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Autore: TemariMegami    25/07/2013    3 recensioni
La prima volta che si incontrarono fu alla selezione dei Chūnin, dove i ninja di Suna erano stati mandati in missione lì per creare scompiglio, per uccidere e procurare terrore agli abitanti di Konoha. Il padre del trio del Deserto era anche il Kazekage di Suna stessa ed in combutta con Orochimaru per far sì che egli potesse dar sfogo ai suoi comodi. Il trio di cui parlo, fu proprio quello in cui una giovane ragazza, ma all'interno di essa già adulta, si scontrò –durante l’esame- con un giovane ragazzo dallo sguardo pigro, ma dall'intelletto fuori dal comune.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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5. Attacco.

 
 
 
Erano ormai un paio d’ore che vagavano nel deserto sotto il sole cocente, un passo dopo l’altro, avanzavano verso le mura di Suna, Shikamaru tentò di intavolare altre conversazione con la bionda. Ma dannazione, il suo cervello con Q.I. che va oltre i 200 non serviva a nulla in situazioni di vita quotidiana simili? Camminava di fianco la bionda che intanto se ne stava silenziosa a guardare davanti a se, aveva ripreso il totale controllo del suo corpo e della sua glacialità. Camminava ritta ed altezzosa, niente e nessuno avrebbe potuto distoglierla dalla sua missione, basta giocare alla cretina che s’imbarazza, doveva scrollarsi di dosso tutte quelle strane sensazioni che stava provando a causa del bell’imbusto che si ritrovava accanto. Lasciarsi distrarre dalla missione non era da lei e non sarebbe capitato di nuovo. Ogni tanto lanciava occhiate a destra e a manca per vedere se andava tutto bene, sembrava tutto tranquillo. Probabilmente sarebbero arrivati a destinazione prima del tempo.
-Perché non avanzi il passo, pigrone? Se procediamo con quest’andatura arriveremo a destinazione per l’anno prossimo. Datti una mossa e vedi di non farmi incazzare. La missione viene prima di tutto!-
-Ah… mendekouze… la smetti di comandarmi a bacchetta? Non sto andando affatto piano, sei tu che sei troppo veloce. Nessuno ci segue, abbiamo ancora un intero giorno davanti a noi e tu fa meno comandante. Sei una Seccatrice.-
-Ma sentitelo. Cerchi rogne, Nara?-
-No, affatto. Tu sei tutte le rogne che possano esistere sulla faccia della terra unite in un unico corpo: quello di Sabaku no Temari.-
Canzonò ironicamente il suo nome. Shikamaru intanto aveva notato che la ragazza, la donna, aveva ricominciato ad assumere il suo solito atteggiamento scostante, critico e bacchettone. Infondo era la Temari che preferiva, la solita seccatrice che aveva da ridire su tutto.  Difatti le loro conversazioni si basavano sullo stuzzicarsi a vicenda, erano fatti così, comunicavano in questo modo e a loro non dispiaceva affatto.
 
Tra un tiro mancino e l’altro, non si resero conto di essere osservati da più di un paio d’occhi, li avevano seguiti sin da quando erano usciti da quella grotta nel deserto. Bramavano soldi e potere ed attaccavano i poveri viandanti che vagavano per il deserto, ovviamente non sapevano in chi stavano per incappare, ma decisi com’erano a svaligiarli di tutte le loro provviste non se ne curarono più di tanto, o comunque si sarebbero occupati dopo delle loro identità e dei loro corpi esanimi, magari sulle loro teste vigeva una taglia e avrebbero potuto raggruppare un bel gruzzoletto extra. Si, avevano ideato proprio un bel piano. I loro nemici erano solo due, mentre loro erano un gruppo di otto briganti veloci, forti e sicuramente in netta superiorità numerica. Sarebbe stato un gioco da ragazzi coglierli di sorpresa. Erano armati di armi di ogni tipo, che andavano da semplici shuriken e kunai a katane, sai, veleni. Insomma, armati fino ai denti e con pessime, pessime intenzioni. Li osservarono da lontano per molto tempo e poterono notare un particolare nei loro coprifronte. Una cosa era certa, non erano ninja dello stesso villaggio, uno apparteneva al Villaggio di Konoha, mentre l’altra al Villaggio di Suna. Che strana accoppiata, cosa ci facevano insieme nel deserto? In fin dei conti non erano problemi loro, non attaccarono subito, aspettavano il momento propizio per farlo, bastava solo che quella ragazzina la smettesse di controllarsi attorno con spazi temporali così ridotti, ma non potevano nemmeno starsene lì a seguirli per tutto il giorno, o avrebbero sicuramente fallito i loro propositi. Avevano quindi bisogno di un diversivo.
 
