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Autore: Lady Koyuki    26/07/2013    1 recensioni
Sinceramente odio come sia finita la serie tv; personalmente adoro Bridget e volevo vedere il continuo, che cosa avrebbe fatto, dove sarebbe andata. Questo non è stato possibile e allora ho voluto creare io un finale "migliore" per la serie, una possibilità di ricongiunzione e di nuovo inizio.
"- Io invece vorrei solamente ricominciare. -
Lei lo guardò confusa.
- Da zero. - Allungò una mano."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andrew Martin, Bridget Kelly, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricominciando da zero


Era tutto finito così in fretta. La sua vita le era scivolata dalle mani, senza poter fare nulla. E' vero, aveva già deciso di ammettere la verità, ma pensava che il dolore fosse minore.Ma soprattutto non pensava che tutto era causato dalla vendetta. Vendetta da parte di sua sorella.

Dopo aver distrutto tutto quello che di buono aveva fatto in quei sei mesi, decise di tornare da dove era venuta; ma non aveva più nessuno. Era sola.

Bridget Kelly non aveva più una vita. Tornata nella sua casa a Rock Springs, notò come quel posto le sembrava lontano, non appartenente al suo mondo; non erano i soldi che le mancavano, ma le persone. Ormai aveva capito che con Andrew era impossibile rimediare, e con Siobhan era la stessa cosa, non l'aveva perdonata e mai l'avrebbe fatto; l'aveva provata a cercare,invano. Era come sparita nel nulla. Dopo qualche settimana si era decisa ad andarsene, da New York, dalla sua casa, dalle uniche persone che poteva chiamare famiglia, ma era tutta una menzogna.

Tornata alla sua vera casa, trovò lavoro, e riprese la sua solita vita, solita per quel che era, senza droga e senza bugie; stavolta lavorava presso un ristorante nel centro di Rock Springs, e guadagnava quel poco per sopravvivere. Sperava di trovare qualcosa di meglio, ma in quell'anno, non trovò nulla.

Gli mancava la sua vecchia vita, o meglio, la vita di Siobhan. Era curiosa di sapere che fine avessero fatto tutti, ma l'unica cosa che sapeva era che Henry era partito per Chicago e Andrew viveva ancora nella vecchia casa con Juliette, tenendo ancora in piedi l'azienda.

Come l'aveva saputo?

Solomon. Era ancora in contatto con lui, l'unico amico effettivo che aveva. La aggiornava sugli eventi riguardati la sua "vecchia" famiglia, anche se era contrario a farlo. Pensava che così lei si sarebbe fatta solo più male. Purtroppo le informazioni che ricevette furono due o tre, essendo che lui non era più dipendende di Siobhan, e non lo sentiva da qualche mese, quindi le cose potevano essere molto diverse o cambiate.

Osservò il caffè che aveva davanti, pensierosa.

Ormai era quasi un anno che aveva detto addio ai lussi, all'amore e alla figliastra. E ci pensava ancora spesso. C'era una cosa che però non aveva fatto, un debito da saldare. E aveva aspettato quasi un anno per farlo, troppo.

Si trovava nel ristorante dove lavorava, una tavola calda nelle vie del centro; era in pausa e si era seduta su uno dei tavoli bevendosi quella bevanda calda. Stava per arrivare la primavera, ma si sentiva ancora il freddo invernale. Era vestita solo con il grembiule delle cameriere, una sorta di divisa a strisce rosse e bianche.

Osservava in contemplazione la gente che passava, come se potesse dargli la risposta per un quesito da cui dipendeva la sua vita. Scostò lo sguardo solo quando un uomo vestito in impermeabile grigio entrò dalla porta; era alto e bruno, con due occhi penetranti, che sembravano poter leggere qualsiasi cosa.

S'avvicinò alla bionda e si sedette di fronte a lei.

Buongiorno Bridget, chi si rivede dopo un anno e mezzo di fuga – disse l'uomo con un tono sprezzante.

- Machado – salutò lei annuendo. Ci furono attimi di silenzio incui l'uomo la guardò interrogativo.

Se mi hai chiamato, dovresti dirmi qualcosa – continò lui – dato che la tua testimonianza non serve più a molto. Sai chi ha ucciso il tuo peggior nemico? Eh si -

- Aspetti – lo interruppe lei. - Lo so, teoricamente è stata mia sorella – rispose lei.

- Teoricamete? - stupito

La bionda prese un profondo respiro, pronta a confessare tutto.

Ho preso il posto di Siobhan un anno fa, e per i precedenti sei mesi. Ero io la persona con cui lei parlava e proteggeva contro un ignoto assassino di mia sorella. - disse tutto d'un fiato.

