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Autore: La_piccola_Tora    25/07/2013    0 recensioni
durante una dittatura ferrea in un regno isolato, una ragazza riaccende la speranza di libertà del popolo
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

Un'altra mattina era annunciata dal gallo della fattoria, oramai quello era l'unica cosa che separava il giorno dalla notte, la primavera dall'inverno, ormai tutti i giorni e tutte le stagioni si assomigliavano, da quando nel regno di Silia si era insidiato il tiranno || il cielo era diventato grigio e opaco, il sole era solo un ricordo ormai.

Una donna sulla mezza età si affrettò su per le scale della vecchia casa in legno scricchiolante.

-Jake!- Scese nuovamente le scale con aria trafelata e corse nella stanza da pranzo illuminata solo dalla fioca candela sul tavolo, un quadro raffigurante dei fiori di ciliegio era l'unica cosa che staccasse dal marrone del legno e dal grigio del metallo.

-Jake!- corse nel granaio sperando di trovare il ragazzo.

-è dietro al pollaio si sta allenando con la spada....- fece capolino da in mezzo al fieno secco una ragazzina con lunghi capelli castano chiaro legati in due codini.

-mamma cos'è quello?- chiese la bambina notando un foglio nelle mani della donna.

-è una lettera....ce la manda tua zia Elizabeth.

La brunetta spalancò gli occhi e saltò giù dal piano superiore del granaio atterrando morbidamente su una balla di fieno.

-COSA NON E' POSSIBILE!-

-è indirizzata a Jake ed è protetta da incantesimo....può essere aperta solo dal destinatario-

madre e figlia si diressero con passo deciso verso il pollaio dove videro il ragazzo alto con capelli dello stesso colore della pece e occhi verdi come gli alberi che un tempo venivano accarezzati dolcemente dalla brezza, anche questo un triste ricordo del passato.

-Jake! È arrivata una lettera per te! È da parte di Elizabeth!-

il ragazzo mollò la spada e si diresse verso la madre, non disse nulla anche lui era scioccato dal mittente.

-impossibile...- fu l'unica parola che riuscì a spiccicare dopo vari minuti rimasti a fissare la lettera.

-CHE DIAMINE ASPETTI APRILA!- lo incitò la ragazzina.

-calmati Rosalie.- le disse la madre mentre guardava tesa il figlio che leggeva cambiando da sorpreso a scioccato.

-devo partire- disse il moro raccogliendo la spada e dirigendosi verso la casa.

-perché?!- chiese preoccupata la donna.

-non posso dirtelo ti metterei in pericolo.-

-dove vai?!- gli chiese la sorella

-non posso dirvi nulla...- rispose lui sofferente girando loro le spalle e entrando nella vecchia casetta in legno e pietra.

Fece di corsa le scale, prese una sacca da un baule e ci buttò dentro qualche vestito delle bende acqua e del pane, infine si legò ben stretto la guaina con la spada in vita.

Scese nuovamente e davanti alla porta c'erano la madre e la sorellina che lo aspettavano ansiose.

-prendi questo.- disse la madre in tono dolce mettendo sulle spalle del figlio un mantello nero di stoffa pesante.

-grazie...ci rivedremo, spero presto- disse lui con un sorrisetto per sdrammatizzare mentre usciva di casa e attraversava il cortile, per poi intraprendere la strada che lo avrebbe condotto verso molti pericoli.

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dopo tre ore di cammino era finalmente giunto al confine del regno, una fitta foresta nella quale si dice abiti un mostro spietato che uccide tutti i viandanti, la foresta sotto incantesimo poteva essere attraversata dalle guardie del re.

-fantastico...sono partito senza pensare a come avrei attraversato il confine...io si che sono un genio...in più se mi beccano qui finisco sicuramente nelle segrete del castello.-

mentre rifletteva intravide all'orizzonte dei carri trainati da cavalli neri e con arazzi blu che adornavano le fiancate.