Intanto i due ragazzi non erano degli sprovveduti e nemmeno stupidi.
-Shiakamru.-
Disse Temari d’improvviso, rallentando un attimo il passo, il ragazzo la guardò complice, aveva già capito.
-Hai sentito anche tu, quindi!?-
-Si! Ma sono solo briganti, non so quanti sono ma non dovrebbe essere difficile batterli, qui nel eserto ce ne sono a bizzeffe, attaccano la povera gente che viaggia derubandoli di tutti i loro averi.-
-Sicuramente stanno cercando il giusto momento per attaccarci, poverini, cascano male quest’oggi.-
-Quando attaccheranno.. non voglio che tu t’intrometta. E’ una questione che posso risolvere da sola e poi sono la tua guida, è compito mio.-
-Temari, non comportarti come una ragazzina viziata.-
Provava non poca rabbia quando si comportava in quel modo, credeva di poter comandare il mondo intero e non capiva che il gioco di squadra sarebbe stata la soluzione migliore, infondo loro due potevano essere una coppia formidabile e Shikamaru lo sapeva bene, ha sempre riconosciuto le magnifiche abilità della kunoichi che aveva di fronte a lui. Una forza formidabile e il giusto sangue freddo che a lui mancava, aveva il coraggio di uccidere, mentre lui non lo avrebbe mai fatto se non fosse stata l’ultima risorsa, sotto questo punto di vista, l’aveva sempre invidiata, ma tenne sempre i pensieri solo ed esclusivamente per lui.
-D’accordo. Poi sarei io la seccatura. Cosa proponi, genio?-
Ironizzò sull’ultima parola, dandole un tono o due in più del normale.
-Per ora continua a camminare come se non ti fossi accorta di nulla, non vorrei arrivare alle maniere forti, se sarà proprio necessario, allora attaccheremo. Ad ogni modo, aspetteremo che loro facciano il passo falso, faremo notare loro che siamo ninja e magari faranno dietro front lasciandoci in pace.-
-Shikamaru, non conosci affatto i briganti del deserto, non si fermeranno davanti a nulla, attaccheranno chiunque, non fanno distinzioni. L’unica cosa da fare è farli fuori ora e subito.-
-Va bene, d’accordo, ma non esponiamoci noi, aspettiamo che siano loro a fare il passo falso credendoci ninja incapaci, in fondo se fossimo ninja d’élite ci saremo accorti della loro presenza, almeno ragionando come uno di loro. Ed è proprio in quel momento che noi li attaccheremo cogliendoli di sorpresa. Per favore, Temari, non fare di testa tua e per una volta ascoltami!-
Roteò gli occhi spossata, quando ci si metteva risultava convincente, dannato cervellone dalla lingua lunga.
-….-
Se ne avesse avuto la possibilità avrebbe fatto di testa sua eccome, non avrebbe potuto quindi promettere nulla al Nara, si limitò a rimanere in silenzio e lanciare un’occhiata eloquente a tutt’altra parte. Shikamaru non poté che sperare che si attenesse al piano e che non faccia di testa sua, magari ammazzandoli con una sua dannata ventagliata, ogni volta che ci pensava gli venivano i brividi, o che per lo meno non li provochi più del dovuto, conoscendola li stuzzicherà a tal punto da farli impazzire. Lui in fin dei conti vorrebbe evitare inutili scontri, possono rivelarsi seccanti, stancanti e soprattutto farebbero perdere tempo alla missione in se.
 
Uno spostamento d’aria, Shikamaru subito si rese conto che un kunai era stato lanciato nella loro direzione, più precisamente era direzionato alla sua testa, Temari anche se ne accorse, ma decise di stare al gioco del Nara, sapeva che se n’era accorto, volle proprio vedere come avrebbe reagito a quell’attacco; se avesse scoperto le sue carte oppure avrebbe continuato a fingere. Difatti, Shikamaru si accovaccio proprio nel momenti in cui il kunai era quasi arrivato a destinazione, facendo così oltrepassare la soglia della sua figura e conficcarsi più lontano nella sabbia morbida. Aveva finto di raccogliere un’oggetto nella sabbia, una pietra un po’ più grande delle altre, mostrandola alla bionda. Finse di non vedere il kunai e continuò a camminare come se nulla fosse, sorridendo complice alla bionda. Temari, in tutta risposta scosse il capo e continuò a seguire il gioco dell’Ananas, fin dove voleva spingere quella farsa? Tutto sommato, si sarebbe rivelato divertente.
-Sei incorreggibile, Nara.-
Aggiunse continuando a camminare al suo fianco.
 
