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Autore: Hysteria9    26/07/2013    4 recensioni
Urla, schiamazzi, braccia in aria per la felicità.
Era così che funzionava? Il Cappello Parlante smistava e gli studenti sarebbero stati unicamente con i propri compagni di casata? E poi, quale sarebbe stata la casa giusta? E se il Cappello si fosse sbagliato?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alicia, Spinnet, Angelina, Johnson, George, e, Fred, Weasley, Lee, Jordan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Un universo di colori inghiottito dal nero svolazzante dei mantelli, dalla confusione ordinaria del primo settembre.
Era il 1989 e il binario nove e tre quarti pullulava di maghi e streghe entusiasti di affrontare un altro o, in qualche caso, il primo anno a Hogwarts.
Sembrava che gli studenti si dividessero in gruppi in base al colore della loro cravatta. I verde-argento coi verde-argento, i giallo-neri con quelli giallo-neri, i rosso-oro da una parte, gruppetti dai vivaci colori blu da altre parti, tutti intenti a conversare fittamente tra di loro, come se il mondo a loro circostante fosse scomparso ed il tempo si fosse fermato.
Il tempo, già. Erano le 10:55 e, quando un ragazzo esclamò l'orario con gli occhi sgranati per la sorpresa, tutti si affrettarono improvvisamente a salutare i parenti ed a raggiungere il treno per occupare gli scompartimenti migliori. Urla, schiamazzi, braccia in aria per la felicità.
Era così che funzionava? Il Cappello Parlante smistava e gli studenti sarebbero stati unicamente con i propri compagni di casata? E poi, quale sarebbe stata la casa giusta? E se il Cappello si fosse sbagliato?
Erano questi i pensieri che sfrecciavano attraverso la mente di Alicia Spinnet. Un sorriso caratterizzava il suo volto, mentre i capelli, biondi ed ondulati, le volavano dinanzi agli occhi, impedendole di salutare un'ultima volta i suoi genitori. 
Era entusiasta, oh sì, ma era anche sola. Il suo caratterino da sempre ostacolava la nascita di un qualche rapporto d'amicizia. Ma ad Alicia, in quel momento, non importava.
Fu sorpresa nel trovare uno scompartimento ancora vuoto. Con fare deciso spinse la maniglia e mosse qualche passo in avanti, fino a quando ogni singola fibra del proprio essere si rifiutò di proseguire.
Era bagnata dalla testa ai piedi, completamente, pietosamente.
Dai suoi capelli cadevano infinite gocce d'acqua che contribuivano a rendere il pavimento meno asciutto. Per terra, in un angolo, giaceva un enorme secchio ormai vuoto.
Come previsto, le risate non tardarono ad arrivare. 
Alicia si girò di scatto, individuando all'istante i colpevoli di tale scherzo. Si trattava di due giovani completamente identici e dai capelli rosso-arancioni, forse suoi coetanei.
« VOI! GIURO CHE ME LA PAGHERETE! » urlò, avventandosi contro di loro con l'intenzione di afferarli per la camicia. 
« Calmati. » disse uno di loro.
« È solo un po' di acqua ghiacciata! » proseguì l'altro.
« ...con un po' di bagnoschiuma.. »
« ..e qualche caramella sciolta. »
« Almeno adesso profumi di fragole, pensa positivo! »
« Ehi, che succede lì? »
La porta dello scompartimento accanto si aprì con un tonfo ed una ragazza alta, dai riccioli neri, carnagione scura ed espressione allarmata si avvicinò a loro.
« La ragazza qui presente è un po' su di giri, vero Fred? »
« Proprio così, George. »
Incredbile come quei due gemelli avessero sempre una risposta pronta all'uso.
« Beh, guardatela! Potreste almeno scusarvi, sapete? »
« E tu chi sei per dirci cosa fare? Abbiamo già una madre e, se può interessarti, non ascoltiamo nemmeno lei.»
Sembrava che i due avessero parlato all'unisono. 
La ragazza alzò gli occhi al cielo e volse l'attenzione alla bionda.
« Mi chiamo Angelina. Angelina Johnson, piacere. Tutto bene? »
Alicia nel frattempo si era limitata ad ignorare il loro scambio di battute. Per fortuna indossava ancora degli abiti babbani.
Infine, con un sorriso più che sprezzante, si degnò di rispondere.
« Io sono Alicia e sì, inutile dire che il piacere è tutto vostro e che non ho bisogno di un avvocato difensore, Angelina. »
Scandì per bene il nome, per poi girarsi ed allontanarsi.
« Bastava un grazie! » le gridò dietro la ragazza.
Alicia si voltò un'ultima volta.
« Bastava farsi gli affari propri, in realtà.»

La cerimonia dello smistamento era appena terminata. Grifondoro sarebbe stata la sua via. Evidentemente il Cappello Parlante l'aveva scelta per il suo coraggio, chissà.
Lo schioccare delle dita di Albus Silente, il preside della scuola, annunciò l'inizio della cena. I quattro tavoli si riempirono di prelibatezze di ogni genere: pollo e patate, torte di vario tipo, budini, riso, cibi dalla forma strana a cui la ragazza non sapeva attribuire un nome.
Sfortunatamente anche quei tre ragazzi con coi aveva avuto una sorta di battibecco erano stati smistati fra i rosso-oro.
Alicia non seppe che fare, ma fu l'istinto a vincere la battaglia. Individuò Fred, George e Angelina, quest'ultima seduta accanto ad un ragazzo dai capelli rasta.
Si avvicinò a loro e, con una smorfia, pronunciò le parole che avrebbero cambiato per sempre la sua storia.
« Non è che potrei unirmi a voi? »
  
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