-sono i carichi reali...potrebbe essere la mia occasione di passare.-

si nascose tra i cespugli e attese pazientemente il passaggio del carro.

Vi saltò velocemente dentro e riuscì a passare la frontiera.

Il carro procedeva lentamente nella foresta silenziosa.

TUND

il carro si fermò improvvisamente.

possibile che abbiano notato la mia presenza?”

si accovacciò e si copri con il mantello così da mimetizzarsi tra le merci presenti nel carro, si sentivano rumori provenienti da fuori che non auguravano nulla di buono.

Le tende vennero scostate e Jake si preparò a sguainare la spada quando notò una sagoma incappucciata entrare nel carro, il ragazzo con uno scatto improvviso atterrò lo sconosciuto e in un attimo fu sopra di lui con la lama della spada pronta a recidergli la gola.

Con l'altra mano tolse il cappuccio dal volto dello straniero e ciò che vide lo lasciò stupito.

Lunghissimi capelli viola nascosti dentro il mantello e occhi del medesimo colore, su una faccia tonda pallida come la luna, sporca di terra e piccole cicatrici sulle guance e finissime labbra rosee

La sorpresa di trovare una donna fu tale che lasciò la guardi bassa.

Grande errore.

Non appena la spada allentò la presa sulla sua gola la ragazza attaccò con il so pugnale e in una frazione di secondo i ruoli erano stati scambiati.

-chi sei?- chiese lei

-...un viandante-

-sei una guardia vero?-

-no...io sono un semplice viandante-

-Allora come mai eri nascosto nel carro?-

-dovevo passare la frontiera...era l'unico modo.-

-perché devi passare la frontiera?-

-non sono affari tuoi-

lei spinse il coltello contro il collo di Jake, e a giudicare dalle due guardie morte a pochi metri da lui era già evidente che non scherzasse.

-dimmi perché sei qui...- ripeté lei.

-solo se tu risponderai alla mia domanda- ribatte lui senza paura di morire.

-parla..-

-hai occhi e capelli del colore dell'ametista...sono i colori delle-

-sacerdotesse, si-

-sei la sacerdotessa del medaglione del fuoco?-

-risponderò a questa domanda solo quando tu mi avrai detto chi sei e quali sono le tue intenzioni...-

-mi chiamo Jake...e sto cercando la sacerdotessa di Silia per poter liberare il regno dalla tirannia di ||- cercò di rimanere composto, cosa molto difficile dato che la ragazza emanava un odore simile a quello di un animale selvaggio, il moro era abituato a certi odori, ma questo era troppo acre persino per lui.

La ragazza dai lunghi capelli violacei si alzo da sopra di lui e estrasse qualcosa da sotto il mantello.

-Avevi un coniglio morto sotto il mantello?!-

-conosci le leggende sul mostro della foresta penso...-

-si...ma questo adesso che cosa c'entra col roditore morto?!-

-il mostro della foresta emana un odore atroce che fa lacrimare gli occhi e annienta ogni capacità olfattiva.-

-si si so della descrizione del mostro ma cosa-

Jake sembrò realizzare improvvisamente qualcosa e sul suo volto si stampò un' espressione alquanto particolare.

-sei il mostro della foresta?!-

lei annuì e fece cadere a terra l'animale stecchito da diverse settimane.

-tu sai il mio nome ma io non conosco il tuo ragazza-mostro.-

-Psike....puoi chiamarmi Psike-

-bene...Psike, ora devo andare ho un indizio su dove si trovi la sacerdotessa di Silia e non posso perdere tempo.-

si incamminò ma qualcosa lo trattenne, si voltò e vide la ragazza che lo aveva afferrato per il mantello e negli occhi uno scintillio che risaltava tra lo sporco e il fango sulla faccia di lei.

-sai dov'è Linda?-

-Linda? No io cerco la sacerdotessa...-

-la sacerdotessa è mia sorella.-

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tatatan! La storia che ho in testa da 4 anni <3 spero vi piaccia: commentate e fatemi sapere.

  
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