Intanto, i briganti allibiti da ciò che era successo non riuscivano a rispondersi alla domanda: E’ stato un caso o l’ha fatto apposta? Uno di quelli, un burbero uomo dalle mille cicatrici, decise per tutti che quelli erano dei ninja di basso livello, quindi sarebbe stato semplice eliminarli e recuperare un gran bel bottino. Immaginavano già un lavoro semplice, pulito e senza troppi sforzi. Che gran colpo di fortuna, continuavano a pensare, non si erano nemmeno accorti del kunai nella sabbia, li reputarono come pivelli, buoni a nulla. Adesso avrebbero solo dovuto attaccare in massa, tutti insieme, già il grosso numero sarebbe servito alla causa e per di più, magari, spaventarli con qualche beffarda presa in giro, li avrebbe sicuramente aiutati ad incutere terrore, si sarebbero anche divertiti, pensavano.
Ebbene, decisero di eseguire gli ordini del loro capo, ossia un tipo con una barbetta rossiccia ed una cicatrice sul volto che andava dalla fronte fino alla guancia destra, gli occhi vispi e tremendamente profondi di un castano acceso, aveva in mano una lancia molto grande ed un sorriso affatto benevolo tra le labbra.
-E’ arrivato il nostro momento, attacchiamo ora e prendiamo quel che presto ci apparterrà!-
Esclamò sogghignando, prima che tutti ed otto sparissero da quella postazione e velocemente ricomparissero più o meno dove prima era atterrato il kunai.
 
