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Autore: Cam17    25/07/2013    3 recensioni
Un evento comico che mi riguarda in prima persona. Mai avere a che fare con una professoressa omonima, fidatevi!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il primo giorno di scuola. Per la precisione era il primo giorno di scuola media. Potete benissimo immaginare l’emozione che avevo in corpo. I fondo tutto ciò che è nuovo ci spaventa sempre un po’, soprattutto se siamo piccoli. Ed eccomi lì, in classe seduto vicino ad un compagno a caso. Ad un certo punto avemmo l’entrata in classe del professor Fiore, che ci avrebbe detto l’orario settimanale. E la prima materia fu subito una mazzata i mezzo agli occhi.

<< Prima ora del lunedì… educazione tecnica! >>.

Un ragazzo bestemmiò: << Accidenti ma proprio all’inizio della settimana dovevamo avere la Langella?? >>.

La professoressa Langella era la più temuta dell’istituto. Guarda caso anche le classi più rumorose, con lei, diventavano magicamente silenziose.

L’appello fu sentito per bene e mi segnai tutte le ore. Ero curioso di conoscere la professoressa, di vedere se era davvero così terribile come dicevano.

Entrò. Era anziana, bassa e grassa. Portava gli occhiali ed aveva i capelli ricci, neri. Si sedette.

<< Buongiorno, sono la professoressa Langella >>.

<< Buongiorno professoressa! >>.

<< Allora facciamo l’appello, così vi conoscerò meglio >>.

Era pronta ad iniziare, ma poi il ragazzo al primo banco attirò la sua attenzione.

La prof si alzò e venne verso di lui, guardandolo disgustata: << Ma che hai combinato a questo banco? >>.

Lui rimase pietrificato: << Niente. Era già così quando sono entrato >>.

Il banco in questione era tutto scarabocchiato.

<< E’ tutto sporco! >>.

<< Ma io non c’entro niente >>.

<< Ma sei uno zulù? Sei zozzo! >>.

Lo rimproverò e tornò a sedersi sotto lo sgomento del compagno là davanti.

Poco dopo iniziò l’appello e dopo un po’ successe la catastrofe. Lesse sul registro un cognome che l’aveva incuriosita.

<< …Langella? >>.

Nessuno fiatò. Lei si sbilanciò a destra ed a sinistra dalla cattedra per vederci tutti quanti.

<< Chi di voi si chiama Langella? Dove sei, dove? Fatti vedere >>.

Io, sconsolato, pieno di terrore, alzai la mano e dissi: << Io sono Langella, prof >>.

Lei mi osservò molto attentamente, stringendo gli occhi per mettere meglio a fuoco: << Tu >>. Disse, puntandomi il dico contro << Tu >>. Fece una seconda pausa snervante, per poi proseguire << Tu hai il mio stesso cognome! >>.

“Ma va”. Pensai.

Mi guardò con rabbia: << Mi raccomando… devi andare bene a scuola, o io farò una figuraccia per colpa tua! >>.

<< Certo prof >>.

Devo dire la verità: rimasi alquanto perplesso dal fatto che le SUE figuracce sarebbero dipese da me. Più che altro dovevo preoccuparmi che LEI non mi mettesse in cattiva luce. Per come erano i miei compagni di medie… avrebbero potuto benissimo sfogarsi su di me per colpa di quella pazza…

Inutile dirvi chi divenne il “preferito” della professoressa di educazione tecnica…

 

 

   
 
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