L'unica risposta che ricevette fu uno sguardo totalmente sorpreso.

 

 

Non sapeva perchè aveva deciso di farlo. Voleva solo andarci, per poco. Dopo che Machado si era convinto della sua parola, avevano parlato molto sul da farsi, e lei disse di non avere progetti. Parlandone con qualcuno però si accorse che le mancava la sua altra vita, più di quando potesse mai immaginare. Machado se ne era poi andato sconsolato, pensando che molte cose si sarebbero evitate se Bridget si fosse sostituita a sua sorella, ma almeno tutto era stato chiarito; si incontrarono più volte prima della partenza di Bridget e quando lei gliela comunicò, lui le disse solo il suo parere.

- E' una pessima idea Bridget, non vorrai complicarti ulteriormente le cose – parlò lentamente scandendo ogni parola. - La scelta è sicuramente tua, però io non voglio...- si fermò, indeciso su cosa dire – non voglio ti succeda qualcosa-

Bridget lo osservava, sorpresa, ma contenta di avere qualcuno che penasse a lei. Di nuovo.

- Grazie, ma sinceramente, voglio solo andare a vedere di persona la situazione. Solo per sapere cosa è cambiato- non sapeva perchè, ma sentiva di doverlo fare.

Alla fine lei partì, irremovibile dalla sua scelta. Voleva accompagnarla, ma lei glielo negò.

E dopo ore di viaggio era arrivata. Osservò l'enorme aereoporto, non pensando che la vista di un aereoporto poteva estasiarla tanto; chiamò un taxi e si fece portare a casa di un amico.

 

- Bridget? -

Quando Solomon vide alla porta la bionda, si sorprese.

Che ci fai tu qui? -

- Volevo fare un giro. Giusto per vedere come vanno le cose. Non voglio interferire, tranquillo – disse lei, sicura di ciò che lui stava pensando.

- Bè, se vuoi qui c'è posto per te, ho una camera, e puoi rimanere quanto vuoi -

Lo ringrazio e sistemo per bene le sue cose nella sua temporanea dimora.

Lui uscì poco dopo, al lavoro, ma le lasciò le chiavi. Lei allora decise di fare ciò per cui era venuta.

 

Ci vollero pochi minuti per arrivare davanti a quell'enorme palazzo, una sorta di castello delle fiabe. Era sull'altro lato della strada, non voleva farsi vedere lì. Sorrise, ripensando ai suoi sei mesi lì, nel paese delle meraviglie, nella fiaba più bella, con gli occhi lucidi.

Qualcuno passando la scambiava per una pazza, ma lei riveva solo la sua vita. Il sorriso le sparì però presto dalla faccia; da quel palazzo uscì una donna bionda, con un paio di occhiali scuri e una andatura leggiadra.

- Che diavolo? -

Siobhan. Siobhan era lì?

Bridget si pietrificò, senza poter battere ciglio.

La donna curvò in una strada secondaria, e la sorella la seguì. Non ci volle molto per raggiungerla, lì allora la tirò per un braccio portandola in un angolo isolato.

- Siobhan! -

- Bridget! - gridò lei terrorizzata.

- Ti sei ripresa la tua vita vedo – dise lei amareggiata.

- Tu me l'avevi rubata -

- Tu mi volevi morta! -

Il loro discorso fu interrotto da una sirena che passava. Nel mentre Siobhan si era ripresa dallo "shock" temporaneo.

- Perchè hai fatto... tutto?- chiese Bridget sconsolata – Io voglio tornare come un tempo, noi due, come sorelle-

- Io no, voglio solo i soldi che mi spettano. Ho perso la mia vita, ho perso mio marito, ho perso i miei soldi e infine ho perso il mio amore. Voglio solo andarmene, con i miei soldi, partire, con le mie bambine -

Bambine? - la interruppe, ma l'altra non ci fece caso

- e non vederti mai più. Non metterti di nuovo sulla mia strada se non vuoi che finisca male. Ho rinunciato alla mia vendetta, non farmi pentire della mia scelta – disse, allontanandosi frettolosamente, lasciando Bridget sconsolata nel vicolo.

Quella frase l'aveva colpita come uno schiaffo, aveva perso la sua unica e adorata sorella; non l'avrebbe più riavuta. La osservò andare via senza riuscire a dire più una parola. Istintivamente, poco dopo, si mise a camminare verso la sua vecchia casa, troppo presa a pensare per vedere dove metteva i piedi. Arrivata di fronte all'entrata, la guardò in contemplazione.