Entrambi sentirono un ulteriore spostamento d’aria, stavano arrivando, ma non passò molto quando comparvero poi a circondarli entrambi, si finsero sorpresi spaventati, si posizionarono spalla a spalla ambedue armati di un misero kunai. In quella scena, gli otto briganti ridevano ormai già assaporando il profumo della vittoria.
-Dite le vostre ultime preghiere…pivelli!-
Disse il capo con aria burbera e sicura di se. Cosa che a Temari dette fastidio, molto fastidio, il suo lavoro da attrice stava per terminare prima ancora che potesse avere successo. Socchiuse gli occhi e chinò il capo verso Shikamaru, una venetta pulsava più sangue del dovuto in una parte della fronte, la sua pazienza stava per superare il limite, digrignò i denti e placò la sua ira, doveva farlo, la sua voglia di ucciderli avrebbe dovuto aspettare, ora come ora si sarebbe attenuta al piano inutile del moro.
-Proseguiamo così, Shikamaru? Perché questi tipi mi hanno già stancata!-
Disse a bassa voce –così che i nemici non udissero o comunque non capissero perfettamente- al ragazzo di spalle a lei. Esso rispose con voce più alta, invece, così che sentissero perfettamente.
-Temari! Ci stanno attaccando, cosa facciamo ora? Non abbiamo scampo, sono in troppi, otto.. non riusciremo mai a batterli…-
Intanto la sua mente stava già elaborando mille e più possibilità di successo, avrebbero avuto molti sbocchi e molte occasioni per farli fuori tutti insieme. Ma prima volle dare loro un’ultima possibilità di lasciarli in pace, sempre troppo buono, il nostro Nara.
Uno di loro scoppiò a ridere prima di proferir lemma in modo rozzo e sfacciato, guardando la ragazza dai capelli del grano.
-AHAHAHAH! Quindi.. tu saresti Temari di Suna, sei la sorella del Kazekage, non è così? Ma che gran botta di culo, ragazzi! Qui ci potremo assicurare soldi, cibo e bevande in quantità, per tutta la vita, anzi! AHAHAHAH!-
Il resto della “ciurma” comprese quasi subito cosa il loro compagno avesse cercato di dire e tutti si aprirono in un coro di risate beffarde, cosa che alla bionda piacque ancor meno, osavano comportarsi in questo modo nonostante sapessero chi fosse, probabilmente conoscevano solo i nomi, ma non le caratteristiche dei tre fratelli della Sabbia.
Intanto gli otto malcapitati continuavano a sbeffeggiare e prendere in giro quelli che per loro erano semplici ninja pivelli, senza pensare che FORSE la sorella del Kazekage non poteva che essere una sprovveduta che si fa passeggiate nel deserto con un ninja qualsiasi di Konoha. Che cervelli ben poco sviluppati.
-Ma che ragazzina carina! Io direi di giocarci un po’ prima di chiedere il riscatto al Kazekage.. spassiamocela con questo bel visino, che ne dite ragazzi? A me sembra un’ottima idea!  Mentre quello di Konoha.. bhè di quello sbarazziamocene, non ci servirà a nulla! AHAHAHAHA!-
A quel punto Temari iniziò a non vederci più dalla rabbia, le mani le prudevano ed iniziò a fremere dalla voglia di tagliare loro la testa con un sol gesto del suo Ventaglio.
In effetti quell’affermazione infastidì molto anche Shikamaru, cui iniziò a provare strane scariche di adrenalina per tutto il corpo, probabilmente iniziava a capire cosa provava la ragazza quando attaccava con rabbia.
Ad uno dei briganti gli venne comandato di prendere la ragazza separando i due. Quello più grosso e spaventoso le si avvicinò con aria minacciosa ed una volta avvicinato la guardò bene in volto.
-Sei proprio una bella ragazza, sai’ Perché non vieni a divertirti con noi? Ti prometto che non ti faremo del male, potrai divertirti con noi, veri uomini, invece di perder tempo con questo scricciolo!-
Indicò Shikamaru, che in quel momento stava incanalando più pazienza possibile, si ripeteva che lui non voleva combattere, voleva che se ne andassero e li lasciassero in pace, così che non succedesse nulla, ma quello che vide subito dopo, fu qualcosa che fece scattare la sua ira più recondita.
Il burbero prese il viso di Temari tra le mani, stringendole la mascella, in tutta risposta, la ragazza era in procinto di sputarlo dritto negli occhi per poi iniziare il combattimento che tanto bramava, ma prima che tutto ciò potesse accadere..
Shikamaru compose dei segni e la sua ombra si stacco da terra e come un proiettile di una pistola, perforò la mano del brigante che ora urlava dal dolore ed imprecava tutti i Kami sotto gli occhi sconcertati degli altri.
-Non. Osare. Toccarla.-
Il suo volto era nero di rabbia, mai nessuno aveva visto Shikamaru in quello stato, mentre tra i nemici iniziarono a scoppiettare urla d’incitamento verso il compagno nelle quali spronavano ad  uccidere ed inveire su colui che aveva osato cotanto scempio. Temari guardò sconvolta l‘espressione del moro, non se lo sarebbe mai aspettato. Shikamaru che apre le danze? Era inusuale, ma perché no? In fondo era questo quel che la ragazza voleva, lo scontro aperto, finalmente poteva smettere di recitare in quella stupida farsa, un ghigno si aprì tra le labbra della kunoichi, finalmente era arrivata l’ora dei giochi. Poteva finalmente dare una lezione a quei coglioni che avevano osato rivolgerle la parola in quel modo, avevano osato toccarla.
-Sarò anche “solo una ragazza”…- iniziò a dire - Magari avventata, questo si, ma di certo non sono una sprovveduta!-
Nel frattempo, Shikamaru aveva rilasciato la sua ombra, riportandola ad essere parte integrante di se stesso.
-Che diavolo di tecnica era quella? Non ho mai visto nulla di simile!- Esclamò uno dei briganti esasperato.
-Non ne ho la più pallida idea, ma non dobbiamo dare un attimo di respiro a questi pivelli! Ammazziamo presto l’uomo e rapiamo la donna! ADESSO!-
Questo fu l’ultimo ordine del loro “comandante”, prima che in massa iniziarono ad avvicinarsi ai due ragazzi brandendo feroci le loro armi da battaglia, li avrebbero attaccati da tutti i fronti senza esclusione di colpi. Fino a che uno non fosse caduto a terra privo di vita e l’altra, stremata, non li avesse pregati di non ucciderla, di risparmiarla e finalmente avrebbero potuto avere il loro giocattolino personale fino a quando non avessero poi recuperato il suo riscatto. Ma… non avevano calcolato tante, tante cose.
 
