leggerlo…

I giornali ancora oggi erano pieni di articoli contro di me.

Alla radio , alla tv , nei festival , dappertutto si parlava di ciò che era successo , e gli insulti mi martellavano la mente sempre più.

Non sapevo come avevo fatto a resistere per così tanto tempo con tutto ciò che mi stava uccidendo dentro.

Nulla aveva più senso per me , neanche continuare a vivere quella vita.

Presi coraggio , e dopo aver scritto una lunga lettera chiamai un taxi per farmi portare nel centro di Londra.

Una volta arrivato cercai l’ufficio della radio a cui dovevo fare quella maledetta intervista quattro mesi fa.

Salii le scale dell’edificio a piedi , stanco , stremato , stufo di tuttò ciò.

Avrei avuto veramente il coraggio di buttarmi dalla cima di un grattacielo di ottanta piani?

Credo proprio di sì , quella volta lo avrei fatto veramente , avrei messo la parola ‘fine’ alla mia vita.

Dopo circa dieci minuti arrivai in cima all’edificio.

Era da poco iniziato a piovere , l’acqua bagnava il  mio corpo.

Puliva i miei vestiti , mischiava le mie lacrime alle gocce d’acqua piovana.

I capelli iniziarono ad appiccicarsi sul mio viso, non li tagliavo da quattro mesi ed erano molto lunghi ai lati , per non parlare della cresta.

Non mi importava più di come potevo apparire.

Non mi importava più di nulla in realtà.

Avanzai piano piano al bordo del grattacielo, feci un grosso respiro e lasciai la lettera che avevo scritto prima a casa lì vicino.

Mi tolsi il giubbotto e la ricoprii per evitare che l’acqua la bagnasse e rovinasse l’inchiostro rendendo le parole illeggibili.

Era giunta l’ora.

Mi avvicinai al bordo finchè i miei piedi avevano le punte già fuori dall’edificio , fra poco nessuna parte del mio corpo avrebbe più avuto alcun contatto con il grattacielo.

Presi un bel respiro e chiusi gli occhi e mi lasciai semplicemente andare.
 

Ciao, a chiunque stia leggendo questa lettera.
Si l’ho fatto, mi sono buttato all’ ottantesimo piano.
Volevo scrivere questa lettera per spiegare tutto , tutto quello che da quattro mesi mi tengo dentro, quello che non sono riuscito a dire a nessuno , nemmeno alla mia ragazza , nemmeno alla mia famiglia , nemmeno ai ragazzi.
Quel giorno correvo veloce in auto per poter arrivare in tempo all’intervista alla radio.
Non avevo visto Charly e l’ho investita, i medici hanno fatto il possibile per salvarla , ma l’impatto con la mia auto è stato troppo duro per lei.
Ho scoperto che era una directioner , che stava correndo a casa per poter sentire la mia intervista alla radio , che aveva chiesto come regalo di compleanno i biglietti per un nostro concerto , che il giorno dopo avrebbe compiuto 17 anni, che conosceva ogni singola parola di ogni nostra canzone , che aveva i nostri poster in camera , che ci amava…. Un idolo dovrebbe essere la salvezza di una persona, dovrebbe essere una cosa fantastica , dovrebbe rendere felice le persone che lo amano , io invece ho rovinato la vita di una mia fan , no… non gli ho rovinato la vita , in realtà ho proprio finito la vita di una mia fan, dovevo essere un idolo migliore , uno che sia una benedizione nella vita del proprio fan, io per Charly sono stato solamente una maledizione.
Volevo salutare Perrie , dirle che mi dispiace, che la amo , l’ho sempre amata , che non è colpa sua se fra noi è finita , ma solamente mia.
E dire ai ragazzi che sono stati i miei migliori amici , che gli ho voluto bene.
Non ho mai scordato nulla , le serate attorno ai falò , le risate , gli scherzi , la mia gamba con una H rasata da Harry , gli scherzi che faceva sempre Louis , oppure quando abbiamo scordato Liam che tentava di rincorrere il tour bus ma noi credevamo fosse una fan , o tutte le volte che Niall mi ha rubato il cibo…
Non vi dimenticherò mai , siete dei ragazzi fantastici , e meritate il meglio , son felice che il successo non vi abbia dato alla testa , promettetemi che rimarrete sempre voi stessi , che non vi farete condizionare da nessuno , che continuerete a cantare nonostante tutto , che il vostro sogno non si fermerà , fatelo per me , fatelo per gli One Direction.
E ora vorrei parlare alle directioner, voi siete le migliori fan del mondo, ci avete sempre sostenuto e non vi siete mai fermate davanti a nulla e nessuno pur di incontrarci. Scusate , forse meritavate un idolo migliore di me , ma sono umano anche io , e tutto ciò non l’ho potuto reggere. Il rimostro mi stava uccidendo dentro , e proprio per questo non aveva più senso continuare a vivere…
Non piangete per me , per favore non fatelo , perché nulla mi riporterà indietro , io sarò già morto quando qualcuno leggerà questa lettera.
Vorrei dire alla madre , ai parenti , agli amici di Charly che mi dispiace , sono sicuro che fosse un’ottima ragazza , e non si sarebbe mai meritata di esser morta , tutto per colpa mia , e io non merito di vivere.
Non vi chiedo perdono , perché se fossi al vostro posto non perdonerei affatto colui che ha ucciso mia figlia o una mia amica.
Sapete , qualcuno magari dirà che io sono andato nell’aldilà per andare a trovare Charly , ma no , ciò non succederà , perché lei era un angelo , e gli angeli vanno in paradiso , io ho ucciso qualcuno e andrò all’inferno , lì dove merito di restare.
Addio.
Addio alle mie bellissime fan.
Addio ai mie compagni di viaggio Liam , Harry , Louis e Niall.
Addio a Perrie.
Addio a tutti quelli che hanno creduto in me ma li ho delusi.
Semplicemente addio mondo.
Un bacio , Zayn.
p.s. vivete la vostra vita al massimo , fatelo anche per me. “
 
 
 
 
 
 
 

Oooooook
Questa forse è la storia più lunga che io abbia mai scritto…
Quasi 3000 parole…. E le avete seriamente lette tutte? Wow!
Ok, se qualcuna di voi sta leggendo la mia ff
“Stupido orgoglio femminile” sà che ultimamente
Scrivo in modalità depressa!
Ahahahahah
Ok , vorrei veramente sapere cosa ne pensate di questa os.
Ci ho messo 6 giorni a scrivere questa storia…ed è stata abbastanza complessa
Perché ho dovuto infilarci dentro pure un articolo di giornale e una lettera…
Spero che vi sia piaciuta.
Spero in una vostra recensione, baci Anna <3<3
 
 

  
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