- oh Siobhan! Cosa fai ammiri la tua rinnovata ricchezza? -

Bridget si girò, trovandosi davanti una ormai diciottene Juliette, che la osservava sprezzante.

- Non dici niente? Non ti lamenti di come sono vestita? O di come mi comporto? -

La bionda la osservò attenta, era vestita con una minigonna e una canotta nere, leggermente troppo scoperta, come suo solito.

- Il gatto ti ha mangiato la lingua? Sai forse era davvero meglio tua sorella – continuò l'adolescente, indirizzandosi verso l'entrata.

- Bridget -

Juliette si girò confusa.

- Si, tua sorella, era meglio anche se bugiarda – continuò

- Io sono Bridget – rispose la bionda in lacrime, cercando di sorridere,

 

Juliette non sapeva perchè l'aveva fatta entrare. Sapeva solo che aveva passato sei mesi con una persona che le aveva fatto quasi da mamma, anche se non era chi lei pensava.

- Sai, hanno deciso di divorziare – disse Juliette.

Erano in salotto con in mano una tazza di the.

- Cerca di essere gentile con papà così magari riesce a ottenere qualche soldo in più – continuò nervosamente.

Bridget la guardava dolcemente, facendo ogni tanto un gesto con la testa.

- Sai, quando si è presentata con le due bambine, abbiamo avuto pietà di lei; all'inizio pensavamo fossi tu ma poi...-

- Due bambine? - chiese ancora abbastanza sorpresa.

- Non lo sapevi? Due gemelle. Figlie sue-

La bonda sospirò. Era tornata pensando di non intervenire, ma aveva di certo causato un guaio facendosi vedere. Mise giù la tazza e si alzò.

- Io ora meglio che vada, ho fatto uno sbaglio a venire – disse velocemente – me ne vado -

Poco dopo però apparve Andrew davanti a lei.

Dove stai andando? - chiese in tono di rimprovero.

Ci fu un silenzio di tomba, scandito solo dal rumore dell'orologio all'ingresso, sostituiva il grande dipinto della faccia di Siobhan.

- Papà... Bridget – disse solo Juliette, avvicinandosi ai due.

Lui la osservò meglio, e il suo volto si addolcì, ma riprese subito la sua compostezza.

- Vattene! Non dovevi tornare! -

Lei allora lo scansò prendendo l'ascensore, ignorando tutto, sentendo solo inlontanza un grido di rimprovero.

- Papà!! -

 

Ritornò a casa di Solomon, fece di corsa le valige e, appena lui rientrò, lo salutò. Gli raccontò gli avvenimenti della giornata, comunicandogli così la sua decisione di partire. Lui ne fu dispiaciuto, ma pensava che fosse la scelta più corretta.

- E ora eccomi qui, a stare peggio di prima -

- Ti avevo detto che non era una buona idea -

Machado stavolta era nell'angolo del ristorante, mentre Bridget dava le spalle alla porta.

Sospirò amaramente.

- Pensavo che Siobhan non sarebbe tornata. Pensavo sarebbe scappata da qualche parte a rifarsi una vita. Non pensavo sarebbe tornata da Andrew. Men che meno chiedere il divorzio -

- Ora tu hai la tua vita, non metterti in mezzo nella sua – ci furono attimi di silenzio in cui i due osservarono il resto del mondo.

- A meno che non vieni tirata dentro.

La bionda guardò l'agente, interrogativa, e lo vide sorridere allegramente, indicando qualcosa dietro di lei.

Girandosi, vide l'unica persona di cui si era innamorata, osservarla dolcemente. Si alzò e si diresse verso di lui incredula.

- Tu, qui, cosa? -

- Volevo parlarti – disse Andrew, un po' nervoso.

Lei fece segno di andare avanti.

- Sai, il periodo che c'eri tu la mia vita, la nostra vita, è migliorata moltissimo, tutti, amici, famigliari, conoscenti hanno visto il miglioramento. Però non posso continuare a stare con te ssapendo ciò che hai fatto -

Bridget sapeva di non doversi aspettare una dichiarazione d'amore, per cui non si sorprese.

- Lo so, sono contenta del bene che ho fatto e non voglio intromettermi più nella vostra vita -

- Io invece vorrei solamente ricominciare. -

Lei lo guardò confusa.

- Da zero. - Allungò una mano – Senza bugie. Piacere, Andrew Martin -

Bridget si ritrovò a sorridere, con qualche lacrima di felicità che scendeva lungo la guancia.

Tutti si meritano una seconda possibilità. Anche Bridget Kelly.

- Piacere, Bridget Kelly -

   
 
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