Spalla e spalla i tue ragazzi si affiancavano ed entrambi ora ghignavano rivolti verso i loro avversari, avevano deciso di attaccarli tutti insieme, davvero una pessima mossa.
-Allora, Nara! Li facciamo fuori subito oppure preferisci giocare al gatto col topo?- Ormai l’adrenalina scorreva feroce nelle vene della bionda, tutto ciò che bramava era far fuori uno ad uno quelle teste di cazzo che credevano davvero di avere qualche possibilità contro di loro.
-Temari, non credo abbiamo tempo da perdere, ti ricordo che c’è una missione che devo portare a termine. Quindi opterei per una cosa veloce ed indolore.-
Per non dimenticare l’importante rotolo da consegnare. Decise di non metterne parola e non diffondere quest’importante fattore, al fine di non far trapelare la loro missione che era di gran rilievo.
-Il solito guasta feste, Nara.-
Il moro sorrise e si accovacciò componendo alcuni sigilli, mentre i burberi ed apparentemente minacciosi nemici si avvicinavano pericolosamente alle loro prede, ormai sicuri di come sarebbe andata a finire.
Capitò tutto in un istante. L’ombra di Shikamaru si irradiò in otto differenti direzioni, si allargavano ed allungavano a stella, raggiungendo mano a mano ogni raggio una delle posizioni delle ombre dei briganti che da un momento all’altro si bloccarono senza possibilità di scelta.  Esterrefatti e senza alcuna spiegazione, iniziarono a tentare in tutti i modi da liberarsi da quella morsa che bloccava tutti i loro muscoli, non riuscivano a comprendere il motivo per il quale tutto ciò stesse accadendo, l’unica cosa che riuscivano effettivamente a fare era parlare e roteare gli occhi, ma per i resto, nulla.
-COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?- Esclamò in preda al panico colui che doveva essere il loro capo.
-Non lo so, capo! Non riesco a muovere nemmeno un dito! Deve essere qualche strano Jutsu!-
-Ma chi, chi è stato? Nessuno a Suna è in grado di usare una tecnica simile!-
-Allora deve essere stato quel dannato pivello! Tentate di liberarvi! Deve essere nostro!-
I briganti si scambiarono le loro perplessità a gran voce, consci del fatto che li avrebbero sentiti, ma ormai erano caduti nella loro trappola, sarebbe stato inutile costruire un piano alternativo, non potevano fare nulla.
Temari posò una mano sulla spalla del Nara, intimandogli di sfarli stare ben fermi, da ora in poi avrebbe agito lei.
Camminò fino all’uomo che prima aveva tentato di toccarla, era un uomo alto, muscoloso ma che, evidentemente, aveva il cervello completamente vuoto, come tutti gli altri bambocci.
-Sentiamo…. Cos’è che volevate fare? Derubarci? Ucciderci? Ci avete catalogati come ninja di basso rango, come dei pivelli. Non sapete che un avversario non si deve MAI e dico, MAI, sottovalutare?-
Il suo ghigno beffardo non sfuggì all’omone che ancora sconcertato tentava di capire come divincolarsi da quella situazione, si erano fatti fregare come degli idioti e questo era un dato di fatto.
-Tu! Puoi star certa che in un modo o nell’altro ci vendichere…-
Non gli diede il tempo di terminare la frase, che Temari sfoderò il Ventaglio e con un fendente preciso attaccò lo stomaco del brigante facendolo ruzzolare a terra dolorante –nel frattempo Shikamaru aveva sciolto la tecnica solo su di lui, per lasciare agio alla bionda-, ma non contenta, la ragazza aprì il primo sole del ventaglio e lo puntò alla sua gola, facendolo aderire per bene sulla sabbia calda.
-Puoi star certo che non avrai alcuna occasione per dare il via alla tua vendetta, perché perirai qui, insieme a tutti i tuoi compagni! Avete giocato con la persona sbagliata!-
-TEMARI! Non credi di esagerare? Noi non uccideremo nessuno…sarà il deserto che deciderà della loro vita! Abbiamo cose più importanti di cui occuparci.-
-Va bene. Ho capito! Tch! Ricordati che mi devi un pranzo, però. Mi pare il minimo per avermi disturbata in un momento epico come questo, Nara.-
Rispose di rigetto, seriamente incazzata per quell’interruzione bella e buona. Un pugno nel cranio possente ma nello stesso tempo non intenzionata ad uccidere, l’uomo svenne, si sarebbe svegliato solo tra qualche ora.
-Ora occupiamoci degli altri…-
Il moro, che ancora teneva bloccati gli altri, osservò le mosse della compagna, scosse la testa in segno di disapprovazione, era davvero incorreggibile, non sarebbe mai cambiata. Temari, intanto, aprì il ventaglio in tutto il suo splendore e la sua imponenza pronta a scaraventare via tutti gli altri che ancora non riuscivano a comprendere dove volessero andare a parare quei due.
-Shikamaru! Lasciali andare e spostati…ORA!-
Urlò la bionda, il moro non se lo fece ripetere due volte, era il momento propizio e sciolse la tecnica saltando poi a metri d’altezza e togliendosi quindi dalla traiettoria che avrebbe usato poi la bionda.
Successe tutto in pochissimi secondi, ci volle un solo movimento delle sue braccia, assieme al ventaglio, per creare molteplici correnti d’aria che diedero vita ad impetuose trombe d’aria con delle spire taglienti come delle lame, era una tecnica potente, che avrebbe spazzato tutto e tutti via, tagliuzzando e sminuzzando tutto ciò a cui andava incontro.
In quell’istante, i briganti ebbero di nuovo la possibilità di muoversi, ma scappare non sarebbe servito a nulla, la vicinanza con la quale Temari aveva lanciato la sua possente tecnica era troppo ravvicinata per dar loro una qualunque via di fuga. Vennero tutti e sette travolti dalle forti correnti d’aria, arti maciullati e tagli profondi cosparsi per tutto il corpo, caddero tutti poi, dopo ben un paio di minuti di torture, privi di senso.
Shikamaru guardò tutta la scena di fianco a Temari, quella donna quando si comportava in quel modo era davvero spaventosa, anche più di sua madre. Non faceva che ripeterselo ogni volta che assisteva alle sue “battute di caccia”.
-Fai venire i brividi, sai?-
Esclamò poi guardando il volto estasiato di Temari mentre vedeva le sue vittime crollare dopo il suo attacco.
-E’ nei miei principali intenti, Crybaby!-
Non lo chiamava così da tempo, quell’aggettivo gli aveva sempre dato fastidio, era ormai storia passata ma la ragazza amava rigirare il dito nella piaga. Sospirò esasperato, mentre si rigirava  dando le spalle a coloro che avrebbero dovuto essere i “carnefici”, ma che si sono rivelati solo un branco di buoni a nulla, non vi era voluto molto per farli fuori.
-Andiamo, Gaara ci sta aspettando!-
Annuendo, Temari seguì il moro, finalmente avrebbero potuto ricominciare la missione senza altre inutili intoppi, o per lo meno era quello che speravano.
 
Un po’ più calma, essendosi sfogata per bene con quegli stolti, camminava con un leggero ghigno stampato sulle labbra, come una bambina a cui avevano regalato le caramelle, Shikamaru non poté non notare questo suo comportamento.
-Vedo che sei tornata del tuo solito buon umore.-
-Si, Nara…Si!-
La cosa che in quell’azione la sorprese di più, però, fu il fatto che Shikamaru l’avesse difesa e non può dimenticare la frase che egli stesso ha usato: “Non osare toccarla”.
Dolore.
Un dolore lancinante le aveva appena pervaso la spalla sinistra, un dolore che la fece mugugnare, trattenendo un urlo si fermò di scatto.
-Ugh..-
Portò la mano nel punto in cui iniziò a diffondersi del liquidi, sentiva che qualcosa iniziava a colare, portò subito dopo lo sguardo insieme alla mano al fulcro e ne scoprì la causa. Una freccia le aveva perforato il braccio, appena giù la spalla, anche se solo di striscio, dolorante strinse un pugno sul braccio di Shikamaru afferrandone un lembo della maglia. Egli si girò avendo anche udito il piccolo lamento che le era uscito dalle labbra.
-Temari?-
Nel girarsi vide che uno dei briganti, in fin di vita, aveva in mano ciò che poteva somigliare ad una balestra, fece un ghigno prima di svenire nell’atroce sabbia del deserto. Sgranò gli occhi e subito si preoccupò delle condizioni della ragazza, non sembravano tanto gravi.
-Sto bene! Non è nulla, solo un graffio!-
Il moro lanciò ancora una volta un’occhiata verso i corpi ormai inermi dei loro nemici. Sembrava più nessuno avesse più la forza nemmeno di muoversi. Quella mossa era stata solo l’ultimo barlume di farla pagare a quei pivelli che li avevano sconfitto con sole poche mosse. Ormai più nessuno di loro avrebbe più potuto nuocere, continuare ad infierire sarebbe stato inutile, anche se aveva la dannata voglia di mandare all’inferno tutti quei bastardi che avevano attentato alla vita della sua compagna. Diniegò a se stesso più e più volte, forse avrebbe dovuto ascoltare Temari e farli fuori, ma il suo senso della giustizia, purtroppo, avrebbe prevalso sempre e comunque. Se non c’è n’è la necessità avrebbe sempre e comunque preferito non uccidere nessuno.
Temari strappò un lembo della sua gonna con un gesto deciso ed avvolse la ferita molto stretta per fermare momentaneamente la circolazione del sangue che colava in quantità moderate. La gonna quindi si era accorciata ancor più del dovuto mostrando ancor di più la rete che attorniava le sue cosce sode, che esibizionista.
-Sicura di star bene?-
Sapeva che era una ragazza forte e che di certo non avrebbe esternato il suo dolore così facilmente.
-Mai stata meglio, possiamo proseguire. Ah, e comunque. Te l’avevo detto che sarebbe stato meglio farli fuori.-
Ribadì sorpassandolo beffarda, non mancava occasione per schernire il giovane uomo che le camminava al fianco, scocciato Shikamaru la seguì, sbuffando più volte e borbottando.
-Si, si. Adesso andiamo.-
 
Erano ormai passate un paio d’ora dall’attacco dei briganti e Shikamaru e Temari proseguivano a passo spedito per il villaggio di Suna, mancavano ancora quattro o cinque ore prima dell’arrivo, quel viaggio sembrava non avesse un termine, quelle poche ore iniziavano a sembrare, per Temari, inarrivabili, come se il suo traguardo invece di avvicinarsi si allontanasse. Iniziava a sentirsi stanca, goccioloni di sudore iniziarono a cadere dalla sua fronte, sentiva il corpo indolenzito, come se avesse faticato per mesi interi senza fermarsi una volta. I muscoli rilasciati, la vista cominciò a calare inspiegabilmente, ma non espose alcuno di questi sintomi a Shikamaru, sarebbe stato inutile farlo preoccupare, era solo un po’ stanca.
Dal canto suo, Shikamaru provava a chiederle se andasse tutto bene, più di una volta, ma gli arrivava sempre la solita risposta: “Va tutto bene, cammina e non perder tempo!” oppure “Smettila di preoccuparti, Crybaby!”
 
Il moro teneva d’occhio ormai Temari da parecchio tempo, sembrava affaticata, i suoi passi rallentavano minuto per minuto e sembrava sudasse molto più del solito, il volto, poi, era stremato, quasi irriconoscibile, strabuzzava gli occhi e spesso portava le mani a chiuderli, strofinarli, mentre essi si gonfiavano, e le pupille si stringevano. Anche il suo stesso Ventaglio sembrava pesarle sulla schiena. Qualcosa non andava ma lei non voleva farsi aiutare, continuava a mentire e mentire, prima o poi il suo stesso orgoglio l’avrebbe portata ad un inesorabile fine.
 
Non sopportava più il calore, non sopportava di camminare, di continuare su quella sabbia cocente, gli occhi le erano diventati pesanti e le si chiudevano ogni secondo di più. Arrivò al punto in cui non ce la fece più, chiuse gli occhi accasciandosi a terra, su quella sabbia che ormai iniziava ad attaccarsi sulla pelle dato il sudore che inumidiva gran parte del suo corpo. Il fiato le si fece più pesante, stringeva i pugni sperando che tutto passasse in fretta, ansimava dolorante. Non sentiva nemmeno il continuo strattonarla di Shikamaru, le parlava, le urlava, la pregava di risponderla, c’era il completo vuoto intorno a lei. Teneva gli occhi chiusi e se anche provava ad aprirli, non vedeva nulla, il completo vuoto. Cosa le stava capitando?
 
Shikamaru era atterrito dalla scena alla quale aveva assistito, sembrava che Temari fosse crollata improvvisamente e non rispondeva più ad alcuna percossa, era completamente collassata, non sapeva come reagire, la strattonava, tentava di farla rimettere in piedi, la vedeva soffrire senza poter far nulla. Imprecò più volte a se stesso, dicendosi di essere completamente inutile, se non riusciva nemmeno a salvare una persona a lui cara.
 
All’improvviso, da un momento all’altro, tutto finì, la ragazza riprese a respirare normalmente ma giaceva comunque a terra, senza la forza di muoversi, provò più volte a d alzarsi, ma con scarsi risultati. Si sentiva stanca, continuava a tenere gli occhi chiusi e con voce flebile finalmente parlò ad uno Shikamaru molto più che preoccupato.
-Ehi… Aiutami ad alzarmi, fannullone..-
Senza farselo ripetere, Shikamaru prese un braccio di lei e lo portò dietro il collo, con forza fece rialzare Temari, con grande sforzo, il suo corpo non sembrava volesse dare una gran mano alla kunoichi. Rimessa in sesto –per quel che vale- provò ad aprire gli occhi, ma sembravano sempre chiusi, c’era il vuoto assoluto, tutto nero, nemmeno una qualsiasi sfumatura.
-Shikamaru…? Non…riesco ad aprire gli occhi!-
Si tenne stretta al corpo del ragazzo, perché non riusciva a vedere nulla? Perché i suoi occhi non ne volevano sapere di aprirsi e stare ai comandi di lei? Il moro guarda verso il suo viso, ma si rende conto che i suoi occhi sono bene aperti, ma velati.
-Tem? I tuoi occhi sono aperti!-
-Non è possibile, Nara, non prendermi in giro, non…. Non vedo niente non sarebbe possibile che io abbia gli occhi aperti, non diciamo cazzate.-
Un risolino nervoso uscì tra i denti della bionda, non poteva essere vero, sarebbe stato assurdo. Non voleva crederci, affatto.
-Temari! Non ti sto mentendo… smettila di trattarmi come se fossi un cretino! Piuttosto vediamo di risolvere questa situazione. Riesci almeno a reggerti in piedi?-
-Si, si ci riesco. Anche se la spalla mi fa ancora male. Ora l’importante è capire cos’è successo ai miei occhi, ti pare?-
Era effettivamente disorientata e sotto shock, non vedeva nulla, ma riusciva di nuovo a muoversi decentemente anche se non sarebbe ancora riuscita a correre come si deve, anche perché senza la sua vista non avrebbe potuto fare proprio nulla. Ed ora chi avrebbe fatto da guida? Shikamaru si sarebbe potuto perdere, non conosceva affatto il posto, se non in quelle poche volte che era stato costretto ad arrivarci.
-Mendekouze… Non ci voleva affatto. C’è solo una cosa che potrebbe essere accaduta… -
Si girò verso Temari e le prese il braccio ferito, togliendo quelle bende che fino ad ora occludevano e riparavano la ferita da agenti esterni.
-Cosa stai..?-
-Zitta e lasciami fare..-
Non era un ninja medico, ma aveva le capacità intellettive per riconoscere i problemi del corpo che Temari stava faticosamente portando avanti. Scrutò per bene la ferita, annusandola, toccandola, esaminandola per bene, mentre lei rimaneva ferma, con l’ansia che iniziava a non farla ragionare come avrebbe dovuto. Intorno alla ferita la pelle si era alzata a dismisura ed aveva assunto un colore violaceo, le vene si erano ingrossate e striature rosse percorrevano l’intera zona. Era infetta. Molto probabilmente la punta di quella freccia era intrisa di un qualche veleno, non ci sarebbe stato altro tempo da perdere, bisognava capire se quel veleno era mortale o meno, dannazione, lui non aveva affatto capacità mediche, non sapeva affatto come agire, ma allo stesso tempo non voleva spaventare Temari.
-Ahm….-
-Che c’è? Qualcosa che non va?- Nessuna risposta –SHIKAMARU!?-
Iniziò a spazientirsi, non sapere cosa stesse accadendo attorno a lei non le piaceva affatto, dipendere da qualcuno…il sol pensiero le opprimeva la mente.
-Tem. Sei stata avvelenata. Probabilmente è a causa del veleno che circola nel tuo corpo che hai perso la vista.. ora come ora non ti so dire se sia una cosa momentanea o meno. Fatto sta che dobbiamo sbrigarci.-
-COSA!? Quei coglioni! Ti avevo detto di farli fuori subito! Avremo dovuto fare come dicevo io! Ecco cosa succede a non ascoltarmi mai! ADESSO IO SONO CIECA, mentre tu sei fresco come una rosa! Ahg! Che rabbia!-
Se voleva far sentire in colpa il moro, ci era sicuramente riuscita, si sentiva in debito con lei, un enorme debito, se l’avesse ascoltata, in effetti, questo non sarebbe accaduto. Se lei si trovava in quelle condizioni era solo colpa sua.
-Nelle tue condizioni non puoi camminare e non puoi portarmi per il Deserto a giocare alla guida, dovrò cavarmela da solo e volente o nolente ti farai portare dalla mia schiena, non voglio sentire storie. Adesso si farà come dico io.-
Non batté ciglio, rimase in silenzio e l’unica cosa che fu in grado di fare era annuire al nulla, non poteva credere di esser diventata cieca, non voleva crederlo affatto. Riusciva a percepire la posizione di Shikamaru solo identificando il lato da cui proveniva la sua voce. Faceva vagare i suoi occhi nel nulla nella speranza di riuscire a scorgere anche il più piccolo barlume di luce, nulla.
Non aspettando altro, Shikamaru prese in spalla la kunoichi, intimandole di reggersi forte alla sua schiena, sbuffando, Temari eseguì l’ordine, per partire poi alla volta di Suna.
 
Quindi, la situazione prese una piega piuttosto critica per i due ragazzi, come avrebbe fatto Shikamaru a trovare la giusta strada per arrivare alle porte di Suna? E Temari sarebbe riuscita a recuperare la vista?
 
 
 
 
Angolo della scrittrice: Aaaaaahh! Povera Tem, povera lei! In questo frangente si è potuto constatare quanto sono belli quando lavorano insieme, anche tra le inutili discussioni. E poi come si preoccupa il nostro cervellone?  Bhè, se volete scoprire se Tem ce la farà, non vi resta altro che continuare a seguire la mia fic. <3
Ps. Le vostre recensioni mi stanno molto a cuore e tento sempre di mettere a frutto i vostri consigli. 
  
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